More stories

  • in

    Gualtieri, sequenza di roghi impressionante, è tempo unità

    (ANSA) – ROMA, 09 LUG – “Gli incendi che hanno colpito la
    città in questi ultimi giorni sono una sequenza impressionante
    di episodi che sta mettendo a dura prova Roma e i romani. Stiamo
    monitorando costantemente la situazione e non sappiamo ancora se
    siano episodi di origine criminale o solo colposa. Non è il
    momento di speculazioni politiche e di divisioni. È il tempo
    dell’unità, della vicinanza alle romane e ai romani colpiti, e
    della determinazione a non farsi intimidire e ad andare avanti
    sulla strada della modernizzazione e del rilancio di Roma”. Lo
    scrive su fb il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. (ANSA).   

  • in

    Conte torna a minacciare la crisi. Letta: 'Così si va al voto'

    Giuseppe Conte torna a minacciare la crisi di governo. Se l’esecutivo deciderà di rispondere subito e concretamente alle urgenze del Paese sollevate dal Movimento, “noi ci siamo, altrimenti no”, ribadisce durante un’intervista a Digithon, maratona sul digitale in corso a Bisceglie. Poi fa una battuta, forse non insignificante, sui tempi dello strappo: “Partite per le vacanze – dice ai giornalisti – vi aggiorneremo”. Gli ultimatum del M5s a Mario Draghi mettono in allarme i democratici, facendo scricchiolare l’asse giallorosso. Se cade l’esecutivo si va a votare, avverte Enrico Letta. Da parte sua, Giuseppe Conte sfida il Pd a confrontarsi nel merito del documento di nove punti consegnato al premier, facendo intendere che anche su quello si misura un’alleanza. Intanto, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, riunisce l’assemblea di “Insieme per il Futuro”. Una riunione da cui esce con un durissimo appello alla responsabilità della maggioranza, ed in particolare del Movimento: “Aprire una crisi di governo significa prestare il fianco alla propaganda di Putin, che a sua volta otterrebbe l’obiettivo di sgretolare il nostro governo”. Quindi, rievoca lo spettro di un’edizione 2022 del ‘Papeete’: “Attenzione a riproporlo, a luglio come a settembre, sarebbe una mossa cinica, egoista e irresponsabile. Un marchio che difficilmente verrebbe cancellato”. La scissione di Di Maio? “Se nel tempo si è maturato una visione politica diversa, se si sono rinnegati dei principi e dei valori professati da anni, allora è una scelta conseguente”, all’insegna della “chiarezza”, punge Conte. Il quale issa la bandiera del difensore dei più deboli: “Per sostenere davvero famiglie e imprese travolte dalla crisi servono segnali immediati. Nessuno si salverà da crisi e inflazione con un bonus una tantum da 200 euro”. Quindi: reddito di cittadinanza, superbonus, taglio del cuneo fiscale, salario minimo e nuovi provvedimenti contro il caro energia.I pentastellati attendono qualche segnale da Palazzo Chigi già la prossima settimana: anche in base a questo – si ragiona in ambienti del Movimento – si deciderà come votare al Senato sul dl aiuti accorpato con la fiducia. Draghi in questi giorni sta analizzando il documento consegnato da Conte. E sui dossier sociali, secondo quanto filtra da fonti parlamentari, il premier potrebbe offrire un’importante sponda al suo predecessore, stretto tra la responsabilità di un addio traumatico al governo e le spinte centrifughe, sempre più forti nel suo partito. Come se non bastasse, il Pd continua a lanciare segnali di insofferenza all’indirizzo dei pentastellati: “Ci si allea con chi condivide la responsabilità di occuparsi dei problemi delle persone. Non si aprono crisi al buio”, sentenzia il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Le urne anticipate sono una prospettiva che le forze politiche hanno ben presente. Se il Movimento, spinto dalla frangia più ortodossa, deciderà di chiamarsi fuori, il Colle e lo stesso Palazzo Chigi non sembrano individuare alternative: l’unica strada sarà quella della fine del governo e probabilmente dello scioglimento delle Camere. Eppure nei partiti c’è chi si interroga sulla possibilità di un Draghi bis perché – si osserva in ambienti parlamentari – il presidente del Consiglio avrebbe tutti i numeri per governare anche senza i 5 stelle. Su questa ipotesi, però, si deve registrare la netta chiusura fatta dallo stesso premier. “Preciso, per evitare fraintendimenti, che noi rimaniamo alla decisione presa insieme nella Direzione nazionale del Pd il 30 giugno – ribadisce anche Letta -: il governo Draghi è per noi l’ultimo della legislatura”. Molto diversa la posizione di Iv che, per voce di Ettore Rosato, evidenzia: anche in caso di addio del M5s, il premier “ha la forza di andare avanti, non solo numerica ma anche politica, data dalle cose che sta facendo”.

