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    Commissione Ue e governo ucraino hanno firmato a Kiev una serie di intese per rafforzare cooperazione e integrazione

    Bruxelles – Una giornata simbolica per l’impegno dell’Unione Europea a sostegno dell’Ucraina a quasi un anno dall’inizio dell’invasione russa, che non poteva esaurirsi solo alla visita del Collegio dei commissari a Kiev. Sotto la guida della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e del primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, i 15 commissari e commissarie e le rispettive controparti hanno discusso di “oltre 20 argomenti sul tavolo dei lavori” e hanno siglato due intese cruciali: un Memorandum d’intesa per una partnership sui gas rinnovabili e un Programma per l’accesso al Mercato unico.
    Da sinistra: la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, e il primo ministro dell’Ucraina, Denys Shmyhal, alla sessione plenaria della riunione tra il Collegio dei commissari e il governo ucraino a Kiev (2 febbraio 2023)
    “È stato un giorno emozionante e produttivo con incontri bilaterali e 4 ore di plenaria, non dobbiamo dimenticare che siamo in un Paese in guerra che si sta difendendo, ma abbiamo discusso insieme del nostro futuro comune“, è stata la presentazione dei lavori tra le due parti da parte della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al termine della giornata di Kiev. In attesa del vertice Ue-Ucraina di domani (3 febbraio) con il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, e del leader ucraino, Volodymyr Zelensky, sono state affrontate tutta una serie di discussioni per il rafforzamento della cooperazione e dell’integrazione di Kiev nell’Unione, in attesa dell’avvio dei negoziati di adesione: dall’energia al commercio, dal roaming dati alla ricostruzione, dall’addestramento militare alla ricerca e innovazione.
    È l’ambito energetico quello che ha occupato buona parte dei lavori del Collegio dei commissari e del governo Shmyhal e che ha portato alla prima intesa di rilievo: il Memorandum d’intesa per il partenariato strategico sul biometano, l’idrogeno e altri gas di sintesi, “passi molto concreti nella direzione di una ricostruzione verde dell’Ucraina”, è la garanzia di von der Leyen. Un accordo che “amplierà la cooperazione energetica in corso tra l’Ue e l’Ucraina ai gas rinnovabili prodotti in modo sostenibile” e che formalizza “l’impegno di entrambe le parti a ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, in particolare di gas russo, e a lavorare per la neutralità climatica”, specifica il testo.
    La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, a Kiev (2 febbraio 2023)
    Ma non è tutto, perché la Commissione ha deciso di “invitare l’Ucraina alla piattaforma energetica per gli acquisti congiunti di gas” e, con l’obiettivo di “assicurare la sicurezza energetica” del Paese, arriveranno a Kiev “2400 generatori aggiuntivi, oltre ai 3000 già consegnati dall’inizio della guerra, più di 150 milioni di euro per l’acquisto di materiale energetico vitale” e una fornitura complessiva di “35 milioni di lampade al Led” (5 milioni in più rispetto ai piani originari), che il presidente Zelensky ha precisato “porterà a una diminuzione considerevole del consumo energetico e delle importazioni di energia” dell’Ucraina.
    A questo si aggiunge la firma dell’associazione al Programma per il Mercato unico, uno dei passi “per garantire all’Ucraina un accesso simile al Mercato unico dell’Ue, per mobilitare lo sforzo economico ucraino nella risposta alla guerra e per la ricostruzione”, ha precisato von der Leyen. Il Programma faciliterà l’accesso ai mercati e l’internazionalizzazione delle imprese, compresa la partecipazione a bandi specifici per le piccole e medie imprese e alle iniziative Erasmus per i giovani imprenditori, e si accompagnerà a una “tabella di marcia in 15 punti per l’accesso al Mercato unico“. A questo proposito va menzionata un’altra proposta della Commissione, ovvero l’estensione “per tutto il 2023” dell’accesso al mercato Ue per Kiev “senza dazi, per mantenere stabile il commercio”, come sta avvenendo dal maggio dello scorso anno.
    Le altre discussioni tra Ue e Ucraina
    La prima riunione tra il Collegio dei commissari e il governo ucraino a Kiev (2 febbraio 2023)
    Sul piano energetico – ma più spostato sul versante russo – è stato intenso il confronto sulla risposta europea e internazionale alla guerra di Mosca in Ucraina. “Entro il 24 febbraio dovremo avere il decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia“, ha anticipato von der Leyen, facendo riferimento al primo anniversario dall’inizio dell’invasione, ma il presidente ucraino Zelensky ha chiesto anche di “migliorare la prevenzione dell’aggiramento” dei nove pacchetti di misure restrittive già in vigore contro Mosca. A proposito di sanzioni, “abbiamo sempre detto che faremo pagare a Putin il prezzo della guerra” e il tetto al prezzo del petrolio greggio russo fissato a inizio dicembre dall’Ue e dai partner del G7 “sta già costando alla Russia circa 160 milioni di euro al giorno“. Ora “introdurremo presto anche un tetto al prezzo dei prodotti raffinati“, ha promesso von der Leyen, con la riunione a Bruxelles degli ambasciatori al Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Ue, in programma domani proprio in parallelo al vertice Ue-Ucraina a Bruxelles.
    L’azione contro Mosca non si ferma qui. “La Russia deve essere chiamata a rispondere in tribunale dei suoi odiosi crimini” e oggi è arrivato l’annuncio da von der Leyen che “verrà istituito all’Aia un Centro internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione in Ucraina“, per coordinare la raccolta delle prove dei crimini di guerra in collaborazione con l’agenzia Ue Eurojust. Nell’immediato però l’obiettivo è la vittoria sul campo di battaglia e per questo motivo l’esecutivo comunitario ha deciso di raddoppiare l’addestramento dei soldati ucraini nell’ambito della Missione di assistenza militare Ue, passando da 15 a 30 mila effettivi dell’esercito di Kiev. L’anticipazione è arrivato a Kiev dall’alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, che ha anche annunciato che Bruxelles fornirà “25 milioni di euro per sostenere gli sforzi di sminamento nelle aree a rischio” per la popolazione civile nei luoghi liberati dall’occupazione russa.

