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    Qatar: legale Tarabella, 'situazione violenta, ma lotterà'

    (ANSA) – BRUXELLES, 28 FEB – Per Marc Tarabella “è una
    situazione estremamente violenta ed estremamente difficile, ma
    continuerà a lottare per la verità”. Lo ha detto Maxim Toeller,
    il legale dell’eurodeputato belga in carcere per il Qatargate,
    al termine dell’udienza sul riesame della custodia cautelare,
    precisando che le condizioni psicologiche e fisiche del politico
    sono “al meglio di come può stare una persona messa erroneamente
    in prigione sull’unica base delle confessioni non dimostrabili
    di una persona corrotta”, e “al meglio di come può stare
    qualcuno che subisce attacchi di questo tipo da parte di ex
    amici ed ex colleghi che frequentava con piacere”.   
    “Marc Tarabella è innocente, non ha nulla da rimproverarsi e
    non ha mai ricevuto denaro e regali in cambio delle sue
    posizioni politiche”, ha sottolineato il difensore, riferendo
    che nel corso dell’udienza “la Corte d’Appello è stata molto
    attenta a tutte le nostre argomentazioni e prenderà la sua
    decisione nei prossimi giorni, dopo averle valutate e
    confrontate con gli elementi del fascicolo”.   
    “Lo abbiamo difeso questa mattina e lo continueremo a
    difenderemo ovunque dovremo farlo e tutte le volte che sarà
    necessario”, ha aggiunto l’avvocato. (ANSA).   

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    Migranti, la Giunta nega l'autorizzazione contro Salvini

    La Giunta delle elezioni e immunità del Senato ha negato la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per le opinioni espresse su Carola Rackete, all’epoca dei fatti comandante della Sea Watch 3, la nave della ong tedesca impegnata nel soccorso di migranti. La richiesta del relatore (contro l’autorizzazione) ha avuto 10 voti favorevoli, 3 contrari (2 del Pd e uno del M5s) e due astenuti (Ivan Scalfarotto di Italia viva e Ilaria Cucchi di Avs). La richiesta approderà in Aula per la decisione definitiva.

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    Salvini a Gewessler: 'Sul Brennero basta divieti inaccettabili'

       Basta con “gli inaccettabili divieti austriaci al Brennero”, altrimenti l’Italia continuerà a chiedere una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini all’omologa austriaca Leonore Gewessler nel corso del bilaterale che ha aperto la giornata del Consiglio informale dei ministri Ue a Stoccolma, durante un incontro, si legge in una nota, che: “durato mezzora, è stato estremamente franco”.
       Secondo quanto riporta una nota del Mit, Matteo Salvini ha elencato i dati, “ricordando che la qualità dell’aria è in costante miglioramento nonostante l’incremento del traffico. A fare la differenza è il ricambio del parco mezzi, anche grazie agli sforzi delle imprese di autotrasporto”. Per Salvini, l’Italia “è pronta a discutere di tutto ma il prerequisito è la cancellazione dei divieti unilaterali” imposti da Vienna dal 2003 e che “violano i Trattati”. “Attendiamo una parola definitiva e chiara da parte della Commissione Ue, inspiegabilmente molto attenta sui balneari mentre da anni non interviene sulle violazioni al Brennero”, conclude Salvini.

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    Patrick Zaki: “Per la prima volta in tre anni mezz'ora per difendermi”

