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    Lombardia, Moratti: 'Disponibile da tempo a candidarmi'

    (ANSA) – MILANO, 24 GIU – “Da tempo ho dato la mia
    disponibilità alla coalizione e sono sollecitata a candidarmi
    quotidianamente da più parti. Aspetto un segnale concreto da
    parte del centrodestra per poter proseguire nel cammino
    intrapreso fino a qui”: lo ha detto la vicepresidente lombarda
    Letizia Moratti su Radio Lombardia parlando di una sua possibile
    candidatura alle regionali del 2023.   
    “Molti ritengono che dopo un lavoro generoso e positivo di un
    anno e mezzo – ha aggiunto – io possa essere una risorsa per il
    centrodestra”. Rispetto a questo “penso davvero di poter essere
    un valore aggiunto per la coalizione. La mia storia personale lo
    testimonia”. (ANSA).   

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    Azzolina lascia M5s e passa a Ipf: “Il Movimento non esiste più”

    La deputata ed ex ministro dell’istruzione Lucia Azzolina ha lasciato il gruppo del M5s ed è passata in quello Ipf. “Sono qui per dirvi che sto per uscire dal Movimento 5 stelle e firmerò nelle prossime ore per entrare nel nuovo gruppo guidato da Di Maio. Evidentemente non è stato facile decidere e se guardassi alla convenienza personale non dovrei farlo, perché sono al primo mandato e ho anche restituito tutto. Però vivo da tanti mesi un enorme disagio. È come un fidanzato che speri che possa cambiare, ma non cambia. Anzi peggiora. Ho passato gli ultimi tre giorni a chiedere un cambiamento che non ci sarà. Ne ho avuto la conferma definitiva. Oggi mi chiedo cosa sia il Movimento 5 Stelle e non so rispondere. Il famoso nuovo corso, quello della maturità politica, non è mai iniziato. Non siamo né carne né pesce. In questi due giorni mi sarei aspettata un po’ di autocritica e invece c’è chi ha festeggiato. Tutto questo fa molto male pensando agli elettori, ma a loro dico con sincerità che il Movimento 5 stelle non esiste più”, ha detto l’ex ministra.
    Analoga decisione da Antonio De Santis, ex assessore della Giunta Raggi, e ad oggi capogruppo della Lista Virginia Raggi in Campidoglio, annuncia a “Il Foglio” la sua scelta di lasciare M5S ed andare con il partito di Luigi Di Maio, ‘Insieme per il Futuro’. “Da otto mesi – dice al quotidiano – nessuno apre con gli eletti a Roma un tavolo politico” e poi “Di Maio ha il merito di aver portato il movimento oltre il 30%. E’ un leader politico vero…” e lamenta che Giuseppe Conte si è poco occupato della Capitale. Parlando dell’ex sindaca di Roma ha aggiunto: “E’ la prima persona che ho sentito e mi ha detto di fare ciò che ritenevo giusto”.
    Intanto si registra la prima defezione nel gruppo Insieme per il Futuro alla Camera. A due giorni dalla costituzione, Vita Martinciglio lascia e torna al M5S. Lo ha comunicato la stessa deputata ai colleghi di Ipf. Il gruppo dei deputati vicini a Luigi Di Maio scende, dunque, a cinquanta componenti. Ai colleghi in Ipf Martinciglio ha spiegato di aver “vissuto con sofferenza la decisione di lasciare il gruppo per fare parte di questo nuovo progetto. Alla fine il cuore ha avuto la meglio su tutto il resto”.

