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    Bonaccini; 'Chi esce sbaglia, l'avversario è la destra'

       “Sono convinto che chi esca sbaglia, anzi dobbiamo chiamarne di nuovi. Dobbiamo far si che il Pd si rigeneri, che abbia una nuova classe dirigente e che metta in campo una proposta per costruire il centrosinistra”.
        Sono le parole di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, pronunciate questa mattina fuori dall’aula dell’assemblea legislativa. Bonaccini ha detto di non aver ancora ricevuto una chiamata da parte di Elly Schlein, eletta neosegretaria del Pd alle primarie di domenica, ma “non ho dubbi che mi chiamerà molto presto”.
        Per quanto riguarda una possibile opposizione interna al partito, il presidente emiliano-romagnolo ha affermato che “la vera rivincita è nei confronti della destra. L’obiettivo – ha proseguito – è di costruire le condizioni per tornare a essere il primo partito alle prossime elezioni europee e vincere nei comuni”.
        Per Bonaccini, infine, è “doveroso dare una mano perché il partito ha sofferto troppo di divisioni e liti dentro la stessa famiglia. Ora tocca a lei tenere insieme il partito, io sono a disposizione non perché devo recitare una parte, ma perché è quello che si aspettano gli iscritti del Pd”. 

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    Lavoro, Urso: 'Settimana di 4 giorni? Disposto a riflettere'

    “La settimana lavorativa di 4 giorni? Sono disposto a riflettere partendo dalla realtà. Tutto va messo in sintonia con una saggia politica industriale con l’obiettivo di aumentare produttività e occupazione”. Lo dice in un’intervista a La Stampa il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, commentando la proposta lanciata dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini. “Dipende dalle condizioni del Paese – aggiunge -. Abbiamo dei punti di forza e dei punti di debolezza. Di fatto l’occupazione nel nostro Paese è concentrata nel Nord invece è molto bassa al Sud e tra le donne dove dobbiamo concentrare gli investimenti. Se noi oggi dovessimo fare una misura di questo tipo, dobbiamo stare attenti che non diventi un incentivo all’emigrazione interna verso le grandi fabbriche del Nord che possono fare di più su questo fronte. Comunque lavoriamoci senza pregiudizi”.
    Per affrontare le sfide “che abbiamo davanti la prima alleanza deve senz’altro essere con il sistema Italia, con imprese e sindacati. La seconda alleanza con i grandi Paesi industriali di Europa, innanzitutto con Francia e Germania”. All’Ue, l’Italia chiede sostanzialmente tre cose: “A fronte della richiesta tedesca e francese di rivedere gli aiuti di Stato per avere più celerità e più flessibilità, noi abbiamo detto che si può fare a patto che sia un intervento temporaneo in una logica complessiva di solidarietà per tener conto delle esigenze di chi non può, non solo dell’Italia”. E per rendere possibile una politica industriale europea “c’è bisogno che siano rese flessibili tutte le risorse già oggi in campo, quelle del Pnrr, del Repower Eu e anche dei fondi di coesione. Risorse che è possibile reindirizzare da subito su quello che serve”. In più “dobbiamo creare uno strumento nuovo, un fondo sovrano europeo per realizzare in prospettiva una autonomia strategica europea sulle materie prime critiche, che in gran parte sono in mano ad altri, per lo più alla Cina”. Questo per evitare di cadere “dalla dipendenza energetica dalla Russia, che stiamo scontando – sottolinea – alla dipendenza tecnologica dalla Cina. Che non ci possiamo permettere”.

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    Renzi,ora accelerare con il partito unico,svolta sarà ad europee

    (ANSA) – ROMA, 28 FEB – “La nostra scommessa non è la
    campagna acquisti, ma la campagna elettorale del 2024. Lì si
    voterà con il proporzionale puro alle europee. La nostra
    famiglia europea sarà quella di Renew Europe. E le forze
    politiche che compongono Renew Europe sono già oggi accreditate
    di più del 10% nei sondaggi. Già adesso infatti Azione e Italia
    Viva, insieme a Più Europa, sommate fanno più del 10%.Nelle
    prossime settimane andremo avanti con decisione insieme ad
    Azione sulla strada del partito unico”. Lo scrive Matteo Renzi
    nell’Enews.   
    “Calenda – prosegue – ha proposto di accelerare sui tempi e
    noi abbiamo detto che ci stiamo. Dunque lavoreremo su simbolo,
    manifesto, nome, adesioni in un percorso democratico e
    affascinante. Le porte sono aperte. E la lista unitaria di tutti
    gli amici di Renew Europe, anche quelli che come Più Europa
    forse non entreranno magari subito nel partito unico, sarà la
    novità delle Europee 2024. Se facciamo una buona campagna
    elettorale, se la sinistra si radicalizza, se il governo
    continua a non dare risposte ma solo a procedere a colpi di
    slogan come sull’immigrazione, sulla crescita, sulla scuola io
    dico che abbiamo l’occasione per fare delle Europee 2024 una
    svolta strepitosa. E come sapete sono ormai mesi che lo ripeto
    con una insistenza quasi noiosa”. (ANSA).   

