Allargamento, Kos: “Balcani occidentali accelerino sulle riforme”
Bruxelles – I Balcani occidentali si muovono verso l’adesione all’Ue, chi più veloce e chi meno. Almeno a sentire la commissaria all’Allargamento Marta Kos, che ha incontrato i leader dei Paesi candidati per fare il punto sui progressi nell’implementazione delle riforme e promettere un sostegno continuato da parte dell’Unione. Senza dimenticare i nodi politici ancora da sciogliere.Si sono dati appuntamento a Skopje oggi (1 luglio) i leader dei sei candidati all’ingresso in Ue dei Balcani occidentali – Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia – per incontrare la responsabile dell’Allargamento dell’esecutivo comunitario, Marta Kos.Con lei hanno fatto il punto sul Piano di crescita da 6 miliardi di euro, il maxi-strumento di investimenti con cui Bruxelles sta incentivando le riforme pre-adesione in cambio della cooperazione in diversi ambiti (ad esempio finanza, trasporti, turismo, connettività digitale) e l’integrazione delle economie regionali nel mercato unico, per accelerare la convergenza socio-economica coi Ventisette. Lo scorso ottobre, la Commissione ha approvato le agende presentate da cinque cancellerie (tutte tranne Sarajevo, che ha finalizzato il suo programma a fine giugno) e ha dato il via agli esborsi per quattro di loro, mentre sono ancora fermi i soldi per Pristina.Happy to be in Skopje for the Western Balkans leaders’ meeting.Good exchange with @MickoskiHM, whom I thanked for hosting tomorrow’s Summit.Our Growth Plan is already improving lives across the region, but we can do more! Tomorrow will be about delivering more & faster. pic.twitter.com/eleDG9pfbw— Marta Kos (@MartaKosEU) June 30, 2025“Vogliamo aiutare tutti voi a tagliare il traguardo“, ha dichiarato Kos rivolta ai leader dei partner regionali radunati nella capitale macedone. “Le riforme fondamentali che vi stiamo chiedendo non sono facili“, ha concesso: “Toccano le strutture di potere esistenti, sfidano gli interessi inveterati e richiedono una trasformazione profonda della società”. Ma vale la pena imbarcarsi in questo percorso, ha garantito, poiché “i benefici dell’appartenenza all’Ue sono molteplici: la stabilità, la sicurezza, la prosperità per tutti i cittadini”.Durante il vertice, Kos ha esortato i suoi interlocutori a premere sull’acceleratore. “C’è un chiaro consenso tra le capitali europee per l’allargamento in questo momento”, ha dichiarato, ma “la finestra d’opportunità potrebbe non rimanere aperta per sempre“. “Avete già fatto molto”, riconosce la commissaria, “e ora è il momento di accelerare sulla fase di implementazione“.Un secondo rapporto del Berlaymont sulle agende di riforma è atteso nel giro di un paio di settimane, ha annunciato. Un dettaglio importante, visto che i fondi europei verranno erogati integralmente solo una volta che le suddette riforme saranno state tradotte in realtà. E visto pure che il tempo stringe, perché il Piano di crescita sarà attivo solo fino al 2027, dopodiché le risorse rimaste inutilizzate riconfluiranno nel bilancio comunitario.Per il momento, a sentire Kos, il quadro generale è incoraggiante. L’Albania ha aperto tre cluster di negoziati (cioè la metà del totale) nell’ultimo semestre e di questo passo, sostiene, “potremmo aprire tutti i cluster entro la fine dell’anno“. Il Montenegro ha chiuso un altro capitolo la scorsa settimana, la Bosnia-Erzegovina ha finalmente consegnato la sua roadmap per le riforme, e anche la Serbia si sta muovendo collocazione internazionale di Belgrado(per quanto rimangano dubbi sulla ). Al premier kosovaro Albin Kurti la responsabile dell’Allargamento ha chiesto “un sacco di energia” per rilanciare il processo di adesione.L’allargamento dell’Ue nella storia (grafica di Eunews)Al padrone di casa, il primo ministro Hristijan Mickoski, Kos ha segnalato la disponibilità di Bruxelles ad aprire i negoziati sul cluster dei fondamentali non appena Skopje avrà apportato l’ennesima modifica alla Costituzione, come richiesto dalla Bulgaria che, in assenza di progressi da parte macedone, continua a mettersi di traverso sull’adesione della nazione balcanica.La commissaria ha sottolineato “l’importanza della fiducia e della comprensione reciproca“, aggiungendo che “non appena la Macedonia del Nord emenderà la propria Costituzione dovremmo procedere immediatamente con la conferenza intergovernativa senza ulteriori condizioni politiche”. Una frecciatina, nemmeno troppo velata, diretta al governo bulgaro, sulla scia di quella già scoccata dal presidente del Consiglio europeo António Costa lo scorso maggio.Ma rispetto all’ottimismo di Kos e alle sue osservazioni sulla tutela dell’identità nazionale (“l’adesione all’Ue è il modo migliore” per salvaguardarla, dice la commissaria), Mickoski preferisce mantenersi “cauto”. “Negli ultimi tre decenni abbiamo perso molti pezzi della nostra identità, cambiando la nostra bandiera e la Costituzione in diverse occasioni”, lamenta il premier nazionalista, e ora “non abbiamo alcuna garanzia che questa sarà l’ultima concessione che dovremo fare” per disinnescare il veto di Sofia. LEGGI TUTTO