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    Green Pass: ex magistrato attraversa Stretto su barca pescatori

    (ANSA) – MESSINA, 17 GEN – L’ex magistrato Angelo Giorgianni
    non avendo il super Green pass necessario per prendere il
    traghetto ha attraversato lo Stretto di Messina su una barca di
    pescatori con cui si era messo d’accordo. La notizia è stata
    resa nota dall’emittente Tv7. L’espediente era già stato
    utilizzato da altre persone.   
    “Ho attraversato lo Stretto con una barca di pescatori perché
    sprovvisto di super Green pass – dice Giorgianni all’ANSA – Con
    la nostra organizzazione abbiamo presentato una richiesta d’
    infrazione contro l’Italia all’Europa perché con l’obbligo del
    super Green pass sullo Stretto hanno limitato la libertà
    personale e non garantito la continuità territoriale”.   
    Giorgianni, che è su posizioni no vax, attualmente è segretario
    dell’organizzazione mondiale per la vita e vicino al gruppo de
    l’Eretico. Nell’ottobre scorso era stato sospeso dalle funzioni
    e dallo stipendio, per aver parlato il 9 dello stesso mese a
    Roma dal palco dei no Green pass a piazza del Popolo a Roma.   
    L’ex giudice proveniva da Roma e si è accordato con alcuni
    pescatori per passare lo Stretto. “Con questo provvedimento
    sbagliato – prosegue Giorgianni – l’Italia è come se avesse
    spostato i confini di Europa dalla Sicilia a Villa San Giovanni.   
    Spero che il Governo riveda questo provvedimento. Ha limitato
    la nostra libertà personale”. (ANSA).   

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    Covid:vaccini a scuola in Calabria,somministrate 10mila dosi

    (ANSA) – CATANZARO, 17 GEN – “Diecimila bimbi calabresi
    vaccinati in 5 giorni di campagna regionale nelle scuole”. Lo
    afferma la vicepresidente della Giunta regionale della Calabria
    e assessore all’Istruzione, Giusi Princi, al termine della
    seconda tranche di Open vax school days.   
    “Va ribadito: in appena 5 giorni. Che poi – riporta un
    comunicato della Regione -non sarebbero neppure 5 giorni perché
    le ore dedicate all’attività sono state in media 5 a giornata
    (quindi 25 in totale). Buttandola puramente sulla matematica
    sarebbero 400 vaccini l’ora. Numeri da veri hub vaccinali quelli
    registrati nelle scuole sin qui coinvolte dall’assessorato
    all’Istruzione in questa campagna senza precedenti numeri
    imponenti, che assumono ulteriore valore se confrontati con le
    altre realtà italiane. Solo la Puglia, a quanto pare, riesce a
    tenere il passo della Calabria per numero di bambini vaccinati
    (fascia pediatrica 5-11 anni)”.   
    “Gli open vax school days – afferma Princi – sono stati un
    successo: la complessa macchina organizzativa che abbiamo messo
    in moto grazie all’Ufficio scolastico regionale, alle Aziende
    sanitarie provinciali, alla Protezione civile, all’Ordine dei
    medici ed alle donne medico della provincia di Reggio Calabria,
    ancora una volta ha funzionato alla perfezione dando riprova di
    grande senso di responsabilità e forte spirito di squadra. Ieri
    sera ho personalmente girato a tutti i dirigenti scolastici
    delle scuole presidio i ringraziamenti da parte del presidente
    della Regione, Roberto Occhiuto, primo sostenitore e promotore
    di questa intensa campagna che in poco tempo è riuscita a fare
    tanta strada lungo il tortuoso sentiero della vaccinazione e
    della sensibilizzazione”.   
    “Non va dimenticato, infatti – prosegue Princi – che parliamo di
    quella fascia d’età più esposta al contagio e più refrattaria.   
    La Calabria ha fatto da pioniera, possiamo dirlo senza paura di
    smentita e continuerà a farlo nell’immediatezza: d’intesa col
    presidente Occhiuto stiamo già predisponendo la fase-2. Anche
    questa ci vedrà sperimentare meccanismi organizzativi del tutto
    innovativi. La nostra gente ha bisogno di riferimenti e
    risposte. E la Regione è chiamata a darle. Ieri, oggi e domani,
    sempre in prima linea per i calabresi”. (ANSA).   