    Agenzia ANSA

    Antonio De Santis, ex assessore della Giunta Raggi, e ad oggi capogruppo della Lista Virginia Raggi in Campidoglio, annuncia a “Il Foglio” la sua scelta di lasciare M5S ed andare con il partito di Luigi Di Maio, ‘Insieme per il Futuro’. (ANSA)

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    Il messaggio Mattarella ai giovani: “Mai due fra di loro uguali”

    Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, in occasione della visita a Villa Maraini-Croce Rossa italiana ha lanciato uno schietto messaggio ai più giovani: “Ciascuno di noi – ha detto – in qualunque esperienza, umana è irripetibile. In questo lungo percorso ho incontrato tante persone mai due fra di loro uguali, ciascuna persona ha un immenso valore, inestimabile, e allora questo valore va espresso con pienezza di libertà, con pienezza di futuro da costruire”.
    La visita del Presidente della Repubblica è stata organizzata in previsione della Giornata mondiale Onu contro l’abuso e il traffico di droga che quest’anno avrà come tema: “Share Facts On Drugs, Save Lives” (Condividere informazioni reali sulle droghe, salvare vite).
    Sul tema della Giornata, Mattarella ha ribadito il fatto che “l’evento contiene due messaggi: il contrasto al traffico, a quella ignobile orribile attività che cerca di trascinare i giovani nel perdere la pienezza della propria libertà e del proprio futuro pur di guadagnare profitti immani. È uno dei fenomeni piu turpi della storia dell’umanità e l’altro messaggio è il contrasto all’abuso e al consumo, quindi l’attenzione alle persone: rimuovere, contrastare, recuperare alla vita alla pienezza della vita e della propria libertà tante persone, e quando questo riesce, come sovente riesce, è un grande contributo alla civiltà e all’umanità”. 
    Infine, il Presidente si è soffermato sul concetto di unicità degli esseri umani, facendo una premessa: “Sono molto avanti negli anni, sto per farne 81, sono precisamente vecchio”.

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    Von der Leyen: 'Piano d'emergenza sull'energia a luglio'

    A luglio la Commissione europea presenterà un piano europeo per affrontare l’emergenza energetica attraverso la riduzione della domanda. Lo ha annunciato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al termine del vertice Ue. “Lavoreremo con i Paesi per evitare frammentazioni – ha detto la presidente – e il ritorno ai combustibili fossili”
    “Il Consiglio europeo invita il Consiglio, insieme alla Commissione, ad adottare tutte le misure appropriate per assicurare un più stretto coordinamento energetico tra gli Stati membri”. E’ quanto si legge nelle conclusioni del vertice europeo che, quindi, rispetto all’ultima versione della bozza, nel testo vede aggiunto un ulteriore punto sul dossier energia. Da fonti europee in precedenza che non ci sono piani per un summit straordinario a luglio. “Il ritorno accelerato dell’inflazione, la normalizzazione della politica monetaria su entrambe le sponde dell’Atlantico e i primi segni di rallentamento economico creano una situazione che ci impone di prendere decisioni rapide” nel campo “dell’energia”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al termine del vertice Ue.
    Ieri era stato il premier Mario Draghi a chiedere un vertice straordinario sull’energia, con la proposta della Commissione sul price cap al gas finalmente sul tavolo. E l’Italia aveva ottenuto delle prime, ufficiose aperture. La presidenza ceca, che entrerà in carica a luglio, non è contraria al summit a luglio ma a patto che si parli anche di inflazione. Per l’Italia si tratterebbe comunque di una sottigliezza visto lo stretto legame tra i temi. La missione del presidente del Consiglio è portare a Bruxelles, nelle pieghe di un vertice dedicato in prima battuta all’allargamento dell’Unione, il senso di urgenza che serpeggia a Roma e in altre cancellerie europee sul dossier energia. Sulla proposta del price cap si sta creando un fronte mediterraneo. Lo spagnolo Pedro Sanchez è arrivato annunciando di portare sul tavolo del summit la “riforma del mercato elettrico” e di “un tetto ai prezzi del gas”. Il capo del governo greco, Kyriakos Mitsotakis, è andato oltre.

