More stories

  • in

    UE preoccupata da un ritorno di Trump. “Importante che UE e USA lavorino insieme”

    Bruxelles – L’avanzata di Donald Trump preoccupa l’Unione europea. L’ex presidente degli Stati Uniti e candidato repubblicano per la Casa Bianca alle presidenziali di novembre, vince il confronto elettorale (caucus) in Iowa con i concorrenti di partito, ergendosi a sfidante principale dei democratici. Si profilano scenari che a Bruxelles generano timori per le relazioni trans-atlantiche. “Nell’attuale situazione geopolitica è importante che l’Ue e gli Stati Uniti continuino a lavorare fortemente insieme, che è il modo migliore di affrontare le sfide”, ragiona Valdis Dombrovskis, commissario per il Commercio e un’Economia al servizio delle persone, al termine dei lavori del consiglio Ecofin.La passata stagione trumpiana nel Vecchio continente ha lasciato strascichi. Guerra commerciale a colpi di dazi, minacce e ricatti al ‘made in’ per mancati acquisti di prodotti Usa, tensioni in materia di difesa con diverse visioni sulla NATO e il suo futuro. Si teme all’orizzonte un ritorno ad un passato a cui si è lavorato, con l’attuale amministrazione, per liberarsene. Cinque anni passati a ricostruire una relazione rimessa in discussione, come dimostra l’accordo sui dazi per l’acciaio, con il rischio di dover ricominciare tutto daccapo. Un ritorno eventuale di Trump impone le riflessioni del caso. “E’ chiaro che dobbiamo rafforzare noi stessi“, sottolinea ancora Dombrovskis.L’Europa deve sapere essere unita, avverte anche Guy Verhofstadt, ex premier belga, oggi deputato europeo. Politico di lungo corso, avverte: “I Repubblicani inviano un messaggio al mondo: la democrazia lotta per la sopravvivenza”. Con Trump alla testa degli Stati Uniti “finestra chiusa anche per l’Europa”.Congratulations to @realDonaldTrump on the landslide Iowa caucuses victory!— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 16, 2024A dispetto del nome, però, l’Europa mostra meno compattezza. Tra gli Stati membri Ungheria e Italia fanno complimenti e tifo per Trump. Il primo ministro di Bupadest, Viktor Orban, saluta la vittoria in Iowa con sul profilo X, dove pubblica la foto dell’esponente repubblicano corredata dalla scritta “una vittoria attesa da tempo”, con tanto di immagine di mani che applaudono. Il leader della Lega e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, sfoggia il suo inglese per esprimere le personali “congratulazioni a Donald Trump per la schiacciante vittoria del caucus dell’Iowa”.Per un’Europa che guarda oltre Atlantico con preoccupazione ce n’è dunque un’altra che osserva con tutt’altro punto di vista. Da spiegare, però. Perché sulla partita della  sostenibilità, dove pure l’Italia ha molto da dover fare e anche di più da perdere, la concorrenza USA rischia di pesare, non poco, su percorso di riforme e rilancio dell’economia. Il Green Deal è in tutto e per tutto una sfida geopolitica agli Stati Uniti, che a questa sfida hanno risposto con misure protezionistiche quali l’Inflation Reduction Act. Se l’attuale presidente, il democratico Joe Biden, è ‘l’amico’ dell’UE, le preoccupazioni su Trump potrebbero non essere proprio del tutto infondate.

  • in

    Gli ostacoli alle relazioni commerciali tra Ue e Taiwan su agroalimentare ed eolico off-shore

