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    Papa, in Sud Sudan tragedia umanitaria, grazie a chi aiuta

    (ANSA) – JUBA, 04 FEB – In Sud Sudan si sta consumando “una
    tragedia umanitaria”. Lo ha detto il Papa, nell’incontro con gli
    sfollati a Giuba. Francesco ha allora ringraziato la vice
    rappresentante speciale dell’Onu, Sara Beysolow Nyanti: “lei e
    molti altri non sono rimasti fermi a studiare la situazione, ma
    si sono dati da fare”. “Qui infatti perdura la più grande crisi
    di rifugiati del continente, con almeno quattro milioni di figli
    di questa terra sfollati, con l’insicurezza alimentare e la
    malnutrizione che colpiscono i due terzi della popolazione e con
    le previsioni che parlano di una tragedia umanitaria che può
    peggiorare ulteriormente”. (ANSA).   

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    Martelli,'da ministro avrei tolto la delega a Delmastro'

    “Da ministro avrei redarguito il mio sottosegretario e gli avrei tolto la delega al Dap, perché un sottosegretario che viene a conoscenza di intercettazioni fatte in carcere non può regolarle come armi contundenti a un suo compagno di partito perché le usi contro un altro partito”. Così Claudio Martelli sullo scontro politico nato dal caso Cospito.    Martelli era il guardasigilli quando all’indomani della stragi del ’92 fu istituito il 41 bis. “Oggi ha ancora senso perché ci sono centinaia di boss detenuti”. Nel caso di un anarchico? “Si può accettare di discutere o abrogare una legge perché c’è un detenuto in sciopero della fame?”.   

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    Meloni, la lettera al Corriere della sera

    Caro direttore,
    da diversi giorni vengo accusata, da esponenti delle opposizioni e dei media, di reticenza in relazione all’acceso dibattito su Alfredo Cospito svoltosi alla Camera, che ha visto coinvolti tra gli altri l’onorevole Donzelli e il Sottosegretario Delmastro. Della vicenda mi è stato chiesto ieri, quando durante una conferenza stampa con il Cancelliere Scholz a Berlino, e di fronte ai media internazionali, giornalisti italiani mi hanno interrogato su questo, evidentemente meno interessati alla trattativa che stavo conducendo nell’interesse italiano in vista del prossimo Consiglio Europeo straordinario. Ho preso l’impegno di rispondere e lo faccio ora, segnalando che la ragione per la quale non sono intervenuta finora è che ho tentato di non alimentare una polemica che considero, per tutti, controproducente. Le spiego perché.
    A monte: sicuramente i toni si sono alzati troppo, e invito tutti, a partire dagli esponenti di Fratelli d’Italia, a riportarli al livello di un confronto franco ma rispettoso. Tuttavia, non ritengo vi siano in alcun modo i presupposti per le dimissioni che qualcuno ha richiesto. Peraltro, le notizie contenute nella documentazione oggetto del contendere, che il Ministero della Giustizia ha chiarito non essere oggetto di segreto, sono state addirittura anticipate da taluni media.
    Ci sono in questo polverone, a mio avviso, aspetti chiaramente strumentali. Trovo singolare che ci si scandalizzi perché in Parlamento si è discusso di documenti non coperti da segreto, mentre da anni conversazioni private – queste sì da non divulgare – divengono spesso di pubblico dominio. Trovo singolare l’indignazione del Pd per un’accusa sicuramente eccessiva, quando però la sinistra in passato ha mosso alla sottoscritta, leader dell’opposizione, le accuse di «essere la mandante morale delle morti in mare» o di guidare un «partito eversivo», per citarne alcune. Senza dimenticare quando esponenti istituzionali gridavano tra gli applausi che avremmo dovuto «sputare sangue».
    Trovo paradossale che non si possa chiedere conto ai partiti della sinistra delle loro scelte, quando all’origine delle polemiche di questi giorni si colloca oggettivamente la visita a Cospito di una qualificata rappresentanza del Partito democratico, in un momento in cui il detenuto intensificava gli sforzi di comunicazione con l’esterno, come emerge dalle note dell’autorità giudiziaria che si è pronunciata sul caso, rese note dai mezzi di informazione. E quello che colpisce me, ancora più di quella visita, è che dopo aver preso atto – da quello che riporta la stampa sulla vicenda – dei rapporti tra Alfredo Cospito e i boss mafiosi in regime di carcere duro, e ben sapendo quanto alla mafia convenga mettere in discussione il 41bis, autorevolissimi esponenti del Pd abbiano continuato a chiedere la revoca dell’istituto per Cospito, fingendo di non comprendere le implicazioni che tale scelta avrebbe avuto soprattutto in termini di lotta alla criminalità organizzata. Detto ciò, io credo che il punto sia un altro.
    Mentre maggioranza e opposizione si accapigliano sul caso, attorno a noi il clima si sta pericolosamente e velocemente surriscaldando. E non risparmia nessuno, come dimostrano i manifesti comparsi ieri all’università La Sapienza di Roma, che definiscono «assassini» il Presidente della Repubblica e i membri di diversi governi, senza distinzione di colore politico. Mentre si continua a pensare che questa questione possa essere utilizzata per attaccare il governo o l’opposizione, ieri è stato necessario assegnare la scorta all’on. Donzelli e ai Sottosegretari Delmastro e Ostellari, e ovunque compaiono minacce alle istituzioni italiane, qui in patria e all’estero. È chiaro che non ci troviamo davanti a una delle tante polemiche che agitano il mondo politico, ma a una situazione dai contorni decisamente inquietanti che rischia di avere conseguenze gravi. A uno scenario che richiede prudenza e cautela ma che deve vedere compatto lo Stato, in tutte le sue articolazioni e componenti, a difesa della legalità. È un appello che rivolgo a tutti, politici, giornalisti, opinionisti. Perché non ci si debba domani guardare indietro e scoprire che, non comprendendo la gravità di quello che stava accadendo, abbiamo finito per essere tutti responsabili di un’escalation che può portarci ovunque.

