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    Valditara,sono dalla parte dei prof, rispetto nelle scuole

    “Sarò sempre dalla parte degli insegnanti aggrediti. Riportiamo responsabilità, serenità e rispetto nelle scuole”. Lo afferma su twitter il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara in merito ai tanti casi di violenza nelle scuole emersi in questi giorni e in particolare al caso della docente di Scienze colpita tempo fa in testa da un pallino esploso da uno degli studenti dell’Itis Viola Marchesini a Rovigo e che oggi intervistata da Repubblica si sfoga: “Mi hanno sparato in classe e sembra colpa mia. La preside mi ha tolto tre classi”.   

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    Il Papa ai religiosi del Sud Sudan: “Alzate la voce contro le ingiustizie”

       Il Papa, nell’incontro con i religiosi e i preti del Sud Sudan, nella Cattedrale di Santa Teresa, li ha invitati a schierarsi a favore dei più deboli. “Per intercedere a favore del nostro popolo siamo chiamati anche noi ad alzare la voce contro l’ingiustizia e la prevaricazione, che schiacciano la gente e si servono della violenza per gestire gli affari all’ombra dei conflitti. Se vogliamo essere pastori che intercedono – ha sottolineato -, non possiamo restare neutrali dinanzi al dolore provocato dalle ingiustizie e dalle violenze perché, là dove una donna o un uomo vengono feriti nei loro diritti fondamentali, Cristo è offeso”.

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    Cospito: Tajani, 41 bis è indispensabile, non si tocca

    (ANSA) – MILANO, 04 FEB – “Il 41 bis non si può toccare in
    questo momento, perché bisogna ancora sconfiggere mafia e
    terrorismo”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri,
    Antonio Tajani, rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto se
    è possibile aprire una riflessione sul 41 bis in seguito al caso
    di Alfredo Cospito.   
    “È assolutamente indispensabile continuare ad avere il 41
    bis, come strumento di garanzia per la sicurezza dello Stato –
    ha aggiunto a margine dell’evento elettorale promosso dal
    partito a una settimana dal voto delle regionali, ‘Forza Italia,
    Forza di governo’, a Milano. (ANSA).   

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    Sant'Agata: mons. Renna, 'santi porta accanto' portano croce

    (ANSA) – CATANIA, 04 FEB – “Catania ha bisogno di uomini e
    donne che come Sant’Agata sappiano portare la croce delle loro
    responsabilità, che corrano il rischio di essere cristiani tutti
    i giorni e in tutti i luoghi di questa città. C’è tanta gente
    che porta la propria croce in silenzio e dignitosamente: sono i
    ‘santi della porta accanto'”. Lo ha detto l’arcivescovo
    metropolita di Catania, Luigi Renna, nell’omelia della Messa
    dell’Aurora celebrata in Cattedrale in onore di Sant’Agata. Le
    celebrazioni per la Patrona della città, la terza festa
    cristiana per partecipazione al mondo, sono tornate in presenza
    dopo l’emergenza Covid-19.   
    “Portano la croce – ha affermato mons. Renna – quelli che
    hanno un lavoro precario, che dalla mattina alla sera, forse
    anche portando a casa uno stipendio magro, mantengono integra la
    loro dignità, rinunciando ad essere messi al soldo della mafia.   
    Lo fanno con dignità quei catanesi che non cedono al ricatto di
    un guadagno facile e disonesto. Coloro che soffrono perché hanno
    una persona malata nella loro famiglia e se ne prendono cura
    senza conoscere un giorno di pausa, come la cosa più normale del
    mondo, perché è normale amare e non trascurare. Porta la croce
    di figli, mariti, mogli, che hanno problemi con la giustizia, e
    vuole correre il rischio di uscire dal cerchio magico che li ha
    ingannato; portate la croce voi – ha aggiunto – che con grandi
    sacrifici state facendo di tutto perché i vostri figli,
    attraverso la scuola, costruiscano un futuro che non ha come
    obbiettivo la strada o il carcere. Portate la croce voi che
    abitate nei quartieri dove un Comune in dissesto finanziario da
    troppi anni non vi può assicurare alcun servizio, e in cui le
    luci delle strade sono così rade che vi siete rassegnati ad
    illuminarvi alla luce della luna, e in cui i negozi improvvisati
    sulla statale sono il mercato di periferie che non hanno neppure
    aree mercatali. Non abbiate paura – ha osservato mons. Renna –
    di rischiare e di puntare tutto sulla fede, sull’onestà,
    sull’amore per la famiglia e per il futuro dei vostri figli.   
    Riprendetevi la croce di dover decidere della vostra vita, di
    dover dire il vostro pensiero sulla città, sulla politica, sulle
    scelte di chi vi ha governato e vi governerà”. (ANSA).   

