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    La commemorazione di Berlusconi alla Camera

    Mattina di commemorazione a Montecitorio. L’Aula della Camera ha osservato un minuto di silenzio ed ha tributato un applauso in memoria di Silvio Berlusconi, la cui figura è stata ricordata dal presidente Lorenzo Fontana. Al termine dell’orazione funebre non hanno battuto le mani i deputati del MoVimento 5 stelle, di AVS e parte del gruppo del Partito democratico. Tra gli esponenti Dem ad applaudire è stato invece l’ex segretario Enrico Letta.Ha partecipato dalla tribuna della Camera anche Gianni Letta. I deputati di Forza Italia si sono alzargli per tributargli un saluto quando è stato citato dal capogruppo Paolo Barelli nel suo intervento.
    Gli interventi in aulaFontana. Silvio Berlusconi “ha attraversato da protagonista assoluto fasi cruciali e complesse della vita del Paese, imprimendo un forte e indelebile segno nella storia economica, industriale e politica italiana, europea e internazionale”. Lo ha detto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. “Imprenditore e comunicatore di straordinario talento, politico abile e carismatico, ha saputo anticipare le profonde trasformazioni che si stavano producendo nella società, riuscendo a intercettarne le nuove e mutate esigenze. Strenuo difensore dei valori della liberta’ e della democrazia liberale, il suo impegno politico è stato sempre ispirato da coerenza ideale e da un’autentica umanità”, ha ricordato.”Ha lottato fino all’ultimo con grande dignità e coraggio contro la malattia che lo affliggeva, dedicando tutte le sue energie alla costruzione di un futuro migliore per il Paese. Con Silvio Berlusconi scompare, dunque, una personalità di primo piano della nostra storia repubblicana e una figura di riferimento per tutti i moderati”, ha concluso.
    Tajani. “Berlusconi esaltò la dignità anche quando alcuni cercarono di umiliarlo. Rispettò una sentenza che pur reputava ingiusta. Seppe stare ultimo fra gli ultimi dimostrando una grandezza che soltanto i grandi della storia sanno dimostrare”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.”I valori cristiani vanno al di là dei peccati che ogni cristiano può commettere. Berlusconi si sentiva cristiano come tutti gli altri cristiani, guardando sempre verso l’alto. I valori che ha cercato di trasmettere a tutti quanti noi e che son parte integrante di questo governo li ha difesi e sono la garanzia della continuità della sua azione politica”. “Il futuro dei valori in cui lui credeva e che sono stati determinanti per la nascita della coalizione del centrodestra dovranno camminare sulle gambe di chi ha creduto in lui”, ha concluso.
    Barelli. La morte di Silvio Berlusconi ha lasciato “un vuoto incolmabile nelle nostre anime e nei nostri cuori, nelle persone che gli hanno voluto bene, che hanno creduto in lui e che avuto il privilegio di averlo accanto”, ha detto nell’Aula della Camera il capogruppo alla Camera di Forza Italia Paolo Barelli. Ha aggiunto che il vuoto resta “nella politica italiana e internazionale di cui Berlusconi è stato per 30 anni indiscusso protagonista”, ma anche “nei suoi avversari politici” perchè in 30 anni “la politica italiana si e’ plasmata in favore o in contrasto a Silvio Berlusconi. Nella storia politica italiana ci sarà per questo un prima e un dopo Berlusconi”. Ha quindi