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    Migranti, Team Europe avvia due iniziative per gestire flussi nel Mediterraneo

    Bruxelles – Investire in Africa per eliminare le condizioni alla base delle partenze, e poi cooperazione nei rimpatri e nelle riammissioni. L’Unione europea lancia nuove iniziative mirate per la dimensione esterna dell’immigrazione. Due iniziative del Team Europe, l’insieme degli Stati membri dell’Ue e le sue istituzioni per rispondere in modo unitario alle sfide globali, inclusa quella dei flussi. “L’Africa nel 2050 conterà quasi tre miliardi di persone, e se non affrontiamo le problematiche economiche e legate al clima c’è il rischio di migrazioni di massa” verso l’Europa, sottolinea Antonio Tajani, ministro degli Esteri dell’Italia. Insieme a Francia e Spagna, l’Italia è al centro di questa iniziativa che l’esecutivo comunitario avvia oggi (12 dicembre).
    Mediterraneo centrale, quella che interessa da vicini l’Italia, e Mediterraneo occidentale. E’ qui che si intende intervenire con rinnovato slancio. “Stiamo lavorando intensamente perché il tema dell’immigrazione sia affrontato con una strategia di breve, medio e lungo termine”, continua il titolare della Farnesina.
    Per quanto riguarda la parte squisitamente migratoria dell’iniziativa,  si riuniscono dei Paesi africani ed europei di origine, transito e destinazione. Si vogliono creare nuove opportunità di coordinamento con i paesi partner, i partner internazionali e le pertinenti agenzie delle Nazioni Unite.
    Nel Mediterraneo centrale, più specificatamente, l’iniziativa  sosterrà l’attuazione di azioni operative per gestire la migrazione in cooperazione e coordinamento con Burkina Faso, Ciad, Egitto, Libia, Niger, Etiopia, Eritrea, Somalia, Sudan, Tunisia, Costa d’Avorio, Guinea e Nigeria. Per gli interventi lungo la rotta che invece interessa più da vicino la Spagna, quella del Mediterraneo centrale, i Paesi africani partner principali sono Algeria, Mauritania, Senegal, Marocco, Gambia, Ghana e Mali.
    Per quanto riguarda la migrazione regolare, si vuole puntare sull’ingresso di richiedenti asilo qualificati. “Stiamo lavorando per accelerare l’attuazione di questi partenariati su misura a partire da Marocco, Tunisia ed Egitto”, fa sapere la Commissione europea. “Una gestione efficace della migrazione può avvenire solo quando si stabiliscono solidi partenariati tra paesi di origine, transito e destinazione”, sostiene l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Josep Borrell. “Questo è ciò che fanno le due Iniziative Team Europa, offrendo una piattaforma strategica per coordinare meglio il nostro lavoro insieme ai partner africani”.
    Le iniziative insistono su ritorni, riammissioni, e cooperazione economica. “Dobbiamo agevolare estrazione e lavorazione della materie prime in Africa, in cooperazione” con autorità e aziende locali, insiste il ministro degli Esteri italiano. Che precisa: “Bisogna agire non con una nuova colonizzazione ma favorire la crescita del continente italiano”.

    L’alleanza Ue avvia partenariati con Paese africani per ritorni, rimpatri e cooperazione economica. Tajani: “Rischio migrazioni di massa, occorre risolvere i problemi di base”

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    Posticipata di altre 48 ore l’entrata in vigore delle multe in Kosovo sulle targhe serbe. Italia spinge colloqui con Belgrado

    dall’inviato a Strasburgo – Non c’è un giorno senza colpi di scena tra Pristina e Belgrado, in un mese frenetico per l’acuirsi della tensione nel nord del Kosovo per la decisione del governo guidato da Albin Kurti di implementare senza ripensamenti il piano a tappe per l’applicazione delle regole sulla sostituzione delle targhe serbe dello scorso 28 ottobre, senza che la Serbia abbia smesso di emettere nuove targhe con le denominazioni delle città kosovare. Dopo le feroci accuse arrivate ieri (lunedì 21 novembre) dall’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, al termine di una riunione d’urgenza fallimentare con i due leader balcanici (il premier Kurti e il presidente della Serbia, Aleksandar Vučić), da Pristina è arrivata la decisione di prorogare al 24 novembre l’entrata in vigore delle multe per chi non rispetta le nuove regole.
    L’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, e il rappresentante speciale per il dialogo Belgrado-Pristina, Miroslav Lajčák, con il presidente della Serbia, Aleksandar Vučić, e il premier del Kosovo, Albin Kurti (21 novembre 2022)
    “Ringrazio l’ambasciatore [statunitense in Kosovo, ndr] Jeff Hovenier per il suo impegno e la sua partecipazione”, ha scritto il premier Kurti in un tweet nella notte tra lunedì e martedì, annunciando che “accetto la sua richiesta di rinviare di 48 ore l’imposizione di multe per le targhe automobilistiche illegali KM [acronimo di Kosovska Mitrovica, ndr] e altre”. In questo modo viene dato ancora del tempo a Stati Uniti e Unione Europea per “trovare una soluzione nei prossimi due giorni” alla disputa tra Pristina e Belgrado, ha precisato lo stesso Kurti. Tuttavia, da Bruxelles è abbastanza chiara la traccia: “Chiedo al Kosovo di sospendere immediatamente ulteriori tappe della re-immatricolazione dei veicoli” – ha ribadito con forza l’alto rappresentante Borrell ieri in una conferenza stampa dai toni quasi sconsolati – mentre “alla Serbia di sospendere l’emissione di nuove targhe con le denominazioni delle città kosovare, incluse quelle KM”.
    Secondo le parole di Borrell il vero scoglio sarebbe Pristina (“Vučić ha accettato, mentre il primo ministro Kurti non l’ha fatto”), che dovrebbe convincersi in queste ore a fare passi indietro sul piano a tappe. Dopo i primi 21 giorni di novembre con un solo avvertimento, a chi non si adeguerà da giovedì (24 novembre, con una doppia proroga per un totale di tre giorni) e il 21 gennaio sarà emessa una multa e tra il 21 gennaio al 21 aprile sarà applicata una targa temporanea. Dal 21 aprile in poi l’entrata in vigore sarà invece definitiva e i veicoli non conformi saranno sottoposti a sequestro. Proprio per questa ragione sono tornate a crescere le tensioni nel nord del Paese: il principale partito che rappresenta la minoranza serba in Kosovo, Lista Srpska, ha deciso di far dimettere sindaci, consiglieri, parlamentari, giudici, procuratori, personale giudiziario e agenti di polizia dalle rispettive istituzioni nazionali. La denuncia è di “violazione del diritto internazionale”, sommata alla mancata istituzione dell’Associazione delle municipalità serbe in Kosovo (comunità di municipalità a maggioranza serba a cui dovrebbe essere garantita una maggiore autonomia).

