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    Calenda, sull’indicazione del premier possibile ampio sostegno

    (ANSA) – ROMA, 08 GIU – “Come Azione ci ritroviamo molto
    nella proposta fatta da Amato oggi su Repubblica in tema di
    riforme istituzionali, già ben argomentata ieri da Ceccanti.   
    L’indicazione del premier funziona meglio dell’elezione diretta:
    1) evita uno squilibrio con il Quirinale (non eletto
    direttamente e che diventerebbe dunque più debole rispetto al
    capo del governo); 2) perché in caso di elezione diretta anche
    davanti ad un premier giudicato inetto dalla sua stessa
    maggioranza non ci sarebbe alcuna possibilità di sostituirlo con
    una sfiducia costruttiva e rimarrebbe la sola opzione di far
    cadere la legislatura, cosa che i parlamentari difficilmente
    fanno”. Lo scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda,
    sottolineando come se il govenro scegliesse questa strada
    potrebbe trovare il sostegno di una “larga parte delle
    opposizioni”.   
    “Pensate, nella scorsa legislatura, a Di Maio, allora capo
    politico del M5S, Premier eletto direttamente dai cittadini che
    prova a mettere in stato di accusa Mattarella (da Barbara
    D’Urso) e capirete i rischi di questa soluzione. Se Giorgia
    Meloni percorrerà la strada dell’indicazione e della sfiducia
    costruttiva potrebbe avere il sostegno di una larga parte delle
    opposizioni che condivide da tempo questa proposta. Se vorrà
    strappare correrà i suoi rischi con un referendum. Per
    esperienza sconsiglierei”, conclude. (ANSA).   

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    Casellati, sulle riforme pronti ad andare avanti da soli

    (ANSA) – ROMA, 08 GIU – “Noi le porte le abbiamo non solo
    aperte ma anche spalancate, se le opposizioni tireranno su dei
    muri pregiudiziali vorrà dire che avranno scelto loro la strada
    che noi dobbiamo intraprendere. Vorrà dire che hanno deciso che
    noi dobbiamo andare da soli”. Lo ha detto la ministra delle
    Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati ad Agorà (Rai3)
    condotto da Monica Giandotti. (ANSA).   

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    Kiev, bacino a monte della diga calato ieri di un metro

    (ANSA) – KIEV, 08 GIU – Il livello dell’acqua nel bacino
    idrico di Kakhovsky sul fiume Dnipro, a monte della diga
    crollata di Nova Kakhovka che sta tracimando da due giorni, è
    sceso di un metro nella giornata di ieri e continua a calare. Lo
    rende noto la società elettrica statale ucraina, gestore
    dell’impianto idroelettrico distrutto, Ukrhydroenergo, sul suo
    canale Telegram, citata da Ukrinform. l
    “A partire dalle 8:00, il livello dell’acqua continua a
    diminuire. Nella regione di Nikopol, il livello è di 13,05
    metri. Nel corso della giornata, il livello dell’acqua nel
    bacino idrico di Kakhovsky è diminuito di quasi un metro”,
    afferma il rapporto. (ANSA).   

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    Strasburgo, ‘Roma intervenga sullo stato delle carceri’

    Le autorità italiane devono migliorare le misure preposte a prevenire i suicidi in carcere, che “nel 2022 hanno raggiunto un livello senza precedenti”, e “proseguire gli sforzi per assicurare una capacità sufficiente delle Rems”, le residenze alternative per i detenuti che soffrono di disturbi psichici. A chiederlo è il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa che questa settimana ha esaminato le azioni messe in campo dall’Italia per rispondere in modo adeguato a due condanne sulla situazione nelle carceri pronunciate dalla Corte europea dei diritti umani.    

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    Nuove regole per i concorsi pubblici, massimo 6 mesi per concluderli

    Via libera del cdm alla nuova disciplina dei concorsi, che si inserisce tra gli interventi del Pnrr per la semplificazione e digitalizzazione delle procedure amministrative. Lo schema di decreto, comunica una nota, fissa il limite massimo di 6 mesi per la conclusione della procedura concorsuale. La pubblicazione dei bandi avviene attraverso il portale del reclutamento inPA e sul sito istituzionale dell’ente che bandisce il concorso. Particolare attenzione alla rappresentatività di genere, con l’obiettivo di eliminare qualunque forma di discriminazione. Previste tutele nei confronti delle donne in gravidanza o allattamento.

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    Mattarella agli studenti: ‘Una scuola solo per ricchi non è una scuola’

    “Don Milani è stata una figura straordinaria, ha seminato molto più di quanto si possa immaginare”. E ha parlato tanto di una scuola per tutti perchè “una scuola che offra solo a chi ha condizioni economiche non è una scuola”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando a Parigi agli studenti dell’Istituto statale italiano Leonardo da Vinci.

