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    Si stringe il cerchio intorno a Durigon, pronta la sfiducia

    Una platea sempre più vasta – oltre ai politici si sono aggiunti l’Anpi e il sindaco di Stazzema – chiede le dimissioni dal Governo del sottosegretario all’Economia Claudio Durigon che vorrebbe intitolare il parco di Latina dedicato a Falcone e Borsellino al fratello di Mussolini. Dal M5S, a Leu, al Pd il coro è unanime: deve dimettersi. Ma se la maggioranza è compatta nel chiedere le dimissioni dell’esponente leghista, si divide sullo ius soli. Il Pd lo chiede a gran voce, mentre i 5S con Paola Taverna dice che “ora ci sono altre priorità”.
    Il futuro politico di Claudio Durigon e lo scontro perenne sullo ius soli agitano la maggioranza in questi giorni di pausa dei lavori parlamentari. Anche nelle ultime ore si fa più forte la pressione dell’asse “giallorosso” formato da Pd-M5s e Leu sul sottosegretario leghista perchè dimetta il suo mandato al governo. Di contro, il suo partito tiene il punto: finora nessuna dichiarazione ufficiale ma ambienti vicini al segretario federale fanno sapere che a loro giudizio si tratta di una polemica strumentale e che quindi la fiducia nei suoi confronti è immutata. Silenzio che però viene aspramente criticato dalla sinistra. “In questi ultimi giorni – accusa il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni – Matteo Salvini ha parlato di tutto e di più: dallo Ius soli ai migranti e al reddito di cittadinanza, di Marcinelle, Siena e pure di Fiorentina-Milan. Solo su una questione rimane afono o disinteressato: il suo sottosegretario Durigon che dovrebbe togliere il disturbo al più presto dal governo Draghi”. Contro la Lega, duro anche il Pd: “Salvini batta un colpo ed eviti questo silenzio terribile”, scrive su Facebook il dem Piero De Luca. Aver riproposto una vecchia idea del centrodestra pontino, cioè di cancellare l’intitolazione del Parco di Latina a Falcone e Borsellino per reintitolarlo ad Arnaldo Mussolini, provoca sconcerto anche al di là della normale dialettica politica. E in tanti chiedono che il premier Mario Draghi assuma l’iniziativa. “Inneggiare al fascismo – attacca Fabio Vallon, presidente del comitato provinciale Anpi-Vzpi Trieste – è incompatibile con qualsiasi ruolo governativo. Se Durigon non ha neppur quel minimo sussulto morale necessario per presentare le proprie dimissioni volontariamente, che il presidente del consiglio dei ministri Draghi applichi le proprie prerogative e revochi immediatamente le deleghe a siffatto figuro”.

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    Bianchi: il green pass tutela, non è una misura punitiva

    “Il green pass è uno strumento a tutela della salute di tutti, in particolare dei più fragili, non una misura punitiva. Ringrazio il personale scolastico che ha aderito con percentuali molto alte alla campagna vaccinale mostrando grande serietà e responsabilità. La vaccinazione è un elemento fondamentale per il rientro a scuola in sicurezza e in presenza”. Lo ribadisce il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, nel suo primo post su Facebook, in cui scrive tra l’altro che la riapertura della scuola “in presenza e in sicurezza è davvero l’obiettivo di tutto il Governo”.    

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    Papa: interrompe saluti udienza per telefonata

    (ANSA) – CITTA DEL VATICANO, 11 AGO – Fuoriprogramma oggi al
    termine dell’udienza generale di Papa Francesco nell’Aula Paolo
    VI. Prima di congedarsi, con i consueti saluti ai fedeli, Papa
    Francesco ha visto porsi un cellulare dal suo assistente per una
    chiamata urgente. Francesco si è dunque allontanato col telefono
    per poi tornare a salutare i fedeli con sorrisi e benedizioni.   
    Il Vaticano, interpellato sul fuoriprogramma, si è limitato a
    dire che si trattava di una telefonata privata e che dunque non
    può essere comunicato nulla al riguardo. (ANSA).   