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    In tribunale lo scontro FdI-Pd, appello Meloni all'unità

    FdI non ha abbassato i toni, anzi. E il Pd ha fatto lo stesso. E allora Giorgia Meloni ha lanciato “un appello trasversale: non dividiamoci – ha detto – Richiamo tutti alla responsabilità”. Che è stato un modo per spostare il dibattito “su un altro livello”: perché il Paese “è oggetto di attacchi da parte degli anarchici”, ha spiegato la presidente del Consiglio, e invece l’attenzione è concentrata solo sullo scontro fra i partiti. E’ però vero che i protagonisti della vicenda hanno fatto di tutto per tenere alta la tensione, fra insulti e denunce in tribunale. Lo scontro è stato innescato qualche giorno fa alla Camera dal deputato di Fdi Giovanni Donzelli, che ha accostato la sinistra alla mafia e ai terroristi perché alcuni parlamentari Pd hanno fatto visita in carcere all’anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame per sostenere una battaglia cara anche alla criminalità organizzata, quella contro il carcere duro. A irrobustire una polemica politica già corposa c’ha pensato Andrea Delmastro (FdI), il sottosegretario alla Giustizia che ha fornito a Donzelli le intercettazioni di Cospito citate in Aula per attaccare i dem. Il Pd, ha detto Delmastro, “dovrà spiegare all’opinione pubblica quell’inchino ai mafiosi”. E’ stato come il tappo che salta. Dal Pd sono volate accuse di “linciaggio”, di “squadrismo fascista”, di uso di “metodi da ventennio”: e al termine di un’assemblea dei gruppi di Camera e Senato, i parlamentari hanno annunciato “querele e richieste di risarcimento danni”. Per tutta la giornata, il centrosinistra ha ribadito le richieste di dimissioni di Delmastro da sottosegretario e di Donzelli dalla vicepresidenza del Copasir.

    Agenzia ANSA

    “Meloni – ha detto il vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano – non può lasciarli un minuto in più al loro posto”. Ma “il capo del governo continua a tacere”, ha sottolineato il segretario del Pd, Enrico Letta. “Meloni non può continuare a coprire questi comportamenti”. Considerazioni condivise dal presidente del M5s, Giuseppe Conte: “Fa rumore il silenzio di Meloni”. Anche in serata, la presidente del consiglio ha preferito rinviare la risposta sul punto: “Non credo sia un tema che interessi alla stampa internazionale – ha detto in conferenza stampa a Berlino, con il cancelliere Olaf Scholz – Su questo risponderò volentieri domani”. Poi l’appello al cambio di livello. Gli attacchi anarchici avvenuti in varie città sono “un problema che molti stanno sottovalutando – ha detto Meloni – L’obiettivo è rimuovere l’istituto del carcere duro. Un obiettivo al quale punta anche la mafia. Le minacce contro politici e funzionari stanno aumentando. Oggi ci sono due nuove persone sotto scorta”, Delmastro e l’altro sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari (Lega), “e questo non è una vittoria per nessuno”. Parole che non hanno convinto il Pd. “La presidente Meloni continua a non rispondere – hanno scritto in una nota le capogruppo di Camera, Debora Serracchiani, e Senato, Simona Malpezzi – L’appello alla responsabilità, all’unità del Paese contro le minacce e le violenze non va rivolto a noi, ma ai suoi colleghi di partito” che “hanno scagliato verso il Pd menzogne gravissime e inaccettabili”. Così come non ha convinto la dichiarazione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sul fatto che le intercettazioni lette in Aula da Donzelli non fossero coperte da “segreto investigativo”. Quello del Guardsigilli, ha commentao il responsabile sicurezza del Pd, Enrico Borghi, è stato “il tentativo tra l’impacciato e l’imbarazzato di dare copertura a entrambi”, Delmastro e Donzelli. Oltre che in tribunale, la vicenda politica sarà affrontata dal giurì d’onore chiesto dal Pd per le affermazioni di Donzelli: sarà presieduto da Sergio Costa, e composto dai parlamentari Fabrizio Cecchetti, Annarita Patriarca, Roberto Giachetti e Alessandro Colucci. Dovrà “giudicare la fondatezza delle accuse” di Donzelli agli esponenti del Pd e “riferire entro il 10 marzo”.

