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    Quirinale: Mattarella riceve l'astronauta Samantha Cristoforetti

     Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale l’astronauta dell’ESA Samantha Cristoforetti. Erano presenti il Ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, il Direttore dei programmi dell’Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e capo dell’ESRIN, Simonetta Cheli, e il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia con il Direttore generale, Fabrizio Tosone. Nel corso dell’incontro Samantha Cristoforetti ha riconsegnato al Presidente Mattarella il Tricolore che ha portato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) nella missione della primavera del 2022. Eì quanto si legge in una nota del Quirinale.

    Quirinale, Mattarella riceve Samantha Cristoforetti

       

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    Mattarella riceve Samantha Cristoforetti al Quirinale

    (ANSA) – ROMA, 17 FEB – Il Presidente della Repubblica,
    Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale
    l’astronauta dell’ESA Samantha Cristoforetti. Erano presenti il
    Ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle
    politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, il Direttore dei
    programmi dell’Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale
    Europea (ESA) e capo dell’ESRIN, Simonetta Cheli, e il
    Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia con
    il Direttore generale, Fabrizio Tosone. Nel corso dell’incontro
    Samantha Cristoforetti ha riconsegnato al Presidente Mattarella
    il Tricolore che ha portato a bordo della Stazione Spaziale
    Internazionale (ISS) nella missione della primavera del 2022. E’
    quanto si legge in una nota del Quirinale. (ANSA).   

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    Cospito:Foti, violate regole con notizie su Delmastro indagato

    (ANSA) – ROMA, 17 FEB – “Non commentiamo l’iniziativa della
    Procura che nella sua autonomia deve avere la libertà di agire
    senza forme di condizionamento politico. Sul piano fiduciario,
    però, abbiamo avuto una risposta chiara da parte del ministro
    della Giustizia sul fatto che non vi sia stata alcuna
    rivelazione di segreto d’ufficio. Dobbiamo osservare però che
    mentre il sottosegretario Delmastro è indagato per aver rivelato
    un segreto d’ufficio, la notizia della sua iscrizione nel
    registro degli indagati l’abbiamo letta su un giornale:
    evidentemente qualcuno ancora una volta ha violato le regole del
    gioco e di Giustizia”. Lo ha dichiarato intervenendo a Menabò su
    RadioUno il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei
    deputati, Tommaso Foti. (ANSA).   

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    Iv a Calenda, partito unico anche subito, problema è come

    (ANSA) – ROMA, 17 FEB – “Renzi ha detto sia privatamente a
    Calenda che pubblicamente che siamo pronti a fare il partito
    unico anche subito. Il problema non è il se, né il quando. Ma il
    come”. Lo scrivono in una nota Ciro Buonajuto e Alessia
    Cappello, portavoci nazionali di Italia Viva.   
    “Calenda, nella sua veste di presidente della Federazione, ha
    convocato un incontro per il 27 febbraio. In quella sede ha
    comunicato che ci illustrerà le sue idee per il percorso già
    approvato dall’Assemblea di Italia Viva il 4 dicembre scorso.   
    Dopo le proposte di Calenda, Italia Viva si riunirà di nuovo per
    procedere rapidamente in modo democratico e condiviso. Per noi
    non c’è nessuna divisione e indietro non si torna. Se questo
    dibattito sul partito unico serve a cancellare le polemiche
    sulle regionali, va bene. Se qualcuno invece si vuole tirare
    indietro rispetto alla creazione di un partito unico lo dica.   
    Noi vogliamo andare avanti. Come ha sempre detto Renzi il
    partito unico e il nostro destino è la nostra destinazione. E
    non abbiamo cambiato idea. Un partito si fa con un processo
    politico, non con i tweet o i talk show: siamo pronti a
    confrontarci e lavorare con entusiasmo nelle sedi già decise
    dallo stesso Calenda”. (ANSA).   