    Bruxelles – Unione Europea e Taiwan rimangono partner commerciali stretti, ma non si possono nascondere i problemi a lungo termine. “Taiwan deve mostrare disponibilità ad affrontare le nostre preoccupazioni e migliorare i rapporti“, è l’esortazione arrivata oggi (12 dicembre) alla sessione plenaria dell’Eurocamera a Strasburgo da parte del vicepresidente della Commissione Ue responsabile per l’Economia, Valdis Dombrovskis, intervenendo al dibattito sulle relazioni tra l’Unione e Taipei. “Siamo economie di mercato, libere e indipendenti, le barriere agli investimenti e al commercio sono praticamente zero”, ma in alcuni settori “le aziende europee hanno notato che ci sono notevoli ostacoli“.(credits: Jameson Wu / Afp)Sono in particolare due i crucci del vicepresidente dell’esecutivo comunitario: energia e agroalimentare. In primis nel settore dell’eolico off-shore, “dove abbiamo preoccupazioni sui requisiti che impone Taiwan”. È per questa ragione che a Taipei è stato chiesto di invertire la rotta e “porre fine agli ostacoli”, a partire dai dialoghi sulle regole del settore intensificatisi da aprile 2023: “Continueremo la cooperazione”, ha promesso Dombrovskis. L’altro punto di difficoltà è “l’accesso al mercato per i prodotti agricoli, soprattutto la carne”. Il vero problema riguarda il fatto che “le nostre regole sulla regionalizzazione non vengono riconosciute da Taiwan” e parallelamente “vengono imposti in modo non giustificato dei blocchi ai nostri prodotti“. Di fronte a “diverse richieste” alla Commissione da parte dei 27 Paesi membri Ue, “Taiwan ha accettato di affrontare la cosa in modo globale”, ha voluto specificare il responsabile per il Commercio nel gabinetto von der Leyen.Rispondendo alle domande incalzanti degli eurodeputati, Dombrovskis ha annunciato che “a breve faremo il punto dei progressi ottenuti in entrambi i settori” e il Berlaymont si aspetta “maggiori contatti per porre fine a queste barriere”. Ma non tutto è un ostacolo tra Bruxelles e Taipei, come dimostrano i passi in avanti fatti nel settore digitale. “Dal 2021 abbiamo aumentato il dialogo commerciale, comprese le esportazioni a duplice uso, la ricerca e sviluppo e i semiconduttori”, ha ricordato il vicepresidente della Commissione. E proprio il settore dei semiconduttori rivestirà un ruolo cruciale nei rapporti tra l’Unione e l’isola. Dopo l’incontro dello scorso 28 aprile, “abbiamo messo a punto diverse iniziative” con il coinvolgimento di diversi direzioni generali della Commissione, con “un workstream apposito e avvieremo un dialogo sulle misure di agevolazione per lo scambio di semiconduttori“, è la promessa di Dombrovskis.L’Ue tra Cina e TaiwanDa sinistra: il vicepresidente della Commissione Europea responsabile per l’Economia, Valdis Dombrovskis, e il vice-premier della Cina, He Lifeng (credits: Pedro Pardo / Afp)Nel momento in cui i rappresentanti delle istituzioni comunitarie si riferiscono a Taiwan, è inevitabile il riferimento alla Cina. “Dobbiamo preservare lo status quo a Taiwan, che non può essere cambiato con la forza, è fondamentale per il mantenimento della pace e del commercio globale e nella regione”, ha sottolineato con forza il vicepresidente della Commissione Ue Dombrovskis, rispondendo alle domande degli eurodeputati sulla posizione nei confronti delle minacce cinesi nello Stretto di Taiwan. Solo una settimana fa la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e del Consiglio Europeo, Charles Michel, hanno partecipato a Pechino al 24esimo vertice Ue-Cina in cui sono state ribadite le linee per il riorientamento dei rapporti Ue-Cina – considerato lo squilibrio commerciale con il partner/competitor – e le questioni delle tensioni in Ucraina e a Taiwan con il leader cinese, Xi Jinping, proprio come fatto a inizio aprile dalla presidente von der Leyen e il presidente francese, Emmanuel Macron.Proprio il tema del rapporto dei Ventisette con Taiwan – nel caso dell’escalation della tensione con Pechino – era stato al centro di un teso dibattito interno all’Unione in primavera. A scatenare il vespaio erano state le parole del presidente francese Macron di ritorno dal viaggio a Pechino. “La cosa peggiore sarebbe pensare che noi europei dovremmo essere dei seguaci su questo tema e adattarci al ritmo americano e a una reazione eccessiva della Cina“, era stato il commento dell’inquilino dell’Eliseo, tratteggiando la necessità di una vera autonomia strategica europea (ma non un’equidistanza tra Washington e Pechino).Nel pieno della bagarre tra i gruppi politici alla sessione plenaria dell’Eurocamera di metà aprile a Strasburgo, la presidente von der Leyen e l’alto rappresentante Borrell avevano messo in chiaro che serve unità contro la “politica di divisione e conquista” cinese e che le istituzioni europee si oppongono “fermamente” a qualsiasi cambiamento unilaterale dello status quo, “in particolare attraverso l’uso della forza”. A confermare questa posizione, in un’intervista a Le Journal du Dimanche lo stesso alto rappresentante Ue aveva esortato le marine europee a “pattugliare lo Stretto di Taiwan, per dimostrare l’impegno dell’Europa a favore della libertà di navigazione in quest’area assolutamente cruciale” per il commercio globale.