    Cospito, La Sapienza invasa da manifesti e scritte contro lo Stato e le istituzioni

    Scorta a Ostellari, Delmastro e DonzelliUna lista di persone ritenute a rischio e per le quali potrebbe essere necessario innalzare il livello di sicurezza, con servizi di tutela ‘assegnati’ in via d’urgenza come quelli già attivati per i due sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro e Andrea Ostellari e per il vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli. Dopo il rafforzamento della vigilanza sui luoghi sensibili, sale il livello di attenzione da parte degli apparati di sicurezza per prevenire possibili azioni violente degli anarco insurrezionalisti nei confronti di soggetti che, direttamente o indirettamente, possono essere collegati alla vicenda di Alfredo Cospito, l’anarchico ormai arrivato al 107esimo giorno di sciopero della fame in carcere.

    Agenzia ANSA

    A corteo Milano operatore colpito, iniziative davanti consolati (ANSA)

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    Tensione sull'Autonomia, monito di Schillaci sulla sanità

     E’ ancora muro contro muro sull’autonomia differenziata, con il centrodestra che parla di riforma storica e il Pd che definisce il testo “spacca Italia”. Lo scontro, però, non è solo tra maggioranza e opposizione: all’indomani del varo del disegno di legge si apre una crepa anche dentro il governo, in particolare sulla sanità, tra il ministro Orazio Schillaci e il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini. Il primo, tecnico di area FdI, lancia un monito chiedendo che le Regioni siano in qualche modo “guidate dal Ministero della Salute” che, a suo dire, deve avere “non solo un potere di indirizzo e distribuzione dei fondi ma deve anche sostenere un meccanismo virtuoso insieme alle Regioni per capire chi lavora meglio e aiutare chi è in difficolta o non riesce a lavorare così bene”.
     Di tono assai diverso l’intervento di Salvini: “Se in alcune Regioni il livello di assistenza sanitaria è scadente, non è per l’autonomia, che non c’è, è per l’incapacità di alcuni governatori, penso a De Luca ed Emiliano, che – attacca – chiacchierano e per anni non hanno fatto nulla”. Al di là del tema specifico, l’appello dal sapore ‘centralista’ di Schillaci, in qualche modo, rappresenta bene lo sforzo che sta facendo Fratelli d’Italia per garantire il proprio elettorato meridionale sul fatto che questa riforma, fortemente voluta dalla Lega, non aumenterà in alcun modo i divari esistenti tra Nord e Sud. In tal senso si inseriscono le parole rassicuranti del ministro Francesco Lollobrigida, molto vicino alla premier Giorgia Meloni: “Il nostro partito – spiega – nasce dalla coesione nazionale, un partito radicato e forte al sud. Potrebbe mai approvare un testo di legge che produce quell’effetto? Sarebbe un po’ un suicidio”.
    Ma a parte i dissapori interni al centrodestra, la polemica tra maggioranza e tutte le opposizioni resta fortissima, uno scontro reso ancora più violento dal clima pre-elettorale, a una settimana dal voto in Lombardia e nel Lazio. Piero Fassino lo denuncia in modo esplicito: “Il governo – attacca l’ex leader dei Ds – vuole imporre un centralismo regionale spezzettato, disorganico che crea disuguaglianze e divide il Paese. Uno specchietto per le allodole per raccattare qualche voto per le elezioni regionali”.
    Secondo il dem, Francesco Boccia, “il governo si è piegato alla peggior Lega. Quella di Fontana e Calderoli non è l’autonomia prevista dalla Costituzione ma quella deteriore contro l’uguaglianza, la scuola pubblica e la sanità pubblica; per loro autonomia coincide con privatizzazione dei servizi”. Anche il governatore della Puglia, Michele Emiliano lega questo testo all’esito del voto, in particolare quello lombardo: “Se la Lega va sotto il risultato di Fratelli d’Italia in Lombardia – afferma – cambiano gli assetti interni al Governo in maniera ancora più negativa per la Lega e FI. Temo e spero che dopo le regionali in Lombardia questo discorso sull’autonomia possa estinguersi”.
    Netta la bocciatura da parte dei Cinque Stelle: l’ex ministro Stefano Patuanelli defenisce il ddl “un’altra porcata di Calderoli”. Anche il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni attacca frontalmente il partito di Salvini, osservando che “con l’approvazione dello ‘Spacca Italia’, il partito della Meloni ha ceduto alle scempiaggini della Lega, che finalmente potrà impugnare la bandierina dell’autonomia delle Regioni”. Severo infine Davide Faraone, deputato di Azione-Italia Viva, secondo cui “alla Meloni piace regalare giocattoli ai suoi ministri. Li lascia giocare, li fa girare a vuoto e li fa ripartire sempre dal via”.