ricordato da parte sua “il rapporto ventennale con il presidente, e l’onore di condividere momenti privati con la famiglia, con i figli che gli hanno voluto bene. Non si può dimenticare Marta Fascina, la sua compagna che gli è stata accanto, con amore e dedizione straordinari, per cui sono onorato di averla nel gruppo che rappresento”. “Il governo Meloni – al quale garantiamo il nostro convinto sostegno per tutta la legislatura – è per noi la continuazione ideale dell’opera del fondatore di Forza Italia e del centrodestra”, ha concluso.
    Foti. “Oggi questa Camera ha perso una occasione. Negare la diretta tv di questa commemorazione quando era stata concessa in Senato significa che sono passati tanti anni ma l’odio ad personam continua”, ha detto il capogruppo di Fdi Tommaso Foti. “Si può essere avversari ed anche nemici ma quando uno vince in tutti i campi e non si arrende merita comunque di essere apprezzato per la sua volonà di combattente che ha dimostrato in tutta la sua vita”, ha concluso.
    Carfagna. “E’ per me un dovere morale prima che politico rendere onore a Silvio Berlusconi. E’ stato il mentore che mi ha spinto a fare politica: non lo dimentico e la riconoscenza, l’affetto e la stima non sono mai venute meno anche quando le nostre strade in politica si sono divise”, ha detto Mara Carfagna di Azione.
    Braga. “Il mio pensiero va alla famiglia di Silvio Berlusconi ed alla famiglia politica di Fi che ha perso una guida. Egli ha rappresentato per 30 anni il centrodestra in Italia e gli abbiamo reso omaggio partecipando al funerale: un atto dovuto per lui e per i cittadini che lo hanno seguito”, ha detto la capogruppo del Pd Chiara Braga. “Fu rivale ma mai nemico. Rivendichamo quella nostra rivalità verso la destra italiana. Negli anni della sua gloria eravamo dalla parte opposta e continueremo ad esserlo con i nostri ideali ed il nostro sguardo rivolto al futuro”, ha concluso.
    Zaratti. “Non si può svolgere contemporaneamente il ruolo dell’uomo d’affari e quello del politico liberale. Lui fino all’ultimo è rimasto un uomo di affari con un conflitto di interessi mai risolto fino alla fine. Ma aveva una visione chiara del mondo su cui ha costruito una alleanza sociale e politica diversa dalla nostra con cui ha governato. E’ difficile considerarlo un perseguitato: i perseguitati sono altri…”. Lo ha detto Filiberto Zaratti di Avs. “Noi abbiamo combattuto soprattutto il berlusconismo. E’ stato un protagonista del nostro tempo seppur divisivo: per questo abbiamo criticato il lutto nazionale, una forzatura che non serviva”, ha concluso.
    Il silenzio del M5S. “Il MoVimento 5 Stelle parteciperà in silenzio alla commemorazione di Silvio Berlusconi alla Camera e nessuno dei suoi Deputati prenderà la parola. La scelta, già assunta in Senato, è determinata dal doveroso rispetto per la famiglia di Berlusconi e per la sua comunità politica, ma anche dalla coerenza verso i valori e le battaglie del Movimento 5 Stelle”. Si legge in una nota dei deputati del Gruppo MoVimento 5 Stelle. “Nei giorni scorsi abbiamo già ribadito le grandi differenze tra la storia politica di Berlusconi e la nostra, così come la nostra forte contrarietà all’istituzione del lutto nazionale per la sua scomparsa e a una narrazione mediatica a reti unificate che ha volutamente rimosso le sue responsabilità politiche e culturali”, conclude la nota.