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    Kiev, respinti 60 attacchi russi nelle ultime 24 ore

    (ANSA) – ROMA, 28 FEB – L’esercito ucraino ha respinto 60
    attacchi russi in cinque aree nel nord-est e nell’est del Paese
    nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle
    Forze Armate di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano della
    situazione sul campo di battaglia. Lo riporta il Kyiv
    Independent.   
    Gli attacchi sono stati respinti vicino a Kupiansk, nella
    regione di Kharkiv, e nei pressi di Lyman, Bakhmut, Adviika e
    Shakhtarsk, nel Donetsk.   
    Inoltre, nelle ultime 24 ore le truppe russe hanno effettuato
    otto attacchi missilistici, 32 raid aerei ed hanno lanciato
    oltre 85 attacchi con sistemi missilistici a lancio multiplo. Le
    forze russe hanno anche bombardato gli insediamenti di
    Tymonovychi e Berylivka nella regione di Chernihiv; Starykove,
    Brusky, Buvalyne, Kruzhok, Manukhivka, Atynske, Porozok nella
    regione di Sumy; e Chervona Zoria, Veterynarne, Strilecha,
    Hatysche, Vovchansk e Vovchanski Khutory nella regione di
    Kharkiv.   
    Da parte sua, l’aeronautica ucraina ha abbattuto 11 droni
    Shaded di fabbricazione iraniana e un drone Zala di
    fabbricazione russa. (ANSA).   

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    Schlein lavora alla squadra e parte dal popolo delle primarie