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    Quirinale: Bettini, due strade possibili per il Colle

    Due strade sono possibili in vista del Quirinale secondo il dem Goffredo Bettini in un colloquio con il ‘Corriere della Sera’. Nella prima, la politica ha uno scatto e propone a Mario Draghi un patto di un anno, individuando per il Colle una figura alta per guidare la transizione dall’uscita dell’emergenza alla ricostruzione di un sistema politico più equilibrato. A questa operazione dovrebbe collaborare soprattutto Matteo Salvini. Ma se questa dovesse fallire, la seconda ‘è obbligata’: si chiede a Sergio Mattarella di accettare un altro mandato o si verifica la disponibilità che Draghi ha lasciato intuire. 
    Anche il segretario di Italia Viva Matteo Renzi, in un’altra intervista al ‘Corriere della Sera’, dice la sua sul Quirinale. “Io parlo con tutti – spiega – vedremo se il centrodestra avanzerà formalmente una candidatura. Nel vertice di venerdì è emerso che il sogno quirinalizio di Berlusconi non ha i numeri”. A suo avviso, “Draghi a Palazzo Chigi è una garanzia per il Paese nell’anno di legislatura che ci rimane”, mentre al Quirinale “garantisce l’Italia, per sette anni. Sono entrambe buone soluzioni”, ma “se andrà al Quirinale dovrà esserci un accordo politico contestuale sul governo”. Un governo dei leader se Draghi va al Colle? “Non è probabile ma ha un senso”, dice.   

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    Suppletive di Roma, D'Elia del Pd vince col 59,4% dei voti

    (ANSA) – ROMA, 17 GEN – Cecilia D’Elia del Pd ha vinto le
    elezioni suppletive di Roma centro con il 59,43% dei consensi,
    conquistando il seggio alla Camera dei deputati lasciato libero
    da Roberto Gualtieri, ora sindaco della Capitale e che ha fatto
    subito i complimenti alla D’Elia.   
    Simonetta Matone, la capogruppo della Lega in Campidoglio che
    ha corso per il centrodestra, ha avuto il 22,42% dei voti;
    Valerio Casini (Iv) il 12,93; Beatrice Gamberini il 3,24%;
    Lorenzo Vanni l’1,97%. Sono questi i dati al termine dello
    scrutinio. (ANSA).   

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    Suppletive Roma: crolla l'affluenza. Pd in campo per D'Elia

