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    L’Ue guarda con preoccupazione agli sviluppi in Senegal e invita Macky Sall a indire elezioni “il prima possibile”

    Bruxelles – L’inizio di “un periodo di incertezza” in Senegal. La decisione del presidente Macky Sall di rinviare a tempo indeterminato le elezioni previste il prossimo 25 febbraio apre un pericoloso scenario in un Paese con una lunga tradizione di stabilità e democrazia. E l’Ue, che a causa di un susseguirsi di colpi di stato militari negli ultimi due anni ha già tagliato i ponti con Mali, Guinea, Burkina Faso e Niger, guarda con ansia agli sviluppi in uno dei pochi Paesi partner rimasti nella regione del Sahel.Da Bruxelles l’invito “a tutte le parti coinvolte a lavorare, in un clima di calma, per lo svolgimento di elezioni trasparenti, inclusive e credibili il prima possibile e nel rispetto dello Stato di diritto”, si legge in una nota diffusa dal Servizio Europeo di Azione Esterna (Seae). L’Ue condivide le preoccupazioni dell’Ecowas, la Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale, per le “circostanze che hanno portato al rinvio delle elezioni” e esorta Dakar ad “accelerare i vari processi al fine di fissare una nuova data per le elezioni”.Macky Sall, in carica dal 2012 e rieletto presidente del Senegal nel 2019, ha annunciato il rinvio dell’appuntamento elettorale sabato 3 febbraio in un discorso televisivo alla nazione, attribuendo la decisione a una controversia sulle liste dei candidati ammissibili alle elezioni. Sall, che è stato anche leader dell’Unione Africana tra il 2022 e il 2023, ha ribadito nel discorso la scelta di non ricandidarsi per un terzo mandato, senza però fornire indicazioni sulla data per le nuove elezioni. “Avvierò un dialogo aperto per ottenere le condizioni per elezioni libere, trasparenti e inclusive in un Senegal pacifico e riconciliato”, ha dichiarato.

    Una manifestazione per la liberazione di Ousmane Sonko a Parigi (Photo by Kiran RIDLEY / AFP)L’Ecowas si è “congratulato con il Presidente Macky Sall per aver mantenuto il suo impegno di non candidarsi per un altro mandato”. Ma il leader del partito centrista Alleanza per la Repubblica è accusato in patria di governare in modo sempre più autoritario: prima l’arresto e la condanna a due anni di carcere di Ousmane Sonko, leader del principale partito di opposizione (Pastef) poi – solo un mese fa – l’esclusione da parte del Consiglio costituzionale di alcuni importanti membri dell’opposizione dalle liste elettorali.

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    Lula presidente del Brasile, l’Europa si congratula con il leader progressista

    Bruxelles – L’Europa si congratula con Luiz Inàcio Lula da Silva, che nella notte tra domenica e lunedì (30-31 ottobre) è stato eletto per la terza volta presidente del Brasile. Il leader del partito dei lavoratori ha vinto per una manciata di voti (50,9 contro 49,1 per cento) il ballottaggio con il presidente uscente, Jail Bolsonaro.
    La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha auspicato in un tweet di “affrontare insieme a Lula le sfide globali, dalla sicurezza alimentare all’economia e al cambiamento climatico”.

    Congratulations, @LulaOficial, on your election as President of Brazil.
    I look forward to working with you to address pressing global challenges, from food security to trade and climate change.
    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) October 31, 2022

    Le ha fatto eco il Commissario Ue per gli Affari economici, Paolo Gentiloni, accogliendo l’elezione di Lula come “una grande opportunità di collaborare sulle sfide globali dell’economia e del clima”, mentre il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha espresso su twitter il suo desiderio di incontrare presto di persona il capo di stato brasiliano, salutando il popolo brasiliano che “si è espresso per il cambiamento”. Il capo del Consiglio europeo ha poi assicurato che l’Ue “è impegnata a cooperare sulle sfide globali: pace e stabilità, prosperità, cambiamento climatico. E lavoreremo con l’intera regione”.
    Anche l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, si è affidato a un tweet per commentare l’esito del voto. “I cittadini brasiliani si sono recati alle urne per eleggere il nuovo presidente in un’elezione pacifica e ben organizzata”, ha scritto il capo della diplomazia europea, congratulandosi poi con Lula. “Non vedo l’ora di lavorare insieme e far progredire le relazioni Ue-Brasile”, ha concluso l’Alto rappresentante.

    Brazilian citizens went to the polls to elect their new president in a peaceful and well-organised election
    Parabéns @LulaOficial on your election!
    I look forward to working together & advancing EU-Brazil relations with your government, and with new Congress & State authorities https://t.co/JgSthRYGT9
    — Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) October 30, 2022

    Lula, già presidente dal 2003 al 2011, torna così al timone del Paese più vasto dell’America Latina dopo aver scontato 580 giorni di carcere per una condanna per corruzione, poi annullata. Durante la campagna elettorale, il settantasettenne progressista ha promesso di creare un governo che combini responsabilità fiscale, politiche sociali e sviluppo sostenibile. Una decisa inversione di rotta rispetto ai quattro anni di presidenza del leader della destra ultraconservatrice e evangelica Jair Bolsonaro, che nel frattempo ha fatto sapere che potrebbe non voler accettare il risultato della consultazione elettorale. Eventualità che, visti i rapporti molto stretti che Bolsonaro intrattiene con i capi dell’esercito brasiliano, in patria preoccupa molti.
    Intanto il “calamaro Lula”, dalla piazza di Avenida Paulista gremita di gente, ha tenuto il suo primo discorso da presidente: “Hanno cercato di seppellirmi vivo, ma sono risorto. Oggi l’unico vincitore è il popolo brasiliano. Sarò il presidente di tutti: riuniamo la famiglia”, ha gridato il capo di stato alla folla riunita a San Paolo.