    Mattarella e Macron visitano ‘Naples a Paris’ al Louvre

    “Voi studenti – dai più giovani all’inizio del percorso scolastico, a coloro che stanno concludendo un ciclo di studi – rappresentate una realtà importante non solo per Italia e Francia, ma anche per l’Europa. Perché l’Europa è non soltanto l’ambito nel quale i nostri Paesi esistono, ma è, soprattutto, un luogo ideale, fatto di persone, esperienze, affinità, valori, sogni. Tutti elementi che – anche se non li vedete – sono all’interno dei vostri zaini, e crescono con voi ogni giorno. È qui, più che in altri luoghi, che si costruisce l’Europa”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando a Parigi. 

    Mattarella: ‘Scuola solo per ricchi non e’ una scuola’

    Rivolgendosi agli studenti dell’Istituto statale italiano Leonardo da Vinci, il presidente ha detto di sapere “che questo Istituto vanta importanti ex alunni e che da qui sono uscite, nella sua ormai quasi centennale storia, generazioni di studenti preparati, affidabili, coscienziosi che hanno testimoniato la validità del percorso formativo. Ne risulta arricchito il bagaglio culturale e, grazie al confronto fra esperienze diverse, la capacità di affrontare il futuro con determinazione e fiducia. In definitiva, venite formati ad essere cittadini di una società aperta”. 

    Macron and Mattarella inaugurate ‘Naples in Paris’ exhibition at the Louvre in Paris

    “La cultura è il miglior biglietto da visita di un Paese. È per definizione un patrimonio da custodire e sviluppare con cura e applicazione. Anche per questo, dopo avervi salutato, mi recherò al Louvre per inaugurare insieme al Presidente Macron una splendida mostra, Napoli a Parigi, progettata proprio per mettere in luce le tante connessioni tra Italia e Francia”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando a Parigi a un gruppo di studenti italiani.
    Il presidente della Repubblica ha sottolineato che “c’è un pensiero diffuso nel mondo” che viene associato all’Italia: “La bellezza innanzitutto. La bellezza forse è ciò che richiama l’Italia e nei miei colloqui registro che gli stranieri, quando pensano all’Italia, pensano alla bellezza”. 
    “Lo scambio culturale tra Italia e Francia è antichissimo – ha aggiunto – e ha dato un contributo alla cultura europea. La cultura è il veicolo con cui si percorre la strada del futuro. Senza cultura si rimane immobili. Fondamentale poi è l’approfondimento, il senso critico, lo sviluppare un giudizio autonomo”. 
    E “il confine non è e non deve essere un limite ma un arricchimento”, ha spiegato Mattarella rispondendo a una domanda degli studenti del liceo statale italiano Leonardo Da Vinci di Parigi. Il presidente aveva spiegato che tra i suoi ricordi più forti c’è quello della presenza, mano nella mano, sua e del Presidente sloveno due anni fa sul confine orientale. Ricordando le foibe il presidente ha osservato come “le zone di confine sono state sempre zone molto travagliate, di grandi sofferenze, vicendevoli”. 

    Macron and Mattarella inaugurate ‘Naples in Paris’ exhibition at the Louvre in Paris

    I due presidenti in visita alla mostra al LouvreIl presidente della Repubblica Mattarella ha poi visitato la mostra ‘Naples in Paris’ al Louvre accompagnato dal presidente francese Emmanuel Macron. Mattarella e Macron sono accompagnati rispettivamente dalla figlia Laura e la moglie Brigitte. I due presidenti si sono abbracciati calorosamente e poi hanno iniziato il loro tour dentro il museo. 
    Tra le prime tappe ‘La trasfigurazione’ di Giovanni Bellini. “È magnifico”, con queste parole il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è rivolto al presidente francese Emmanuel Macron nel corso della visita della mostra. “Io sono nato a Napoli, nel centro storico della città. – ha aggiunto il ministro – Ho detto alla ministra francese della Cultura di venire a Napoli e la porto in giro in Vespa con me”. “È una ottima idea”, ha risposto Macron che ha ricambiato calorosamente la stretta di mano”.

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    Zuppi: ‘Andare a Mosca? Dobbiamo parlarne prima col Papa’

    “Papa Francesco non si arrende. Tanto che ha voluto questa missione proprio perché non vuole arrendersi e cercare tutto ciò che può favorire il percorso di pace”. Lo ha detto il cardinale e Nunzio apostolico, Matteo Zuppi, a margine di un evento a Roma. A chi gli ha chiesto se fosse in cantiere un incontro con il patriarca ortodosso russo Kirill, il cardinale Zuppi ha risposto: “dobbiamo vedere in futuro, appena torna il Papa”.”Dobbiamo rifletterne, dobbiamo parlarne col Santo Padre”, ha risposto il cardinale Zuppi in merito ad una sua visita a Mosca. Il presidente della Cei ha anche specificato di non aver avuto modo di parlare con Bergoglio dopo il suo rientro a Roma da Kiev. “Dobbiamo parlare, riflettere sulle cose che abbiamo ascoltato e vedere i passi successivi. Chiaramente ne dobbiamo parlare con Papa Francesco, aspettando che stia meglio”, ha spiegato Zuppi in merito ad eventuali nuovi passi successivi della sua missione.”La nostra non è una mediazione, ma è un manifestare interesse, vicinanza e ascolto perché il conflitto possa trovare dei percorsi di pace. Tutto il resto sono attese che abbiamo tutti quanti, nello sperare che la guerra finisca, o speculazioni”, ha aggiunto Zuppi, che si è detto anche preoccupato “per quanto successo alla diga, con migliaia di persone alluvionate. Manifestiamo tanta attenzione per questo e per l’ecosistema, viste le conseguenze che potrà portare, e tanta vicinanza al popolo ucraino e alle popolazioni che soffrono”. Zuppi è intervenuto a margine della presentazione all’interno del centro internazionale di Comunione e Liberazione a Roma, della nuova edizione de ‘Il senso religioso’ di Luigi Giussani, che ha la prefazione di papa Francesco.