  • in

    Dombrovskis: “Avanti col commercio, è strumento geopolitico”

    Bruxelles – “Il commercio è uno strumento geopolitico“. In tempi di conflitti Valdis Dombrovskis, commissario europeo al Commercio, offre risposte diverse alla lingua dei cannoni. Anche perché l’Ue non è una superpotenza militare. Al massimo è un insieme di attori con una propria potenza bellica, che è cosa diversa. Economicamente, invece, la situazione è diversa. “Abbiamo una delle reti commerciali più estese al mondo, e continua ad espandersi“. In Estonia per un seminario dedicato al mercato unico europeo, ricorda la potenza commerciale che è l’Ue e che, in virtù delle velleità geopolitiche di quest0 esecutivo comunitario, si intende portare avanti.“Il nostro vicino non sta conducendo solo una guerra contro l’Ucraina”, dice riferendosi alla Russia. “Sta conducendo una guerra contro la nostra economia, le nostre catene di approvvigionamento, e contro la nostra democrazia”. Ad una guerra economica serve una risposta economica, e allora il raggio d’azione dell’Ue si sviluppa lungo la direttrice di accordi commerciali. Come dimostra l’intesa con gli Stati Uniti per le materie critiche e le forniture di gas naturale liquefatto (Gnl).Anche se, ammette Dombrovskis, più che di intese bilaterali “occorre continuare con la riforma del Wto“, l’organizzazione mondiale per il commercio. Perché questa “offre stabilità in questi tempi incerti”, sottolinea in riferimento anche alla crisi in Medio Oriente.Ma un rinnovamento dell’Organizzazione mondiale del commercio si rende indispensabile per renderla ancora di più imprescindibile. Così com’è non serve a rispondere a garantire quelle pressioni per un ordine mondiale di cui, a Bruxelles, si sente il bisogno. “Le dispute in seno al Wto richiedono tempo e non sempre servono come deterrente“, sottolinea ancora il commissario per il Commercio, che comunque rivendica il lavoro compiuto fin qui.“In questo mandato è stato fatto molto”, sostiene. Cita la chiusura degli accordi con Cile e Kenya, la firma dell’accordo con la Nuova Zelanda, i progressi con Messico e Mercosur, oltre all’intensa attività con Australia, India, Indonesia e Thailandia. “Facciamo le regole, non le subiamo“. Ecco la grandezza dell’Unione europea, potenza commerciale prima ancora che potenza militare. Tanto è vero, sottolinea Dombrovskis, che “dall’inizio della guerra tra Russia e Ucraina abbiamo garantito sostegno economico e commerciale all’Ucraina”. Si aiuta l’economia del Paese, in risposta all’aggressione. “Tutto questo è cruciale per aiutare l’Ucraina a vincere la guerra”.C’è più forza nella cooperazione che nell’aggressione: questo il messaggio che vuole lanciare Dombrovskis. “Quando si parla di barriere al commercio, di accesso al mercato, apertura, parliamo di geopolitica”, ribadisce con forza il commissario per il Commercio. Una partita che l’Ue intende giocare, perché il commercio “è parte di un più ampio puzzle geo-strategico”.
    Il commissario responsabile in Estonia: “Abbiamo una delle reti commerciali più estese al mondo, e continua ad espandersi”. Nuovo invito a riformare il Wto: “Offre stabilità in tempi di incertezza”

  • in

    Approvato dal Consiglio dell’Ue l’accordo di libero scambio con la Nuova Zelanda. Entrata in vigore attesa entro il 2024

