L’Ue firma un nuovo partenariato sulla migrazione con la Mauritania. E impegna 210 milioni di euro
Bruxelles – Un altro partenariato strategico sulla migrazione. Questa volta l’Ue mobiliterà 210 milioni di euro per la Mauritania, paese del Sahel occidentale da cui passa la rotta che porta decine di migliaia di persone migranti sub-sahariane a tentare la traversata per raggiungere le Isole Canarie, e quindi la Spagna. La commissaria Ue per gli Affari interni, Ylva Johansson, l’ha lanciato da Nouakchott, insieme al ministro dell’Interno e della Mauritania, Mohamed Ahmed Ould Mohamed Lemine.Il terreno era stato già seminato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che nella capitale della Mauritania era stata solo un mese fa, accompagnata dal primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. Così come il ben più ampio partenariato globale con la Tunisia, anche questo si baserà su cinque pilastri. E prevede una cooperazione “basata sulla solidarietà, sulla responsabilità condivisa e sul rispetto dei diritti umani e fondamentali“.
La commissaria Ue per gli Affari Interni, Ylva JohanssonDa un lato il sostegno alle iniziative del Global Gateway: investimenti, infrastrutture e creazione di posti di lavoro, soprattutto nel settore dell’energia. Dall’altro la gestione della migrazione, con l’imperativo della lotta a quella irregolare e al traffico di migranti. E con la promozione di una mobilità qualificata di studenti, ricercatori e imprenditori. “Anche l’Europa ha bisogno della migrazione – ha dichiarato Johansson in conferenza stampa da Nouakchott -, ma di una migrazione regolare”.Nell’idea che per arginare le partenze dall’Africa occorra migliorare l’accesso al lavoro e al credito nei Paesi d’origine e di transito, l’Ue mobiliterà risorse per “rafforzare l’accesso alla formazione professionale e ai finanziamenti per le imprese”, oltre che per “migliorare le capacità e le competenze dei giovani mauritani, in particolare delle donne”. In parallelo, Bruxelles si impegna a sostenere le capacità di accoglienza nazionali e gli sforzi della Mauritania per affrontare l’arrivo di rifugiati nel proprio Paese.Il fulcro dell’accordo è però la cooperazione per prevenire la migrazione irregolare, alla luce degli oltre 40 mila arrivi registrati nel 2023 nell’arcipelago delle Canarie, in aumento del 161 per cento rispetto al 2022. L’obiettivo è combattere il traffico di migranti e la tratta di esseri umani, trovando al contempo strumenti per proteggere le vittime. Ciò dovrebbe avvenire attraverso indagini congiunte, un rafforzamento della sicurezza e una maggiore cooperazione operativa. La commissaria Ue, che nel 2020 aveva visitato Nouadhibou, uno dei punti di partenza per le Canarie, ha sottolineato che quel tratto di 800 chilometri di mare “è quello che registra il maggior numero di vittime e di tragedie”.E in mare, la Mauritania dovrà rafforzare la gestione delle frontiere: Frontex fornirà formazione e attrezzature alle autorità nazionali, con l’obiettivo di aumentare la cooperazione nelle operazioni di ricerca e salvataggio e di rendere più capillare il controllo delle coste. Un compito, quello di smantellare il modello di business dei trafficanti, su cui “la Mauritania ha già fatto un ottimo lavoro”, ha sottolineato Johansson. Ma non solo, lo stesso discorso vale per l’accoglienza dei rifugiati provenienti dai conflitti vicini, come dimostra il “lavoro eccellente con i 150 mila profughi dal Mali”.