  • in

    Il Tar accoglie il ricorso, decade il sindaco di Latina

    Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso del voto del 3 e 4 ottobre 2021 annullando così la proclamazione degli eletti e l’esito in ventidue sezioni per la città di Latina. Decade quindi il sindaco Damiano Coletta, eletto con la coalizione di centrosinistra, e l’intero Consiglio comunale. “Prendiamo atto della sentenza del Tar serenamente e con la coscienza a posto. Tutto è stato fatto in piena trasparenza, stiamo valutando il da farsi, se muoverci legalmente in una fase ulteriore di ricorso oppure se scegliere di riandare al voto e cogliere il lato positivo di questa vicenda perché potrebbe anche non esserci più la cosiddetta ‘anatra zoppa”. Lo ha detto il sindaco di Latina Damiano Coletta, commentando la sentenza con la quale il Tar ha annullato l’esito del voto di 22 sezioni nel Comune.

  • in

    Pm Perugia, non riscontrate propalazioni Amara

    (ANSA) – PERUGIA, 08 LUG – Il complesso delle indagini
    condotte dalla procura di Perugia sulla cosiddetta Loggia
    Ungheria “ha portato a ritenere integralmente o parzialmente non
    riscontrate numerose propalazioni dell’avvocato” Piero Amara.   
    Che per l’Ufficio guidato da Raffaele Cantone “tecnicamente
    vanno inquadrate come chiamate in correità dirette o de relato,
    e quindi come non accertati fatti narrati o in alcuni ha portato
    a ritenere avvenuti i fatti, ma escluso che in essi Amara avesse
    potuto svolgere un ruolo, come da lui riferito”. Lo si legge in
    un comunicato della stessa Procura. (ANSA).   

  • in

    Dimissioni a tappe di BoJo e scenari possibili

    Un processo di dimissioni a tappe destinato a lasciare il Regno Unito in uno stato di sospensione per tre mesi, carico d’incognite e la cui tenuta resta tutta da verificare.Ma che almeno sembra allontanare l’ombra dei timori di una crisi istituzionale con la 96enne regina Elisabetta.E’ lo scenario che si delinea oggi a Londra dopo il preannuncio delle dimissioni di Boris Johnson da leader del Partito Conservatore, forza largamente di maggioranza alla Camera dei Comuni, con l’impegno a lasciare in automatico anche la carica di primo ministro solo dopo l’elezione di un successore alla testa dei Tories: attesa per ottobre, complice il recesso del Parlamento per la pausa estiva che scatta fra due settimane.
    L’iter scelto da Downing Street, dopo la resa obtorto collo di BoJo alle conseguenze degli ultimi scandali e alla raffica di dimissioni dalla sua compagine, prevede le dimissioni immediate – oggi stesso – dalla leadership di partito. Ma con una fase di permanenza sulla poltrona di premier per il tempo necessario ai Tories a eleggere con procedura ordinaria un nuovo o una nuova leader sotto gli auspici del Comitato 1922, organismo interno del gruppo parlamentare: procedura che prevede la raccolta delle nomination dei pretendenti in Parlamento e poi una serie di votazioni successive fra i deputati conservatori per la scrematura della lista – attraverso l’esclusione volta per volta del meno suffragato – fino a lasciare due candidature residue (se nessuno avrà nel frattempo ottenuto il consenso d’una maggioranza qualificata di parlamentari) da affidare allo scrutinio conclusivo postale fra una platea d’iscritti. Sfida che, tenuto conto del recesso, è destinata a protrarsi sino a inizio ottobre, ossia della viglia della conferenza annuale (il congresso) del partito.
    Un interregno che tuttavia alcuni esponenti della stessa parrocchia Tory giudicano insostenibile. Tanto più che intanto Johnson ha visto dimettersi una cinquantina di membri dell’esecutivo su circa 150 (fra posizioni senior e junior), e che rimpiazzare i fuoriusciti – o farli rientrare in parte – non sarà cosa facile. Di qui l’idea alternativa di un iter più sbrigativo per Johnson, che dovrebbe prevederne la sostituzione anche a Downing Street con un facente funzione – sulla carta il vicepremier Dominic Raab, uno suo fedelissimo, se fosse disposto ad accettare – ben prima di ottobre: idea che tuttavia andrebbe fatta digerire a Johnson, con non si sa bene quali pressioni visto che nessuno può legalmente obbligarlo a dimettersi da premier in quanto leader vincitore delle elezioni politiche di fine 2019.
    Appare invece per ora dissipato l’incubo di un terzo scenario: quello evocato fino a stamattina della possibilità che Johnson, barricato a Downing Street malgrado la rivolta nel partito, potesse giocarsi la carta di sciogliere la Camera dei Comuni e convocare d’autorità un voto anticipato nazionale kamikaze. Una prerogativa che la legge britannica assegna al premier, con il solo obbligo della controfirma della sovrana, dopo la revoca nel 2019 di una riforma del 2011 che l’aveva delegata invece all’approvazione di due terzi della Camera; ma che avrebbe messo in imbarazzo Elisabetta II (14 primi ministri finora nel suo lungo regno), costringendola a scegliere se assecondare come la prassi impone i desiderata di un capo di governo non più sostenuto dal grosso della sua maggioranza o sbarrargli il passo con un diniego e un atto politico estraneo alla tradizione della monarchia costituzionale britannica.   

