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    Strategie di neutralità climatica, riuso di detriti degli edifici e circolarità. L’Ue sostiene la ricostruzione verde dell’Ucraina

    Bruxelles – Quattro giorni di confronto per mettere a terra politiche e azioni per la futura ricostruzione verde dell’Ucraina. Si è aperta oggi (28 novembre) a Vilnius, in Lituania, la conferenza di alto livello che mira ad allineare Kiev e tutta l’Unione Europea sulle linee operative del Green Deal in vista del futuro a medio e lungo termine del Paese invaso dall’esercito russo da un anno e nove mesi, “un futuro che ora sembra molto lontano, ma che posso assicurarvi non sarà un sogno ad occhi aperti”, ha assicurato il commissario per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius.Da sinistra: la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, a Kiev (8 maggio 2023)Sindaci e ministri ucraini, agenzie Ue e organizzazioni della società civile hanno iniziato a Vilnius il confronto sui “passi concreti” che permettano alle città dell’Ucraina di “riprendersi più forti di prima dagli attacchi russi, discuteremo di un futuro di prosperità, autonomia e alta qualità della vita“, ha assicurato il responsabile per l’Ambiente del gabinetto von der Leyen, aprendo i lavori della conferenza di alto livello: “La cosa più importante è che il futuro sarà condiviso tra Ucraina e Unione Europea, dobbiamo guardare oltre e questo è ciò che stiamo già facendo”.La necessità di discussioni serrate sull’allineamento degli “obiettivi strategici” – risorse necessarie e azioni sul campo – parte non solo dal fatto che l’Ucraina è considerata in prospettiva un futuro membro dell’Unione, ma anche da alcuni desolanti dati sul presente della guerra. Secondo i dati forniti la stessa Commissione Europea, i danni della guerra russa sull’ambiente e sulle infrastrutture ambientali finora ammontano complessivamente a “oltre 52 miliardi di euro”. Si contano “497 strutture di gestione dell’acqua danneggiate o distrutte, oltre 1,4 miliardi di euro di danni nel settore forestale e il 20 per cento delle aree protette minacciato”. Oggi l’Ucraina “è il Paese più minato al mondo”, senza dimenticare che la devastazione ambientale causata dalla distruzione della centrale idroelettrica di Kakhovka “è il peggior disastro causato dall’uomo dai tempi dell’incidente di Chernobyl”.Il sostegno Ue per un’Ucraina più verdeIl Palazzo Berlaymont, sede della Commissione Europea a Bruxelles, illuminato con la bandiera dell’UcrainaÈ per queste regioni che l’Ue guarda agli strumenti che ha già iniziato a mettere in campo per sostenere la ripresa verde dell’Ucraina, con l’obiettivo di spingere ancora di più il suo supporto a Kiev. “L’iniziativa Phoenix è una combinazione su misura tra i programmi della Commissione Europea che abbiamo lanciato quest’anno e riguarda decisori politici e società civile dell’Ucraina per facilitare la ricostruzione verde”, ha ricordato il commissario Sinkevičius. Si tratta di un’iniziativa pensata per la prima volta a inizio febbraio, quando 15 commissari europei (guidati dalla presidente Ursula von der Leyen) si erano recati in visita a Kiev per una serie di incontri con le controparti del governo ucraino. Phoenix si articola in due direttrici: un bando da 5 milioni di euro nel contesto del Nuovo Bauhaus Europeo e 7 milioni di euro in finanziamenti dai programmi Horizon Europe e Life, tutti con il focus della gestione dei rifiuti, del riutilizzo dei detriti nel settore dell’edilizia e delle costruzioni e della conservazione della natura.Come precisato dal commissario Sinkevičius, il Nuovo Bauhaus Europeo punta a “combinare le migliori idee del Green Deal e la realtà degli spazi abitativi, per l’Ucraina permetterà una ricostruzione sostenibile, accessibile e costruita sui bisogni delle persone“. Il network del Bauhaus “sta aiutando le città su questioni specifiche, come i materiali riciclabili da edifici demoliti e l’uso di metodi di costruzione circolare”, grazie a una “stretta cooperazione con i sindaci ucraini, che presenteranno le loro esperienze di collaborazione con l’Ue”. Per quanto riguarda il secondo elemento dell’iniziativa, i due bandi di gara “dedicati appositamente all’Ucraina” sotto il programma Life e sotto Horizon Europe per le città climaticamente neutre e intelligenti sono pensati per “incoraggiare gli standard di sostenibilità negli sforzi di ricostruzione, con un lavoro congiunto insieme ai partner europei e con progetti scelti che coinvolgeranno città ucraine ed europee”. Anche grazie all’intensificazione dei rapporti tra Bruxelles e Kiev con la cruciale conferenza di Vilnius, l’Unione Europea si pone così in prima linea non solo nel sostegno immediato alle capacità dell’Ucraina di affrontare la guerra russa, ma anche per lo sviluppo della pianificazione urbana e la ricostruzione circolare e sostenibile in vista del futuro comune.
    Aperta a Vilnius (Lituania) la conferenza di alto livello per la definizione delle linee strategiche per allineare politiche e azioni sul campo tra Kiev e Bruxelles attraverso diversi canali di sviluppo dei progetti congiunti: Nuovo Bauhaus Europeo, fondi Horizon e Life e iniziativa Phoenix