    Bruxelles – Fa passi in avanti l’accordo di libero scambio Ue-Nuova Zelanda e ora si attende solo il via libera del Parlamento Europeo per l’entrata in vigore. A dare la spinta decisiva è stata l’approvazione di oggi (27 giugno) da parte del Consiglio dell’Ue, che ha adottato la decisione di firmare l’accordo stretto nel giugno dello scorso anno dal gabinetto von der Leyen con Wellington. “L’accordo Ue-Nuova Zelanda rafforzerà il rapporto tra partner stretti e giocherà un ruolo importante nel nostro impegno nella regione dell’Indo-Pacifico“, si è congratulato il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue responsabile per l’Economia, Valdis Dombrovskis: “È un accordo moderno e dinamico, che promuove forti azioni a protezione del clima e dei diritti del lavoro”.
    Il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue per l’Economia, Valdis Dombrovskis (27 giugno 2023)
    Il via libera del Consiglio è necessario – insieme a quello ancora mancate dell’Eurocamera – per sancire la fine del processo iniziato esattamente cinque anni fa. Una volta entrato in vigore – “ci aspettiamo che questo accada all’inizio del 2024“, ha precisato Dombrovskis nel corso della conferenza stampa – l’accordo di libero scambio Ue-Nuova Zelanda porterà all’eliminazione dei dazi su tutte le esportazioni di merci e prodotti industriali e alimentari dai Paesi membri Ue verso la Nuova Zelanda, mentre l’Unione eliminerà “o ridurrà sostanzialmente” i dazi sulla maggior parte delle merci neozelandesi, si legge testo dell’intesa firmata il 30 giugno 2022 dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e dall’allora premier neozelandese, Jacinda Ardern, volata a Bruxelles appositamente per presenziare all’appuntamento storico. L’entrata in vigore avverrà “il primo giorno del secondo mese successivo alla conferma” di entrambe le parti sul completamento dei requisiti e delle procedure legali.
    Cosa prevede l’accordo Ue-Nuova Zelanda
    Al centro dell’accordo di libero scambio Ue-Nuova Zelanda c’è la collaborazione per spingere una crescita stimata dell’80 per cento degli investimenti e del commercio bilaterale fino al 30 per cento: in altri termini, un potenziale aumento delle esportazioni annuali dell’Ue fino a 4,5 miliardi di euro. Di fondamentale importanza per Bruxelles è la tutela di 163 indicazioni geografiche protette (come il formaggio Asiago) e quasi duemila tra vini e alcolici (tra cui il Prosecco). Sarà illegale la vendita di imitazioni – divieto dell’uso di un termine Ig “per prodotti non genuini”, o espressioni come ‘genere’, ‘tipo’, ‘stile’, ‘imitazione’ – e l’uso “ingannevole” di simboli, bandiere o immagini che suggeriscono una falsa origine geografica. Stop anche a tutti i dazi sulle principali esportazioni alimentari dell’Ue in Nuova Zelanda, come carni suine, vino e spumante, cioccolato, dolciumi e biscotti
    Da sinistra: l’ex-prima ministra della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern, e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen (30 giugno 2022)
    L’accordo di libero scambio Ue-Nuova Zelanda rappresenta un primo caso nel suo genere, considerato che nel capitolo sul commercio e lo sviluppo sostenibile sono state incluse questioni ambientali e climatiche con una clausola inedita: nella collaborazione per la determinazione del prezzo del carbonio e la transizione verso un’economia a basse emissioni, sono previste sanzioni in caso di “violazione sostanziale” dell’Accordo di Parigi sul clima. L’obiettivo è quello di prevenire e limitare i danni ad acqua, aria e suolo, facilitando il commercio e gli investimenti in beni, servizi e tecnologie a basse emissioni di carbonio. In questo quadro rientra anche il capitolo su energia e materie prime, con l’eliminazione delle restrizioni all’esportazione di beni energetici, rinnovabili incluse: in particolare saranno promossi il commercio e gli investimenti per le energie rinnovabili e i prodotti ad alta efficienza energetica.
    Di rilievo infine il capitolo sul digitale e la proprietà intellettuale. Saranno facilitati i flussi di dati transfrontalieri, vietando i requisiti “ingiustificati” di localizzazione dei dati e mantenendo il livello di protezione dei dati personali secondo il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) dell’UE, “che contribuisce in modo significativo alla fiducia nell’ambiente digitale”. In questo modo le imprese potranno contare sulla “prevedibilità e certezza del diritto” e i cittadini comunitari e neozelandesi su “un ambiente online sicuro” nel momento in cui effettuano transazioni commerciali digitali a livello transfrontaliero. Per quanto riguarda le disposizioni in materia di proprietà intellettuale, saranno protetti il diritto d’autore, i marchi, i disegni e i modelli industriali, con un aumento degli standard accettati da Wellington: 20 anni per i diritti di autori, esecutori e produttori di registrazioni sonore e 15 anni per disegni e modelli registrati.

    A fissare la data è stato il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, accogliendo il passo in avanti verso l’eliminazioni dei dazi alle esportazioni reciproche e la tutela dei prodotti agricoli europei. Intesa storica su sanzioni in caso di violazione dell’Accordo sul clima di Parigi

  • in

    Le prime azioni strategiche dell’Ue per stringere i rapporti con il Kazakistan e scalzare la Russia in Asia Centrale