    Nel corso della prima riunione congiunta del Collegio dei commissari e dell’esecutivo del Paese invaso dall’esercito russa sono stati finalizzati un Memorandum d’intesa per una partnership sui gas rinnovabili e un Programma per l’accesso al Mercato unico: “Oltre 20 argomenti sul tavolo”

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    L’Ue si stringe attorno all’Ucraina per la “tragedia” dello schianto dell’elicottero in cui è morto il ministro dell’Interno

    Bruxelles – Le istituzioni dell’Unione Europea esprimono la propria vicinanza all’Ucraina dopo la morte di 16 persone – tra cui il ministro degli Interni, Denys Monastyrskyi – nello schianto di questa mattina (18 gennaio) dell’elicottero a Brovary, alla periferia di Kiev. “La tragedia colpisce il cuore dell’Ucraina devastata dalla guerra, siamo in lutto con voi”, ha commentato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, esprimendo le condoglianze al presidente del Paese, Volodymyr Zelensky, e al popolo ucraino.
    Le operazioni antincendio a Brovary (Kiev) dopo lo schianto dell’elicottero del ministro degli Interni, Denys Monastyrskyi (18 gennaio 2023)
    Secondo quanto riportano le autorità ucraine, poco dopo le 8 di mattina l’elicottero su cui viaggiava il ministro Monastyrskyi con il suo vice, Yevhen Yenin, e il segretario di Stato del ministero, Yuriy Lubkovich, avrebbe impattato il tetto di un asilo, prima di schiantarsi su un altro edificio. Ancora non sono chiare le cause dello schianto, né se si sia trattato di un incidente o di un sabotaggio. Secondo alcuni testimoni oculari il velivolo sarebbe stato già in fiamme prima dell’impatto con gli edifici e il primo ministro, Denys Shmyhal, ha annunciato che saranno aperte indagini per chiarire se c’è stato un sabotaggio, un malfunzionamento o una qualche violazione delle regole di sicurezza del volo. Oltre alle tre figure di spicco del ministero degli Interni hanno perso la vita anche i tre membri dell’equipaggio e tre bambini, mentre a terra altre 30 persone sono rimaste ferite (tra cui 12 minori).
    “Ho il cuore spezzato dalla notizia devastante dell’incidente dell’elicottero vicino all’asilo di Brovary, vicino a Kiev”, ha scritto su Twitter la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, che pochi minuti prima di fronte all’emiciclo di Strasburgo si era rivolta direttamente ai colleghi, riportando la notizia: “Penso di parlare a nome di tutti in quest’Aula sul fatto che i nostri pensieri vanno al coraggioso popolo ucraino e alle famiglie del ministro e del vice-ministro”. Anche il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, si è unito al “dolore dell’Ucraina per il tragico incidente dell’elicottero a Brovary”, definendo il ministro Monastyrsky “un grande amico dell’Ue”. Si dice “profondamente scossa” la commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson, che avrebbe dovuto incontrare la controparte ucraina a inizio febbraio per l’incontro tra i membri del Collegio dei commissari e quelli del governo Shmyhal. “Denys è un vero eroe ucraino, che nell’ultimo anno ha guidato [l’Ucraina, ndr] con coraggio e stoicismo“, ha aggiunto Johansson: “Lavorare con lui quest’anno è stato un onore”.