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    FI, inaccettabile Weber intervenga su vita partito

    (ANSA) – ROMA, 17 FEB – “Dentro Forza Italia esiste una sola
    linea e respingiamo – come abbiamo sempre fatto – ogni maldestro
    tentativo di dividerci. Ci auguriamo, innanzitutto come
    italiani, il chiarimento del malinteso e un ravvedimento di
    Manfred Weber, al quale chiediamo di non intervenire più. Il
    tema non è unicamente l’annullamento degli ‘Study days’, facendo
    un torto non solo a un partito ma all’Italia, ma anche la
    volontà di entrare nella vita interna di un partito, imponendo o
    escludendo i leader dello stesso. Questo è inaccettabile. Gli
    ‘Study days’ sono una scusa”. Così i capigruppo parlamentari di
    FI, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo.   
    “Le parole di Manfred Weber sorprendono e le respingiamo con
    energia e determinazione – continuano i due capigruppo – Forza
    Italia non ha mai lasciato alcun margine di ambiguità sulla
    crisi ucraina – come tra l’altro egli stesso riconosce – e il
    presidente Silvio Berlusconi ha chiarito a più riprese, e ancora
    pochi giorni fa a seguito proprio di una dichiarazione del Ppe,
    che non ha mai inteso venir meno all’impegno preso nel sostenere
    l’Ucraina, quindi non deviando in alcun modo dalla linea del
    partito”. (ANSA).   

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    Vescovi Ozieri: Becciu non si è mai occupato della gestione della Diocesi