    Bruxelles – L’Unione Europea sta mettendo a terra la propria strategia per scalzare la Russia come partner economico privilegiato dei Paesi dell’Asia Centrale e lo fa partendo dalla pedina centrale di questo progetto: il Kazakistan. È con questo obiettivo che sono state annunciate questa mattina (18 maggio) le prime “azioni concrete” per attuare il Memorandum d’intesa sul partenariato strategico Ue-Kazakistan nel campo delle materie prime, delle batterie e dell’idrogeno rinnovabile.
    Il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue per l’Economia, Valdis Dombrovskis, al Forum Economico Ue-Asia Centrale (Almaty, 19 maggio)
    A siglare l’intesa è stato il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue per l’Economia, Valdis Dombrovskis, in visita nella città kazaka di Almaty per partecipare al Forum Economico Ue-Asia Centrale, dando un seguito pratico all’intesa raggiunta a inizio settimana tra la presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, e il premier del Kazakistan, Alikhan Smailov. Le azioni pratiche si inseriscono nel quadro della tabella di marcia del Memorandum d’intesa definito tra le due parti nel corso della prima giornata del Summit dei leader della Cop27 di Sharm El-Sheikh il 7 novembre dello scorso anno, con l’obiettivo di sviluppare in approvvigionamento sicuro e sostenibile nei tre campi fondamentali per le transizioni gemelle verde e digitale. “L’Ue può sostenere il Kazakistan nella creazione di beni a più alto valore aggiunto che favoriscono lo sviluppo economico e aumentano la prosperità della popolazione, mentre l’Ue può ottenere un accesso affidabile a fattori produttivi chiave“, ha sottolineato lo stesso Dombrovskis, rendendo noti i prossimi passi della tabella di marcia del Memorandum.
    Tra il primo e il 2 giugno il vicepresidente della Commissione Ue per le Relazioni interistituzionali, Maroš Šefčovič, incontrerà il primo ministro e il ministro dell’Industria e dello sviluppo delle infrastrutture, Marat Karabayev, a margine del 13esimo Congresso internazionale delle miniere e della metallurgia di Astana, “per incontrare i leader economici di entrambe le parti”. Si tratta di una delle aree di intervento principali di lavoro nei prossimi mesi, con il coinvolgimento delle parti interessate dell’industria per individuare “progetti di investimento comuni”. Al centro della tabella di marcia c’è anche una “più stretta cooperazione” in materia di esplorazione geologica, ricerca e innovazione, formazione di competenze e sviluppo di capacità – in particolare attraverso il programma Horizon Europe e lo strumento di cooperazione dell’Ue – dove saranno essenziali i trasferimenti di tecnologia e l’aumento di fonti rinnovabili “essenziali per affrontare la crisi climatica”, è quanto mettono in chiaro le due parti.
    Da sinistra: il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e il presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, ad Astana (27 ottobre 2022)
    Gli sforzi di stringere un partenariato sempre più stretto con il Kazakistan risponde alla strategia di Bruxelles di avvicinare l’intera regione dell’Asia Centrale (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan) alla sfera d’influenza dell’Unione Europea soprattutto in campo economico e climatico. “Il nostro Global Gateway per l’Asia Centrale può spingere iniziative per la gestione delle acque, l’energia e il cambiamento climatico“, ha confermato Dombrovskis nel suo intervento al Forum Economico Ue-Asia Centrale, anticipando la “prima azione dal valore di 20 milioni di euro entro quest’estate“. Il primo obiettivo dell’iniziativa Global Gateway nella regione è quello di “migliorare la gestione delle risorse e aumentare gli investimenti per facilitare la transizione” e per questo motivo il vicepresidente esecutivo della Commissione ha ricordato che “circa il 40 per cento degli iniziali 700 milioni di euro di fondi a supporto di questa iniziativa sono dedicati a investimenti in infrastrutture fisiche”. La credibilità di Bruxelles agli occhi dei Cinque dell’Asia Centrale deriva dall’espansione dei meccanismi di commercio e di investimento per lo sviluppo regionale proprio attraverso la nuova piattaforma del Forum economico.
    Il rapporto Ue-Kazakistan
    Se la strategia dell’Unione è quella di scalzare la Russia come primo partner economico e commerciale (e in futuro forse anche politico) dei cinque Paesi dell’Asia Centrale, la chiave di volta è il Kazakistan. Il presidente della Repubblica kazaka, Kassym-Jomart Tokayev, fino allo scoppio della guerra russa in Ucraina guardava a Mosca come sponda per reprimere le proteste interne attraverso l’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (alleanza militare composta da Russia, Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan), ma dal 24 febbraio 2022 qualcosa sembra essersi incrinato nella fiducia verso Vladimir Putin. Di fronte al rischio che il Cremlino decida in futuro di scatenare altre guerre per ‘proteggere’ la componente etnica russa negli Stati confinanti, i Paesi della regione non sembrano più così restii a cercare altri alleati e canali di sviluppo in giro per il mondo. E qui è dove cercano di intercettarli i Ventisette.
    “Una cosa è assolutamente certa, il nostro rapporto è forte e sta diventando ancora più forte“, aveva commentato il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, al termine dell’incontro con il presidente kazako ad Astana il 27 ottobre dello scorso anno, in occasione della prima riunione regionale di alto livello dei Cinque dell’Asia Centrale. Il Kazakistan è considerato un “hub per la connettività dei trasporti tra Oriente e Occidente“, su cui Bruxelles è intenzionata a investire attraverso due iniziative Global Gateway: una su acqua, energia e cambiamenti climatici e una sulla connettività digitale. In quell’occasione Michel aveva anticipato la firma “a breve” del Memorandum d’intesa, messo poi a terra nemmeno due settimane dopo dalla presidente della Commissione Ue von der Leyen e dal premier kazako Smailov in Egitto durante la Cop27. Una partnership basata su tre aree di collaborazione: integrazione economica e industriale nelle catene del valore strategico delle materie prime, delle batterie e dell’idrogeno rinnovabile, implementazione della resilienza delle catene di approvvigionamento, e rafforzamento di capacità, competenze, ricerca e innovazione sulla decarbonizzazione della catena del valore delle materie prime critiche.

