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    Senato: Fabio Porta subentra ad Adriano Cario

    Il senatore del Pd Fabio Porta subentra ad Adriano Cario, decaduto per brogli elettorali, nella circoscrizione Estero ripartizione America. Lo ha comunicato in Aula la presidente del Senato Elisabetta Casellati, “in base alla deliberazione – ha spiegato – adottata della Giunta per le immunità”.   

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    Sassoli: ok del Cdm ai funerali di Stato

    Via libera del Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, alla delibera dei funerali di Stato per David Sassoli. Le esequie si terranno venerdì alle 12 a Roma. I presidenti della Commissione europea e del Consiglio Europeo, Ursula von der Leyen e Charles Michel, parteciperanno alle esequie.
    Per il presidente del Parlamento europeo morto ieri a 65 anni domani sarà allestita la camera ardente in Campidoglio. Bandiere a mezz’asta nei palazzi Ue. Mattarella esprime il profondo dolore di italiani e europei, Draghi ha parlato di sgomento per la morte di una persona simbolo di equilibrio, umanità, generosità. 
     “Mandiamo le nostre più profonde condoglianze al popolo dell’Unione europea per la morte del presidente del parlamento europeo David Sassoli” che “sarà ricordato come un forte sostenitore della partnership Usa-Ue, una voce per la democrazia e i diritti umani a livello globale e un fautore di un’Unione europea che serve i suoi cittadini e rende più forte le loro diversità”: lo afferma in una nota Ned Price, portavoce del dipartimento di Stato americano, esprimendo vicinanza alla famiglia e ai cari del politico scomparso.
    Gli ambasciatori dei 27 presso l’Ue riuniti a Bruxelles hanno osservato oggi un minuto di silenzio per rendere omaggio alla memoria di Sassoli. Lo ha reso noto la presidenza di turno francese dell’Unione a cui spetta il coordinamento delle cicliche riunioni dei rappresentanti permanenti dei Paesi Ue, il cosiddetto Coreper.

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    Sassoli: Consiglio Marche osserva minuto di silenzio

    (ANSA) – ANCONA, 12 GEN – Minuto di silenzio in Consiglio
    regionale delle Marche per ricordare il Presidente del
    Parlamento europeo, David Sassoli, morto nella notte tra il 10 e
    l’11 gennaio, all’età di 65 anni. In apertura di seduta gli
    interventi dei rappresentanti di tutti i Gruppi consiliari,
    introdotti dal presidente dell’Assemblea per esprimere
    unanimemente stima e di riconoscimento delle doti morali,
    politiche e umane nei confronti del presidente Sassoli.   
    “L’abnegazione, la coerenza, lo spirito europeista, l’impegno
    affinché ogni cittadino potesse sentirsi partecipe delle
    istituzioni europee”, sono alcuni tratti sottolineati dal
    presidente Latini che ha ricordato la capacità di Sassoli di
    rilanciare e valorizzare il Parlamento europeo nel corso della
    pandemia, con richiami all’identità comune e all’importanza di
    sostenersi a vicenda. Sono stati anche ricordati le visite di
    Sassoli a Palazzo delle Marche, l’ultima risalente al settembre
    del 2016 per partecipare ad un incontro dedicato alle politiche
    sociali.   
    Tra gli intervenuti i consiglieri Antonio Mastrovincenzo,
    delegato dal capogruppo del Pd, Renzo Marinelli (Lega), Marta
    Ruggeri (M5s), Jessica Marcozzi (FI), Giacomo Rossi (Civici
    Marche), Carlo Ciccioli (FdI). In chiusura anche l’intervento
    del presidente della giunta Francesco Acquaroli. Listato a lutto
    il Gonfalone della Regione Marche accanto allo scranno
    dell’Ufficio di presidenza. (ANSA).   