  • in

    Ponte Genova: giornalisti, non si può oscurare un processo così

    (ANSA) – GENOVA, 07 LUG – “Il crollo di ponte Morandi è un
    evento che ha scosso non solo il nostro Paese ma tutto il mondo,
    è un fatto eclatante, clamoroso. Non siamo davanti a fatti
    intimi ma a responsabilità pubbliche. Non è accettabile che
    venga oscurato un processo per un fatto di questo genere. Faremo
    di tutto perchè questo non sia un precedente”. Così il
    presidente dell’ordine nazionale dei giornalisti Carlo Bartoli
    intervenuto a Genova per la protesta indetta dai colleghi dopo
    l’ordinanza del presidente del tribunale che vieta la presenza
    di telecamere in aula.   
    Fotografi e vide-operatori hanno potuto filmare stamattina
    solo i primi dieci minuti dell’udienza, poi è scattato il
    divieto che ha portato i cronisti a protestare con la striscione
    ‘No al bavaglio’ davanti all’ingresso del tribunale. “Sul
    rischio di spettacolarizzazione preferisco non commentare” ha
    aggiunto Bartoli.   
    “Praticamente il processo per il crollo del Morandi viene
    trattato come un concerto rock dove si possono riprendere i
    primi 10 minuti senza poter raccontare cosa succede dopo – dice
    il presidente dei cronisti liguri Tommaso Fregatti -. E’
    assurdo. Siamo qui per protestare e chiedere al giudice di
    cambiare idea e consentirci di raccontare il processo per una
    tragedia che ha sconvolto Genova. Non condividiamo la
    motivazione usata che parla di spettacolarizzazione del
    processo. I giornalisti non spettacolarizzano nulla ma
    raccontano i fatti”.   
    Di diritti negati parla anche Alessandra Costante,
    vicesegretario dell’Fnsi: “Noi abbiamo il diritto e il dovere di
    fare informazione e questo diritto-dovere in questo momento
    viene negato da un giudice con un’ordinanza francamente
    incomprensibile. E’ una delle pagine più brutte e oscure della
    storia italiana, vorrei ricordare che il 14 agosto del 2018 è
    caduto un ponte per la mancata manutenzione e l’incuria
    prolungata: la drammatica spettacolarizzazione è questa, non può
    essere quella dei cronisti e degli operatori che entrano in
    un’aula di giustizia e documentano quello che accade. La
    giustizia viene amministrata in nome del popolo italiano e
    l’articolo 21 della Costituzione dice che i cittadini hanno il
    diritto ad essere informati”. (ANSA).   