    Heartbroken with devastating news of helicopter crash next to kindergarten in Brovary near Kyiv.
    My thoughts are with families & loved ones of Ukraine’s Internal Affairs Minister Denys Monastyrskyi and those killed in this terrible tragedy, including children.#StandWithUkraine pic.twitter.com/abr4Cnj9yV
    — Roberta Metsola (@EP_President) January 18, 2023

    Il supporto all’Ucraina da Strasburgo
    Intanto dalla plenaria del Parlamento Ue a Strasburgo arrivano esortazioni esplicite per un’azione ancora più decisa a sostegno del Paese invaso dalla Russia dal 24 febbraio dello scorso anno. “Continueremo a supportare militarmente Kiev finché necessario, anche con un aumento del fondo dell’European Peace Facility”, ha assicurato il presidente Michel, intervenendo davanti agli eurodeputati: “Personalmente sono a favore dell’invio di carri armati“, ha aggiunto il numero uno del Consiglio, atteso fra due settimane a Kiev per il vertice Ue-Ucraina insieme a von der Leyen e Zelensky.
    A proposito delle consegne di armi al partner sotto attacco, gli eurodeputati hanno messo nero su bianco nel rapporto annuale sulla politica estera e di sicurezza comune – adottato oggi con 407 voti a favore, 92 contrari e 142 astenuti – che i Paesi membri devono “immediatamente dispiegare armi moderne e un sistema di difesa aerea di nuova generazione”, con un’esortazione esplicita al cancelliere tedesco, Olaf Scholz, di consegnare a Kiev i carri armati Leopard 2 “senza ulteriori ritardi”. La motivazione alla base riguarda il fatto che “l’Ucraina sta difendendo la sua integrità territoriale all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale” e ha “urgentemente bisogno di aiuti militari e di armi pesanti per vincere la guerra”, sottolineano gli eurodeputati.

    Il velivolo ha impattato il tetto di un asilo a Brovary (alla periferia di Kiev), causando il decesso del ministro Monastyrskyi e altre 15 persone, tra cui 3 bambini. Ancora non è chiaro se si è trattato di un incidente o di un sabotaggio: “Colpisce il cuore dell’Ucraina devastata dalla guerra”

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    Sono in arrivo i primi 3 miliardi di euro dall’Ue all’Ucraina per l’assistenza macrofinanziaria del 2023

    Bruxelles – Si apre il flusso finanziario per il 2023 dall’Unione Europea all’Ucraina. Domani (17 gennaio) sarà erogata la prima tranche del pacchetto di assistenza macrofinanziaria da 18 miliardi di euro, per un valore di 3 miliardi che corrisponde all’esborso previsto per i mesi di gennaio e febbraio: “Aiuterà l’Ucraina a soddisfare il suo fabbisogno finanziario”, spiega la Commissione Ue, sottolineando che in particolare servirà “a mantenere in funzione i servizi pubblici, come ospedali e scuole, a ripristinare le infrastrutture critiche e a garantire la stabilità macroeconomica”.
    Da sinistra: il vicepresidente della Commissione per l’Economia, Valdis Dombrovskis, e il commissario europeo per il Bilancio, Johannes Hahn, alla presentazione del nuovo pacchetto di assistenza macrofinanziaria per l’Ucraina (9 novembre 2022)
    Il memorandum d’intesa sul pacchetto di assistenza macrofinanziaria per l’Ucraina – che ha dato il via libera all’erogazione della prima tranche da 3 miliardi – è stato firmato oggi (16 gennaio) tra le due parti: “Ringrazio [la presidente della Commissione Ue, ndr] Ursula von der Leyen e [il vicepresidente per l’Economia, ndr] Valdis Dombrovskis“, ha commentato su Twitter il premier ucraino, Denys Shmyhal: “Ciò contribuirà a mantenere la stabilità macroeconomica in futuro”.
    Il nuovo strumento di assistenza macrofinanziaria Amf+ proposto dalla Commissione lo scorso 9 novembre prevede che i fondi saranno convogliati attraverso il bilancio dell’Ue con un esborso mensile medio di 1,5 miliardi di euro e consentirà all’Ucraina di rimborsare i prestiti in un periodo massimo di 35 anni, a partire dal 2033. Per garantire la nuova assistenza macrofinanziaria si potrà utilizzare il margine di manovra del bilancio comunitario 2021-2027 (la differenza tra il massimale delle risorse proprie e i fondi effettivamente necessari per coprire le spese previste dal bilancio) in modo mirato per l’Ucraina e limitato nel tempo. La copertura dei tassi d’interesse – stimati sui 600 milioni di euro all’anno a partire dal 2024 – sarà fornita dagli Stati membri dell’Unione.