    Patrick Zaki, sotto processo in Egitto per diffusione di notizie false attraverso un articolo, ha riferito all’ANSA che nell’udienza odierna a Mansura “per la prima volta in tre anni abbiamo avuto il tempo per rappresentare la nostra difesa”, circa “30 minuti per rappresentare tutto quanto fosse relativo al mio caso, dal primo giorno”. I suoi legali hanno sostenuto “cosa c’è di sbagliato circa le accuse a mio carico, circa l’articolo che ho scritto. Abbiamo evidenziato che questo articolo rientra nella libertà di espressione”, ha aggiunto Zaki.
    Ancora nessuna sentenza per Zaki. L’udienza è stata di nuovo aggiornata al 9 maggio, hanno detto all’ANSA fonti informate.
    Il ricercatore e attivista per i diritti umani, a piede libero dall’8 dicembre 2021 dopo 22 mesi di custodia cautelare passati in carcere con accuse più gravi legate a dieci post su Facebook ma informalmente accantonate, è sotto processo presso una Corte della Sicurezza dello Stato per i reati minori (o d’emergenza) della sua città natale sul delta del Nilo. Rischia cinque anni di carcere.Patrick, nel processo in corso dal settembre 2021, è imputato per un articolo del 2019 in cui prendeva le difese dei copti, la minoranza cristiana d’Egitto, sottolineando le sanguinarie persecuzioni dell’Isis degli anni precedenti e due casi di discriminazione sociale e giuridica.
    Pur libero, il 31enne ricercatore in studi di genere ha un divieto di espatrio e non può lasciare l’Egitto. Il caso, assieme alla ricerca dei responsabili della tortura a morte di Giulio Regeni, ha una dichiarata rilevanza politica nei rapporti fra Italia ed Egitto. A Mansura, come in tutte le precedenti udienze per il prolungamento della custodia cautelare e del processo, dovrebbero portarsi diplomatici italiani e di altri Paesi nell’ambito di un monitoraggio europeo di processi rilevanti per il rispetto dei diritti umani in Egitto. Le presenze avvengono regolarmente su invito dell’ambasciata italiana al Cairo.  
    “Ieri, ancora una volta, i cittadini di Bologna si sono presi Piazza Maggiore per mostrare la loro solidarietà verso di me. Non hanno mai perso l’occasione, sin dal primo momento, per sostenermi”, ha scritto Zaki aggiungendo “non posso esprimere a parole quanto io sia grato a tutti voi. Difenderò sempre i diritti umani, in qualsiasi circostanza. Vi sarò per sempre grato”.
    “Ennesimo aggiornamento del processo infinito contro Patrick Zaki e altri due mesi di attesa. Patrick non mollerà e non mollerà Amnesty International. Ma è fondamentale che anche le nostre istituzioni facciano qualcosa perché questo processo si chiuda presto e bene e Patrick torni a Bologna”. Lo dice all’ANSA Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, commentando il rinvio al 9 maggio dell’udienza in Egitto per il ricercatore dell’Università di Bologna. “A maggio saranno trascorsi tre anni e tre mesi dall’inizio di questo incubo. Deve finire”, aggiunge Noury.
    “Continua l’odissea di Patrick Zaki. Non possiamo lasciarlo solo. Il governo italiano si attivi con le autorità egiziane affinché lo studente possa tornare a studiare a Bologna il prima possibile”, rende noto l’ufficio stampa gruppo Misto-Alleanza Verdi e Sinistra.

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    Prodi, ora ricostruire il Pd, le alleanze vengono dopo

    (ANSA) – ROMA, 28 FEB – “Il problema, chiunque avesse vinto,
    è ricostruire un partito che è in una fase di demoralizzazione
    totale”. Lo dichiara Romano Prodi a Forrest su Rai Radio 1
    commentando l’esito delle primarie del Pd. Su Schlein aggiunge:
    “lo scenario che ha davanti non è facile. Il partito non deve
    essere messo a posto dal punto di vista organizzativo, ma deve
    ripensare a sé stesso e a che obiettivi vuole”.   
    “Il mio sogno – prosegue – sarebbe che ogni settimana si
    trattasse in rete con decine di migliaia di persone su temi di
    cui parliamo a tavola e poi la segretaria il fine settimana va
    in una città e fa il riassunto di quello che si è detto: da
    questo si impara. Le alleanze vengono dopo”. (ANSA).   

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    Bonaccini; 'Chi esce sbaglia, l'avversario è la destra'

       “Sono convinto che chi esca sbaglia, anzi dobbiamo chiamarne di nuovi. Dobbiamo far si che il Pd si rigeneri, che abbia una nuova classe dirigente e che metta in campo una proposta per costruire il centrosinistra”.
        Sono le parole di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, pronunciate questa mattina fuori dall’aula dell’assemblea legislativa. Bonaccini ha detto di non aver ancora ricevuto una chiamata da parte di Elly Schlein, eletta neosegretaria del Pd alle primarie di domenica, ma “non ho dubbi che mi chiamerà molto presto”.
        Per quanto riguarda una possibile opposizione interna al partito, il presidente emiliano-romagnolo ha affermato che “la vera rivincita è nei confronti della destra. L’obiettivo – ha proseguito – è di costruire le condizioni per tornare a essere il primo partito alle prossime elezioni europee e vincere nei comuni”.
        Per Bonaccini, infine, è “doveroso dare una mano perché il partito ha sofferto troppo di divisioni e liti dentro la stessa famiglia. Ora tocca a lei tenere insieme il partito, io sono a disposizione non perché devo recitare una parte, ma perché è quello che si aspettano gli iscritti del Pd”. 