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    Salvini evoca un rimpasto con dentro i leader, Letta apre

     Mettere “gli assi di briscola” al governo, far entrare “le energie migliori possibili da parte di tutti i partiti”. Salvini evoca per la prima volta un rimpasto di governo dopo l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Con l’ingresso dei leader. “Tutti, dal primo all’ultimo”. Salvini incluso? “Non sono uso ritrarmi dalle mie responsabilità”, risponde il segretario della Lega. Nel pomeriggio ha un breve scambio di battute in Senato con Mario Draghi poi in tv, a una domanda sul governo, risponde sparigliando le carte, con impatto anche sulla partita per il Quirinale, anche se il leghista ribadisce l’auspicio che a Palazzo Chigi resti Draghi, per la “preoccupazione” che la sua uscita crei “confusione”. “E’ chiaro a tutti che il patto di governo deve trovare nuova energia”, afferma Enrico Letta, che invoca al Colle un profilo alto ed evoca Sergio Mattarella, perché “sarebbe il massimo”.
    L’incastro con l’esecutivo è il vero nodo di un’eventuale elezione di Draghi al Quirinale. Con il passare dei giorni anche chi sostiene questa ipotesi si sarebbe convinto dell’impossibilità di proseguire con un altro premier tecnico, mentre si starebbero sondando ipotesi ‘politiche’, magari con i leader in squadra. Salvini, frenano dalla Lega, ha solo detto che nell’ultimo anno di legislatura, con sfide cruciali per il Paese, i leader vadano ancor più coinvolti e responsabilizzati.Ma i toni sembrano meno ultimativi di quelli con cui lunedì Silvio Berlusconi annunciava l’uscita di Fi dalla maggioranza in caso di elezione del premier al Colle. Le parole del leader leghista lasciano intravedere i ragionamenti già in corso, sotto traccia, tra i partiti proprio sul governo.    E Draghi? Sulla partita del Colle resta in silenzio. Nel commemorare David Sassoli sottolinea la centralità del Parlamento, in particolare in momenti di crisi. Parla di Europa, ma chi lo ascolta lo intende anche con un messaggio in chiave nazionale (anche ai grandi elettori). Il presidente del Consiglio incrocia per caso Salvini all’uscita dal Senato e si ferma a parlare con lui per pochi minuti: si sono dati appuntamento a breve per discutere del caro bollette, spiega la Lega. Salvini sa però che un voto per il Colle con una maggioranza diversa da quella che sostiene il governo rischia di travolgere lo stesso Draghi. E rilancia il tavolo con tutti i leader, chiedendo agli avversari di “togliere veti sui candidati di centrodestra”, ben sapendo però che il veto c’è già, su Berlusconi.    Slitta intanto a sabato la direzione Pd sul Quirinale (per la camera ardente di David Sassoli, spiegano fonti ufficiali) e, a ricasco, potrebbe slittare alla prossima settimana il vertice del centrodestra, anche se il leader della Lega parla di un incontro con Meloni e Berlusconi “in settimana”. Il Cavaliere arriva a Roma per tenere le fila della campagna per la sua candidatura, ribattezzata ‘operazione scoiattolo’: ieri in serata da Villa Grande, dove riceve i capigruppo di Fi per fare un punto, trapela ottimismo sulle possibilità di raggiungere il traguardo della maggioranza assoluta. A margine delle sedute di Camera e Senato filtra invece lo scetticismo degli stessi parlamentari di centrodestra sulle chance di elezione del Cavaliere. Viene notato un sondaggio di Swg secondo cui Draghi sarebbe il più gradito tra gli stessi elettori di destra (58%, contro il 39% di Berlusconi e il 37% di Elisabetta Casellati). C’è chi racconta le perplessità dell’area moderata di Fi, da cui gli arriverebbe il consiglio di ritirarsi e fare il kingmaker dell’elezione di un altro candidato. Ma più di un parlamentare di centrosinistra racconta di essere stato chiamato nelle ultime settimane dal Cavaliere o da uno dei suoi, in un giro di consultazioni a tappeto. “Aspetto che Berlusconi sciolga le riserve”, dice Salvini. E Meloni afferma: “Abbiamo la golden share, dobbiamo giocarcela fino alla fine”.    “Il centrodestra non ha il pallino, serve un accordo largo”, obietta Letta. La segreteria Pd, aggiornata dopo un ricordo di Sassoli, ribadisce che il Pd lavora a un presidente di larga maggioranza e al prosieguo della legislatura, senza elezioni anticipate. Giuseppe Conte, che ieri ha visto Letta e dovrebbe tornare a incontrarlo con Speranza, convoca per mercoledì sera i gruppi parlamentari M5s, che continuano a invocare il Mattarella bis. L’auspicio della rielezione del capo dello Stato resta ben presente, ma in alternativa a Draghi si fanno anche i nomi di Giuliano Amato (in salita), Pier Ferdinando Casini (di nuovo positivo al Covid) ma anche Casellati.    Si riuniscono intanto anche i ‘piccoli’: Coraggio Italia nelle prossime ore proverà a comporre le divisioni tra chi, come Luigi Brugnaro, vuole proporre Draghi al Colle, e chi come Giovanni Toti preferisce ancora non esprimersi. 
     