    ✅ Honoured to sign MoU on behalf of the EU to provide Ukraine 🇺🇦 with 🇪🇺 financing in 2023 – up to €18 bln in loans.
    👉🏻First payment of €3 bln to follow later this week.
    This will help Ukraine cover its pressing needs – with stable flow of payments throughout year. pic.twitter.com/8to24KiGUu
    — Valdis Dombrovskis (@VDombrovskis) January 16, 2023

    I crimini di guerra in Ucraina
    Intanto a Bruxelles si condannano le continue azioni brutali dell’esercito russo ai danni della popolazione ucraina. “Altri missili russi hanno colpito le città ucraine durante il fine settimana, in particolare un edificio residenziale a Dnipro, in cui sono morti almeno 35 civili tra cui due bambini”, ha ricordato il portavoce del Servizio europeo per l’Azione esterna (Seae), Peter Stano, parlando oggi con la stampa: “Tali azioni costituiscono crimini di guerra e devono cessare immediatamente“. Come dichiarato dall’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, “non ci sarà impunità” per i “continui attacchi violenti della Russia, comprese le infrastrutture energetiche, anche contro i cittadini ucraini nelle loro stesse case”.
    Da sinistra: il primo ministro della Svezia, Ulf Kristersson, e il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel (Stoccolma, 16 gennaio 2023)
    A parlare di “crimini di guerra” è stato anche il premier svedese e presidente di turno del Consiglio dell’Ue, Ulf Kristersson, durante il colloquio a Stoccolma con il leader del Consiglio Europeo, Charles Michel: “Condanniamo gli attacchi sistematici ai danni dei civili e delle infrastrutture critiche, compresi quelli di sabato a Dnipro”. L’attacco “orribile” ha causato 40 vittime “innocenti”, per cui “i responsabili saranno chiamati a rispondere”, è la minaccia del premier svedese: “Continueremo a supportare militarmente l’Ucraina, nessun compito potrebbe essere più importante per noi“, ha concluso Kristersson, riprendendo le parole di venerdì (13 gennaio) a Kiruna con la presidente della Commissione Ue von der Leyen.
    “L’Ucraina ha ancorato il suo futuro all’Ue e l’Ue ha ancorato il suo pieno sostegno al popolo ucraino”, ha confermato Michel. Quando la guerra sta per compiere il primo anno, “siamo più saldi e uniti che mai” e “il prossimo incontro che avremo con le autorità ucraine trasmetterà anche un messaggio positivo sui progressi che l’Ucraina sta compiendo nel suo cammino verso l’Europa”, è quanto sottolineato dal numero uno del Consiglio. Michel e von der Leyen incontreranno a Kiev il presidente del Paese sotto attacco russo, Volodymyr Zelensky, il 3 febbraio in occasione del vertice Ue-Ucraina, mentre i membri della Commissione Ue si recheranno in visita nella capitale ucraina “a inizio febbraio” (ha confermato la stessa presidente dell’esecutivo comunitario) per incontri bilaterali con le rispettive controparti del governo guidato da Shmyhal.

    Il 17 gennaio sarà sborsata la tranche per i mesi di gennaio e febbraio del pacchetto da 18 miliardi complessivi. Serviranno a mantenere in funzione i servizi pubblici, a ripristinare le infrastrutture critiche e a garantire la stabilità macroeconomica

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    Per l’Ue la ricostruzione dell’Ucraina deve passare da energie rinnovabili e transizione verde

