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    Lollobrigida: 'su dossier siccità c'è ipotesi commissario'

        “Sul tema della siccità il governo lavora su diverse proposte di meccanismo, che può essere un commissario speciale o altra formula che permetta di superare la troppa burocrazia, poiché troppe scrivanie producono un rallentamento del tempo davanti a un problema che va affrontato subito”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida durante un punto stampa a margine dei suoi incontri a Bruxelles. 

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    Casalino, pentito di non essermi candidato alle politiche

    “La mia candidatura alle politiche? Sono pentito di non aver partecipato”. A dirlo, in un’intervista alla trasmissione ‘Belve’ su Rai 2, è il responsabile della comunicazione M5s, Rocco Casalino.
    Incalzato sui motivi della mancata candidatura, lui risponde: “L’ho fatto per il bene di Conte e del movimento. Ma mi sono pentito”. E alla domanda se lui ha rinunciato perché non si è sentito sostenuto dal movimento o perché Conte non voleva, Casalino replica: “Conte mi ha detto scegli tu, ma è meglio se resti nella comunicazione”.   
    “Quanto mi deve Conte? Parte della mia vanità direbbe che ci sono io dietro ma non è così”. E quando gli viene chiesto se oggi si sente abbandonato da Conte, dichiara: “Non mi sento abbandonato. Ha un ruolo diverso ma la sua comunicazione la curo ancora. Non c’è stato nessun allontanamento”.    

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    Mantovano: 'Più morti con le Ong'. L'allarme degli 007 sui migranti

        “E’ un fatto oggettivo che non comporta considerazioni etiche sulle ong il fatto che se piazzo navi al limite delle acque territoriali aumento la probabilità che barchini di fortuna partano dalla terraferma nella certezza di incontrare queste navi. La Relazione descrive esattamente questa dinamica: la presenza delle navi ong aumenta la probabilità di incidenti, rovesciamenti e morti in mare”. Lo ha detto il sottosegretario Alfredo Mantovano alla presentazione della Relazione 2022 dell’intelligence.
    A Palazzo Dante la presentazione pubblica della “Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza”, curata dal Comparto Intelligence e relativa all’anno 2022. Intervengono il sottosegretario Mantovano, il presidente del COPASIR Guerini e il direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS) Belloni.

    MIGRANTI
       C’è un aumento dei flussi migratori dal Mediterraneo orientale, con partenza prevalentemente dalla Turchia verso le coste di Calabria, Puglia e Sicilia, Il fenomeno “trova una sponda importante nell’attivismo di organizzazioni criminali dedite al favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, principalmente curde e pakistane, con basi di supporto logistico nei principali Paesi di origine e transito dei migranti, la cui natura transnazionale rende complessa l’attività di contrasto, così come nell’utilizzo, divenuto prassi, del web e dei social network da parte degli stessi sodalizi per pubblicizzare i viaggi e i relativi servizi”. Lo evidenzia la relazione annuale dell’intelligence al Parlamento.    “C’è un aumento del soccorso in mare effettuato dalle navi ong, principalmente in area Sar libica. Queste attività “vengono spesso pubblicizzate sui social network dai facilitatori dell’immigrazione irregolare quale garanzia di maggiore sicurezza del viaggio verso l’Europa”. In questo contesto, la presenza di navi umanitarie rappresenta infatti “un vantaggio logistico per le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico dei migranti, permettendo loro di adeguare il modus operandi in funzione della possibilità di ridurre la qualità delle imbarcazioni utilizzate, aumentando correlativamente i profitti illeciti, ma esponendo a più concreto rischio di naufragio le persone imbarcate”