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    Quirinale, Letta: “Mattarella? Sarebbe il massimo”. Anche tra i deputati M5s sale l'appello per un bis del Presidente in carica

     L’identikit del Pd per il Colle è “un presidente o una presidente di profilo istituzionale, non un capo partito, né uno come me o Salvini o Conte o Berlusconi.    Profilo istituzionale, super partes, un po’ come è stato Mattarella, che è stato un grande presidente, e io credo che si debba chiedere al Parlamento di votare un presidente con le caratteristiche di Mattarella…”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, a DiMartedì, su La 7. E a Giovanni Floris che lo ha interrotto dicendogli: ‘O Mattarella’, Letta ha risposto: “Sarebbe il massimo, ovviamente”.    “Anche se noi trovassimo l’accordo su un candidato o una candidata” al Colle “che prendesse un largo consenso, è chiaro a tutti che il patto di governo deve trovare nuova energia. E’ chiaro a tutti che in queste ultime settimane ci sia fatica. Credo che la legislatura debba andare a scadenza naturale, allora c’è bisogno di un nuovo patto di governo, in qualunque condizione”, ha detto il segretario del Pd.
    Per il Colle lancio “un appello alle altre forze politiche e in particolare al centrodestra: vediamoci domani al tavolo, ma in modo serio. L’unica condizione che ritengo inaccettabile è una parte che si siede e dice: io propongo il capo-partito della nostra fazione e voi ce lo votate. Non credo che porti da nessuna parte, ci si siede e ci si alza”, ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta. Berlusconi deve fare prima un passo indietro? “Questo sì, anche perché non è che noi dobbiamo pagare un prezzo per la rinuncia di Berlusconi”.
     Un nuovo governo sostenuto da una maggioranza Ursula? “Mi sembra molto improbabile, anche per un motivo molto semplice: stiamo vivendo una fase della vita del Paese complicata, con la gestione dei vaccini, mi fa pensare e dire che la fine della legislatura sia gestita da una maggioranza larga piuttosto che da una maggioranza che deve andare in Parlamento a cercare quattro o cinque voti”. ha detto Enrico Letta.
    Anche tra i deputati M5s sale l’appello per un bis di Sergio Mattarella. Sarebbero stati già 5 o 6 gli interventi in assemblea favorevoli a richiedere un altro mandato al capo dello Stato: “Serve una figura di garanzia, serve Mattarella” il senso degli interventi, secondo quanto riferito da chi partecipa alla riunione.

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    Quirinale, Salvini:'Draghi premier o ci sarà confusione'