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    Durigon: Anpi Trieste, inammissibile esaltazione fascismo

    (ANSA) – TRIESTE, 11 AGO – “In un paese normale non sarebbe
    passato così tanto tempo tra le sconcertanti e vergognose
    dichiarazioni nostalgiche del peggior periodo politico,
    culturale ed etico dell’Italia del sottosegretario Durigon ed il
    suo allontanamento dalla scena politica e governativa.   
    Inneggiare al fascismo è incompatibile con qualsiasi ruolo
    governativo. Se Durigon non ha neppur quel minimo sussulto
    morale necessario per presentare le proprie dimissioni
    volontariamente, che il presidente del consiglio dei ministri
    Draghi applichi le proprie prerogative e revochi immediatamente
    le deleghe a siffatto figuro. Faccia seguire alle belle parole
    pronunciate in occasione dello scorso 25 aprile fatti
    conseguenti, perché attendere la mozione di sfiducia dei
    parlamentari sarebbe una sconfitta anche per lui”. Lo scrive in
    una nota Fabio Vallon, presidente del comitato provinciale
    Anpi-Vzpi Trieste. (ANSA).   

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    Il caso Durigon, pronta la mozione di sfiducia

    “Durigon? Le sue affermazioni sono molto gravi, ci aspettavamo delle scuse mai arrivate. A questo punto dovrebbe fare un passo di lato”, così Luigi Di Maio interpellato telefonicamente dall’ANSA.”E’ incompatibile con la Costituzione italiana intitolare una piazza a Mussolini. Credo che Durigon in questo senso abbia dimostrato la sua totale incompatibilità con il ruolo che sta avendo che è quello di rappresentante delle istituzioni che ha giurato sulla Costituzione. Credo che sia talmente evidente questa incompatibilità che starebbe a lui fare un passo indietro. Per quanto ci riguarda faremo il possibile perché questo avvenga”. Così il segretario del Pd Enrico Letta a margine del suo intervento al Caffè de La Versiliana a Marina di Pietrasanta (Lucca).”Credo che sia intollerabile ciò che ha detto il sottosegretario Durigon e credo che non sia compatibile con la sua permanenza al governo”. Così il ministro delle Politiche agricole e forestali, Stefano Patuanelli (M5s), a margine del sopralluogo nelle zone dell’Oristanese colpite dagli incendi a luglio. “Io mi auguro che non si arrivi alla mozione di sfiducia – ha aggiunto – credo sarà necessario, appunto, un passo indietro da parte di Durigon”.
    “Voterò la mozione di sfiducia a Durigon presentata dal M5S. Perché l’antifascismo è un valore fondante la Repubblica e perché non possiamo pubblicare ogni anno foto di Falcone e Borsellino e poi restare indifferenti. Spero di non essere il solo in FI”, ha scritto su Twitter, Elio Vito, deputato di Forza Italia. Andrea De Maria, deputato Pd, segretario d’Aula Camera dei Deputati: “Grazie a Enrico Letta per le parole molto chiare che ha detto su Durigon. Il Pd così si schiera a difesa dei valori dell’antifascismo dopo l’appello dell’Anpi. La parte giusta per la nostra democrazia”.  
    “Mentre continua il silenzio del presidente Draghi, silenzio che dura da alcuni mesi, vedo che, con le parole chiare di Letta e Conte, si estende sempre più l’arco di forze che chiede le dimissioni del sottosegretario Durigon dal governo”, dice il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. ‘Ora – conclude Fratoianni – la mozione di sfiducia è l’unico strumento per ridare un minimo di dignità’. 
    “Il sottosegretario Durigon aveva già dato prova della propria inadeguatezza. Ora, con la proposta di cambiare denominazione alla Piazza Falcone e Borsellino di Latina per dedicarla ad Arnaldo Mussolini, ha oltrepassato un limite invalicabile – dice il senatore di LeU Francesco Laforgia -. Sono pronto a votare la mozione di sfiducia nei suoi confronti e penso che il Presidente Draghi debba prendere le distanze da un membro del suo Governo che pratica il revisionismo storico infangando i principi Costituzionali, l’antifascismo e due figure simbolo della lotta contro le mafie come Falcone e Borsellino”. “Non è ammissibile – aggiunge – Nessuna esigenza di mantenere gli equilibri politici su cui si fonda questo Governo può essere una giustificazione”.
    Per la deputata M5S, Rosalba Cimino “il leghista Claudio Durigon va sfiduciato, a meno che non decida di dimettersi. Non possiamo accettare che al governo di un Paese costituzionalmente antifascista, occupi un posto chi strizza l’occhio al neofascismo tentando di oscurare la memoria di due veri eroi italiani: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Arnaldo Mussolini, a cui lui vorrebbe intitolare il parco che porta il nome dei due magistrati, è stato fratello e braccio destro del duce nelle sue campagne di propaganda nazionale, per cui Durigon può tentare tutte le giustificazioni del caso, cosa che sta già facendo, ma la storia e la nostra Costituzione sono contro di lui”. 

