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    Ok del Senato, stop al taglio vitalizi per ex senatori ante 2012

    (ANSA) – ROMA, 07 LUG – Via libera del consiglio di garanzia
    del Senato a una delibera che prevede il ripristino dei vitalizi
    tagliati per gli ex senatori. Si tratta di quelli relativi a
    prima del 2012 quando, adeguandosi alla riforma pensionistica, è
    stato deciso che venisse applicato anche ai parlamentari il
    sistema contributivo e non più retributivo. La decisione,
    anticipata da Repubblica, è arrivata con un voto che – secondo
    quanto viene riferito da fonti parlamentari – ha visto il no dei
    componenti di Lega ed FdI, il sì di un componente del consiglio
    ex M5s e l’astensione del Pd, mentre il presidente, l’azzurro
    Luigi Vitali, ha votato sì.   
    Immediato il commento del presidente Giuseppe Conte alla
    notizia. “Misure contro il carovita, l’aumento di mutui e degli
    affitti? Macché. I patrioti di Giorgia Meloni – scrive il leader
    pentastellato sui suoi social – evidentemente hanno altre
    priorità: il ripristino dei privilegi per i parlamentari. Il
    Consiglio di Garanzia del Senato, composto per quattro membri su
    cinque da esponenti del centrodestra e purtroppo senza nessun
    rappresentante dei 5 Stelle, ha ripristinato alla chetichella i
    vitalizi per i senatori delle passate legislature”. (ANSA).   

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    Bonaccini: ‘Figliuolo è commissario a termine?’

    (ANSA) – BOLOGNA, 07 LUG – Il presidente della Regione
    Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, chiede al governo maggiore
    chiarezza su tempi e risorse per la ricostruzione post
    alluvione: “Noi abbiamo un solo dovere, che è quello di
    collaborare con il governo e con il generale Francesco Paolo
    Figliuolo, che oggi è il nostro interlocutore indicato dal
    governo”, dice Bonaccini nel corso di un incontro della Cisl a
    Bologna. “Spero che venga spiegata una cosa abbastanza clamorosa
    – aggiunge – esce un decreto legge che riprende un disegno di
    legge del ministro Nello Musumeci che indica per le calamità 5
    anni più 5 per al ricostruzione, poi il governo eroga
    finanziamenti, pochi, perché con 2,5 miliardi per 3 regioni è
    difficile poter rispondere a quanto è successo, per tre anni”.   
    “Se si mette un impegno triennale, per quanto troppo poco, se
    il decreto legge per le ricostruzioni sarà di 5 anni più 5, come
    è possibile nominare un commissario che terminerà il suo mandato
    tra meno di un anno? – si chiede Bonaccini – .Io spero che
    questo qualcuno lo spieghi”. L’impegno di Figliuolo “è a
    termine? Noi dobbiamo portare avanti la ricostruzione che avrà
    bisogno di tempo, seppur deve essere rapida. Noi abbiamo il
    dovere di partire tenendo insieme emergenza e ricostruzione”,
    conclude. (ANSA).   

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    Accuse governo a magistratura, oggi e domani si riunisce l’Anm

     Le accuse rivolte dal governo alla magistratura finiranno inevitabilmente al centro della riunione della giunta dell’Anm , in programma oggi pomeriggio, e del Comitato direttivo centrale dell’associazione, convocato per domani e domenica prossima.    Le riunioni erano state convocate prima delle prese di posizione di Palazzo Chigi e del ministero della Giustizia sulle inchieste che riguardano la ministra Daniela Santanchè e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e quindi su un altro ordine del giorno. Ma è abbastanza scontato che il sindacato delle toghe non possa non prendere posizione su un tema finito in cima all’agenda politica e che mette in discussione l’operato del gip di Roma che ha disposto l’imputazione coatta di Delmastro in relazione al caso Cospito e della procura di Milano che indaga su Visibilia, il gruppo editoriale fondato da Santanchè. (ANSA).   

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    Il Comitato di presidenza candida Tajani alla guida di FI

    (ANSA) – ROMA, 07 LUG – “Il Comitato di Presidenza ha
    approvato all’unanimità il documento politico, realizzato con il
    contributo di tutti i dirigenti, che sarà illustrato al
    Consiglio Nazionale. Il Comitato di Presidenza ha proposto la
    candidatura di Antonio Tajani alla guida di Forza Italia”. Lo
    rende noto il partito azzurro sul profilo Twitter. (ANSA).   