    La rivoluzione di Elly Schlein parte dalla nuova squadra e dal popolo delle primarie, quello che le ha permesso di vincere nonostante il voto dei circoli fosse stato favorevole all’avversario, Stefano Bonaccini. Un inedito nella storia del Pd. La sfida, ora che è segretaria, è tenere unito il partito. Per farlo servono spalle larghe e magari uno stomaco di ferro. E l’appoggio della maggioranza degli iscritti aiuterebbe molto. Ecco che, come prima mossa, Schlein ha annunciato che riaprirà il tesseramento, per fare in modo che chi l’ha scelta nei gazebo “entri a far parte di questa comunità”.
    La prima giornata da segretaria è stata scandita dalle riunioni con lo staff e dalle telefonate. Schlein ha avuto prima un cordiale colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quindi ha ricevuto una chiamata dalla premier Giorgia Meloni che successivamente ha spiegato di aspettarsi una “opposizione durissima” dal nuovo Pd. Tempi e ritmi saranno serrati, anche perché c’è da organizzare un’agenda che fino ai giorni scorsi aveva le forme più di un auspicio che di una prospettiva. “E’ il The Day After” ha scherzato uno di suoi, citando il film sugli effetti di una guerra nucleare. E ci sono molte cose da registrare. “Tenere insieme la comunità è fondamentale”, ha premesso Schlein. Poi l’avvertimento: “Ma senza rinunciare a una linea politica chiara”. Perché qualche volta le orecchie le sono fischiate, quando parlava chi ha sostenuto Bonaccini. “Molti – ha detto il senatore Alessandro Alfieri – sono preoccupati dalle dinamiche che può innescare l’esito del voto, se non gestite”. E il senatore Enrico Borghi: “Le novità di un voto diversificato tra iscritti ed elettori e di cambio di linea politica richiedono sensibilità e intelligenza per tenerci uniti”. Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, aveva minacciato di lasciare se avesse vinto Schlein. Ora che è successo “vedo tutti gli aspetti di potenzialità – ha detto – ma certamente ci sono anche dei rischi”.
    A chi ha storto la bocca, Schlein ha lanciato messaggi concilianti: “Lavoriamo per il rilancio, per la massima unità, per avere cura della storia e dei valori del Pd, per proiettarli al futuro, tenendo insieme le culture che hanno forgiato questo partito”. Schlein ha preso possesso del Nazareno nel pomeriggio, in un passaggio di consegne con Enrico Letta, che le ha donato una melagrana “simbolo di prosperità e di fortuna”. Nella sede del Pd, il colpo d’occhio della terrazza già dava la sensazione del cambio di inquilini. Da segretaria Pd, Schlein ha ripetuto spesso: “libererò spazio perché possano prenderselo giovani e donne”. Il totonomi per la nuova squadra parte da chi ha affiancato Schlein durante il congresso: si parla del deputato Marco Furfaro come vicesegretario o come coordinatore della segreteria, del deputato Marco Sarracino all’organizzazione, del deputato Alessandro Zan con per la delega ai diritti, dell’ex sindaca di Crema Stefania Bonaldi per quella ai territori. Poi c’è il capitolo capigruppo: circola il nome di Francesco Boccia per il Senato e si fanno quelli di Chiara Braga, Chiara Gribaudo o Michela Di Biase per la Camera. Debora Serracchiani, che guida i deputati, si è già detta pronta a mettere il mandato a disposizione della nuova segretaria. La scelta passa comunque dal voto dei parlamentari. Dopo la tappa al Nazareno, dove ha incontrato anche la presidente della Commissione del Congresso, Silvia Roggiani, per Schlein c’è stato un susseguirsi di riunioni, per fare il punto sui temi e gettare le basi degli impegni dei prossimi giorni. L’ingresso ufficiale alla guida del partito ci sarà il 12 marzo: la proclamazione in assemblea metterà il timbro sul voto nei gazebo. I dati finali ufficiali sono: Schlein al 53,75% e Bonaccini al 46,25%. L’affluenza è stata di 1.1 milioni di elettori.
    Da ambiente a diritti, i 20 punti programma di Elly SchleinIl programma della nuova leader del Pd Elly Schlein tocca sostanzialmente 20 temi: dal lavoro alla riforma fiscale, dall’ ecologia alla parità di genere, fino al’Ucraina.
    Questi i punti principali:
    – NUOVO CONTRATTO SOCIALE CONTRO DISUGUAGLIANZE. SANITA’ -Combattere diseguaglianze e discriminazioni attraverso “un nuovo contratto sociale”. Redistribuzione di ricchezze, sapere, potere e tempo. Più investimenti nella sanità pubblica.