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    Alluvione, Meloni: ‘Un tavolo permanente in attesa del commissario’

    “Questo è un tavolo operativo che serve per stabilire gli interventi necessari per fronteggiare i danni, per discutere su cosa fare e su come agire al meglio”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aprendo l’incontro con sindaci presidenti di Regione e delle Province colpite dall’alluvione in Emilia Romagna, Marche e Toscana, spiegando che “sarà un tavolo permanete che, in attesa della definizione della struttura commissariale, sarà coordinato all’interno del governo dal ministro Musumeci”. 
    “Credo – ha aggiunto Meloni – che questo momento di confronto sia molto importante, dico subito che non considero questo contesto occasionale, intendo rendere questo tavolo permanente, finché sarà necessario. Sappiamo tutti che abbiamo a che fare con un evento particolarmente complesso, non che le Regioni coinvolte non siano già state teatro di altre situazioni emergenziali. In questo caso specifico ci rendiamo conto che l’evento é non solo particolarmente vasto per l’estensione ma particolarmente vasto nei fenomeni che produce, e quindi ha bisogno di molti piani di intervento diversi fra loro”.
    “Più siamo precisi nella ricognizione dei territori per dare a chi ha bisogno e non disperdere quelle risorse, più quelle risorse andranno dove devono andare. Così come più si sarà capaci di distinguere quello che è il frutto dell’evento alluvionale dai problemi che erano preesistenti, più si avranno risorse per avvicinarsi a indennizzi che siano il più possibile alti con l’obiettivo del 100%”. Lo dice, secondo quanto si apprende, la premier Giorgia Meloni al tavolo sull’alluvione. “Siccome le risorse – lo sappiamo tutti – non sono infinite, anzi, tutti siamo chiamati – conclude – a un lavoro di grande accuratezza e responsabilità”.
    “Il governo non è in ritardo su nulla, sta dando esecuzione a ciò che è previsto nel decreto legge, hanno espresso grande soddisfazione al tavolo e quindi stiamo lavorando insieme”. Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, rispondendo a una domanda sui dubbi espressi da alcuni sindaci sulla tempistica della nomina del commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione. Musumeci sarà il responsabile in questa fase? “Siamo tutti responsabili in questa fase – ha replicato Mantovano -. Non c’è bisogno di un garante, ci sono differenti istituzioni, centrali e territoriali”.
    “Non tocca a me stabilire chi debba essere” nominato Commissario per la ricostruzione post alluvione in Emilia-Romagna, “è competenza del Governo. Noi oggi” all’incontro con i sindaci e i presidenti di Provincia delle aree colpite, “abbiamo chiesto che decidano in tempi brevi. Decidano chi vogliono, la cosa vera è che tanto più si conosce un territorio tanto più si è capaci di collaborare”. Lo ha detto, intervenendo alla trasmissione ‘Oggi è un altro giorno’ su Rai 1, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
    “Il tavolo permanente” sull’alluvione. coordinato dal ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, “è utile perché dovremo lavorare ogni giorno con tuti i ministeri, come stiamo facendo” in queste settimane. Lo ha detto, alla trasmissione ‘Oggi è un altro giorno’ su Rai 1, Stefano Bonaccini. “Abbiamo bisogno di mettere insieme emergenza e ricostruzione, perché le cose vanno di pari passo – ha osservato -: entro l’autunno dovremo ripristinare e ricostruire alcune sponde arginali, una parte dei fiumi. Bisogna cambiare e migliorare – ha proseguito il governatore emiliano-romagnolo -: adesso dovremo ridisegnare il reticolo idrografico perché è stato distrutto e chiameremo esperti nazionali e internazionali. Il ministro Musumeci ha detto una cosa che condivido: non chiediamoci se risuccederà ma quando e dove risuccederà. Dobbiamo avere una società che a partire dal suo modello di sviluppo non sia uguale a quello del Novecento e quindi, ad esempio consumare sempre meno suolo vergine e arrivare a garantirci un nuovo modello di costruzione. Bisogna tenere insieme emergenza e ricostruzione – ha concluso Bonaccini -: vogliamo collaborare con il Governo per fare insieme il meglio possibile”