    Le ha annunciate il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, per l’attuazione del Memorandum d’intesa su materie prime, batterie e idrogeno rinnovabile secondo la tabella di marcia del partenariato. “Entro l’estate” i primi 20 milioni di euro dal Global Gateway

  • in

    Washington rassicura Bruxelles: “Sapremo superare le preoccupazioni su Inflation reduction act”

    Bruxelles – Nessuno scontro, nessuna nuova guerra commerciale. Unione europea e Stati Uniti cercano un nuovo corso, con la rappresentante al Commercio di Washington, Katherine Tay, decisa a rassicurare i partner. “Sono fiduciosa che sapremo superare le preoccupazioni espresse sull’Inflation reduction act”, il provvedimento varato oltre oceano per frenare l’inflazione. Un dispositivo che nel vecchio continente è visto come uno strumento potenziale di sostegno alle imprese a stelle e strisce a scapito di quelle a dodici stelle.
    Il piano da circa 369 miliardi di dollari varato dall’ammnistrazione Biden tocca da vicino il settore delle tecnologie verdi, con l’Ue che vede minacciata la strategia politica e industriale racchiusa nel Green Deal e negli sforzi di transizione green. L’Inflation reduction act prevede, tra le altre cose, sgravi fiscali per acquistare prodotti Made in Usa tra cui automobili, batterie ed energie rinnovabili.
    “Gli incentivi e i sussidi certamente hanno un ruolo nello sviluppo delle tecnologie verdi, ma non devono mettere in discussione le regole del mercato”, ribadisce una volta di più il commissario Ue al Commercio, Valdis Dombrovskis, nella conferenza stampa congiunta di fine incontro. Richiami che trovano l’attenzione della controparte. “Il presidente Biden mi ha incaricata di promuovere lo sviluppo sostenibile e rafforzare le relazioni con l’Unione europea”, la replica di Tay.
    In tal senso c’è l’intesa della due parti a lavorare per fare in modo che prima dell’estate sia pronta la cooperazione per le catene di approvvigionamento e la green economy. Non solo. Unione europea e Stati Uniti intendono produrre “sforzi comuni per decarbonizzare il settore dell’alluminio e dell’acciaio”.
    Tutto sembra rientrare, dunque. L’Ue vuole evitare un nuovo scontro commerciale come quello esploso durante l’amministrazione Trump, che ha investito anche il settore siderurgico ma non solo quello. Un concetto chiaro che sia Tay sia Dombrovskis precisano, una dopo l’altro. “Abbiamo molto da guadagnare a lavorare insieme invece che farci la guerra commerciale“.

    . @PaoloGentiloni “We have one of the strongest relationships in decades with the United States This crisis has consequences above all for the European economy. We need to consolidate our industry rather than start a subsidy war with the 🇺🇸” @eunewsit pic.twitter.com/aT9TnMmNQe
    — emanuele bonini (@emanuelebonini) January 17, 2023

    Un concetto, quest’ultimo, ribadito nel corso di giornata anche dal commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, in occasione dei lavori del consiglio Ecofin, diverse ore prima del bilaterale Dombrovskis-Tay. “Abbiamo uno dei partenariati transatlantici più forti degli ultimi decenni, la nostra industria va resa più solida più che esporla a lotta di sussidi con gli Stati Uniti”.

