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    Rocca, bene Viterbo candidata a Capitale Europea Cultura 2023

    (ANSA) – ROMA, 16 FEB – “Bene il voto unanime del consiglio
    comunale di Viterbo sulla candidatura della città a Capitale
    Europea della Cultura 2023. Già in campagna elettorale avevo
    espresso il mio appoggio a questa importante iniziativa che va
    in direzione di quella valorizzazione culturale delle province
    laziali per me assolutamente prioritaria”. E’ il commento del
    presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. (ANSA).   

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    Ucraina: Tajani, attacchi russi sui civili inaccettabili

    (ANSA) – ROMA, 16 FEB – L’ennesima pioggia di bombe in
    Ucraina da parte dei russi è “inaccettabile. Attaccare i civili
    significa voler colpire un popolo più che un governo”. Lo ha
    detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine di un
    evento alla Farnesina.   
    “Ecco perché continueremo a sostenere l’Ucraina e crediamo
    che si debba raggiungere una pace che non può significare la
    resa dell’Ucraina”, ma deve essere ottenuta nel “rispetto del
    diritto internazionale”, ha aggiunto.   
    Per favorire una de-escalation, ha aggiunto Tajani, si
    potrebbe cominciare con il “rafforzamento dei corridoi verdi per
    far arrivare i cereali ai popoli africani che ne hanno più
    bisogno”, oppure “creare una zona franca intorno alla centrale
    di Zaporizhzhia”. (ANSA).   

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    Mi illumino di meno, oggi spente le facciate di Montecitorio

    (ANSA) – ROMA, 16 FEB – Oggi, in occasione della diciottesima
    edizione dell’iniziativa “Mi illumino di meno”, promossa dalla
    trasmissione di Radio2 Rai “Caterpillar”, vengono spente le
    illuminazioni delle due facciate di Palazzo Montecitorio – la
    principale e quella che dà su Piazza del Parlamento – dalle 19
    alle 21. E’ prevista anche la riduzione dell’illuminazione dei
    corridoi e del Transatlantico dalle 18 alle 20 (orario in cui va
    in onda la trasmissione). (ANSA).   

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    L'Ora di Costituzione, Senato lancia studenti 'influencer' Carta

    (ANSA) – ROMA, 16 FEB – A lezione di Costituzione, una al
    mese, per molti studenti presenti nel palazzo del Senato e altri
    collegati in streaming. Obiettivo, diventare “influencer” della
    Costituzione. E’ l’iniziativa sostenuta dal Senato e intitolata
    ‘L’ora della Costituzione’ che prevede un ciclo di incontri con
    alcuni costituzionalisti che illustreranno i principali articoli
    della Carta agli studenti. I contenuti saranno diffusi anche
    attraverso il sito dell’Ansa.
    L’idea del ciclo di approfondimenti è stata di Alberto
    Balboni, presidente della Commissione Affari Costituzionali di
    Palazzo Madama. “Ne ho parlato con il presidente La Russa che mi
    ha incoraggiato ad andare avanti – spiega il senatore durante la
    presentazione alla stampa nella sala Nassiriya del Senato – e
    poi con l’amico e oggi ministro dell’Istruzione Giuseppe
    Valditara. Sono partito dalla legge approvata nel 2019 che
    prevede lo studio dell’educazione civica e della Costituzione,
    ma poi nelle nostre scuole della Costituzione se ne parla poco.   
    Quindi l’idea di questa iniziativa è far conoscere a fondo la
    nostra Carta”. (ANSA).   

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    Pd, destra lede autonomia di Giordano al Salone del libro

    (ANSA) – ROMA, 16 FEB – “La destra di governo ha provato a
    commissariare Paolo Giordano e a ledere l’indipendenza e
    l’autonomia del Salone del Libro di Torino, imponendo nomi di
    area nel comitato editoriale. Un fatto inaudito che dimostra
    l’atteggiamento predatorio dell’Esecutivo, che crede che vincere
    le elezioni dia il diritto ad occupare ogni spazio pubblico”.   
    Così Irene Manzi e Cecilia D’Elia, capogruppo Pd in Commissione
    Cultura di Camera e Senato, annunciano un’interrogazione urgente
    al Ministro Sangiuliano
    “La cultura – aggiungono le parlamentari – non può essere
    lottizzata, per sua natura è libera: è gravissimo minare le basi
    per una direzione indipendente. La Fiera del libro è una delle
    migliori esperienze editoriali, culturali e civili del nostro
    Paese, costruita negli anni all’insegna del pluralismo, della
    promozione della lettura e della libera circolazione delle idee.   
    Nicola Lagioia, a cui va il nostro ringraziamento per il lavoro
    fatto, ha potuto portare la sua visione in totale libertà, come
    dovrebbe fare ogni scrittore o scrittrice”. “Per questo –
    concludono – abbiamo interrogato il Ministro Sangiuliano e la
    Presidenza del Consiglio: pretendiamo si faccia immediata
    chiarezza sull’eventuale imposizione di nomi nel comitato
    editoriale. Il Salone è autonomo e deve continuare ad essere
    libero e indipendente. Solidarietà a Paolo Giordano per le
    pressioni subite”. (ANSA).   

