Von der Leyen mostra fermezza sull’Ucraina: “A Ginevra punto di partenza, ma mantenere alta la pressione”
Dall’inviato a Strasburgo – L’Eurocamera riflette sull’impulso dato da Donald Trump per mettere fine al conflitto in Ucraina. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, traccia la linea rossa del blocco UE: “Nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina. Nulla sull’Europa senza l’Europa. Nulla sulla NATO senza la NATO”. Un principio che sarebbe stato riconosciuto durante il confronto ristretto con Kiev e Washington a Ginevra. “Credo che ci sia l’opportunità di compiere progressi concreti“, conferma la leader UE.Von der Leyen ha aperto questa mattina (26 novembre) il dibattito all’emiclo di Strasburgo sulla posizione e sul ruolo dell’UE nel piano per la pace in Ucraina, aggiunto in extremis all’agenda della sessione plenaria del Parlamento europeo alla luce dell’iniziativa di mediazione della Casa Bianca. Ha esordito citando “la tempesta di droni e missili russi” che si è abbattuta pochi giorni fa su Ternopil – città ucraina “più vicina al confine polacco che a Kiev -, che ha ucciso 34 cittadini ucraini e ne ha feriti un centinaio. “Un atto di brutalità insensato”, ha attaccato von der Leyen. Al di là degli sforzi diplomatici, “è questa la realtà quotidiana”, ha insistito.Di fronte alla ‘morbidezza’ di Trump – che ha messo sul piatto un documento di 28 punti che sembrava redatto direttamente con Mosca -, von der Leyen chiede di tenere la guardia alta. “Dobbiamo mantenere alta la pressione”, perché “la strategia della Russia non è cambiata: ogni volta che si registrano progressi significativi nei negoziati, la violenza si intensifica“. Tuttavia, la presidente dell’esecutivo UE paga comunque il suo dazio al presidente americano, che ha avuto il merito di “avviare il lavoro su un testo”. Un passo che Bruxelles non è riuscita a compiere in tre anni e mezzo di guerra.“Credo che grazie al lavoro svolto negli ultimi giorni a Ginevra ora abbiamo un punto di partenza“, ha affermato von der Leyen agli eurodeputati. Ma senza fare sconti a Putin e alla Russia, la cui mentalità imperialista “non è cambiata dai tempi di Yalta”. Von der Leyen ha indicato le quattro priorità europee che dovranno riflettersi nel piano di pace. A cascata, la prima è che “qualsiasi accordo garantisca una pace giusta e duratura e assicuri una sicurezza reale per l’Ucraina e l’Europa”. E dunque, non ci può essere “alcuna limitazione alle forze armate ucraine” (il piano di Trump indicava un limite di 600 mila effettivi). Non solo, l’Ucraina “ha bisogno di garanzie di sicurezza solide, a lungo termine e credibili, come parte di un pacchetto più ampio per dissuadere qualsiasi futuro attacco da parte della Russia”.Le garanzie passano per l’integrità territoriale e dal coinvolgimento di UE e NATO nella protezione della sovranità del partner aggredito da Mosca. “Se oggi legittimiamo e formalizziamo l’indebolimento dei confini, apriamo le porte a ulteriori guerre domani”, ha insistito von der Leyen. Nessun passo indietro nemmeno sul futuro di Kiev: “Sovranità significa anche poter scegliere il proprio futuro e l’Ucraina ha scelto un destino europeo“. Una scelta che sarà “parte fondamentale ed essenziale di qualsiasi quadro di garanzia della sicurezza”.C’è poi il nodo delle coperture finanziarie da garantire ad uno Stato logorato da tre anni di conflitto. Servono circa 140 miliardi di euro per i prossimi due anni. Nonostante gli ultimi sviluppi sul piano diplomatico, la Commissione “è pronta a presentare il testo giuridico” per utilizzare gli asset russi congelati sul territorio europeo. “Per essere molto chiari, non vedo alcun scenario in cui i contribuenti europei pagheranno da soli il conto”, ha messo in chiaro von der Leyen tra gli applausi scroscianti dell’Aula.L’ultima priorità da includere in un eventuale accordo con Mosca, su cui l’UE sta lavorando da tempo e su cui la presidente si spende dall’inizio del conflitto in prima persona, riguarda le “decine di migliaia di ragazzi e ragazze” ucraini rapiti dalla Russia. “Ci sono migliaia di mamme e papà che non hanno mai smesso di sperare e di lottare per riportare a casa i loro figli. E l’Europa non smetterà mai di aiutare a realizzare questo obiettivo”, ha promesso la leader UE. LEGGI TUTTO