    La rappresentante per il Commercio Usa: “Biden mi ha conferito l’incarico di rafforzare le relazioni con l’Ue”. Sollievo di Dombrovskis e Gentiloni: “No a guerra commerciale”

  • in

    Una trasferta senza precedenti. I membri della Commissione Ue valutano una riunione di alto livello a Kiev a febbraio

    Bruxelles – A quasi un anno dall’inizio della guerra russa in Ucraina la Commissione Ue è alla ricerca di nuove occasioni per rafforzare il proprio messaggio di sostegno al Paese partner sul fronte orientale, con una solidarietà fatta di azioni simboliche e di discussioni tecniche e politiche sempre più intense con Kiev. Tra questi c’è l’appuntamento già annunciato per il 3 febbraio in territorio ucraino per il vertice Ue-Ucraina, a cui parteciperanno la presidente della Commissione e quello del Consiglio Ue). Ma la prossima mossa del gabinetto von der Leyen potrebbe essere un appuntamento senza precedenti, che dovrebbe portare diversi membri dell’esecutivo comunitario a sedersi al tavolo del confronto con le rispettive controparti del governo ucraino proprio a Kiev, nel mese di febbraio. Quando si chiuderà il primo anno di invasione russa e di lotta del popolo ucraino a difesa del proprio Paese, con il contributo decisivo dell’Unione Europea.
    I membri della Commissione Europea durante il seminario del Collegio dei commissari (11 gennaio 2023)
    Dopo le anticipazioni di Politico, diversi funzionari europei hanno confermato a Eunews che la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha proposto ieri (11 gennaio) durante il seminario del Collegio dei commissari l’incontro con il governo guidato da Denys Shmyhal nella capitale ucraina a febbraio. Una data ancora non è stata fissata, ma sono due i momenti del mese su cui prestare attenzione.
    Il primo è all’inizio di febbraio, quando von der Leyen (insieme al presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel) si recherà a Kiev per il vertice Ue-Ucraina con il presidente del Paese, Volodymyr Zelensky. Lunedì (9 gennaio) sono arrivate conferme anche dalla presidenza di turno del Consiglio dell’Ue che l’appuntamento del 3 febbraio non si terrà a Bruxelles – come inizialmente previsto – ma in Ucraina, e la presenza della numero uno dell’esecutivo comunitario rende molto verosimile che l’occasione possa essere sfruttata dai membri del suo gabinetto per accodarsi e incontrare quelli del governo ucraino nei giorni immediatamente precedenti o successivi. Il secondo momento è la fine del mese: il 24 febbraio cadrà l’anno esatto dall’inizio della resistenza ucraina e non è da escludere un forte gesto simbolico da parte della Commissione Ue per ribadire nuovamente la solidarietà al popolo e all’establishment politico del Paese.
    Chi potrebbe partecipare per la Commissione Ue
    Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, e della Commissione Europea, Ursula von der Leyen (Kiev, 15 settembre 2022)
    Come ricordano le fonti, in linea di principio l’invito è aperto a tutti i commissari e le commissarie, a prescindere da quanto i dossier di propria responsabilità siano legati all’Ucraina. L’incontro con i ministre e le ministre del governo ucraino dovrebbe rappresentare un approfondimento dei rapporti con Kiev a 360 gradi, anche considerata la candidatura del Paese all’adesione Ue e la necessità di valutare sia i progressi nell’attuazione delle sette raccomandazioni della Commissione sia le prospettive di integrazione nel Mercato Unico. Ma la decisione di recarsi nella capitale ucraina sarà completamente volontaria per ciascuno dei membri del gabinetto von der Leyen e i funzionari europei precisano che le risposte definitive arriveranno solo nelle prossime settimane (anche quando sarà stabilita una data ufficiale).
    Al momento le fonti si sbilanciano solo su pochi nomi. A quanto si apprende a Bruxelles, sembra comunque molto probabile – al netto di impegni inderogabili – la presenza dell’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, considerato il suo ruolo centrale per i rapporti con l’Ucraina in questa anno di guerra. Lo stesso si può dire del commissario per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, che le fonti fanno sapere aver parlato intensamente ieri con la presidente von der Leyen a margine del seminario. Altamente probabile è anche la presenza del vicepresidente esecutivo per l’Economia e commissario per il Commercio, Valdis Dombrovskis, mentre sta valutando la possibilità di partecipare il commissario per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski.