    Nella notte il ballottaggio vinto contro il presidente uscente Bolsonaro. Von der Leyen invita Lula a “affrontare insieme le sfide globali”, per l’alto rappresentante Borrell è ora di “far progredire le relazioni Ue-Brasile”

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    Repubblica ceca: il presidente Zeman “incapace” per ragioni di salute, si complica la formazione del nuovo governo

    Bruxelles – “Il Presidente Miloš Zeman al momento non è in grado di svolgere le sue funzioni di governo a causa delle sue condizioni di salute”. Dopo giorni di incertezza l’Ospedale militare centrale di Praga ha sciolto le riserve sulle condizioni del capo dello Stato della Repubblica Ceca. Una notizia che arriva nel pieno delle trattative per la formazione del governo dopo le elezioni del 9 ottobre, che nel Paese richiedono la partecipazione attiva del Presidente.
    Zeman sarebbe ricoverato in ospedale dal 10 di ottobre, il giorno dopo lo spoglio elettorale. Al momento non sono state fornite informazioni sul quadro clinico del Presidente, che tuttavia pare sia affetto da una forma di diabete.
    A generare un piccolo terremoto politico in Repubblica Ceca è stata però la notizia che il capo di gabinetto, Vratislav Mynář, sarebbe stato a conoscenza delle condizioni di incapacità del Presidente già dal 13 ottobre. Mynář si sarebbe rifiutato di informare le forze politiche e il pubblico della situazione, ma il 14 avrebbe fatto firmare a Zeman un documento per convocare il parlamento.
    La Repubblica Ceca può formar il governo senza Zeman?
    Secondo la Costituzione della Repubblica Ceca, Zeman in quanto Presidente avrebbe dovuto assegnare il mandato per la formazione del governo. Adesso il Parlamento – dove le forze di centro e centrodestra uscite vincitrici dalla elezioni sono in trattativa per formare la maggioranza – potrebbe accertare l’incapacità del Capo dello Stato, cos’ come prevede l’Articolo 66 della legge fondamentale. Si tratta di un procedimento che trasferisce i poteri del Presidente in parte al primo Ministro e in parte al presidente della Camera, al quale, nel caso specifico, tocca l’indicazione del premier e dei ministri.
    Miloš Zeman è considerato un personaggio vicino al primo ministro uscente Andrej Babiš, sconfitto di misura alle ultime elezioni. Pochi mesi fa aveva dichiarato le sue intenzioni di dare il mandato al partito che avesse preso più voti invece che alla coalizione vincente – con la certezza di avvantaggiare la formazione ANO di Babiš a scapito dell’alleanza di CDX.
    Qualora Zeman dovesse abbandonare la scena politica del Paese – come potrebbe far intendere intendere una interpretazione pessimistica della comunicazione dell’ospedale – le conseguenze non sarebbero irrilevanti. Il Presidente è storicamente favorevole alla distensione con la Federazione russa, istanza comune con Babiš, ma osteggiata fortemente dal centrodestra ceco. La congiuntura della sconfitta di ANO e dell’uscita di scena di Zeman potrebbero riallineare sui binari atlantici il futuro politico di Praga.

    L’ufficio stampa Milos Zeman ha confermato che il presidente della Repubblica Ceca versa in condizioni di salute critiche e non è in grado di governare. Adesso il parlamento potrebbe votare per esautorarlo, concedendo i suoi poteri all’attuale primo ministro Babis e allo speaker della camera.

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    L’UE invierà una missione di osservazione in Iraq per le elezioni del 10 ottobre

    Bruxelles – L’Unione Europea invierà una Missione di osservazione elettorale in Iraq per sorvegliare le elezioni legislative del Paese, che si terranno il prossimo 10 ottobre. L’alto rappresentate per gli Affari esteri e la sicurezza Josep Borrell ha nominato l’europarlamentare Viola Von Cramon-Taubadel come Capo missione.
    La rappresentanza dell’UE si occuperà di assicurare che il processo elettorale sia corretto nei confronti di tutti i candidati e rispettoso dei diritti degli attivisti e della stampa. 12 osservatori si trovano già in Iraq dal 28 agosto. A questi si aggiungeranno altri 20 funzionari nel mese di settembre. La missione, supportata anche dal personale diplomatico degli Stati membri dell’Unione in Iraq, opererà nei punti nevralgici del Paese e resterà in loco fino all’esaurimento del processo elettorale, incuso lo spoglio e gli eventuali ricorsi.
    La presenza europea, richiesta dall’Alta commissione elettorale indipendente dell’Iraq, segue la recente visita di Josep Borrel a Baghdad, che ha definito l’iniziativa “una chiara manifestazione della solidarietà e del supporto al popolo iracheno e della solida cooperazione con l’Iraq”

    Josep Borrel ha nominato Viola Von Cramon-Taubadel per guidare la commissione che si occuperà di vigilare sul corretto svolgimento del voto legislativo

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    Terremoto in Irlanda, vince Sinn Fein. Crolla il sistema tradizionale, nessuno con la maggioranza

    RT : Ανταλλαγή απόψεων με τον αντιπρόεδρο της Ευρωπαϊκής Επιτροπής μετά από εξαιρετικά ενδιαφέρουσα ομιλία του… RT : Honoured to have Commission Vice-President to join our Circle annual reception, to discuss… RT : 🇮🇹🇷🇸 Il Ministro con la comunità italiana e gli attori del Sistema Paese presso : “Diamo continuit… RT _h2020: Subscribe to the […]