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    Zelensky,grazie Italia, vinceremo presto, poi la ricostruzione

    La gratitudine per il sostegno dell’Italia, la convinzione di vincere la guerra, il ruolo del nostro paese nella ricostruzione e il futuro del suo nell’Ue, la risposta alle dichiarazioni su Putin di Berlusconi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parla a tutto campo stamattina dalle pagine di Corriere della Sera, Repubblica e Sole 24 Ore, ai quali ha concesso una intervista.
     “Con Meloni ci siamo appena visti a Bruxelles e sono felice di accoglierla in Ucraina – riporta il quotidiano milanese – Sono molto grato all’Italia per la scelta di mandarci armi sia per la difesa antiaerea che per le artiglierie. Ci attendiamo la piena cooperazione dell’Europa e siamo certi che ne diventeremo membri, anche perché stiamo ripulendoci dai nostri oligarchi e dalla corruzione interna. Per noi è fondamentale non perdere il sostegno italiano e di nessun altro Paese, che abbiamo coltivato con grande sforzo contro l’intensa campagna di disinformazione del Cremlino negli ultimi anni. Giorgia è una donna forte che può tenere compatto il governo”. Berlusconi? “Gli piace la vodka, noi ne abbiamo di ottima qualità in Ucraina, se crede gliela regaliamo”. Rispetto invece alle tensioni tra Washington e Pechino e al timore che i cinesi possano inviare armi alla Russia, Zelensky ha risposto: “Mi sono rivolto ai dirigenti cinesi per canali diretti e pubblicamente affinché non offrano alcun sostegno ai russi”, mentre rispetto all’apertura al dialogo lasciata aperta da Macron con Putin, per Zelensky il presidente francese “sta perdendo il suo tempo. Noi non siamo in grado di cambiare l’atteggiamento russo”.
    Rispetto all’andamento del conflitto sul campo, dice a Repubblica, il presidente assicura che “la guerra sarà veloce perché alla Russia mancano risorse e volontà di combattere. Una tregua farebbe comodo solo a loro. Siamo pronti a respingere l’offensiva russa, difenderemo Bakhmut e ogni singolo centro, piccolo o grande, con il massimo della forza. Questa settimana potremmo dover affrontare la vendetta della Russia, si parla in effetti di un’offensiva in arrivo. Ma non sono così potenti come lo erano un anno fa, quando comunque non hanno avuto abbastanza risorse per occupare il nostro Paese. Oggi loro sono più deboli. Noi, invece, siamo più forti. Ci stiamo preparando a una guerra di breve durata che terminerà con una vittoria. Gli ucraini odiano la politica di Putin e lui non può farci niente. Putin vuole ricostruire l’Urss, non ce la farà. Gli italiani devono capire che non possono lasciarci soli”.
    Rispetto invece alla ricostruzione, si legge sulle colonne del Sole24Ore, Zelensky delinea una strategia: Europa e democrazia, “questa è la priorità. In secondo luogo vogliamo capire quali sono i veri partner e dove mostriamo un deficit produttivo. Gli Stati Uniti sono per noi il mercato delle tecnologie. Tre le grandi priorità nella ricostruzione dell’economia. La prima è “l’energia, diversificare la produzione e immagazzinare l’elettricità”. Poi “lo sviluppo del settore agricolo. L’Ucraina è e sarà sempre di più il granaio dell’Europa. Siamo pronti per costruire nuovi hub del grano sul territorio dell’Ue, dell’Africa e dell’Asia. Altra direttrice di sviluppo: la Cyber Security”. La ricostruzione avverrà in due fasi: “La prima è la ricostruzione di emergenza, ciò di cui abbiamo bisogno subito: rifugi anti bomba per gli asili, le scuole, le università. Le case dove le persone possano tornare, e riprendere a lavorare. La seconda fase sarà la vera ricostruzione” e alle aziende italiane dice: “Venite qua e ricostruiremo insieme l’Ucraina. Le aziende francesi e tedesche non sono sufficienti”. (ANSA).   