    Ue, Rutte: ‘Non siamo ancora indipendenti dal gas russo’

    TABARELLI: ‘COMPLICATO INSERIRE IL PRICE CAP’ Introdurre un meccanismo di price cap del gas “è complicato, sono entrate a gamba tesa, interventi contro l’economia. Non c’è un sistema collaudato, è cosa nuova, dovremmo inventarcelo”. Lo dichiara all’ANSA il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli. “Va ricordato inoltre che una guerra in Europa non si vedeva da 70 anni. E 20-30 anni fa non c’era il mercato spot Ttf. Applicherei le regole che c’erano prima del 2010, che piacevano anche ai produttori esteri: avere delle formule, nei contratti di vendita, legate al petrolio. Se le applicassimo il prezzo massimo adesso non sarebbe 80 ma 40. Direi di applicarle subito”. Tabarelli spiega anche una delle possibili applicazioni del tetto al prezzo del gas: “Si stabilisce un prezzo, un limite, che potrebbe essere 80 euro al megawattora. Una volta individuato il prezzo massimo stabiliamo che i consumatori finali non devono pagare più di 80. A questo punto applichiamo il meccanismo: se io importo gas pagandolo ad esempio 130, che è il prezzo corrente, la differenza tra 80, che riceverò dai consumatori finali, e i 130 che ho pagato, ovvero 50, me la dà lo Stato. Questa è la base del meccanismo. Poi si possono fare altre articolazioni più complesse, ma il consumatore finale non deve pagare più di 80”.

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    Casellati scrive a Draghi: 'Disagio dei senatori sul ruolo della Ragioneria'

    Lettera di monito e protesta dei capigruppo in Senato che chiedono una maggiore tutela del Parlamento che ha “margini sempre più ristretti” per esercitare la propria funzione, tra decretazione d’urgenza e uso della fiducia e le “inappellabili” decisioni della Ragioneria di Stato. Un “disagio” del quale la presidente del Senato ha informato il capo del governo. 
    LA LETTERA ALLA CASELLATI”Illustre Presidente, la conversione del decreto Pnrr2 ha reso macroscopicamente evidenti problemi antichi concernenti la salvaguardia del ruolo del Parlamento, la reale titolarità del potere legislativo, la legittimità delle decisioni politiche”. E’ quanto si legge in una lettera al presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, dai relatori del Pnrr2, Andrea Cangini e Tatjana Rojc, dai presidenti della Prima e Settima commissione, Dario Parrini e Riccardo Nencini, e da tutti i capigruppo di maggioranza a palazzo Madama. “In questi giorni – prosegue la lettera – abbiamo riscontrato un allarmante squilibrio tra poteri dello Stato e tra questi e le sue strutture tecnico-contabili. Il problema non riguarda più, solo, la dialettica tra esecutivo e legislativo. L’accavallarsi di avvenimenti straordinari ed epocali, dalla pandemia di Covid19 al Pnrr con le sue rigide procedure e le sue tassative scadenze, ha creato una situazione d’eccezione caratterizzata da un sempre più massiccio ricorso ai decreti legge e alla questione di fiducia sullo sfondo di uno scivolamento di fatto del nostro bicameralismo paritario verso una anomala condizione di monocameralismo alternato”. “In questo quadro, che è in parte frutto di circostanze emergenziali e che perciò sbaglieremmo a reputare fisiologico, o un qualcosa a cui assuefarsi – scrivono ancora sentiamo di dover deplorare con nettezza i margini sempre più ristretti all’interno dei quali il Parlamento è costretto ad esercitare la propria funzione costituzionale e il soggiacere di Governo e Parlamento alle inappellabili decisioni della Ragioneria Generale dello Stato. Come Lei saprà, ieri, durante la fase finale dell’esame in aula del provvedimento, il tema è stato posto con forza in sede di replica da uno dei due relatori e a seguire da tutti gli intervenuti. Le chiediamo, in ragione della funzione che ricopre e della sensibilità che La contraddistingue, di farsi carico dell’urgenza di arrestare una tendenza che presenta ormai i tratti della patologia e mette a repentaglio la credibilità stessa dell’attività legislativa”.
    LA PRESIDENTE SI RIVOLGE A DRAGHI”Il disagio espresso dai senatori riguarda un punto più specifico all’interno della dialettica tra potere legislativo e potere esecutivo. Si tratta infatti di una questione che investe il ruolo della Ragioneria generale dello Stato alle cui “inappellabili decisioni” sarebbero costretti a “soggiogare” non solo il Parlamento ma lo stesso governo”. Lo scrive Elisabetta Casellati, a quanto si apprende da fonti parlamentari, in un passaggio della lettera inviata al premier Mario Draghi. Il presidente di palazzo Madama allega la missiva ricevuta dai capigruppo che dopo l’ok al dl Pnrr chiedono la salvaguardia del ruolo del Parlamento. “Gentile presidente – si legge nella lettera del presidente del Senato al premier – a conclusione dell’esame, da parte del Senato, al disegno di legge di conversione del decreto legge 30 aprile 2022, n.36, recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ritengo opportuno sottoporle copia della lettera inviatami dai presidenti dei gruppi parlamentari di maggioranza, nonchè dai presidenti delle commissioni competenti prima e settima, dai due relatori, a tutela e salvaguardia del ruolo del Parlamento”. “Pur nella consapevolezza – conclude – del persistente stato di straordinaria emergenza che, per diverse ragioni, caratterizza questo momento storico, ma comunque nella certezza della sua sensibilità istituzionale, ritengo opportuno richiamare la sua attenzione sulla sensazione di grave disagio e profondo malessere vissuto da molti senatori, affinchè possa essere motivo di riflessione e di ricerca comune di adeguate soluzioni”.    