    – REDDITO DI CITTADINANZA E SCUOLA – Migliorare il reddito di cittadinanza. Investire nella scuola pubblica come strumento di emancipazione sociale. Ridare “dignità” al ruolo dei docenti. Meno alunni nelle classi. Più tempo pieno. Garantire libri di testo, insegnanti di sostegno, rette universitarie per i fragili
    – PROGRESSIVITÀ FISCALE – Fisco più equo ed efficiente. Spostare il carico fiscale dal lavoro alle rendite e alle emissioni inquinanti. Stop regimi di favore. Lotta agli evasori. Allineare la tassa su donazioni-successioni agli altri grandi Paesi Ue.
    – SUPERARE LA LEGGE FORNERO, OK OPZIONE DONNA – Via la legge Fornero. Ok opzione donna. Pensione garanzia per i precari
    – DIRITTO ALLA CASA – Rimettere al centro il diritto alla casa. Rilanciare l’edilizia residenziale pubblica e rafforzare gli strumenti per chi non riesce a pagare l’affitto.
    – PIU’ ATTENZIONE ALLE DONNE – Aiutare imprenditoria e occupazione femminile. Congedo paritario pienamente retribuito e non trasferibile tra genitori di almeno 3 mesi. Attuazione piena della 194. Accesso gratis alla RU486.
    – DIFENDERE I DIRITTI LGBTQIA+ – Tutelare i diritti LGBTQIA+ . Legge contro omobilesbotransfobia, abilismo e sessismo, odio e discriminazioni. Matrimonio aperto, con pieno riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali. Educare al rispetto delle differenze nelle scuole e nella P.A.
    – IUS SOLI E MIGRANTI. VIA LA BOSSI-FINI – Legge sullo Ius soli. Cambiare le politiche migratorie in Italia e in Ue, riformare il regolamento di Dublino, cancellare la Bossi-Fini. Stop finanziamenti alla Guardia costiera libica.
    – LOTTA A MAFIE E CORRUZIONE – Difendere lo Stato di diritto, uguaglianza davanti alla legge. Lotta a mafie e corruzione.
    – LEGALIZZARE LA CANNABIS. LEGGE SUL FINE VITA – Impegno per le battaglie “su cui si mobilitano le nuove generazioni” come legalizzare la cannabis e approvare una legge sul fine vita.
    – NO ALL’AUTONOMIA INVESTIRE SU ENTI LOCALI – Il ddl Calderoli è “inaccettabile e inemendabile”. Investire sugli enti locali. Politiche mirate al riscatto del Sud, per zone montane e isole.
    – CONVERSIONE ECOLOGICA. STOP TRIVELLE – Legge anti-emissioni. Investire su rinnovabili. Stop trivelle. No al nucleare. Efficienza energetica. Legge contro il consumo di suolo. Gestione sostenibile di risorse idriche e agricoltura.
    – ECONOMIA CIRCOLARE. NO AGLI INCENERITORI – Più economia circolare, superare discariche e inceneritori. Mobilità sostenibile
    – RIDARE DIGNITÀ E QUALITÀ AL LAVORO – Voltare pagina “dopo gli errori del Jobs Act”. Lotta a precarietà e sfruttamento. Limitare i contratti a tempo. Stop agli stage gratuiti. Salario minimo. Parità salariale. Zero morti sul lavoro entro il 2030. Sconfiggere il caporalato e il lavoro nero. Tutele per il lavoro digitale.
    – RIFORMA AMMORTIZZATORI SOCIALI – Completare la riforma degli ammortizzatori sociali. Sperimentare la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. La settimana di 4 giorni lavorativi può migliorare la qualità del lavoro e il tasso di occupazione.
    – NUOVA P.A – Rigenerare la P.A per far cambiare passo all’ Italia. Più partecipazione dei lavoratori alle scelte delle imprese e alla condivisione di obiettivi e risultati
    – UCRAINA – Sostenere l’Ucraina, ma senza rinunciare alla convinzione che le armi non risolvano i conflitti. “Serve un maggiore sforzo politico e diplomatico dell’Ue insieme agli alleati e in seno alla Comunità internazionale”, per arrivare “ad un cessate il fuoco e all’avvio di una Conferenza di pace”.
    – FEDERALISMO EUROPEO E FISCALITA’ COMUNE – Rilanciare il progetto federalista europeo. Modificare il Patto di stabilità. Promuovere una fiscalità europea. Contrasto ai paradisi fiscali e all’evasione delle multinazionali.
    – I PARTITI POLITICI – Una legge sui partiti che dia piena attuazione dell’art. 49 della Costituzione. Rafforzare il 2ž1000. Riforma della legge elettorale.
    – IL PD E LE PRIMARIE – Investire sulla formazione politica. Si punta ad un Pd unito e plurale con un’identità chiara e coerente Primarie per i candidati.