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    Meloni: “Il superbonus è costato 2000 euro a ogni italiano”. Le imprese lunedì a palazzo Chigi

    “Se lasciassimo il superbonus così com’è, non avremmo i soldi per fare la finanziaria”. Giorgia Meloni riemerge dalla “fastidiosa influenza” e usa la sua consueta rubrica social ‘Gli appunti di Giorgia’ per difendere l’intervento del governo sui bonus edilizi, che negli ultimi giorni ha mandato in subbuglio il mondo dell’edilizia, creando anche significative fibrillazioni nel centrodestra.
    Tensioni per ora contenute dall’intervento di Silvio Berlusconi, che ha definito “giustificato e forse inevitabile il percorso del governo per evitare danni al bilancio dello Stato, che potrebbero addirittura portarci ad una situazione di default”. Pur aggiungendo che “il Parlamento sovrano discuterà il decreto, e, nei tempi richiesti, ove lo ritenesse opportuno, potrà apportare utili modifiche”. Cambiamenti sono “indispensabili”, in Forza Italia lo dicono chiaro e tondo: gli azzurri hanno anche chiesto l’apertura di un tavolo di maggioranza prima che il decreto legge, varato all’unanimità giovedì dal Consiglio dei ministri, inizi l’iter di esame parlamentare in commissione alla Camera. L’ipotesi, è il ragionamento che si fa in FdI, sarà approfondita dopo il confronto in programma domani a Palazzo Chigi fra il governo e le parti interessate. A nessuno conviene uno scontro interno come sulle accise. 

    “Vogliamo spingere – ha chiarito Meloni – le banche e tutti gli attori che possiamo coinvolgere ad assorbire i crediti che sono incagliati, che nessuno vuole prendere. E abbiamo definito meglio la responsabilità di chi deve prendere quel credito”. Negli incontri con l’Associazione delle banche, Cdp, Sace e le varie categorie del mondo dell’edilizia saranno probabilmente messe sul tavolo due strade, la cartolarizzazione o le compensazioni tramite i modelli F24 presentati in banca. La prima, al momento, sembra più complicata della seconda. Con alle spalle lo sfondo domestico di un salotto, e indosso un informale maglione blu Tiffany, dopo aver annullato per la febbre tutti gli impegni settimanali, Meloni intanto ha riaperto il quaderno degli appunti partendo dal successo alle Regionali in Lazio e Lombardia.

    Agenzia ANSA

    Ipotesi cartolarizzazione o F24. Ma modifiche solo in parlamento (ANSA)

    “Un segnale sul consenso attorno lavoro del governo”, ha sottolineato senza sorvolare sull’astensionismo: “Ogni cittadino che decide di non partecipare al voto è una sconfitta per la politica”. C’è chi collega questo trend a una politica che dà sempre meno certezze, anche sul fronte del superbonus, modificato almeno una dozzina di volte negli ultimi anni. Nel suo monologo social, per la premier era fondamentale spiegare all’opinione pubblica che la nuova stretta sulla cessione dei crediti, “che attualmente hanno un costo totale di 105 miliardi”, era necessaria “per sanare una situazione fuori controllo” e non certo per danneggiare imprese e cittadini.
    Perché il sistema era “scritto male”, concetto su cui insisteva anche Mario Draghi. Meloni ha puntato su alcuni numeri per rendere l’idea: “Il Superbonus è costato a ogni singolo italiano circa 2mila euro, anche a un neonato o a chi una casa non ce l’ha. Non era gratuito, il debitore è il contribuente italiano”. A inizio febbraio in audizione in commissione, il direttore generale delle Finanze del Mef, Giovanni Spalletta, aveva indicato in 110 miliardi il costo dei bonus, 37,7 miliardi più delle previsioni. Stima che salirebbe a 120 miliardi con gli ultimi dati. Da qui il costo medio pro-capite citato da Meloni, che attacca pure sulle “moltissime truffe, per circa 9 miliardi di euro”. In questo contesto, la premier ha sottolineato che “il superbonus continua a generare 3 miliardi di crediti al mese: se lo lasciassimo fino a fine anno, non avremmo i soldi per fare la finanziaria. Altro che taglio del cuneo fiscale, scordiamoci tutto”. Queste sono le basi su cui Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti hanno puntato sul decreto per vietare il ricorso alla cessione dei crediti o allo sconto in fattura per i nuovi interventi e bloccare l’acquisto da parte degli enti pubblici dei crediti incagliati. Ora, per “mettere tutto su un binario sensato ed evitare il tracollo delle aziende” si apre il confronto con le parti: Palazzo Chigi e Mef, è la linea, vaglieranno tutte le proposte. Per il leghista Alberto Bagnai l’obiettivo è “una copertura all’acquisto dei crediti delle famiglie e delle imprese, consentendo il completamento dei lavori avviati. È presto per dire con quale strumento specifico”.