  • in

    Pnrr, bando per la progettazione di 212 nuove scuole

    Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato il bando di concorso per la progettazione di 212 nuove scuole, un obiettivo del Pnrr, “che porterà a un rinnovamento diffuso degli edifici scolastici senza precedenti nella recente esperienza italiana: migliaia di studenti potranno beneficiare degli interventi che riguardano le scuole previsti nel Pnrr”.    “Grazie a un investimento di 1,189 miliardi ogni Regione e Provincia autonoma verranno dotate di una nuova architettura scolastica, che sarà poi di ispirazione per tutte le nuove costruzioni”. 
      Il concorso, indetto mediante l’utilizzo della piattaforma concorsi del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, si rivolge a ingegneri e architetti iscritti ai rispettivi ordini professionali. Le proposte ideative, che dovranno pervenire entro il 3, 4 o 5 agosto (a seconda della zona geografica), dovranno prevedere la realizzazione di scuole altamente sostenibili, inclusive, accessibili e capaci di garantire una didattica moderna e una piena fruibilità degli ambienti, anche attraverso il potenziamento degli impianti sportivi. Le linee guida sono state preparate da un gruppo di lavoro composta da architetti come Renzo Piano e Stefano Boeri. Sono previste due fasi: 1. Durante la prima fase verranno elaborate (entro il 3, 4 o 5 agosto) le proposte ideative per la costruzione delle nuove scuole connesse a una o più aree tra le 212 già individuate (la graduatoria è stata presentata il 6 maggio). Le commissioni giudicatrici sceglieranno, per ciascuna area, le migliori cinque proposte, che accederanno così alla fase successiva. 2. La seconda fase prevede la realizzazione di progetti di fattibilità tecnica ed economica (con invio entro il 28 ottobre). A valutare i progetti saranno fino a un massimo di 20 commissioni. Il progetto migliore per ciascuna delle 212 aree riceverà un premio e diventerà di proprietà degli enti locali beneficiari che provvederanno ad affidare le fasi successive della progettazione e i lavori. Una volta terminato il concorso e selezionato il progetto per ogni nuova scuola potranno partire, con la gestione dell’ente locale proprietario, le progettazioni esecutive e i lavori che andranno completati entro il 30 giugno 2026. In totale le scuole innovative finanziate dal Pnrr saranno 213: la costruzione della scuola innovativa di Campo Tures (Bolzano) procederà autonomamente sulla base della normativa della Provincia autonoma di Bolzano.
    La costruzione di nuove scuole è una delle sei linee di investimento per le infrastrutture scolastiche per le quali il Pnrr stanzia un totale di 12,1 miliardi. Le altre linee riguardano gli asili nido e scuola per l’infanzia, mense, strutture per lo sport, la messa in sicurezza e la Scuola 4.0.

  • in

    NassirIya: Guerini, vivo sentimento riconoscenza e solidarietà

    (ANSA) – PESARO, 06 LUG – Pesaro non dimentica gli
    attentati di Nassiriya e intitola, alla presenza del ministro
    della Difesa Lorenzo Guerini, un luogo strategico della città “a
    chi ha trovato la morte durante una missione di pace” per
    iniziativa del Consiglio comunale. Da oggi il parcheggio di Baia
    Flaminia in via Belgrado sarà Largo Caduti di Nassiriya e al suo
    ingresso spicca una stele sulla quale sono incisi i nomi delle
    vittime e le parole del Presidente della Repubblica Sergio
    Mattarella: “Fedeli e coraggiosi interpreti del nostro impegno
    al servizio della collettività, che resteranno sempre impressi
    nella nostra memoria”.   
    “Tanta commozione nei confronti dei Caduti di tutte le
    guerre. Vite spezzate che ci devono spingere a trovare soluzioni
    diplomatiche, anche in un momento così difficile come il
    conflitto generato dall’aggressione russa all’Ucraina. – ha
    osservato il ministro Guerini – Ringrazio la città per aver
    voluto questo momento e questo monumento, che celebra il valore
    della nostra memoria. Un Paese che ricorda vuole mantenere vivo
    un sentimento di riconoscenza e solidarietà alle vittime e alle
    loro famiglie. I fatti di Nassiriya hanno scosso nel profondo la
    nostra coscienza nazionale”.   
    “È un modo per tenere viva la memoria di chi non c’è più, ma
    anche per ricordare l’impegno dell’Esercito Italiano in una fase
    storica molto complessa – ha spiegato il sindaco Matteo Ricci -.   
    Voglio ringraziare il ministro Guerini per la sua presenza in un
    momento difficilissimo, che ha visto l’Italia in prima linea con
    autorevolezza e serietà e con grande equilibrio nella gestione
    di una vicenda che dimostra come la pace, per essere mantenuta,
    abbia bisogno di un Esercito in grado di difendere popolazioni
    interne e gestire le tensioni che permangono”. (ANSA).