    Funzionari europei confermano a Eunews che la presidente von der Leyen ha proposto ai commissari di incontrare le rispettive controparti ucraine per discutere di tutti i dossier sulla solidarietà contro l’invasione russa. Non c’è ancora una data, ma arrivano i primi ‘sì’ ufficiosi

  • in

    Unione Europea e Cile hanno siglato un accordo avanzato di partenariato su commercio, ambiente e materie prime

    Bruxelles – Un nuovo accordo per spingere la cooperazione tra Unione Europea e Cile, che dovrebbe sbloccare 4,5 miliardi di euro in esportazioni europee e rendere la quasi totalità dei prodotti diretti verso Santiago del Cile esente da dazi. Con la conclusione dei negoziati sull’accordo quadro avanzato Ue-Cile in occasione della riunione di oggi (venerdì 9 dicembre) tra il vicepresidente esecutivo della Commissione e titolare per il Commercio, Valdis Dombrovskis, l’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, e la ministra cilena degli Esteri, Antonia Urrejola, l’Unione e il Paese sudamericano si sono impegnati a rafforzare il dialogo politico e approfondire i rapporti in ambito commerciale, ambientale, energetico e di investimenti.
    Da sinistra: il vicepresidente esecutivo della Commissione e titolare per il Commercio, Valdis Dombrovskis, la ministra cilena degli Esteri, Antonia Urrejola, e l’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell (9 dicembre 2022)
    “L’azione per il clima, il commercio sostenibile e la parità di genere sono al centro del nostro partenariato”, ha commentato con entusiasmo la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: l’intesa con il Cile “rafforza la cooperazione sulle materie prime critiche” ed “un buon accordo per l’economia, le persone e il pianeta”, ha aggiunto la leader dell’esecutivo comunitario. Tra i punti centrali su cui si imposterà la cooperazione tra Bruxelles e Santiago del Cile c’è in particolare l’accesso alle materie prime e ai combustibili puliti necessari per la transizione verso l’economia verde, in particolare litio, rame e idrogeno. In questo contesto dovrà essere garantito “pari trattamento” per gli investitori comunitari in Cile – e viceversa – anche in materia energetica, mentre alle aziende Ue sarà garantita più facilità nel fornire servizi nei settori delle consegne, delle telecomunicazioni, del trasporto marittimo e dei servizi finanziari.
    In particolare per l’Italia assume grande rilevanza il capitolo sulla protezione dei prodotti tutelati nell’Ue e in Cile. La lista di vini e liquori sotto protezione legale coprirà tutte le Dop e Igp attualmente registrate nell’Ue, tra cui anche il Prosecco (dei 216 prodotti protetti, circa un quinto è italiano). Per quanto riguarda gli alimenti, le denominazioni italiane protette sono 39, compresi Aceto Balsamico di Modena, Vitellone Bianco dell’Appennino centrale e Parmigiano Reggiano. Nel capitolo sui sistemi alimentari sostenibili è inclusa la liberalizzazione dell’export di formaggi (al momento  sottoposta a quota) e di prodotti agricoli trasformati, in cambio di quote addizionali per l’accesso del Cile al mercato unico su carni bovine (2 mila tonnellate), pollame (18 mila), suine (9 mila) e ovine (4 mila).
    Alla base dell’accordo rafforzato ci sono “valori condivisi” come il rispetto dei principi democratici, i diritti umani e lo Stato di diritto, ma anche il dialogo sulla pace, la giustizia e la sicurezza internazionale. Di particolare rilevanza il capitolo sul commercio e lo sviluppo sostenibile, che conferma l’impegno delle due parti sugli standard dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) e dell’Accordo di Parigi, e si rinnova l’attenzione vero la scienza, la tecnologia, la ricerca e l’innovazione.
    “Questo accordo creerà nuove opportunità per sostenere la crescita economica di entrambe le parti, sostenuta da una protezione molto più forte dell’ambiente e del clima, dei diritti dei lavoratori, dell’uguaglianza di genere e dei sistemi alimentari”, ha sottolineato il vicepresidente della Commissione Dombrovskis. A fargli eco l’alto rappresentante Ue Borrell, ricordando che “quest’anno ricorre il ventesimo anniversario dell’Accordo di associazione con il Cile“: in un “periodo di sfide geopolitiche senza precedenti”, Bruxelles e Santiago aprono “un nuovo capitolo del nostro partenariato privilegiato”. L’accordo di associazione è stato siglato nel 2022 e comprende un accordo commerciale globale, entrato in vigore nel febbraio dell’anno successivo. Nel corso degli ultimi 20 anni gli scambi di merci tra le due parti sono cresciuti del 163 per cento – riporta la Commissione – mentre le esportazioni europee di merci del 284 per cento.

    Secondo l’intesa stretta tra Bruxelles e Santiago, sarà esente da dazi il 99,9 per cento delle esportazioni europee, per un aumento stimato “fino a 4,5 miliardi di euro”. Focus su investimenti reciproci, standard climatici, tutela dei prodotti e accesso a litio, rame e idrogeno