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    Berlusconi, percorso governo su Superbonus è giustificato

    (ANSA) – ROMA, 19 FEB – “Il mio punto di vista al riguardo,
    da uomo di Stato e di economia, è che sia giustificato e forse
    inevitabile il percorso del Governo per evitare danni al
    bilancio dello Stato, che potrebbero addirittura portarci ad una
    situazione di default.   
    Naturalmente il Parlamento sovrano discuterà il decreto, e, nei
    tempi richiesti, ove lo ritenesse opportuno, potrà apportare
    utili modifiche”. Lo afferma il presidente di Forza Italia,
    Silvio Berlusconi sulla vicenda del superbonus. (ANSA).   

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    Foti (FdI) su scontri a liceo Firenze, violenza da condannare

    (ANSA) – ROMA, 19 FEB – “Episodi di violenza politica sono
    sempre da condannare al netto di quella che sarà la dinamica da
    accertare. L’auspicio è che tutto ciò rimanga circoscritto a
    questo liceo”. Così il capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso
    Foti, conversando con l’ANSA, commenta l’aggressione di alcuni
    militanti di Azione Studentesca davanti a un liceo fiorentino.   
    (ANSA).   

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    Pd: dai circoli Bonaccini al 54%, Schlein al 33,9%

    Bonaccini 71.043 voti, pari al 54,03%; Schlein 44.590 voti, pari al 33,91%; Cuperlo 9.977 voti pari al 7,5%; De Micheli 5.869 voti, pari al 4,46%.
    Sono questi i dati dei congressi di circolo forniti dalla commissione nazionale per il congresso del Partito Democratico aggiornati al 17 febbraio 2023. Hanno espresso la loro preferenza 132.033 votanti.   

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    Prisco, vigili del fuoco in Turchia pronti e competenti

    (ANSA) – PERUGIA, 18 FEB – “Grazie ragazzi. I vigili del
    fuoco italiani si sono ancora una volta dimostrati pronti e
    competenti nei primi giorni dei soccorsi offerti in occasione
    del catastrofico terremoto che ha colpito Turchia e Siria”: è
    quanto scrive sui social il sottosegretario all’Interno Emanuele
    Prisco, salutando il rientro del team. “Competenza riconosciuta
    a livello internazionale – aggiunge -, tanto che l’Onu ha
    affidato loro il coordinamento dei team di soccorso delle altre
    nazioni. Senza risparmio hanno dato aiuto alle popolazioni
    colpite e onore alla nostra Nazione”. (ANSA).   

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    Montaruli si dimette, “sono innocente, difendo istituzioni”