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    Valditara,sono dalla parte dei prof, rispetto nelle scuole

    “Sarò sempre dalla parte degli insegnanti aggrediti. Riportiamo responsabilità, serenità e rispetto nelle scuole”. Lo afferma su twitter il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara in merito ai tanti casi di violenza nelle scuole emersi in questi giorni e in particolare al caso della docente di Scienze colpita tempo fa in testa da un pallino esploso da uno degli studenti dell’Itis Viola Marchesini a Rovigo e che oggi intervistata da Repubblica si sfoga: “Mi hanno sparato in classe e sembra colpa mia. La preside mi ha tolto tre classi”.   

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    Il Papa ai religiosi del Sud Sudan: “Alzate la voce contro le ingiustizie”

       Il Papa, nell’incontro con i religiosi e i preti del Sud Sudan, nella Cattedrale di Santa Teresa, li ha invitati a schierarsi a favore dei più deboli. “Per intercedere a favore del nostro popolo siamo chiamati anche noi ad alzare la voce contro l’ingiustizia e la prevaricazione, che schiacciano la gente e si servono della violenza per gestire gli affari all’ombra dei conflitti. Se vogliamo essere pastori che intercedono – ha sottolineato -, non possiamo restare neutrali dinanzi al dolore provocato dalle ingiustizie e dalle violenze perché, là dove una donna o un uomo vengono feriti nei loro diritti fondamentali, Cristo è offeso”.

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    Cospito: Tajani, 41 bis è indispensabile, non si tocca

    (ANSA) – MILANO, 04 FEB – “Il 41 bis non si può toccare in
    questo momento, perché bisogna ancora sconfiggere mafia e
    terrorismo”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri,
    Antonio Tajani, rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto se
    è possibile aprire una riflessione sul 41 bis in seguito al caso
    di Alfredo Cospito.   
    “È assolutamente indispensabile continuare ad avere il 41
    bis, come strumento di garanzia per la sicurezza dello Stato –
    ha aggiunto a margine dell’evento elettorale promosso dal
    partito a una settimana dal voto delle regionali, ‘Forza Italia,
    Forza di governo’, a Milano. (ANSA).   

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    Sant'Agata: mons. Renna, 'santi porta accanto' portano croce

    (ANSA) – CATANIA, 04 FEB – “Catania ha bisogno di uomini e
    donne che come Sant’Agata sappiano portare la croce delle loro
    responsabilità, che corrano il rischio di essere cristiani tutti
    i giorni e in tutti i luoghi di questa città. C’è tanta gente
    che porta la propria croce in silenzio e dignitosamente: sono i
    ‘santi della porta accanto'”. Lo ha detto l’arcivescovo
    metropolita di Catania, Luigi Renna, nell’omelia della Messa
    dell’Aurora celebrata in Cattedrale in onore di Sant’Agata. Le
    celebrazioni per la Patrona della città, la terza festa
    cristiana per partecipazione al mondo, sono tornate in presenza
    dopo l’emergenza Covid-19.   
    “Portano la croce – ha affermato mons. Renna – quelli che
    hanno un lavoro precario, che dalla mattina alla sera, forse
    anche portando a casa uno stipendio magro, mantengono integra la
    loro dignità, rinunciando ad essere messi al soldo della mafia.   
    Lo fanno con dignità quei catanesi che non cedono al ricatto di
    un guadagno facile e disonesto. Coloro che soffrono perché hanno
    una persona malata nella loro famiglia e se ne prendono cura
    senza conoscere un giorno di pausa, come la cosa più normale del
    mondo, perché è normale amare e non trascurare. Porta la croce
    di figli, mariti, mogli, che hanno problemi con la giustizia, e
    vuole correre il rischio di uscire dal cerchio magico che li ha
    ingannato; portate la croce voi – ha aggiunto – che con grandi
    sacrifici state facendo di tutto perché i vostri figli,
    attraverso la scuola, costruiscano un futuro che non ha come
    obbiettivo la strada o il carcere. Portate la croce voi che
    abitate nei quartieri dove un Comune in dissesto finanziario da
    troppi anni non vi può assicurare alcun servizio, e in cui le
    luci delle strade sono così rade che vi siete rassegnati ad
    illuminarvi alla luce della luna, e in cui i negozi improvvisati
    sulla statale sono il mercato di periferie che non hanno neppure
    aree mercatali. Non abbiate paura – ha osservato mons. Renna –
    di rischiare e di puntare tutto sulla fede, sull’onestà,
    sull’amore per la famiglia e per il futuro dei vostri figli.   
    Riprendetevi la croce di dover decidere della vostra vita, di
    dover dire il vostro pensiero sulla città, sulla politica, sulle
    scelte di chi vi ha governato e vi governerà”. (ANSA).   

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    In tribunale lo scontro FdI-Pd, appello Meloni all'unità

    FdI non ha abbassato i toni, anzi. E il Pd ha fatto lo stesso. E allora Giorgia Meloni ha lanciato “un appello trasversale: non dividiamoci – ha detto – Richiamo tutti alla responsabilità”. Che è stato un modo per spostare il dibattito “su un altro livello”: perché il Paese “è oggetto di attacchi da parte degli anarchici”, ha spiegato la presidente del Consiglio, e invece l’attenzione è concentrata solo sullo scontro fra i partiti. E’ però vero che i protagonisti della vicenda hanno fatto di tutto per tenere alta la tensione, fra insulti e denunce in tribunale. Lo scontro è stato innescato qualche giorno fa alla Camera dal deputato di Fdi Giovanni Donzelli, che ha accostato la sinistra alla mafia e ai terroristi perché alcuni parlamentari Pd hanno fatto visita in carcere all’anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame per sostenere una battaglia cara anche alla criminalità organizzata, quella contro il carcere duro. A irrobustire una polemica politica già corposa c’ha pensato Andrea Delmastro (FdI), il sottosegretario alla Giustizia che ha fornito a Donzelli le intercettazioni di Cospito citate in Aula per attaccare i dem. Il Pd, ha detto Delmastro, “dovrà spiegare all’opinione pubblica quell’inchino ai mafiosi”. E’ stato come il tappo che salta. Dal Pd sono volate accuse di “linciaggio”, di “squadrismo fascista”, di uso di “metodi da ventennio”: e al termine di un’assemblea dei gruppi di Camera e Senato, i parlamentari hanno annunciato “querele e richieste di risarcimento danni”. Per tutta la giornata, il centrosinistra ha ribadito le richieste di dimissioni di Delmastro da sottosegretario e di Donzelli dalla vicepresidenza del Copasir.