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    M5s: De Santis (Civica Raggi), passo con Di Maio

    Antonio De Santis, ex assessore della Giunta Raggi, e ad oggi capogruppo della Lista Virginia Raggi in Campidoglio, annuncia a “Il Foglio” la sua scelta di lasciare M5S ed andare con il partito di Luigi Di Maio, ‘Insieme per il Futuro’.
    “Da otto mesi – dice al quotidiano – nessuno apre con gli eletti a Roma un tavolo politico” e poi “Di Maio ha il merito di aver portato il movimento oltre il 30%. E’ un leader politico vero…” e lamenta che Giuseppe Conte si è poco occupato della Capitale. Parlando dell’ex sindaca di Roma ha aggiunto: “E’ la prima persona che ho sentito e mi ha detto di fare ciò che ritenevo giusto”.    

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    Il Premio Agnes internazionale a tre fotoreporter ucraini

    (ANSA) – ROMA, 24 GIU – “Teniamo moltissimo a questo premio e
    lo ospiteremo anche in futuro. Biagio Agnes è uno dei direttori
    generali che viene più ricordato perché ha fatto un grandissimo
    lavoro. E’ un pezzo di storia della Rai, la coscienza sul
    servizio pubblico è anche suo merito. Dobbiamo ricordare quello
    che siamo stati, per questo motivo questo premio è importante”.   
    Così l’amministratore delegato Rai, Carlo Fuortes, alla
    conferenza stampa di presentazione della quattordicesima
    edizione del Premio Biagio Agnes – Premio Internazionale del
    Giornalismo e dell’Informazione. La cerimonia si terrà sabato 25
    giugno a Piazza del Campidoglio a Roma, sarà condotta da Mara
    Venier e Alberto Matano e andrà in onda su Rai 1 lunedì 27
    giugno in seconda serata, dalle 23.20.
    Tra i vincitori annunciati dal presidente della giuria Gianni
    Letta, i fotoreporter ucraini Mstyslav Čhernov, Evgeniy
    Maloletka e Vasilisa Stepanenko a cui va il Premio
    Internazionale e Monica Guerzoni a cui va il Premio per la Carta
    Stampata. Il Premio per la Televisione va al Festival di Sanremo
    e sarà ritirato da Amadeus, mentre il Premio Giornalismo
    Televisivo va alla prima donna direttrice del Tg1, Monica
    Maggioni. “Gli anni della direzione generale di Agnes sono
    stati anni di battaglia in condizioni di cessato monopolio – ha
    ricordato Letta -. Biagio Agnes amava quest’azienda e ha fatto
    il suo lavoro con intelligenza. Auguro a Carlo Fuortes di
    diventare il terzo direttore generale, dopo Biagio Agnes e
    Ettore Bernabei ad essere ricordato come un grande direttore e
    di raccogliere l’eredità di Biagio Agnes”.
    “Siamo onorati che il premio si svolga a Piazza del
    Campidoglio – ha detto la presidente della Fondazione Biagio