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    Monopattini: Giani, legge in Toscana per casco obbligatorio

    (ANSA) – FIRENZE, 10 AGO – Al prossimo Consiglio regionale
    il presidente della Toscana Eugenio Giani proporrà una legge
    che, in nome della sicurezza stradale, preveda in Toscana
    l’obbligo del casco per chi utilizza il monopattino elettrico
    anche oltre la maggiore età (non solo fino a 18 anni, come già
    stabilito dalla legge nazionale Comma 75- quater art. 1 Legge
    nr. 160/2019). Tutto questo, spiega la Regione, verrà fatto
    sulla base delle competenze di legge concorrente in materia di
    polizia locale e in materia sanitaria, con l’auspicio che anche
    una legge a livello nazionale possa arrivare a prevedere l’uso
    del casco per i monopattini nel codice della strada. “La legge
    regionale è ormai imprescindibile – ha detto Giani – di fronte a
    fatti che vedono nell’uso e abuso di monopattini che sfrecciano
    a velocità incompatibili in zone pedonali, o ancor più con
    monopattini che si avventurano in assi stradali che li portano a
    contatto con mezzi di ben altra velocità e solidità”. Giani
    porterà la proposta di legge nella seduta di giunta del 30
    agosto, con l’auspicio che possa essere affrontata ed approvata
    dal Consiglio regionale nel mese di settembre. (ANSA).   

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    Milano: De Corato, 596 incidenti monopattino da giugno 2020

    (ANSA) – MILANO, 10 AGO – A Milano dal giugno del 2020 a oggi
    ci sono stati 596 interventi di ambulanze per incidenti dovuti
    ai monopattini. Il dato è stato fornito dall’assessore alla
    Sicurezza di Regione Lombardia e consigliere comunale di
    Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato.   
    “Con la città semi deserta in due giorni ci sono stati 6
    interventi di ambulanze a soccorso dei viaggiatori in
    monopattino – ha aggiunto De Corato -. Intanto parte oggi una
    mia petizione online per raccogliere adesioni e sollecitare il
    Governo a non perdere tempo stante l’iter iniziato di una
    proposta di legge parlamentare che regolamenti i monopattini.   
    Sulla mobilità ecologica il sindaco Sala e i suoi assessori
    hanno sempre minimizzato il problema”.   
    L’assessore regionale ha poi spiegato che a settembre la
    Regione Lombardia “proporrà un progetto di legge che ripercorre
    le proposte di Luca Bernardo”, candidato sindaco del
    centrodestra, per rendere obbligatori “casco, targa e
    assicurazione”. (ANSA).   

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    Recovery: -15% di evasione nel 2024, sanzioni a chi rifiuta il Pos