    Autonomia, Calderoli: ‘Mi auguro sia Italia ad alta velocita”

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    Pallone spia cinese nei cieli Usa, Washington annulla visita a Pechino

    L’amministrazione Biden ha deciso di posticipare la visita del segretario di Stato Antony Blinken in Cina dopo che un pallone aerostatico cinese ha sorvolato uno dei tre campi di missili nucleari americani, la Malmstrom Air Force Base di Billings, nel Montana. Inutile il rammarico di Pechino per quello che definisce un ‘errore’  da parte di un pallone aerostatico utilizzato per ricerche meteorologiche e scientifiche. 
    Il pallone aerostatico spia cinese era stato avvistato sopra gli Stati Uniti continentali e monitorato dal Pentagono mentre sorvolava uno dei tre campi di missili nucleari americani, la Malmstrom Air Force Base di Billings, nel Montana. Funzionari della Difesa hanno dichiarato che il Pentagono ha deciso di non abbatterlo a causa del rischio di danni per le persone a terra a causa della caduta di detriti. Hanno aggiunto che il pallone sta volando al di sopra del traffico aereo civile e al di sotto dello “spazio esterno”, ma non hanno svoluto specificare quanto in alto si trovi.

    Un frame del pallone aerostatico spia cinese avvistato sopra gli Usa

    “La presenza di un ‘pallone-spia cinese nel nostro spazio aereo è una chiara violazione della sovranità americana ed e’ inaccettabile”. Lo ha detto un alto funzionario del dipartimento di stato americano in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti

    Un alto funzionario della Difesa ha dichiarato che gli Stati Uniti sono “molto sicuri” che si tratti di un pallone aerostatico cinese ad alta quota che sta sorvolando siti sensibili per raccogliere informazioni.”È chiaro che l’intento di questo pallone è la sorveglianza”, ha detto il funzionario. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha convocato una riunione di alti dirigenti militari e della Difesa per esaminare il profilo di minaccia del pallone e le possibili risposte, che sono state presentate mercoledì al Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Gli Usa hanno contattato i funzionari cinesi “con urgenza” e hanno comunicato la gravità della situazione. Il segretario stampa del Pentagono, il generale di brigata Patrick Ryder, ha dichiarato che “questo tipo di attività è stata osservata in precedenza negli ultimi anni. Una volta individuato il pallone, il governo statunitense ha agito immediatamente per proteggere la raccolta di informazioni sensibili”.
    La Cina afferma che il “pallone aerostatico” rilevato sugli Stati Uniti, secondo alcuni media un pallone spia, è a uso civile per “ricerche meteorologiche e scientifiche”. Lo si legge in una nota serale del ministero degli Esteri. Il pallone aerostatico “viene dalla Cina: si tratta di uno usato per scopi di ricerca, principalmente meteorologici. Colpito dai venti di ponente e con limitate capacità di autogoverno, il pallone ha deviato di molto dalla rotta pianificata”. La parte cinese, si legge in una nota serale del ministero degli Esteri, “si rammarica per il suo ingresso involontario nello spazio aereo statunitense per cause di forza maggiore. La parte cinese continuerà a comunicare con quella Usa e gestirà adeguatamente questa situazione imprevista causata da forza maggiore”. Il pallone era stato segnalato da alcuni come uno per spionaggio. La breve dichiarazione in lingua inglese, che il ministero degli Esteri ha presentato come una risposta alle domande dei media, ha descritto il pallone come “un dirigibile civile utilizzato per scopi di ricerca, principalmente meteorologici”. I funzionari statunitensi hanno dichiarato giovedì che un pallone da ricognizione cinese era stato avvistato sopra il Montana, aggiungendo che avrebbe dovuto sorvolare il Paese in direzione sud-est per alcuni giorni. La portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning, in conferenza stampa, ha detto che i funzionari stavano ancora raccogliendo informazioni sulla vicenda. “La parte cinese sta raccogliendo e verificando i fatti”, ha detto Mao, affermando che la Cina non ha intenzione di violare lo spazio aereo di altri Paesi e auspicando una gestione calma e attenta da parte di Pechino e Washington. L’avvistamento del pallone è avvenuto pochi giorni prima di un viaggio programmato a Pechino del segretario di Stato americano. Alla domanda sullo stato della visita di Blinken, Mao ha replicato di “non avere informazioni da condividere al riguardo. Quello che voglio sottolineare è che prima di avere una chiara comprensione dei fatti, speculare e sensazionalizzare non sarà utile per gestire correttamente la questione”, ha detto. Il Montana ospita una delle basi missilistiche balistiche intercontinentali dotate di armi nucleari degli Stati Uniti e un alto funzionario della difesa ha affermato, secondo i media americani, che il governo sta adottando misure per proteggere i siti sensibili.
    “Il pallone cinese che abbiamo avvistato ieri sera sta volando sopra gli Stati Uniti centrali e non rappresenta un rischio militare ne’ civile per l’America”, ha detto il portavoce del Pentagono, Pat Ryder, in un briefing con la stampa sottolineando che il dipartimento della Difesa “sta monitorando il pallone da vicino”.