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    Casa Bianca, 30 giorni per l'addio a TikTok dai dispositivi del governo

    La Casa Bianca concede alle agenzie federali 30 giorni per spazzare via TikTok da tutti i dispositivi elettronici del governo. La definizione dei tempi è un passo avanti “cruciale per affrontare i rischi presentati dall”app ai dati sensibili governativi”, afferma l’Office of Management and Budget. “L’amministrazione Biden ha investito nel difendere la nostra infrastruttura digitale. La definizione della tempistica rientra nell’impegno dell’amministrazione a proteggere la sicurezza e la privacy degli americani”, aggiunge. 

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    Patrick Zaki, oggi la nona udienza a Mansura

    Si tiene stamane a Mansura, in Egitto, la nona udienza del processo in cui Patrick Zaki rischia cinque anni di carcere per diffusione di notizie false. Come previsto ieri dal capo della sua squadra di avvocati, la signora Hoda Nasrallah, per oggi è prevista solo la presentazione di “atti della difesa” e non è sicuro che ai legali venga concesso di proseguire con le arringhe interrotte nella precedente udienza, quella del 29 novembre. Il giudice monocratico, come noto, ha comunque il potere di pronunciare una sentenza in qualsiasi momento.
    Il ricercatore e attivista per i diritti umani, a piede libero dall’8 dicembre 2021 dopo 22 mesi di custodia cautelare passati in carcere con accuse più gravi legate a dieci post su Facebook ma informalmente accantonate, è sotto processo presso una Corte della Sicurezza dello Stato per i reati minori (o d’emergenza) della sua città natale sul delta del Nilo.
    Patrick, nel processo in corso dal settembre 2021, è imputato per un articolo del 2019 in cui prendeva le difese dei copti, la minoranza cristiana d’Egitto, sottolineando le sanguinarie persecuzioni dell’Isis degli anni precedenti e due casi di discriminazione sociale e giuridica.
    Pur libero, il 31enne ricercatore in studi di genere ha un divieto di espatrio e non può lasciare l’Egitto. Il caso, assieme alla ricerca dei responsabili della tortura a morte di Giulio Regeni, ha una dichiarata rilevanza politica nei rapporti fra Italia ed Egitto. A Mansura, come in tutte le precedenti udienze per il prolungamento della custodia cautelare e del processo, dovrebbero portarsi diplomatici italiani e di altri Paesi nell’ambito di un monitoraggio europeo di processi rilevanti per il rispetto dei diritti umani in Egitto. Le presenze avvengono regolarmente su invito dell’ambasciata italiana al Cairo. 

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    Migranti, Meloni scrive all'Ue: 'Agire immediatamente'

    “L’unico modo per affrontare seriamente con umanità questa materia è fermare le partenze e su questo sì serve un’Europa che oltre a dichiarare la sua disponibilità agisca e in fretta ed è la ragione per la quale stesso ho inviato una lettera al Consiglio europeo e alla commissione europea per chiedere che venga immediatamente reso concreto quello che abbiamo discusso all’ultimo consiglio europeo”. Così la premier Giorgia Meloni a “Cinque minuti” di Bruno Vespa in onda in serata su Rai1 parlando del naufragio dei migranti a Crotone. “Voglio ribadire il mio cordoglio per una tragedia che non può lasciare nessuno indifferente”, ha detto ancora la premier. “Credo che quello che è accaduto dimostri quello che diciamo da sempre perché tra le tante falsità che ho sentito in queste ore c’è quella secondo la quale queste persone sarebbero naufragate a causa dei provvedimenti del governo sulle Ong solo che quella tratta non è coperta dalle organizzazioni non governative e questo dimostra, banalmente, che il punto è che più gente parte più gente rischia di morire”.
    “Sento anche dire che non abbiamo i soldi per gli italiani e spendiamo invece i soldi in armi, anche questa è una bufala: noi non spendiamo soldi per comprare armi che mandiamo agli ucraini, noi abbiamo già delle armi che riteniamo oggi fortunatamente di non dover utilizzare. Quindi non c’è niente che stiamo togliendo agli italiani per allontanare una guerra che potrebbe riguardare anche gli italiani”. 
    “Penso che sia uno scenario molto interessante, ho chiamato Elly Schlein – ha detto la presidente del Consiglio da Bruno Vespa – per farle anche personalmente i miei auguri, ovviamente mi aspetto una opposizione durissima, io ho fatto una opposizione durissima”.  “Il confronto delle idee non mi ha preoccupato, mai spaventato. Le ho sentito dire che il Pd “sarà un problema per il governo Meloni: per noi la democrazia non è stata un problema mai, semmai lo è stato per la sinistra per noi il confronto se è fatto sulle idee è una buona notizia. Sicuramente sono pronta al confronto e le auguro ancora lavoro”. 
    “Capisco tutte le difficoltà e i dubbi dei cittadini ma credo anche che debba essere chiaro che è una illusione pensare che se noi non sostenessimo gli ucraini avremo la pace. Non avremmo la pace ma una invasione e quell’invasione porterebbe la guerra più vicina a casa nostra questo è lo scenario”, ha detto poi la presidente del Consiglio intervistata da Bruno Vespa.
    “Sono fiera del fatto che quello che abbiamo fatto per gli ucraini riguarda anche la popolazione civile: nessuno dice che noi in Ucraina abbiamo portato i generatori elettrici perché c’è gente che rischia di morire di freddo, che non ha la luce, bambini, famiglie, persone normali aggredite con missili che bombardano le infrastrutture strategiche per piegare la popolazione, col freddo, la fame, il buio”. “Sono fiera – aggiunge la premier – e credo che anche gli italiani dovrebbero esserlo di quello che stiamo facendo per difendere queste famiglie e questi bambini: è l’Italia, un’Italia orgogliosa che non cambia posizione da un giorno all’altro e finché ci sarà io al governo questa Italia voglio rappresentare”.