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    Ruby ter: Mulè, assoluzione dovuta a cavallo più che cavillo

    (ANSA) – ROMA, 16 FEB – “Chi parla di cavillo giuridico che
    ha portato all’assoluzione di Silvio Berlusconi dovrebbe
    piuttosto parlare di cavallo vista l’enormità della questione”.   
    Lo afferma Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e
    parlamentare di Forza Italia, nel corso della trasmissione
    Agorà, parlando dell’assoluzione di Silvio Berlusconi da parte
    del tribunale di Milano nell’ambito del processo Ruby Ter.   
    Il deputato ‘forzista’ sottolinea che: “Il pubblico
    ministero che interroga dei testimoni in assenza del proprio
    avvocato vìola uno dei principi cardine del nostro diritto: non
    è un cavillo, è civiltà giuridica”. “Infatti, queste cose –
    prosegue Mulè – sono state valutate in dibattimento e i giudici
    hanno tratto serenamente la conclusioni che hanno portato alla
    assoluzione di Silvio Berlusconi perchè ‘il fatto non
    sussiste'”. (ANSA).   

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    La lunga storia giudiziaria di Berlusconi

    Supera di gran lunga quota 30 il numero dei processi in cui Silvio Berlusconi è stato o è imputato. Processi, sparsi in tutta Italia, nei quali gli sono stati contestati reati che vanno dalla corruzione al concorso in strage, dal falso in bilancio alla concussione, fino al vilipendio all’ordine giudiziario e alla prostituzione minorile e che, eccetto uno in cui è stato condannato, si sono chiusi o con il non doversi procedere per prescrizione o con l’assoluzione. Oppure con un’archiviazione o il proscioglimento in fase di indagine o udienza preliminare.
    Facendo un quadro della storia giudiziaria del leader di Forza Italia, cominciata prima della sua decisione di scendere in politica e poi proseguita anche quando ha rivestito ruoli pubblici, l’unica condanna diventata definitiva nel 2013 sono i 4 anni di carcere, 3 dei quali coperti da indulto, per la frode fiscale da 7,3 milioni di euro commessa con la compravendita dei diritti tv Mediaset quando era presidente del Consiglio. Condanna che lo ha costretto a chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali di 10 mesi e mezzo, al netto dello sconto per la liberazione anticipata, e lo ha portato alla decadenza da senatore per via della Legge Severino: la sua incandidabiltà è durata sei anni.
    Gli altri processi invece hanno seguito altre strade: alcuni sono terminati con l’archiviazione o il proscioglimento già in fase di indagine preliminare, come è accaduto in quelli in cui il suo nome è stato accomunato alla mafia (escluso quello ancora in fase di indagine a Firenze) o nel caso Mediatrade. Oppure con l’assoluzione con formula dubitativa, come per uno degli episodi di corruzione contestati nel caso Sme/Ariosto, o con la prescrizione, complice sia la tecnica dilatoria usata dalla sua difesa o dalla difesa dei suoi coimputati, sia la concessione delle attenuanti generiche sia qualche norma come la ex Cirielli. Basti citare il procedimento ( prescritto) con al centro la vicenda dell’avvocato inglese David Mills da lui pagato per essere teste reticente davanti ai giudici che lo stavano giudicando nei processi per le ‘Tangenti alla Guardia di Finanza’ e ‘All Iberian’, caso quest’ultimo chiuso nel 1999 con un “non doversi procedere perché il reato è estinto per prescrizione” dichiarato in secondo grado. In primo grado il Cavaliere era stato condannato a 2 anni e 4 mesi per il finanziamento illecito al leader del Psi Bettino Craxi.
    Ma sul curriculum giudiziario di Berlusconi sono intervenute anche amnistie che, per esempio, hanno cancellato un presunta appropriazione indebita per la vicenda della villa di Macherio.
    I processi più odiosi per Silvio Berlusconi forse sono stati non tanto quelli sulla ipotizzata corruzione delle toghe o della compravendita dei senatori, ma quelli che hanno riguardato gli scandali sessuali, ossia quello ancora in corso per induzione a mentire nell’ambito del caso ‘Escort’ di Bari e il caso Ruby, con i suoi due filoni. E’ uscito con una assoluzione piena e definitiva dalle accuse di prostituzione minorile e concussione ed è stato scagionato anche nei processi di Siena e Roma in cui era accusato di aver pagato le sue giovani testimoni e alcuni dei suoi ospiti per raccontare ai giudici che quelle che erano andate in scena ad Arcore erano solo cene eleganti e non feste ‘osè’. Oggi, per quelle stesse accuse i giudici milanesi lo hanno ancora assolto, assieme a Ruby-Karima e a una schiera di ragazze, per una questione giuridica che ha cancellato qualsiasi giudizio nel merito e ha reso un reato impossibile da configurare.