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    L. Fontana, Forlani protagonista della storia politica italiana

    (ANSA) – ROMA, 07 LUG – “Con Arnaldo Forlani scompare uno dei
    protagonisti più importanti della storia politica e
    istituzionale del nostro Paese e un autorevole rappresentante
    del cattolicesimo democratico. Rivolgo ai suoi familiari le
    espressioni delle più sentite condoglianze”.   
    Lo dichiara il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo
    Fontana. (ANSA).   

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    Calenda, parliamo di problemi invece che di Santanchè-Delmastro?

    (ANSA) – ROMA, 07 LUG – “La situazione è la seguente: 1) il
    PNRR è già a questo stadio in parte perso; 2) la sanità è
    sull’orlo del collasso; 3) sull’istruzione (dove l’Italia è
    penultima in UE) non si sa quale sia il progetto del Governo; 4)
    i salari reali scendono in un Paese dove sono già calati del 12%
    in due decadi; 5) la pubblica amministrazione non riesce a
    mettere a bando nulla (e per il PNRR dovremmo fare 155.000
    bandi); 6) abbiamo i peggiori indicatori in UE sull’inclusione
    delle donne nel mercato del lavoro; 7) il flusso dei migranti è
    triplicato e il Governo non ha un piano sull’immigrazione.   
    Possiamo parlare di queste cose invece che di Delmastro,
    Santanchè, il testamento di Berlusconi, le uscite di
    Sgarbi-Roccella etc, la Commissione COVID, attacchi reciproci
    tra magistratura e politica? Abbiamo fatto delle proposte su
    ognuno di questi problemi. Si può avviare un confronto? Perché
    di questo passo ci toccherà richiamare Draghi. E ho il sospetto
    che questa volta ci manderebbe tutti a stendere. Giustamente”.   
    Lo scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda.   
    (ANSA).   

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    Meloni, solidarietà per le vittime del rogo in Rsa a Milano

    (ANSA) – ROMA, 07 LUG – “A nome mio e del Governo, esprimo
    massima solidarietà alle persone coinvolte nell’incendio
    divampato questa notte in una struttura per anziani a Milano.   
    Sincere condoglianze ai familiari delle vittime e un augurio di
    pronta guarigione ai feriti”.   
    Lo scrive su Twitter la presidente del Consiglio Giorgia
    Meloni. (ANSA).   

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    Addio ad Arnaldo Forlani, leader Dc e uomo di governo

    Addio ad Arnaldo Forlani. L’ex leader democristiano si è spento serenamente nella sua casa, a Roma, a quasi 98. Era nato a Pesaro l’8 dicembre del 1925. È stato uno dei massimi esponenti della Democrazia Cristiana, politico di rango che ha ricoperto diversi incarichi apicali non solo come segretario della Balena Bianca ma anche nel governo. Dopo essere stato per molti anni il principale collaboratore di Amintore Fanfani nella corrente politica “Nuove Cronache”, la abbandonò agli inizi degli anni ottanta e diede vita con Antonio Gava e Vincenzo Scotti alla corrente “Azione Popolare” (o “Grande centro”) alla fine di quel decennio. Fu presidente e vicepresidente del Consiglio, ministro degli esteri, della difesa e delle partecipazioni statali. E’ stato segretario della Democrazia Cristiana nel quadriennio 1969-1973 ed in seguito nel triennio 1989-1992, gli anni del Caf, l’acronimo che giornalisticamednte indicava il triangolo del potere politico costituito da Forlani insieme a Giulio Andreotti e Bettino Craxi.