        “Il cardinale Angelo Becciu non si è mai interessato della gestione della Caritas e della Diocesi di Ozieri. C’era un rapporto di stima reciproca, ma mai è entrato nella gestione della Diocesi e della Caritas”. Lo ha detto con chiarezza e determinazione l’ex vescovo ed ex amministratore apostolico della Diocesi sarda mons. Sebastiano Sanguinetti, testimoniando oggi nel processo in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Gli ha fatto eco l’attuale vescovo, mons. Corrado Melis, alla domanda della difesa di Becciu se il cardinale si fosse mai interessato alla gestione della Diocesi: “Assolutamente no”, ha risposto.    Nella 47/a udienza del processo hanno sfilato oggi in aula i testimoni citati dalla difesa del card. Becciu, tra cui i due vescovi. Tra l’altro, alla domanda del promotore di giustizia Alessandro Diddi e del presidente Giuseppe Pignatone se avesse mai chiesto al card. Becciu di interessarsi presso la Cei per l’erogazione di contributi alla Cooperativa Spes e se comunque sapesse se il porporato l’avesse fatto, mons. Sanguinetti ha replicato: “No, non mi risulta in alcun modo. Peraltro, per parlare con la Cei non avevo bisogno di alcun interessamento”. Sanguinetti, vescovo di Ozieri dal 1997 al 2006, poi amministratore apostolico dal 2012 al 2015, ha risposto in particolare sulla Cooperativa Spes, guidata dal fratello di Becciu, Antonino, braccio operativo della Caritas diocesana, di cui lui nel 2006 ha accompagnato la nascita. I contributi inviati da Becciu alla Spes con fondi della Segreteria di Stato sono nelle imputazioni del processo.
        “E’ nata dalla riflessione a livello diocesano sul modo più efficace per aiutare le persone più disagiate – ha raccontato -.    Si è pensato a una strutta autonoma dal punto divista gestionale ma che condividesse le finalità caritative della Diocesi e della Caritas per l’aiuto delle persone più svantaggiate”. Antonino Becciu “era professore di religione e lavorava già all’interno della Caritas. In vista del Giubileo del 2000 fu animatore di un gruppo di volontari, 400 giovani della Diocesi, i ‘volontari del 2000′ che negli anni supportò la Diocesi nelle sue attività.    Quindi per la Spes era la persona che ritenemmo più idonea, oltre che disponibile, per assumerne la gestione”. Il suo servizio, tra l’altro, “era gratuito. Aveva lo stipendio di insegnante di religione”. Si è parlato anche del progetto “Con le mani degli ultimi”, che ha previsto l’acquisizione di un panificio in disuso e il suo ripristino per dare la possibilità di lavoro a giovani disagiati, oggi circa 70.
        “Feci domanda alla Segreteria della Cei per avere un contributo finanziario – ha ricordato Sanguinetti -. Poi, quand’era amministratore apostolico, ci fu un incendio che creò gravi danni alle strutture. Per la ricostruzione feci domanda alla Cei di ulteriori finanziamenti, che fu accettata, per 300 mila euro”. Tra i temi del procedimento c’è anche il conto “promiscuo” dove confluivano i fondi alla Spes, compresi quelli della Prefettura per l’attività in favore dei migranti, un conto a parte rispetto agli altri della Diocesi e la cui corrispondenza arrivava direttamente alla Spes.    Anche secondo mons. Melis, vescovo di Ozieri dal 2015, “la Cooperativa rispondeva di più all’esigenza lavorativa delle persone, occupandosi poi anche di ex carcerati ed ex tossicodipendenti”. “Occorreva rispondere in modo non più assistenzialista – ha osservato – ma dando lavoro alle persone.
        La Caritas non può fare nessuna assunzione lavorativa. Le può fare invece la Spes, come strumento della Diocesi”. Anche il fatto di usufruire dei contributi per i migranti fu uno dei motivi per l’uso del conto bancario esclusivo pro-Spes: “lo vidi come un aspetto di trasparenza – ha detto Melis -. Fin da quando mi sono insediato ho pensato che questo conto fosse ideale per la tracciabilità, e non andava a confondersi con gli altri finanziamenti che arrivavano alla Diocesi”. Ora si pensa, m ancora a livello progettuale, alla costituzione di una Fondazione San Giuseppe, e dare stabilità futura alla proprietà dei beni della Spes quando l’attuale gestione non ci sarà più.
        Tra l’altro, Melis ha anche detto che “Cooperative come la Spes nascono in tutta Italia per superare l’assistenzialismo. E’ il tentativo di creare nuove realtà che diano anche posti di lavoro”.    In un passaggio dell’udienza si è ricordata una causa di lavoro persa dalla Spes, sanzionata per 290 mila euro – aggravio molto pesante per la Cooperativa – in seguito alla quale mons.    Melis chiese via lettera un contributo di 250 mila euro alla Cei “per l’attività in generale, per contribuire alle attività sociali, non per pagare la sanzione”, ha affermato.    Tra i progetti, anche quello della Cittadella della Solidarietà. A favore dell’attività della Spes ha testimoniato in aula anche il sindaco di Ozieri, Marco Murgia, che ha descritto i vantaggi di avere persone svantaggiate assunte dalla cooperativa e che non gravano più sui servizi sociali del Comune. (ANSA).   

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    Scholz, non è consegna di armi a prolungare la guerra, ma Putin

    “Non sono le consegne delle armi a prolungare la guerra. È vero il contrario: quanto più presto Putin vedrà che le sue mire imperialistiche non sono raggiunte, tanto prima la guerra finirà e si avrà un ritiro delle truppe russe dal territorio conquistato”. Lo ha detto il cancelliere Olaf Scholz, intervenendo alla conferenza di sicurezza di Monaco.    “Questo è l’obiettivo dell’Ucraina, secondo quanto ci ha confermato Zelensky a Parigi. Questo obiettivo perseguiamo noi come in grande unità a livello europeo, transatlantico e internazionale”, ha aggiunto. (ANSA).   

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    Tajani, su Superbonus costretti a rimediare errori governo Conte

    (ANSA) – ROMA, 17 FEB – “La responsabilità di quello che è
    accaduto è del governo Conte, del governo dei 5 stelle, siamo
    stati costretti a fare così”. Lo ha detto il ministro degli
    Esteri Antonio Tajani a margine di un evento in memoria di David
    Sassoli, rispondendo ad una domanda sul superbonus. (ANSA).