    La “propensione all’evasione” di tutte le imposte (tranne accise e Imu) nel 2024 “deve essere inferiore” del 15% rispetto al 2019. Lo indica la road map del governo delle riforme legate al Recovery plan. Contro l’evasione si prevedono “incentivi mirati ai consumatori” e una spinta al digitale per portare a 2,3 mln le dichiarazioni Iva precompilate entro giugno 2023 e a un +40% le “lettere di conformità” entro il 2024 (+30% di gettito). Previste “sanzioni amministrative effettive” contro gli esercenti che rifiutino pagamenti col Pos. Si punta a ridurre a 30 giorni (60 per la sanità) i tempi di pagamento della Pa entro fine del 2023.
    Una “spending review” è prevista tra il 2023 e il 2025 per “risparmi diretti a sostenere le finanze pubbliche o finanziare una riforma fiscale o riforme della spesa pubblica favorevoli alla crescita”, emerge dalla road map inviata ai ministri. Entro dicembre sono previste norme per “migliorare l’efficacia della revisione della spesa” con un ruolo rafforzato del Mef. A giugno 2022 saranno individuati gli obiettivi di revisione della spesa dal 2023. Ed entro il 2023 il bilancio dello Stato sarà “riclassificato con riferimento alla spesa ambientale e a quella che promuove la parità di genere”.
    Un quadro delle riforme da adottare in relazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza, divise per ministero e con l’indicazione per ciascuna della scadenza prevista dal Pnrr. E’ la roadmap indicata da Palazzo Chigi ai ministeri, con una email, anticipata oggi dal quotidiano la Repubblica, indirizzata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli a ciascun ministro. Nella lettera Garofoli ricorda la necessità di rispettare “le scadenze e il programmato e approfondito esame delle riforme e delle iniziative legislative delle singole amministrazioni”.
    Sono 63, secondo quanto si legge anche sul portale del Recovery plan, le riforme legate al Pnrr italiano. Il lavoro del governo è già iniziato, ma molte scadenze ricorrono a dicembre 2021. Sono 23 le riforme da approvare o attuare entro l’anno, tra cui anche quelle della Pa, della giustizia e delle semplificazioni già varate. Si va dalla rete ferroviaria e la sicurezza dei ponti al “Cloud”, dalle residenze per universitari alla riforma delle classi di laurea, dal biometano pulito alla concorrenza, da una relazione sulla lotta all’evasione fiscale “anche attraverso incentivi mirati per i consumatori”, fino alla Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol), uno strumento per i disoccupati.
    “La predisposizione di un’ordinata agenda di governo – scrive Garofoli ai ministri – oltre a rispondere a puntuali prescrizioni normative, è coerente con l’esigenza di organizzare al meglio la spesso complessa attività istruttoria. Un’esigenza ancor più forte in considerazione degli impegni assunti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) del quale costituiscono una componente centrale le riforme anche settoriali”. Il rispetto delle scadenze e “il programmato e approfondito esame delle riforme” è quanto “impone un rinnovato approccio al modo stesso di intendere il processo di produzione normativa, quale fattore di impulso alle politiche di sviluppo”, conclude Garofoli, sottolineando l’obiettivo di migliorare “la qualità della regolazione”.
    Nell’ambito della riforma dell’amministrazione fiscale, il ministero dell’Economia dovrà adottare una relazione per orientare le azioni del governo volte a ridurre l’evasione fiscale dovuta alla omessa fatturazione, in particolare nei settori più esposti all’evasione fiscale, “anche attraverso incentivi mirati per i consumatori”. A via XX Settembre spetta anche la “revisione del quadro di revisione della spesa (spending review)” con un “rafforzamento della struttura ministeriale” e l’attuazione di uno “Sportello unico doganale”. Di competenza del ministero dei Trasporti sono il trasporto pubblico locale, il contratto con Rfi, l’accelerazione dell’iter di approvazione dei progetti ferroviari, le linee guida per la sicurezza dei ponti, il trasferimento della titolarità di ponti, viadotti e cavalcavia dalle strade di secondo livello a quelle di primo livello (autostrade e strade statali). Sempre entro dicembre il ministero per la Transizione ecologica deve emanare una nuova normativa per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile, rafforzando il sostegno al biometano pulito, e adozione di programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico. Per triplicare gli alloggi per gli studenti fuorisede, portandoli da 40mila a oltre 100mila entro il 2026, il ministero dell’Università deve approvare entro l’anno una legge per modificare le norme vigenti in materia di alloggi per studenti, incentivando anche i privati, perché entro il 2022 ci siano almeno 7500 posti nuovi. Entro l’anno è prevista anche la riforma delle classi di laurea, per “ridurre i rigidi confini esistenti che limitano fortemente” i percorsi interdisciplinari e creare “classi di laurea innovative professionalizzanti”.
    Bisogna completare nel 2021 anche la riforma delle lauree abilitanti, semplificando l’accesso alle professioni, e riformare i dottorati, semplificando le procedure per il coinvolgimento di imprese e centri di ricerca e potenziando la ricerca applicata. Nell’ambito della riforma delle politiche attive del Lavoro, il ministero entro l’anno è chiamato a introdurre la “Garanzia di occupabilità dei lavoratori” per i disoccupati insieme a un “Piano Nazionale Nuove Competenze”. Il ministero della Giustizia è impegnato nell’entrata in vigore della legislazione attuativa per la riforma del processo civile e penale, della legislazione attuativa per la riforma del quadro in materia di insolvenza. C’è anche una legge quadro, che consiste in una legge delega, sulla disabilità per rafforzare l’autonomia delle persone con disabilità e promuovere deistituzionalizzazione (vale a dire il trasferimento dalle istituzioni pubbliche o private alla famiglia o alle case della comunità). Per il ministro per la transizione digitale entro dicembre è prevista l’entrata in vigore dei decreti-legge per la riforma “Cloud first e interoperabilità” e l’adozione di norme per dare alla Pa la possibilità di acquistare soluzioni ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) “più rapidamente e efficacemente”. Il ministro per il Sud è chiamato alla semplificazione delle procedure e rafforzamento dei poteri del Commissario nelle Zone economiche speciali. Il ministro della Pa ha la titolarità della riforma, già approvata, per la semplificazione e la governance del Pnrr. Entro il 2021 è infine prevista la semplificazione del sistema degli appalti pubblici.