    I thank Ambassador Hovenier for his commitment and engagement. I accept his request for a 48-hour postponement on imposition of fines for illegal ‘KM’ (and other) car plates. I am happy to work with the US and the EU to find a solution during the next two days. https://t.co/iXq1SCM8JL
    — Albin Kurti (@albinkurti) November 21, 2022

    Il ruolo dell’Italia tra Kosovo e Serbia
    Mentre la situazione sul campo rischia di tornare ad aggravarsi per le dispute politiche delle due parti, il nuovo governo italiano guidato da Giorgia Meloni cerca di rafforzare la tradizionale posizione di Roma di sponsor delle prospettive di integrazione della regione nell’Unione, provando a mettere sul tavolo tutto il suo peso politico e affiancandolo a una proposta di mediazione franco-tedesca di ampio respiro. Oggi i ministri italiani degli Esteri, Antonio Tajani, e della Difesa, Guido Crosetto, hanno guidato una missione diplomatica in entrambe le capitali balcaniche, per incontrare gli omologhi e i leader che rischiano di far naufragare oltre 10 anni di mediazione guidata dall’Ue.
    “Ho apprezzato la decisione del Kosovo di sospendere per 48 ore l’imposizione di multe per la questione delle targhe, è un segnale positivo di disponibilità, che ho sentito anche dalla Serbia”, ha dichiarato alla stampa il titolare della Farnesina. Il ministro Tajani ha poi sottolineato di nutrire “speranza” per un compromesso: “Noi siamo venuti a cercare soluzioni, non ci schieriamo, ma stiamo nel mezzo per cercare e favorire soluzioni ai problemi”, dal momento in cui “le iniziative unilaterali non servono a raggiungere un compromesso, vogliamo che riparta il dialogo e il confronto”. Secondo le parole del ministro degli Esteri italiano, “tocca a noi svolgere un ruolo di pacificatori, saremo una garanzia sia per la minoranza serba in Kosovo sia per i kosovari”.
    Il ministro Crosetto ha parlato di “tempi difficili”, perché “il clima è peggiorato nelle ultime settimane” nel nord del Kosovo. L’Italia comunque “ha il dovere di essere protagonista nel dialogo“, per aiutare i due partner a “cercare insieme una soluzione a un problema che impedisce lo sviluppo e il reciproco rispetto”. Il quadro è sempre quello dell’adesione di entrambi i Paesi balcanici all’Ue: “L’Europa è una grande famiglia, ma dove bisogna saper convivere” e, “quando due membri futuri non vanno d’accordo, la responsabilità degli altri è di farli sedere a tavola e farli mettere d’accordo in modo che nessuno si senta trattato in modo diverso“. Questo è ciò che si propone di fare l’Italia nel nuovo quadro di mediazione in cui si è inserita di prepotenza, di fronte a un’escalation che la riguarda da vicino (il continente italiano è quello più consistente nella forza militare della Nato Kosovo Force): “È troppo importante questa parte dell’Europa per lasciarla da sola in momento di difficoltà“, ha concluso Crosetto.

    Oggi missione congiunta con il Ministro della Difesa @GuidoCrosetto in Serbia e Kosovo. Lavoriamo per allentare le tensioni tra i due Paesi, anche grazie alla presenza del nostro contingente militare. L’Italia vuole essere protagonista di pace anche nei Balcani Occidentali.
    — Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) November 22, 2022

    Il premier kosovaro, Albin Kurti, ha accettato una proroga (fino a giovedì 24 novembre) al piano graduale di re-immatricolazione dei veicoli nel nord del Paese, per cercare un’intesa dell’ultimo minuto. Intanto i ministri Tajani e Crosetto guidano la missione nei due Paesi balcanici

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    Il Quirinale benedice la nuova Via della Seta

    Il Parlamento ha approvato le norme sul copyright per assicurare che diritti e doveri che definiscono il diritto d’… La 🇪🇺 aumenta la ayuda de emergencia en 50 millones de euros en 🇻🇪 La UE está con los venezolanos e… RT _WB: Commissioner _near, will visit 🇧🇦 on 28 March and will discuss the state […]

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    Tajani nella tempesta: “Mussolini ha fatto anche cose positive”

    Benito Mussolini ha fatto anche delle cose positive per l’Italia prima della guerra. È il concetto alquanto controverso espresso dal presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani a La Zanzara su Radio 24 che sta facendo infuriare la polemica (ascolta audio in fondo). Su Twitter e anche nel Parlamento europeo che presiede, l’esponente di Forza Italia e del […]