    Per un lungo periodo è stato presidente del Consiglio nazionale del partito. Candidato alla presidenza della Repubblica nel 1992, fu ostacolato dal fuoco amico all’interno della Dc. Il “coniglio mannaro”,come lo definì Gianfranco Piazzesi, scrittore e giornalista, nonché collaboratore de “Il Giornale” di Indro Montanelli, è diventato uno dei politici italiani più longevi .Nel 1980 fu tra gli artefici della vittoria al Congresso di una maggioranza moderata che elesse come segretario Flaminio Piccoli e pose fine all’esperienza della collaborazione con il PCI, rilanciando la formula del centro-sinistra. Le quattro correnti alleate (dorotei, fanfaniani, Forze Nuove e il gruppo di Proposta) furono concordi nel voler porre fine alla collaborazione con il Partito Comunista per far posto a un nuovo rapporto con il PSI di Bettino Craxi. La sinistra democristiana e gli andreottiani rimasero all’opposizione, mentre Carlo Donat Cattin divenne vicesegretario unico. Dal 18 ottobre 1980 al 26 giugno 1981 Forlani è stato Presidente del Consiglio guidando un quadripartito formato da DC, PSI, PSDI e PRI. Il suo governo consentì alla DC di ritrovare la sua unità interna, sia nella riunione del Consiglio nazionale del dicembre 1980 sia in quella del marzo 1981. Forlani dovette affrontare una serie di difficili prove, dal terrorismo che continuava a colpire gli uomini di spicco della Dc, all’attentato a papa Giovanni Paolo II, fino alla sconfitta del referendum sull’aborto e allo scandalo della loggia P2, che lo portò alle dimissioni.

    Arnaldo Forlani

    Il XVIII Congresso nazionale del partito elesse nuovamente Arnaldo Forlani alla segreteria.L’elezione fu largamente condivisa (85% dei voti), con l’ex segretario Ciriaco De Mita che divenne presidente del Consiglio nazionale. De Mita mantenne la guida del suo governo, pur nella costante difficoltà di rapporti con il PSI di Bettino Craxi. Le difficoltà aumentarono con il “caso Palermo”, quando la DC governò la città con Leoluca Orlando sindaco, alleandosi col PCI invece che col PSI. Alla fine Craxi ritirò l’appoggio al governo e De Mita fu costretto alle dimissioni il 19 maggio 1989. Forlani gestì allora la lunga crisi che ne seguì, protrattasi sino a luglio, quando Andreotti costituì il suo sesto governo, con la stessa maggioranza di pentapartito. Nacque così il cosiddetto CAF, un asse politico tra Craxi, Andreotti e Forlani, che fu il perno della politica italiana per la restante parte della legislatura fino alle elezioni del 1992. Il 1992 vide anche l’inizio in Italia delle inchieste della Procura di Milano(Tangentopoli) che colpiranno prima il PSI e poi la DC, determinandone la crisi e la dissoluzione. In questo clima si tennero le elezioni politiche del 5 aprile 1992, che videro la democrazia cristiana perdere quasi il 5% alla Camera e la nascita dell’ultimo quadripartito guidato dal socialista Giuliano Amato. Ebbe così fine l’esperienza del CAF e la stessa carriera di Forlani, sconfitto dai franchi tiratori nella corsa al Quirinale, costretto alle dimissioni da segretario e poi sottoposto a procedimenti giudiziari nell’ambito dell’inchiesta Mani pulite. In seguito al tracollo dello scudo crociato in termini di consensi e l’inizio dell’inchiesta di Mani pulite, si dimetterà da Segretario nell’ottobre del 1992 proseguendo la sua attività di deputato in modo defilato e non si presenterà alle elezioni politiche del 1994 dopo una permanenza nel Parlamento durata per nove legislature, dal 1958. Nel processo Enimont Forlani ricevette un avviso di garanzia e venne condannato a due anni e quattro mesi di reclusione per finanziamento illecito. La pena fu sostituita con l’affidamento al servizio sociale ed espiata attraverso la collaborazione con la Caritas. Dirà di ritenere ingiusta la condanna inflittagli e di accettarla in spirito socratico come la sua cicuta da bere.

    Andreotti, Gava e Forlani 

    Casini, profondamente commosso per la scomparsa”Sono profondamente commosso per la scomparsa di Arnaldo Forlani, il Segretario della DC di cui mi onoro di essere stato collaboratore. Ha servito la politica e non se ne è mai servito. Ha avuto grandi soddisfazioni nella sua vita pubblica e altrettante amarezze. Ha affrontato il tutto con una profonda fede cristiana e con una grande umanità. Nei prossimi giorni ci sarà tempo per riflettere sul suo lavoro politico: europeista, atlantista ha sempre difeso con forza la collaborazione tra DC e socialisti. È forse l’ultimo dei grandi protagonisti della Democrazia Cristiana della Prima Repubblica, a cui dobbiamo dire grazie e addio”. Lo dice Pier Ferdinando Casini.