    Agenzia ANSA

    Il processo al termine del quale Silvio Berlusconi è stato assolto è nato da un terzo filone dell’ormai nota, in tutto il mondo, inchiesta sul caso Ruby, che prese il via dopo la famosa notte in Questura tra il 27 e il 28 maggio 2010 di Karima El Mahroug (ANSA)

       

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    Karima nel suo libro: “Non sono una prostituta”

    “Non sono una prostituta”. L’affermazione, perentoria, arriva poche righe dopo l’inizio del libro ‘Karima’ che sarà presentato il 16 febbraio a Milano da Karima El Mahroug, conosciuta come Ruby, scritto con la giornalista Raffaella Cosentino.
    Un’affermazione spiegata meglio poco dopo: “Ho fatto la ragazza immagine, la cubista (…) ho frequentato la casa del presidente Berlusconi, ho dormito molte notti su una panchina, sono scappata da 18 comunità. Ho camminato pericolosamente sull’orlo di un burrone, avrei potuto cadere e non sono caduta. Avrei potuto fare la prostituta, ma non l’ho fatto”.
    Una posizione che viene ribadita più volte nel libro, anche nella seconda parte, quando l’ex Ruby fa riferimento alle vicende processuali che si sono concluse con l’assoluzione di Silvio Berlusconi e di tutti gli altri imputati: “Ero ufficialmente parte lesa, ma di fatto un giudizio su di me era stato già emesso: una prostituta minorenne (…) La prostituzione era data per scontata, un dato di fatto”.
    Karima ricorda anche come andò la prima cena ad Arcore: “Il Presidente mi offrì il posto accanto a lui e gli occhi addosso delle altre ragazze un po’ mi mettevano in imbarazzo. Iniziò la cena e mi fu chiesto di presentarmi: avevo la risposta già collaudata – racconta -: ‘Mi chiamo Ruby Hayek, sono metà egiziana e metà brasiliana, ho ventiquattro anni. Mia madre è una cantante molto famosa in Egitto'”. La cena viene descritta come intervallata da barzellette, canzoni cantate dal padrone di casa, vociare. “Io continuavo a sentirmi fuori luogo. Al momento del dolce, mi rivolsi al Presidente: ‘Scusa, ti posso parlare un momento?’ – prosegue -. Il gelo intorno. Fu molto educato e cortese, ci alzammo. ‘Io non sapevo che si trattasse di una cena, pensavo di andare a ballare in discoteca e, noi ci cambiamo lì di solito: non mi sento vestita elegante. Non so di che parlare, mi sento un po’ a disagio e poi è San Valentino e vorrei fare una sorpresa al mio fidanzato’. ‘Che lavoro fa il tuo fidanzato?’ ‘Ha un’agenzia di ragazze immagini’. ‘E tu sei innamorata’? ‘Sì’. ‘Va bene vai pure, ci vedremo una prossima volta’”.
    Ci saranno quindi altre cene e altre feste: “Io mi sono esibita ballando la danza del ventre più di una volta, indossando un vestito regalato al Presidente da Gheddafi. Ballare con un vestito così prezioso mi inorgogliva, mi faceva sentire importante”. La prima parte del libro è invece dedicata alla sua infanzia trascorsa inizialmente a Fquih Ben Salah, paesino del Marocco in cui è nata il primo novembre del ’92. Poi il trasferimento a Béni Mellal e infine l’approdo in Italia, dove il padre si era trasferito negli anni ’70 per lavorare in una fabbrica del nord. La famiglia si ricongiunge in Calabria, a Badolato Superiore, il 14 marzo 2001.
    Karima è felice perché finalmente può vivere con il padre, che però si trasforma in un uomo sempre più violento: “Le botte – si legge nel libro – erano la soluzione per ogni cosa”. Particolarmente doloroso uno degli episodi raccontati da Karima: “Mi prese tirandomi per i capelli e infilò la mia testa nel water, affondando il mio viso sui miei bisogni e tirando poi lo sciacquone. L’umiliazione fu profonda”. Il libro sarà presentato all’Hotel Diana, in viale Piave, alle 11.30.