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Commissione d'inchiesta sul femminicidio: la proposta di legge torna al Senato

Via libera unanime dell’Aula della Camera alla proposta di legge per la istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere. Il testo, approvato a Montecitorio con 258 voti a favore e nessun contrario, dovrà tornare al Senato: ha infatti subito modifiche in commissione a Montecitorio.

La commissione, composta da diciotto senatori e da diciotto deputati, svolge indagini sulle reali dimensioni e cause del femminicidio e, più in generale, di ogni forma di violenza di genere; effettua il monitoraggio circa la concreta attuazione della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, nonché di ogni altro accordo sovranazionale e internazionale in materia e della legislazione nazionale ispirata agli stessi principi, con particolare al dl che ha introdotto il cosiddetto “codice rosso”.

La commissione poi accerta le possibili incongruità e carenze della normativa vigente in materia rispetto allo scopo di tutelare la vittima della violenza e gli eventuali minori coinvolti, al fine di una sua eventuale revisione (con specifico riferimento alla normativa penale concernente le molestie sessuali perpetrate in luoghi di lavoro), come pure a proseguire l’analisi degli episodi di femminicidio, verificatisi a partire dal 2016, per accertare se siano riscontrabili condizioni o comportamenti ricorrenti, valutabili sul piano statistico, allo scopo di orientare l’azione di prevenzione; accerta il livello di attenzione e la capacità di intervento delle autorità e delle amministrazioni pubbliche competenti a svolgere attività di prevenzione e di assistenza; verifica, come raccomandato dall’OMS, la realizzazione di progetti educativi nelle scuole; propone soluzioni di carattere legislativo e amministrativo per realizzare adeguata prevenzione e contrasto ad ogni forma di violenza di genere nonché per tutelare la vittima della violenza e gli eventuali minori coinvolti; valuta inoltre la necessità di redigere testi unici, al fine di implementare la coerenza e la completezza della regolamentazione in materia di violenza sulle donne; monitora il lavoro svolto dai centri antiviolenza operanti sul territorio, ivi compresi i centri di riabilitazione per uomini maltrattanti, e l’effettiva applicazione da parte delle Regioni del Piano antiviolenza e delle linee guida nazionali per le aziende sanitarie.  


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