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    Il Papa: ‘Ho ancora gli effetti dell’anestesia, il respiro non è buono’

    “Sono ancora sotto effetto dell’anestesia, il respiro non è buono”. Lo ha detto, a braccio, papa Francesco, durante l’udienza di oggi ai partecipanti all’Assemblea della Riunione delle Opere per l’aiuto alle Chiese orientali (Roaco). Poi il Pontefice ha chiesto a mons. Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, di consegnare ai presenti il testo scritto, preparato per l’occasione.    

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    Il governatore Visco e il ministro Giorgetti a Palazzo Chigi

    Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e il ministro del’Economia sono giunti stamane, separatamente, a Palazzo Chigi.
    Il ministro, riferiscono fonti ministeriali, starebbe partecipando ad una riunione, fissata da tempo, sull’Ilva. Visco, secondo quanto si apprende, è stato ricevuto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che era arrivata nella sede del governo poco prima del governatore.   

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    Bozza ddl, commissario calamità con competenze manageriali

    Il commissario straordinario del governo alla ricostruzione dovrà essere “individuato tra soggetti dotati di professionalità specifica e competenza manageriale”. Lo prevede la bozza del disegno di legge quadro in materia di ricostruzione post calamità all’esame del Consiglio dei ministri. La bozza è di un ddl quadro, ovvero che riguarda ogni possibile calamità. Secondo quello che prevede la bozza, infatti, il commissario è nominato successivamente allo “stato di ricostruzione nazionale”, previsto dal testo e che deve essere deliberato dal Consiglio dei ministri.
    In caso di ricostruzione post-calamità può essere nominata con Dpcm una cabina di coordinamento che affianchi il commissario. La cabina di coordinamento è presieduta dal commissario straordinario del governo alla ricostruzione e composta dal capo del Dipartimento Casa Italia della presidenza del Consiglio, dal capo del Dipartimento della Protezione civile, dai presidenti delle Regioni e delle Province autonome interessate, dal sindaco metropolitano ove presente, da un rappresentante delle Province interessate designato dall’Upi, da un rappresentante dei Comuni interessati designato dall’Anci.
    Il pressing di Bonaccini sull’alluvionePer nominare il commissario post-alluvione “bisogna fare presto, lo dicono gli imprenditori, le famiglie e i cittadini”. È questo il messaggio lanciato dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, all’incontro ‘Innovation Days – Fare rete per essere competitivi’ in corso alla Fondazione Golinelli a Bologna. 
    Quella per la ricostruzione post-sisma in Emilia-Romagna “è una filiera istituzionale che ha funzionato come mai si era visto in precedenza nel Paese. In 11 anni abbiamo ricostruito il 95% di scuole, case, imprese, capannoni che erano crollati. Abbiamo portato quella struscia di terra che produceva l’1,9% del Pil italiano a produrre il 2,4%”, ha ricordato Bonaccini, che è commissario per la ricostruzione post sisma. “Quella filiera istituzionale ha funzionato talmente bene – ha aggiunto – che abbandonarla sarebbe un errore clamoroso. Dopodiché il governo ha il diritto e il dovere di indicare una figura e la governance e di metterci le risorse a disposizione per poter ripartire”. 
    Bonaccini preferisce non sbilanciarsi sul nome del commissario, ma chiede all’esecutivo che venga nominato “qualcuno che conosca bene l’Emilia-Romagna, perché la prima cosa per fare bene è conoscere il territorio in cui sei. Avendo qui un’esperienza come quella del terremoto che ha dimostrato come quella filiera istituzionale ha fatto dire al presidente Mattarella, l’anno scorso a Medolla e Finale Emilia in occasione del decennale, che questa è una ricostruzione che è stata esemplare nella storia del nostro Paese, io prima di buttare via quel modello di ricostruzione ci penserei due volte”.

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    Via libera dall’Aula del Senato al decreto Lavoro con 96 sì

    (ANSA) – ROMA, 22 GIU – Via libera dall’Assemblea del Senato
    al dl lavoro con 96 voti favorevoli. I voti contrari sono stati
    55 e gli astenuti 10. Il provvedimento, in scadenza il 3 luglio,
    passa ora all’esame della Camera. Presente in Aula il ministro
    del Lavoro, Elvira Calderone.   
    Ha votato a favore la maggioranza compatta, contrari Pd, Avs,
    M5s, astenuti Iv-Az e Autonomie. (ANSA).   

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    Svezia, chirurgo italiano condannato per la morte di 3 pazienti

    Il chirurgo viareggino Paolo Macchiarini è stato condannato dalla Corte di appello di Svea, in Svezia, a scontare due anni e sei mesi di carcere per “aggressione aggravata”, attribuitagli per la morte di tre pazienti. Lo riporta il quotidiano l’agenzia svedese TT.
    Nel 2011 e nel 2012, il chirurgo italiano conosciuto come il ‘mago della trachea’ eseguì interventi presso l’ospedale universitario Karolinska di Solna in cui furono impiantate trachee artificiali a tre pazienti. Tutti e tre morirono dopo gravi complicazioni. Prima che il primo paziente, un uomo di 36 anni, venisse sottoposto all’operazione, il metodo non era mai stato utilizzato né su animali né su esseri umani.
    Secondo la Corte d’appello, la procedura di Macchiarini non era conforme alla scienza e, a differenza della Corte distrettuale che lo aveva precedentemente condannato a una pena inferiore, la Corte d’appello ha concluso che non c’erano situazioni di emergenza quando furono eseguiti gli interventi sul primo e sul secondo paziente, a differenza del terzo caso, quello di una giovane donna turca.
    Per la Corte, senza gli interventi i primi due pazienti sarebbero stati in grado di vivere per un periodo di tempo non trascurabile, ma anche per il terzo – nonostante l’emergenza – la procedura non era giustificabile. Per la Corte, Macchiarini era consapevole dei rischi.
    “L’intenzione di nuocere è l’accusa più terribile che si possa fare a un medico”, ha dichiarato Macchiarini a margine della sentenza che, secondo il suo avvocato Björn Hurtig, sarà impugnata, anche nel merito della pena detentiva, considerata troppo severa.