    Bruxelles – Un viaggio a Kiev per ribadire l’impegno dell’Unione Europea per la ricostruzione dell’Ucraina. Anche sul piano dell’energia e della transizione verde. Con questo obiettivo il vicepresidente della Commissione Europea per il Green Deal, Frans Timmermans, ha incontrato oggi (9 gennaio) il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e il primo ministro, Denys Shmyhal, per un confronto in prima persona sullo “stato di avanzamento nel Paese e sui bisogni immediati sul campo alla luce degli attacchi intensificati della Russia contro le infrastrutture critiche”, spiega l’esecutivo comunitario. “L’Ucraina ha tutte le carte in regola per diventare un leader nella moderna energia verde, ha un enorme potenziale di energia solare, eolica, idrogeno e biometano”, ha assicurato Timmermans.
    L’incontro tra il vicepresidente della Commissione Europea per il Green Deal, Frans Timmermans, e il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, a Kiev (9 gennaio 2023)
    In una giornata ricca di incontri anche con i ministri dell’Energia, Herman Galushchenko, e della Protezione ambientale e delle risorse naturali, Ruslan Strilets, il vicepresidente della Commissione Ue si è focalizzato principalmente sul “sostegno concreto al settore all’approvvigionamento energetico, ma anche sul piano del governo per la ricostruzione dell’Ucraina”. Per Bruxelles il supporto al Paese sotto attacco da quasi un anno sarà fondato sugli obiettivi del Green Deal europeo: “Lo sviluppo delle energie rinnovabili e una giusta transizione saranno al centro dei piani di ricostruzione“.
    Una spinta che arriva anche da Kiev, come dimostrano le parole del premier Shmyhal al termine dell’incontro con Timmermans: “L’Ucraina ha un potenziale significativo per lo sviluppo dell’energia verde ed è pronta a diventare un partner dell’Ue nello sviluppo del mercato del biometano e dell’idrogeno“. Un ringraziamento a Bruxelles è arrivato anche per le “iniziative di cooperazione in questa direzione”, che nei fatti dovrebbe impostarsi sul “recupero energetico dell’Ucraina basato su un percorso verde”, ha precisato lo stesso primo ministro. Tutto questo non può prescindere però da “azioni congiunte coordinate per ridurre l’influenza della Russia nel settore energetico dell’Unione Europea“, ma soprattutto – di fronte al continuo bombardamento delle infrastrutture civili da parte dell’esercito russo – da una “punizione per gli attacchi all’energia ucraina e per i crimini contro l’ambiente” e da “sanzioni contro il settore nucleare russo”, è la richiesta di Shmyhal.

    Very good to discuss Ukraine’s #GreenReconstruction plans and European future with President @ZelenskyyUA in Kyiv today.
    Ukraine has what it takes to become a leader in modern green energy. It has huge potential for solar, wind, hydrogen, and biomethane. pic.twitter.com/QnvKAXCEJ7
    — Frans Timmermans (@TimmermansEU) January 9, 2023

    Il supporto energetico Ue all’Ucraina
    La necessità di supportare l’Ucraina anche sul piano energetico è stato evidenziato anche nel corso della conversazione telefonica tra il presidente Zelensky e la numero uno della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, di lunedì scorso (2 gennaio), in cui sono state delineate le priorità del vertice Ue-Ucraina in programma il 3 febbraio a Kiev. Sul piano del sostegno immediato le due parti hanno concordato che entro la fine di gennaio sarà consegnato il primo lotto di 15 milioni di lampade a Led finanziate dall’Ue, a cui si aggiungono “generatori, tende e scuolabus”. Un primo passo per quanto riguarda l’impegno di Bruxelles a sborsare 30 milioni di euro per l’acquisto di 30 milioni di lampade al led, “che sono oggi vitali per portare luce all’Ucraina”, aveva spiegato la stessa presidente von der Leyen alla conferenza internazionale di solidarietà di Parigi lo scorso 13 dicembre: “Garantiscono un risparmio dell’88 per cento rispetto alle vecchie lampadine, si potrà così risparmiare un gigawatt di elettricità, che è equivalente alla produzione annuale di una centrale nucleare”.
    La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, a Kiev (15 settembre 2022)
    A questo si aggiunge il nuovo hub energetico e umanitario in Polonia, per un trasferimento “veloce e sostenibile” degli aiuti verso l’Ucraina, “anche per le donazioni di Paesi terzi e privati”. Mentre si attende per questo mese l’inizio dei lavori della piattaforma di ricostruzione dell’Ucraina, il sostegno di Bruxelles è già una realtà, con oltre 800 generatori per l’energia sono arrivati in tutto il Paese dall’inizio dell’invasione russa e gli ultimi 40 convogliati dalla riserva rescEu a 30 ospedali nelle regioni di Donetsk, Zaporizhzhia, Mykolaiv e Kherson. Attraverso il Meccanismo di protezione civile dell’Ue sono stati inviati anche 100 generatori di piccola e media potenza dalla Francia, 19 dalla Slovacchia, 23 dalla Germania, 52 trasformatori dalla Lituania e 4 sistemi di alimentazione di emergenza dalla Polonia.

    Il vicepresidente della Commissione Ue Timmermans ha incontrato a Kiev il presidente Zelensky e il premier Shmyhal per discutere del futuro del Paese, mentre continuano i bombardamenti russi: “Ha un enorme potenziale di energia solare, eolica, idrogeno e biometano”