    Agnes, Simona Agnes -. Anche quest’anno, in continuità, abbiamo
    posto al centro il valore delle donne. Crediamo fermamente che
    si debbano creare occasioni per riflettere sul ruolo femminile
    nel lavoro. Il Premio Agnes valorizza le capacità delle donne,
    temi che l’amministrazione del Comune di Roma ha condiviso fin
    da subito. L’eguaglianza di genere è un tema molto caro anche
    alla Rai”. (ANSA).   

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    Ballottaggi: a Lucca un voto tra le polemiche per gli apparentamenti del centrodestra

    Si gioca a Lucca la principale partita dei ballottaggi in Toscana dove sono state forti le polemiche in vista del voto, specie per gli apparentamenti nel centrodestra. L’esito del primo turno vede in vantaggio il candidato del centrosinistra Francesco Raspini con il 42,7%. Il candidato sindaco unitario del centrodestra Mario Pardini, arrivato secondo col 34,3%, ha trovato l’accordo per il sostegno al ballottaggio da parte di Fabio Barsanti (9,5%), già eletto consigliere comunale nel 2017 con CasaPound e ora sostenuto dalle liste Difendere Lucca, Centrodestra per Barsanti e Prima Lucca-Italexit con Paragone. Accordo anche con il candidato civico Elvio Cecchini, che ha ottenuto il 2,96%.
    L’apparentamento con Barsanti ha scatenato numerose polemiche, in primis a gran voce da parte del Pd che è insorto per l’accordo con la destra, ma anche in Fi con il caso del deputato Elio Vito, già capogruppo alla Camera e ministro nel quarto governo Berlusconi, che ha annunciato le dimissioni da Forza Italia e anche dal Parlamento. Un aiuto a Pardini potrebbe arrivare anche dall’area dei no Green pass con l’appoggio in chiave anti Pd di Andrea Colombini (4,19%), candidato sindaco sostenuto da liste civiche e Ancora Italia, forza partitica chiaramente contraria al certificato verde.
    Anche il candidato sindaco Alberto Veronesi (3,65%) ha annunciato il suo appoggio a Pardini, venendo subito ‘scaricato’ e smentito dalle liste che lo hanno sostenuto: Italia Viva, +Europa e Azione con Calenda che ha ribadito il sostegno “al candidato del centrosinistra (senza i 5s)”. Ha poi annunciato il suo sostegno a Pardini Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Viareggio (Lucca) eletto con il centrosinistra ma da tempo in rotta con il Pd che è passato all’opposizione in consiglio comunale Altra partita tutta toscana è il ballottaggio a Carrara (Massa Carrara) che vede la candidata del centrosinistra, senza M5s, Serena Arrighi (29,92%) e il candidato della Lega Simone Caffaz (18,93%) che potrà contare sul sostegno del candidato di Fi e Fdi Andrea Vannucci (16,98%) e del deputato Iv Cosimo Ferri che ha rotto l’alleanza con socialisti.