    Affluenza in picchiata alle suppletive di Roma centro, utili ad eleggere il grande elettore numero 1.009 del prossimo Capo dello Stato. Per il seggio lasciato libero dal sindaco Roberto Gualtieri sono stati chiamati alle urne circa 185mila elettori, ma solo una minima parte ha risposto all’appello: alle 19 aveva votato appena il il 9,58% degli aventi diritto. Alla scorsa tornata elettorale, nel marzo del 2020, la percentuale alla stessa ora era stata del 14,86%, oltre cinque punti in più, e alla fine si chiuse con il 17,66%.
    L’astensionismo, già storicamente elevato per appuntamenti elettorali di questo tipo, potrebbe essere stato accentuato dai timori del Covid e dalla giornata di sole che ha portato diversi romani ad optare per una gita fuori porta. In mattinata diversi big del Partito Democratico via social hanno fatto sapere di aver votato: dal commissario europeo per gli Affari Economici Paolo Gentiloni al segretario del Pd Enrico Letta, fino al governatore del Lazio Nicola Zingaretti.
    A destra, il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, impegnato come rappresentante di lista sul territorio, su Facebook ha fatto un appello alla partecipazione: “I seggi sono aperti fino alle 23, andate a votare per non lasciare scegliere alla minoranza chi andrà a rappresentare alla Camera il Collegio Roma1”. Invito arrivato in serata anche dal leader di Azione, Carlo Calenda: “Ho fatto il mio dovere di cittadino. C’è ancora tempo. Andate a votare”, scrive su twitter. Che il pienone alle urne fosse un lontano miraggio si era capito già alle 12, quando era andato a votare solo il 3,18% del corpo elettorale (quasi la metà di quel già basso 5,83% registrato due anni fa).
    Sebbene il collegio alle ultime tornate elettorali abbia premiato il centrosinistra (Gualtieri, per esempio, vinse con oltre il 62% dei consensi), a pesare questa volta sono le divisioni: Iv, infatti, non ha appoggiato la candidata dem Cecilia D’Elia, schierando il consigliere Valerio Casini, primo eletto in Assemblea Capitolina nella lista di Calenda e supportato anche dal leader di Azione. Il centrodestra ha candidato, invece, Simonetta Matone, capogruppo della Lega in Campidoglio e già in corsa come prosindaco con Enrico Michetti. Al suo fianco negli ultimi giorni di campagna elettorale si è fatto vedere Matteo Salvini. Oltre a Matone, a D’Elia e a Casini, hanno corso altri due candidati (cinque in tutto): Beatrice Gamberini di Potere al Popolo e il civico Lorenzo Vanni. Nessuno dei 5 stelle. Ed è proprio sulle preferenze dei pentastellati – o almeno in parte – che punta il Partito Democratico, con l’obiettivo di fare il bis della vittoria ottenuta a ottobre scorso dal segretario romano Andrea Casu nel collegio di Primavalle, dove pure non si era presentato nessuno del Movimento.
       

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    Bianchi: “La scuola ha riaperto e non ci sono stati disastri. Ora semplificazione dei certificati post Covid”

    “Il famoso disastro che ci doveva essere con la riapertura della scuola” dopo la pausa di Natale “non c’è stato”, ci sono stati “disagi differenziati zona per zona, ma la scuola ha riaperto e si è affermata la convinzione che la scuola è un elemento fondante, la scuola è la priorità, è un diritto”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi intervistato da Radio24. I presidi hanno lavorato bene, ha poi aggiunto Bianchi tracciando un bilancio della prima settimana di riapertura delle scuole.
    E’ in corso una “riflessione” per semplificare la certificazione del rientro a scuola degli alunni che sono stati contagiati dal Covid e hanno superato la malattia, ha detto il ministro dell’Istruzione. “Semplificheremo”, ha detto il ministro Bianchi aggiungendo che “al di là della formula con cui si rientra, è importante che il rientro ci sia stato e che si è affermato il principio che la scuola è in presenza, ed è un diritto”. Tra le ipotesi, la certificazione di fine malattia rilasciata dai pediatri, come già avviene per le altre malattie.
       

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    Quirinale: Fico, si vota a oltranza. Confido nell'elezione entro il 3 febbraio

