Bruxelles – Nato e Ucraina cercano di serrare le fila in uno dei momenti più difficili dopo l’inizio dell’invasione russa del Paese. Mentre Kiev affronta le conseguenze del più vasto bombardamento da quando l’esercito russo ha dato il via all’invasione del Paese quasi due anni fa, a Bruxelles si è riunito oggi pomeriggio (10 gennaio) in via straordinaria il Consiglio Nato-Ucraina a livello di di ambasciatori per discutere del rafforzamento della difesa aerea ucraina contro i bombardamenti missilistici e con droni. La richiesta del governo ucraino ai partner è quella di aumentare l’invio di armi, mettendo pressione alle capitali europee per incrementare il supporto alla difesa contro nuovi attacchi russi nel corso dell’inverno.
La riunione del Consiglio ad hoc convocata dal segretario generale della Nato, Jens Stoltonberg, è stata richiesta proprio dall’Ucraina, a seguito del recente attacco con 158 tra missili nordcoreani e droni Shahed di fabbricazione iraniana per colpire tutte le maggiori città del Paese, da Kiev a Leopoli, da Odessa a Kharkiv. Dei 158 droni e missili lanciati la mattina del 29 dicembre, 114 sono stati abbattuti dalla contraerea ucraina ma i restanti 44 hanno colpito edifici civili e ucciso oltre 30 persone. Ecco perché sul tavolo degli ambasciatori non poteva non essere centrale il dossier sul rafforzamento delle difese aeree di Kiev, nonostante i 31 alleati abbiano già fornito “quantità significative” di sistemi antiaerei, ha sottolineato il portavoce della Nato, Dylan White. “Ci aspettiamo che si accelerino le decisioni sull’ulteriore rafforzamento delle capacità di difesa aerea sia in termini di sistemi moderni sia di munizioni”, è stata l’esortazione del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, parlando con Politico.
Solo due giorni fa il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, aveva esortato gli altri partner europei a fornire maggiori aiuti militari all’Ucraina, anche.se Berlino ancora non ha dato il via libera all’invio dei tanto richiesti missili da crociera Taurus. La Germania è diventata il secondo Paese donatore di armi al mondo dopo gli Stati Uniti e da questa posizione sta cercando di trainare gli altri 26 governi per un impegno più deciso. “Maggiore è il successo della difesa aerea ucraina, minore è la probabilità che un missile o un drone russo voli accidentalmente nello spazio aereo della Nato”, ha aggiunto Kuleba, facendo riferimento all’attraversamento dello spazio aereo polacco di un missile russo diretto in Ucraina, così come riportato da Varsavia a fine dicembre. Nel frattempo dall’Italia è arrivato un nuovo via libera proprio all’invio di una nuova tranche di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari, grazie all’approvazione da parte del Parlamento della risoluzione che impegna il governo a proseguire con il sostegno a Kiev “in linea con gli impegni assunti e con quanto sarà ulteriormente concordato in ambito Ue e Nato”. Compatta la maggioranza, favorevoli anche +Europa, Italia Viva e Azione, astensione del Partito Democratico, contrari Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra.