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    Regionali: Tajani, è un voto di fiducia al governo

    (ANSA) – ROMA, 13 FEB – Se gli exit-poll venissero confermati
    “è un successo del centrodestra, nel Lazio molto consistente ma
    anche in Lombardia. E’ un voto di fiducia al governo di
    centrodestra, quindi siamo soddisfatti”. Lo afferma il vice
    premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani commentando i
    dati delle Regionali.   
    “L’astensionismo – aggiunge comunque Tajani – ci deve far
    riflettere, deve far riflettere tutta la politica, non soltanto
    chi sembra essere il vincitore, ovvero il centrodestra, ma anche
    la sinistra e il M5s. Dobbiamo capire perché i cittadini non
    sono andati a votare come ci si aspettava. Certo si tratta di
    regionali e non politiche, ma dobbiamo riflettere anche su
    questo dato”. (ANSA).   

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    Regionali: Salvini,vittoria, grazie Lombardia, grazie Lazio

    (ANSA) – ROMA, 13 FEB – “Vittoria. Grazie Lombardia. Grazie
    Lazio”. Lo scrive sui social Matteo Salvini commentando i primo
    exit poll. Il leader della Lega si trova presso la sede del
    partito a Milano in via Bellerio dove attenderà lo spoglio delle
    elezioni regionali. A via Bellerio ci sono anche, tra gli altri,
    il ministro agli Affari regionali e Autonomie Roberto Calderoli
    e il governatore lombardo Attilio Fontana. (ANSA).   

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    Conte, Meloni e Berlusconi divisi, Italia rischia marginalità

    (ANSA) – ROMA, 13 FEB – “Giorgia Meloni si è affannata ad
    abbracciare Zelensky, rimediando un rapido saluto con lui a
    Bruxelles, dopo l’esclusione del Governo italiano dal confronto
    a Parigi di Francia e Germania con il presidente ucraino.   
    Berlusconi, invece, con Zelensky non vuole parlarci e si lascia
    andare a prese di posizione inaccettabili. Sono due posizioni
    diametralmente opposte, che ci fanno dubitare che Meloni e
    Berlusconi siano al Governo insieme e formino ancora una
    maggioranza”. A scriverlo su Facebook è il leader del M5S
    Giuseppe Conte.   
    “In questo deprimente gioco delle parti – aggiunge – siamo
    preoccupati per l’Italia, che su un tema come la guerra in
    Ucraina rischia di rimanere ai margini, senza un peso e senza
    nemmeno una parvenza di strategia, e questo proprio in una fase
    storica in cui si stanno riscrivendo gli scenari geo-politici
    dei decenni a venire. Per conto nostro, sin dall’inizio abbiamo
    operato una chiara scelta, distinguendo Putin, l’aggressore, da
    Zelensky, l’aggredito. Ma restiamo convinti che non si possa
    continuare a inseguire una strada che ha come unico sbocco
    l’escalation militare, con le sole certezze di una crescente
    carneficina di essere umani, di una totale distruzione di interi
    territori, e l’accettazione concreta del rischio di un conflitto
    nucleare”.   
    “Continueremo a batterci – assicura Conte – perché in Italia
    prevalga, anziché una corsa folle al riarmo e l’adesione supina
    a strategie militari senza sbocchi, una diversa visione che
    promuova un negoziato che porti tutti a comprendere che l’unica
    soluzione davvero fruttuosa e duratura è la pace. Una visione
    che renda l’Italia protagonista di un percorso che costruisca
    una soluzione giusta e rispettosa del diritto internazionale,
    attraverso un coraggioso sforzo diplomatico da parte dell’Europa
    e della intera comunità internazionale”. (ANSA).   

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    Pnrr: verso Cdm in settimana per dl con nuova governance

    (ANSA) – ROMA, 13 FEB – Il nuovo decreto sul Pnrr, che
    dovrebbe introdurre nuove semplificazioni e rivedere la
    governance del piano, secondo quanto sia apprende dovrebbe
    arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri in settimana. Il
    cdm non è ancora convocato ma la riunione dovrebbe tenersi
    giovedì pomeriggio. Intanto domani sera alle 18.30 è convocata
    la riunione del preconsiglio che, tra le altre cose, è chiamata
    ad esaminare “disposizioni urgenti per l’attuazione del piano
    nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del piano nazionale
    degli investimenti complementari al Pnrr (Pnc), nonché
    l’attuazione delle politiche di coesione e della politica
    agricola comune”. (ANSA).   

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    Pd: Bonaccini, molto soddisfatto del risultato nei circoli

    (ANSA) – BOLOGNA, 13 FEB – “Sono rimasto molto soddisfatto di
    avere superato il 50%, nonostante ci fossero quattro candidati.   
    E’ una prima prova molto importante”. Così Stefano Bonaccini,
    candidato alla segreteria del Pd, parlando del voto nei circoli
    del Pd che lo hanno visto primeggiare su Elly Schlein.   
    “Se divento segretario – ha detto – ribadisco che non ci
    vorranno più sei mesi per eleggere un segretario perché questi
    non sono i tempi normali che percepiscono i cittadini”. Ad ogni
    modo, ha concluso riferendosi alla partecipazione al voto da
    parte degli iscritti del Pd, “credo che possiamo essere
    soddisfatti di quello che è accaduto, che sta accadendo”.   
    (ANSA).   

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    Papa: nessuno sia escluso o penalizzato dal servizio sanità

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 13 FEB – Il Papa ribadisce
    l’appello per una sanità che non escluda o discrimini nessuno.   
    Incontrando in Vaticano la Federazione Italiana Malattie Rare,
    Papa Francesco, nel discorso che ha loro consegnato, sottolinea:
    “La buona politica dipende anche dall’apporto delle
    associazioni, che, su questioni specifiche, hanno le conoscenze
    necessarie e l’attenzione verso persone che rischiano di essere
    trascurate. Ecco il punto decisivo: non si tratta di rivendicare
    favori per la propria categoria, non è questa la buona politica;
    ma si tratta di battersi perché nessuno – si legge nel discorso
    del Pontefice – sia escluso dal servizio sanitario, nessuno sia
    discriminato, nessuno penalizzato. E questo a partire da
    un’esperienza come la vostra che è fortemente a rischio di
    emarginazione”.   
    Il Papa ha anche fatto “un esempio: realtà come la vostra
    possono fare pressione perché si superino le barriere nazionali
    e commerciali per condividere i risultati delle ricerche
    scientifiche, così da poter raggiungere obiettivi che oggi
    appaiono molto distanti”. (ANSA).   

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    Pd: Bonaccini vince nei circoli, Schlein punta ai gazebo

    La guerra dei numeri va avanti fino all’ultimo minuto. Il congresso Pd è al giro di boa, con la chiusura del voto nei circoli (tranne quelli di Lazio e Lombardia, dove prosegue fino al 19 febbraio) e l’investitura ufficiale dei due candidati che si sfideranno alle primarie del 26 febbraio. Chi saranno è ormai scontato: Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. Messi da parte fioretto e salamelecchi, entrambi hanno sfoderato la sciabola. In attesa dei risultati ufficiali, che il Nazareno dovrebbe diffondere domani, ogni squadra ha fatto uscire i dati che più giovano alla causa. “Ho più di 20 punti di vantaggio – ha tagliato corto in mattinata Bonaccini, riferendosi ai dati della sera precedente – Ringrazio chi mi ha scelto, siamo al 54%, è un risultato molto importante, ma l’importante è che le persone partecipino”. Il secondo posto nel gradimento fra gli iscritti non pare faccia paura a Schlein, che ha rilanciato: “Saremo in grado di mobilitare moltissime persone alle primarie del 26 febbraio e questo ci metterà nelle condizioni di dare un grande valore aggiunto a questo congresso. E vincerlo”.
    Per i sostenitori di Schlein, il voto ai gazebo, che coinvolgerà i simpatizzanti anche non tesserati, favorirà la loro proposta. Le proporzioni indicano due campi da gioco diversi: l’ordine di grandezza del voto nei circoli è di 100 mila iscritti, quello atteso per le primarie è di un milione di elettori. L’esito dei circoli “è andato oltre le aspettative – ha commentato Marco Furfaro, portavoce nazionale della mozione Schlein – Era il terreno dove tutti ci davano per sfavoriti”. Ma per la squadra del governatore, “la presunta rimonta – ha detto Pina Picierno (Pd) – è stata raccontata soltanto dai comunicati stampa, ma la realtà parla di un vantaggio consolidato e enorme di Stefano Bonaccini”. Gara di letture e gara di dati. Il deputato Andrea De Maria, che sta col presidente dell’Emilia Romagna, ha fatto sapere che a Bologna “la vittoria di Stefano Bonaccini è stata netta, con il 55,42% nella Federazione”, che comprende anche i comuni della Città Metropolitana.
    Un “risultato che vale doppio”, ha esultato Bonaccini. Dal comitato Schlein hanno risposto con i dati di Milano, indicando la candidata in vantaggio (42%) sul rivale (38,5%), Napoli dove “il risultato definitivo è di 898 voti per Elly Schlein e 881 per Stefano Bonaccini” e della Liguria, con Bonaccini al 38,25% e Schlein al 54,09%: anche se sarebbe l’unico dato complessivo di una regione che la vede in testa. “Abbiamo vinto in molte città, come Verona, Milano, Napoli, Catania, Venezia, Genova… – ha commentato Francesco Boccia – Dove non c’è la mano delle reti organizzate, Schlein vince”. Non a Firenze: “Bonaccini è al 58% con 22 punti di vantaggio su Schlein”, ha annunciato Dario Nardella. La sciabola sfoderata dai due sfidanti per la segreteria non è solo di cifre. “Non ci serve il partito degli amministratori – è stata la stoccata di Schlein al presidente di Regione – essere amministratori di per sé non è una linea politica e a noi serve una linea politica”. Ci sono poi le piccole sfide dal sapore antico. Come quella del circolo della Bolognina (quello della svolta di Occhetto e quello scelto da Schlein per il ritorno nel Pd), che ha visto al congresso Schlein e Cuperlo illustrare di persona le mozioni, l’una di fronte all’altro: Schlein è arrivata prima con 68 voti su 135, Cuperlo secondo con 36 voti, e Bonaccini terzo a quota 31. Il presidente della Regione ha però vinto nella sua Capogalliano col 95% delle preferenze. Ma già si guarda alle primarie, alla sfida decisiva. Nei prossimi giorni, saranno importanti anche gli endorsement degli esclusi. Ma Cuperlo non sembra intenzionato a dare indicazione. E anche De Micheli non ha sciolto la riserva.