    “Sulla situazione politica non ci sarà nessun impatto” della scansione delle votazioni, “perché è già annunciato che sarà una votazione al giorno, potrebbe essere cambiata nella capigruppo congiunta ma in linea di massima già si sa che sarà così. Certo allunga un po’ i tempi” ma per l’elezione del nuovo capo dello Stato “ogni votazione è buona, arrivare al 3 febbraio”, alla scadenza del mandato di Sergio Mattarella, “sarebbe un po’ sui generis. Io sono fiducioso perché ci sono tante votazioni” e “si vota a oltranza”, anche il sabato e la domenica. Lo dice il presidente della Camera Roberto Fico a Mezz’ora in più su Rai3
     “I positivi in questo momento a norma di legge non possono votare: abbiamo avuto una conferenza dei capigruppo dove è stato sollevato questo problema e ne abbiamo una anche domani. L’ istruttoria continua. Questa decisione non comporta alcuna violazione della procedura né costituzionale”, ha aggiunto Fico. “In questo momento di emergenza sanitaria conclamata – ha aggiunto – non dobbiamo dare messaggi sbagliati alla cittadinanza, fermo restando che ne discuteremo ancora”. 
    “Spero che tutte le forze politiche abbiano fino in fondo la responsabilità, come è stato in questi due anni, per arrivare a un nome il più possibile condiviso”, sottolinea  il presidente della Camera.
    “Confido che” i partiti “arrivino a una responsabilità giusta in un momento di grande difficoltà: oggi quella responsabilità è ancora più alta, perché siamo in un’emergenza conclamata e dobbiamo riuscire a fare tutto quello che serve al nostro popolo”, aggiunge. 
    L’auspicio è che il prossimo presidente della Repubblica abbia un “profilo di alta moralità, aderente alla nostra Costituzione e ai principi e valori forti che rappresentano in tutto e per tutto il nostro Paese, che è un Paese dove c’è una grande civiltà”, dice ancora Fico, citando la sanità e la scuola pubblica come “alti valori” e “pilastri della nostra democrazia”.
    “Un presidente deve essere ancorato a questi valori di una grande Repubblica, troppo spesso bistrattata”, afferma. “Ce ne sono molti” che rispondano a questo profilo, aggiunge. 
       

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    Quirinale: ex M5s scelgono candidato, sarà Maddalena

    Sarà, a quanto si apprende, il vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, Paolo Maddalena, il candidato per il Quirinale che voteranno gli ex parlamentari del M5s, un gruppo che tra i fuoriusciti e gli espulsi per non aver votato il governo Draghi conta circa 40 tra deputati e senatori. Il nome è emerso dopo un sondaggio su una rosa di 13 candidati.
     “Per individuare una figura di alto profilo morale e tecnico da proporre per l’ormai prossima elezione del Presidente della Repubblica, si è aperto un confronto tra parlamentari del Gruppo Misto di Camera e Senato all’opposizione, che ha portato all’indicazione del professor Paolo Maddalena”, annunciano i parlamentari.    A sottoscrivere la scelta sono stati i senatori Abate Rosa Silvana, del gruppo Misto; Angrisani Luisa, Alternativa; Corrado Margherita, gruppo misto; Crucioli Matteo, Alternativa; Dessì Emanuele, Partito Comunista; Granato Bianca Laura, gruppo misto; La Mura Virginia, gruppo misto; Lannutti Ennio, gruppo misto; Mantero Matteo, Potere al Popolo; Mininno Cataldo, gruppo misto; Morra Nicola, gruppo misto; Ortis Fabrizio, gruppo misto, Paola Nugnes, del Misto.   
    Tra i deputati ci sono Baroni Massimo, Generazioni Future; Benedetti Silvia, gruppo misto; Cabras Pino, Alternativa; Corda Emanuela, Alternativa; Costanzo Jessica, Alternativa; Cecconi Andrea, Facciamo Eco; Colletti Andrea, Alternativa; Ehm Yana, gruppo misto; Fioramonti Lorenzo, Facciamo Eco; Forciniti Francesco, Alternativa; Giuliodori Paolo, Alternativa; Menga Rosa, gruppo misto; Paxia Maria Laura, gruppo misto; Raduzzi Raphael, Alternativa; Romaniello Cristian, gruppo misto; Sapia Francesco, Alternativa; Sarli Doriana, gruppo misto; Sodano Michele, gruppo misto; Spessotto Arianna, Alternativa; Suriano Simona, gruppo misto; Termini Guia, gruppo misto; Testamento Rosalba, Alternativa; Trano Raffaele, Alternativa; Vallascas Andrea, Alternativa; Vianello Giovanni, Alternativa; Villarosa Alessio, gruppo misto; Volpi Leda, Alternativa.