    Augusta Montaruli si dimette da sottosegretario all’Università, dopo la condanna definitiva per l’uso improprio dei fondi dei gruppi consiliari del Piemonte negli anni dal 2010 al 2014.
    “Ho deciso di dimettermi dall’incarico di Governo – dice l’esponente di FdI – per difendere le istituzioni certa della mia innocenza”.
    “Se ciò non avvenisse – spiega Montaruli in una lunga lettera in cui annuncia le proprie dimissioni – sarei come coloro che vorrebbero demolito il senso dello Stato, rendendolo debole con una ricerca costante di una giustificazione alle proprie azioni, sentendosi moralmente superiori o cercando di piegare le norme ai comportamenti, addirittura ostentando clemenza verso chi agita l’arma del ricatto e per scappare dalla legge si vorrebbe ridisegnare vittima, rimanendo nell’ombra davanti alla ‘protesta più forte’ di chi la vita se l’è tolta davvero poco più di un anno fa. Tutto questo sì è stato decisamente imbarazzante”.
    “Ha finalmente fine un processo che è durato ben undici anni, per fatti che risalgono a 13 anni fa, articolato in cinque gradi di giudizio, con un’assoluzione piena in primo grado ed un esito ieri contrario. Mi riservo di valutare l’opportunità di un ricorso alla Corte di Giustizia Europea”, afferma Montaruli nella lettera.
    “Considerata la particolarità dell’inchiesta non ho aspettato il giudizio dei magistrati per non rinviare sine die una valutazione attenta delle mie responsabilità politiche – aggiunge la deputata di FdI -. Se poi anche in punta di diritto oggi mi potessi sedere formalmente dalla parte della ragione non mi sentirei altrettanto sollevata in coscienza; non so francamente come facciano coloro che non essendo esenti dalle medesime responsabilità politiche se ne sono sottratti per tutti questi anni, nascondendosi nel silenzio o addirittura oggi parlandone a sproposito. Ciò nonostante non ho mai paragonato la mia vicenda a quella di altri per cui stranamente non è mai iniziata: non dovevo essere io ugualmente alleviata ma loro sottoposti allo stesso metro di giudizio. Non sono mai scappata. Non lo farò ora”. A conclusione della lunga lettera in cui annuncia le dimissioni da sottosegretario all’Università, “per difendere le istituzioni certa della mia innocenza”, Montaruli scrive: “Concludo oggi questa vicenda ringraziando tutti i protagonisti perché nel giudizio verso una ragazza di ventisei anni, entusiasta di entrare per la prima volta in un’assemblea legislativa e che riteneva di non dover dubitare delle indicazioni sulle modalità di uso dei fondi dei gruppi, non sono stati mai severi quanto il mio. In ciò – conclude – hanno determinato in maniera fondamentale, nel pubblico e nel privato, la donna che sono e che continua a battersi per ciò che è giusto”.
    FdI: “Dimissioni di Montaruli decisione spontanea e generosa””Non possiamo che rispettare la decisione generosa e spontanea di Augusta Montaruli che, pur non avendo alcun obbligo a riguardo – tantomeno di legge – ha deciso di rassegnare le dimissioni dall’incarico di sottosegretario all’Università, che ha ricoperto con onore, capacità ed impegno costante”. Lo dichiarano in una nota congiunta i capigruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti e Lucio Malan che aggiungono “A Fratelli d’Italia la morale non la fa nessuno, tantomeno la sinistra del professionale malcostume”. “La conosciamo fin dalla gioventù e ben sappiamo quanto ha sempre dato in termini di impegno per le battaglie della destra, mai risparmiandosi e sempre mettendo a servizio della stessa idee e progetti. Nel momento in cui, con una scelta personale, decide di lasciare questo ruolo che si era guadagnata sul campo, la abbracciamo con l’amicizia di sempre. La aspettiamo attiva e determinata, sia nel gruppo parlamentare sia nel partito, perché continui ad essere punto costante e prezioso riferimento e a trasfondere quell’entusiasmo che le deriva da una disinteressata passione. Gli avvoltoi, che pensavano di poter speculare politicamente e personalmente su una vicenda che ha toccato tanti, anche tra coloro che si erigono a censori, e colpito pochi, sono serviti”, aggiungo nella loro lunga nota congiunta i capigruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti e Lucio Malan che concludono “A Fratelli d’Italia la morale non la fa nessuno, tantomeno la sinistra del professionale malcostume”.
    A Mulè schiaffo morale. “Mulè pensava di metterci in difficoltà con le sue provocazioni: invece ha preso uno schiaffo morale dalla Montaruli la cui impronta gli manterrà la faccia ben più rossa di quanto rubiconda già sia.Che provocatorie insinuazioni vengano da un personaggio come Mulè, che di pregiudicati eccellenti nel suo partito ne vanta più di uno, è intollerabile”.Lo fanno notare fonti autorevoli di Fratelli d’Italia. Giorgio Mulè, deputato di FI, in mattinata ha detto a Rainews24: “Montaruli o il suo partito devono trarre le conseguenze e capire cosa fare, nel suo caso c’è una condanna definitiva, si deve valutare se mette in imbarazzo il governo”.

    Agenzia ANSA

    La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per il sottosegretario all’Università Augusta Montaruli per l’uso improprio dei fondi dei gruppi consiliari del Piemonte negli anni dal 2010 al 2014, applicando uno sconto di pena di un mese rispetto a quan… (ANSA)