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    Tessere Pd, riesplode il caso Campania

    Pagamenti per molte tessere dallo stesso conto corrente, comuni in cui le adesioni sfiorano addirittura il 90% del numero dei voti ottenuti alle ultime politiche (contro una media del 20-25%), irregolarità formali e sostanziali. Nel percorso precongressuale del Pd esplode il caso Campania, regione già finita sotto i riflettori negli anni passati per motivi analoghi, che ad esempio portarono ad annullare il tesseramento svolto a Caserta nel 2021. Le commissioni di garanzia sono ancora al lavoro, ma trapelano notizie che spingono i candidati in corsa per la segreteria nazionale a scendere in campo, invocando la massima trasparenza.
        Nel mirino dei supervisori i boom anomali di tessere in alcune realtà come quella casertana, dove si conterebbero circa seimila nuovi iscritti al Pd tra capoluogo e provincia, il triplo dei 1.968 tesserati del 2020. La commissione elettorale nazionale ha poi rilevato un migliaio di iscrizioni dubbie nel territorio napoletano: toccherà alla commissione locale esaminarle singolarmente e cancellare quelle irregolari. Francesco Boccia, commissario uscente del partito in Campania, ha chiesto controlli rigorosi e segue da vicino la situazione. Sulle possibili irregolarità la posizione dei candidati alla guida del partito è unanime. “Sul tesseramento vanno garantiti trasparenza e rigore. Ogni anomalia va immediatamente risolta. Sobrietà e trasparenza sono i primi requisiti del Pd che vogliamo”, dice Stefano Bonaccini. “Non accetteremo i giochi dei signori delle tessere – avverte Elly Schlein – è anche questo un modo di cambiare il partito, specie in alcuni territori dove il partito è diventato quello del potere per il potere”. “Difendiamo l’onestà di un partito che deve risalire il sentiero e costruire l’alternativa alla destra”, è l’appello di Gianni Cuperlo.
        Intanto, con l’avvicinarsi delle primarie, in programma il 26 febbraio, i toni fra i candidati cominciano ad alzarsi. De Micheli ha attaccato il voto on line, che sarà permesso a chi non potrà andare ai gazebo: “Non abbiamo la piattaforma, né le regole, né la certezza della privacy né della trasparenza.
        Quella richiesta è stata fatta solo per agevolare una candidatura”. Non lo ha detto, ma pensava a Schlein. L’ex eurodeputata ha invece denunciato gli attacchi degli hater on line: “Si è attivato un vero e proprio esercito di odiatori – ha detto Schlein – che parte dal mio naso e dal mio cognome per esprimere ignobili sentimenti antisemiti. Per quanto sia orgogliosissima del lato ebraico della mia famiglia paterna – ha poi spiegato – io non sono ebrea”. Immediata la solidarietà dagli altri tre sfidati alla guida del Pd: “Insultando Elly Schlein – ha scritto Bonaccini – attaccate tutta la nostra comunità democratica”. (ANSA).