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    Una trasferta senza precedenti. I membri della Commissione Ue valutano una riunione di alto livello a Kiev a febbraio

    Bruxelles – A quasi un anno dall’inizio della guerra russa in Ucraina la Commissione Ue è alla ricerca di nuove occasioni per rafforzare il proprio messaggio di sostegno al Paese partner sul fronte orientale, con una solidarietà fatta di azioni simboliche e di discussioni tecniche e politiche sempre più intense con Kiev. Tra questi c’è l’appuntamento già annunciato per il 3 febbraio in territorio ucraino per il vertice Ue-Ucraina, a cui parteciperanno la presidente della Commissione e quello del Consiglio Ue). Ma la prossima mossa del gabinetto von der Leyen potrebbe essere un appuntamento senza precedenti, che dovrebbe portare diversi membri dell’esecutivo comunitario a sedersi al tavolo del confronto con le rispettive controparti del governo ucraino proprio a Kiev, nel mese di febbraio. Quando si chiuderà il primo anno di invasione russa e di lotta del popolo ucraino a difesa del proprio Paese, con il contributo decisivo dell’Unione Europea.
    I membri della Commissione Europea durante il seminario del Collegio dei commissari (11 gennaio 2023)
    Dopo le anticipazioni di Politico, diversi funzionari europei hanno confermato a Eunews che la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha proposto ieri (11 gennaio) durante il seminario del Collegio dei commissari l’incontro con il governo guidato da Denys Shmyhal nella capitale ucraina a febbraio. Una data ancora non è stata fissata, ma sono due i momenti del mese su cui prestare attenzione.
    Il primo è all’inizio di febbraio, quando von der Leyen (insieme al presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel) si recherà a Kiev per il vertice Ue-Ucraina con il presidente del Paese, Volodymyr Zelensky. Lunedì (9 gennaio) sono arrivate conferme anche dalla presidenza di turno del Consiglio dell’Ue che l’appuntamento del 3 febbraio non si terrà a Bruxelles – come inizialmente previsto – ma in Ucraina, e la presenza della numero uno dell’esecutivo comunitario rende molto verosimile che l’occasione possa essere sfruttata dai membri del suo gabinetto per accodarsi e incontrare quelli del governo ucraino nei giorni immediatamente precedenti o successivi. Il secondo momento è la fine del mese: il 24 febbraio cadrà l’anno esatto dall’inizio della resistenza ucraina e non è da escludere un forte gesto simbolico da parte della Commissione Ue per ribadire nuovamente la solidarietà al popolo e all’establishment politico del Paese.
    Chi potrebbe partecipare per la Commissione Ue
    Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, e della Commissione Europea, Ursula von der Leyen (Kiev, 15 settembre 2022)
    Come ricordano le fonti, in linea di principio l’invito è aperto a tutti i commissari e le commissarie, a prescindere da quanto i dossier di propria responsabilità siano legati all’Ucraina. L’incontro con i ministre e le ministre del governo ucraino dovrebbe rappresentare un approfondimento dei rapporti con Kiev a 360 gradi, anche considerata la candidatura del Paese all’adesione Ue e la necessità di valutare sia i progressi nell’attuazione delle sette raccomandazioni della Commissione sia le prospettive di integrazione nel Mercato Unico. Ma la decisione di recarsi nella capitale ucraina sarà completamente volontaria per ciascuno dei membri del gabinetto von der Leyen e i funzionari europei precisano che le risposte definitive arriveranno solo nelle prossime settimane (anche quando sarà stabilita una data ufficiale).
    Al momento le fonti si sbilanciano solo su pochi nomi. A quanto si apprende a Bruxelles, sembra comunque molto probabile – al netto di impegni inderogabili – la presenza dell’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, considerato il suo ruolo centrale per i rapporti con l’Ucraina in questa anno di guerra. Lo stesso si può dire del commissario per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, che le fonti fanno sapere aver parlato intensamente ieri con la presidente von der Leyen a margine del seminario. Altamente probabile è anche la presenza del vicepresidente esecutivo per l’Economia e commissario per il Commercio, Valdis Dombrovskis, mentre sta valutando la possibilità di partecipare il commissario per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski.

    Funzionari europei confermano a Eunews che la presidente von der Leyen ha proposto ai commissari di incontrare le rispettive controparti ucraine per discutere di tutti i dossier sulla solidarietà contro l’invasione russa. Non c’è ancora una data, ma arrivano i primi ‘sì’ ufficiosi