     “Penso che molti italiani, me compreso, avrebbero piacere che Draghi continuasse a svolgere il ruolo di presidente del Consiglio di garanzia, in Italia e in Europa, perché ci sono ancora tante cose da fare in questi mesi che ci accompagnano alla fine della legislatura. La mia preoccupazione è che se togli il tassello più importante di questo governo non so come ne usciremmo. Di tutto c’è bisogno fuorché di confusione in Italia in questo momento”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite di Porta a Porta.   “Come promesso, da responsabile della Lega, del centrodestra, ho già chiamato tutti i segretari di partito: mi piacerebbe che tutti si sedessero attorno a un tavolo per dare una scelta veloce e di alto profilo. Quello che non accetto sono veti. Sbaglia Letta che dice se c’è tizio non mi siedo. Ragioniamoci: il Pd in passato propose Prodi, elesse Napolitano, Mattarella. Hanno svolto egregiamente il loro ruolo. Io penso che altrettanto egregiamente l’area liberale, moderata, sovranista, identitaria, possa esprimere la stessa scelta”, ha detto il leader della Lega.
    “Berlusconi ha fatto tre volte il presidente del Consiglio, è internazionalmente conosciuto e riconosciuto ed è stato eletto per guidare questo Paese più di una volta. Quindi penso che nessuno da sinistra possa mettere dei veti a priori. Poi bisogna aspettare che lui dica qualcosa e sciolga le riserve. Ha creato il centrodestra e per riconoscenza e stima politica, oltre che per affetto personale, ha tutto il titolo e il merito di proporsi e il centrodestra sarà unito e compatto”, ha precisato il leader della Lega, Matteo Salvini.”Una volta eletto il presidente della Repubblica bisognerà riflettere anche sulla natura del governo, bisognerebbe mettere in campo tutte le energie migliori possibili da parte di tutti i partiti. Sicuramente un governo debole” da qua “a marzo 2023 non fa un buon servizio agli italiani. I partiti una volta eletto il presidente della Repubblica dovranno riflettere sul fatto che non valga la pena metterci gli assi di briscola. Tutti, dal primo all’ultimo”. Così Matteo Salvini, a Porta a Porta, e sull’ipotesi di entrare nell’esecutivo risponde: “Ne parliamo più avanti, io non sono uso ritrarmi dalle mie responsabilità”.

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    Sassoli: delirio no-vax su Twitter, 'è morto per il vaccino'

    Speculazioni deliranti su Twitter con l’hashtag #nessunacorrelazione stanno mettendo in relazione la morte del presidente del Parlamento europeo David Sassoli con le peggiori teorie no-vax, tanto da diventare di tendenza sul social media. “Strane coincidenze…e chissà quanti Sassoli ci sono in Italia”, farnetica un certo @xfrancyxx, mentre @Roby addirittura gioisce con tanto di emoticon sorridenti alla notizia, ieri sera, dell’aggravarsi delle condizioni del capo dell’europarlamento.
    “Ma Sassolini il vaccino non proteggeva dalle conseguenze gravi? Che meraviglia sono tanto felice”, è l’orribile tweet di questa utente. “In troppi sono morti per #nessunacorrelazione con il siero mRNA che deprime il sistema immunitario”, scrive un tale Patriotaitaliano ripostando la notizia della morte di Sassoli. “Turbata dalla morte di Sassoli anche perché la ‘grave disfunzione del sistema immunitario’ è la stessa diagnosi pronunciata per un mio caro subito dopo il vaccino! La comunicazione deve essere più chiara sulle cause della morte”, scrive sempre con sotto l’hashtag #nessunacorrelazione @OrtaGuida.
    Per fortuna su Twitter ci sono anche migliaia di utenti che denunciano questa valanga di hater e le loro teorie complottistiche senza senso. Mentre lo staff del presidente del Parlamento Ue ha ricordato in mattinata che “anche quando, recentemente, di fronte ai suoi gravi problemi di salute, si erano diffuse in rete deliranti malevolenze su Covid e affini”, Sassoli aveva scelto di non replicare, “di non inasprire i toni, gli era sembrata l’unica scelta possibile. Paradigma di stile, riservatezza, sobrietà. E di una merce rara, nella temperie della politica contemporanea: l’autorevolezza. Politica e morale”.    

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    Sassoli: riunione in raccoglimento della segreteria Pd. Letta: 'Avanti sulla sua eredità'

    “Mi sento di dire che il nostro partito vuole con impegno e determiazione portare avanti le battaglie di David, le sue bandiere come la difesa dei diritti umani e della democrazia, l’attenzione ai piu deboli. Per noi oggi comincia pagina nuova per portare avanti i suoi valori, il suo credo e impegno”. Così il segretario Pd Enrico Letta apre la segreteria dem al Nazareno esprimendo lo sgomento del partito per la scomparsa di Sassoli. “A nome del Pd – afferma Letta – voglio ringraziare Mattarella e Draghi per le parole espresse. Nelle prossime ore organizzeremo momenti di ricordo e iniziiative che diano seguito a queste eredità enorme che David ci lascia, continueremo la sua battaglia per portare avanti quella eredità che ci lascia, sarà difficile essere alla altezza di quello che ha fatto”.