    Agenzia ANSA

    “Meloni – ha detto il vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano – non può lasciarli un minuto in più al loro posto”. Ma “il capo del governo continua a tacere”, ha sottolineato il segretario del Pd, Enrico Letta. “Meloni non può continuare a coprire questi comportamenti”. Considerazioni condivise dal presidente del M5s, Giuseppe Conte: “Fa rumore il silenzio di Meloni”. Anche in serata, la presidente del consiglio ha preferito rinviare la risposta sul punto: “Non credo sia un tema che interessi alla stampa internazionale – ha detto in conferenza stampa a Berlino, con il cancelliere Olaf Scholz – Su questo risponderò volentieri domani”. Poi l’appello al cambio di livello. Gli attacchi anarchici avvenuti in varie città sono “un problema che molti stanno sottovalutando – ha detto Meloni – L’obiettivo è rimuovere l’istituto del carcere duro. Un obiettivo al quale punta anche la mafia. Le minacce contro politici e funzionari stanno aumentando. Oggi ci sono due nuove persone sotto scorta”, Delmastro e l’altro sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari (Lega), “e questo non è una vittoria per nessuno”. Parole che non hanno convinto il Pd. “La presidente Meloni continua a non rispondere – hanno scritto in una nota le capogruppo di Camera, Debora Serracchiani, e Senato, Simona Malpezzi – L’appello alla responsabilità, all’unità del Paese contro le minacce e le violenze non va rivolto a noi, ma ai suoi colleghi di partito” che “hanno scagliato verso il Pd menzogne gravissime e inaccettabili”. Così come non ha convinto la dichiarazione del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sul fatto che le intercettazioni lette in Aula da Donzelli non fossero coperte da “segreto investigativo”. Quello del Guardsigilli, ha commentao il responsabile sicurezza del Pd, Enrico Borghi, è stato “il tentativo tra l’impacciato e l’imbarazzato di dare copertura a entrambi”, Delmastro e Donzelli. Oltre che in tribunale, la vicenda politica sarà affrontata dal giurì d’onore chiesto dal Pd per le affermazioni di Donzelli: sarà presieduto da Sergio Costa, e composto dai parlamentari Fabrizio Cecchetti, Annarita Patriarca, Roberto Giachetti e Alessandro Colucci. Dovrà “giudicare la fondatezza delle accuse” di Donzelli agli esponenti del Pd e “riferire entro il 10 marzo”.

    Cospito, La Sapienza invasa da manifesti e scritte contro lo Stato e le istituzioni

    Scorta a Ostellari, Delmastro e DonzelliUna lista di persone ritenute a rischio e per le quali potrebbe essere necessario innalzare il livello di sicurezza, con servizi di tutela ‘assegnati’ in via d’urgenza come quelli già attivati per i due sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro e Andrea Ostellari e per il vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli. Dopo il rafforzamento della vigilanza sui luoghi sensibili, sale il livello di attenzione da parte degli apparati di sicurezza per prevenire possibili azioni violente degli anarco insurrezionalisti nei confronti di soggetti che, direttamente o indirettamente, possono essere collegati alla vicenda di Alfredo Cospito, l’anarchico ormai arrivato al 107esimo giorno di sciopero della fame in carcere.

    Agenzia ANSA

    A corteo Milano operatore colpito, iniziative davanti consolati (ANSA)