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    Lavoro, Urso: 'Settimana di 4 giorni? Disposto a riflettere'

    “La settimana lavorativa di 4 giorni? Sono disposto a riflettere partendo dalla realtà. Tutto va messo in sintonia con una saggia politica industriale con l’obiettivo di aumentare produttività e occupazione”. Lo dice in un’intervista a La Stampa il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, commentando la proposta lanciata dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini. “Dipende dalle condizioni del Paese – aggiunge -. Abbiamo dei punti di forza e dei punti di debolezza. Di fatto l’occupazione nel nostro Paese è concentrata nel Nord invece è molto bassa al Sud e tra le donne dove dobbiamo concentrare gli investimenti. Se noi oggi dovessimo fare una misura di questo tipo, dobbiamo stare attenti che non diventi un incentivo all’emigrazione interna verso le grandi fabbriche del Nord che possono fare di più su questo fronte. Comunque lavoriamoci senza pregiudizi”.
    Per affrontare le sfide “che abbiamo davanti la prima alleanza deve senz’altro essere con il sistema Italia, con imprese e sindacati. La seconda alleanza con i grandi Paesi industriali di Europa, innanzitutto con Francia e Germania”. All’Ue, l’Italia chiede sostanzialmente tre cose: “A fronte della richiesta tedesca e francese di rivedere gli aiuti di Stato per avere più celerità e più flessibilità, noi abbiamo detto che si può fare a patto che sia un intervento temporaneo in una logica complessiva di solidarietà per tener conto delle esigenze di chi non può, non solo dell’Italia”. E per rendere possibile una politica industriale europea “c’è bisogno che siano rese flessibili tutte le risorse già oggi in campo, quelle del Pnrr, del Repower Eu e anche dei fondi di coesione. Risorse che è possibile reindirizzare da subito su quello che serve”. In più “dobbiamo creare uno strumento nuovo, un fondo sovrano europeo per realizzare in prospettiva una autonomia strategica europea sulle materie prime critiche, che in gran parte sono in mano ad altri, per lo più alla Cina”. Questo per evitare di cadere “dalla dipendenza energetica dalla Russia, che stiamo scontando – sottolinea – alla dipendenza tecnologica dalla Cina. Che non ci possiamo permettere”.

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    Renzi,ora accelerare con il partito unico,svolta sarà ad europee

    (ANSA) – ROMA, 28 FEB – “La nostra scommessa non è la
    campagna acquisti, ma la campagna elettorale del 2024. Lì si
    voterà con il proporzionale puro alle europee. La nostra
    famiglia europea sarà quella di Renew Europe. E le forze
    politiche che compongono Renew Europe sono già oggi accreditate
    di più del 10% nei sondaggi. Già adesso infatti Azione e Italia
    Viva, insieme a Più Europa, sommate fanno più del 10%.Nelle
    prossime settimane andremo avanti con decisione insieme ad
    Azione sulla strada del partito unico”. Lo scrive Matteo Renzi
    nell’Enews.   
    “Calenda – prosegue – ha proposto di accelerare sui tempi e
    noi abbiamo detto che ci stiamo. Dunque lavoreremo su simbolo,
    manifesto, nome, adesioni in un percorso democratico e
    affascinante. Le porte sono aperte. E la lista unitaria di tutti
    gli amici di Renew Europe, anche quelli che come Più Europa
    forse non entreranno magari subito nel partito unico, sarà la
    novità delle Europee 2024. Se facciamo una buona campagna
    elettorale, se la sinistra si radicalizza, se il governo
    continua a non dare risposte ma solo a procedere a colpi di
    slogan come sull’immigrazione, sulla crescita, sulla scuola io
    dico che abbiamo l’occasione per fare delle Europee 2024 una
    svolta strepitosa. E come sapete sono ormai mesi che lo ripeto
    con una insistenza quasi noiosa”. (ANSA).