    RUSSIA
    “Per i russi una pausa operativa è essenziale per rigenerarsi e prepararsi ad una guerra di lungo corso. Mosca cerca di sfruttare questo periodo di relativa stasi per riavviare le attività del complesso militare-produttivo russo che, pur restando significativo per capacità produttive, inizia a risentire dell’impatto delle sanzioni occidentali”. Così la relazione annuale dell’intelligence al Parlamento presentata oggi. L’anno, aggiunge, “si è chiuso anche con il riconoscimento da parte del Presidente Putin delle difficoltà incontrate nel Donbass per contrastare le Forze ucraine, segnale che, collegato alla proposta di ristrutturazione delle Forze armate russe – con un incremento dell’organico totale fino a 1,5 milioni di soldati – conferma l’intento di proseguire il conflitto fino al conseguimento degli obiettivi cardine ricercati da Mosca”.   “L’attenzione dell’Intelligence nazionale è elevata rispetto ai rischi di escalation collegati alla prosecuzione del conflitto, inclusa la minaccia dell’uso dell’arma nucleare da parte della Russia valutata improbabile al momento di questa Relazione”.    “Mosca non smetterà di interferire nelle dinamiche politiche e nei processi decisionali interni ai Paesi Nato, ricorrendo ancor più che in passato a metodi coercitivi e manipolativi, quali attacchi cyber, disinformazione, ricatti e utilizzo di leve come quella migratoria ed energetica, quest’ultima destinata a perdere di rilevanza con l’impegno occidentale a trovare alternative alla dipendenza energetica dalla Russia”.    All’inizio del 2023 la Russia controlla circa il 20% di territorio ucraino e più del 75% delle coste. Gli attacchi russi hanno danneggiato quasi il 50% dell’infrastruttura energetica ucraina.   “Malgrado ampia parte della popolazione russa continui a sostenere l’operato del vertice russo, grazie alla pervasività della propaganda mediatica e della narrativa ufficiale, inizia a registrarsi una diminuzione dei consensi nei sondaggi pubblici, testimoniata anche dal numero di persone che lasciano il Paese”.

    ANARCHICI
      La minaccia anarco-insurrezionalista è quella “più concreta e vitale, caratterizzata da componenti militanti determinate a promuovere, attraverso una propaganda di taglio fortemente istigatorio, progettualità di lotta incentrate sulla tipica “azione diretta distruttiva”. Lo evidenzia la relazione annuale dell’intelligence al Parlamento presentata oggi e che ha registrato 31 attentati di questa area nel 2022. Il caso Cospito ha dato avvio “ad una veemente mobilitazione, sostenuta e animata da numerose sigle, italiane ed estere, che si rifanno, per metodiche operative, alla parabola eversivo-terroristica della Fai/Fr”. L’intelligence monitora quindi “l’attivismo di quelle componenti che ‘sulla piazza’ fanno da sponda alle attivazioni operative, tentando di cogliere in tempo segnali di progettualità sobillatrici dirette a inquinare e radicalizzare specifici temi e mobilitazioni in atto sul territorio”.

    CONTRAFFAZIONE ALIMENTARE
       “La tutela del Made in Italy in ambito agroalimentare riguarda non soltanto la protezione di un asset strategico per l’economia nazionale, dal momento che tale settore rappresenta una voce significativa del nostro export e una rilevante percentuale del Pil, ma anche la difesa di un vero e proprio marchio, stimato e identificato in tutto il mondo”. Lo evidenzia la relazione annuale dell’intelligence al Parlamento presentata oggi. “Il fenomeno della contraffazione nel settore agroalimentare – si legge nella Relazione – emerge non solo all’estero, ma in maniera significativa anche all’interno dei confini nazionali, con la vendita di prodotti di origine straniera falsamente spacciati per italiani. Questo rappresenta una minaccia al Made in Italy e, quindi, alla sicurezza nazionale, sia da un punto di vista economico che reputazionale, oltre che nei confronti dell’ambiente, del territorio e della salute pubblica”.

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    Qatar: legale Tarabella, 'situazione violenta, ma lotterà'

    (ANSA) – BRUXELLES, 28 FEB – Per Marc Tarabella “è una
    situazione estremamente violenta ed estremamente difficile, ma
    continuerà a lottare per la verità”. Lo ha detto Maxim Toeller,
    il legale dell’eurodeputato belga in carcere per il Qatargate,
    al termine dell’udienza sul riesame della custodia cautelare,
    precisando che le condizioni psicologiche e fisiche del politico
    sono “al meglio di come può stare una persona messa erroneamente
    in prigione sull’unica base delle confessioni non dimostrabili
    di una persona corrotta”, e “al meglio di come può stare
    qualcuno che subisce attacchi di questo tipo da parte di ex
    amici ed ex colleghi che frequentava con piacere”.   
    “Marc Tarabella è innocente, non ha nulla da rimproverarsi e
    non ha mai ricevuto denaro e regali in cambio delle sue
    posizioni politiche”, ha sottolineato il difensore, riferendo
    che nel corso dell’udienza “la Corte d’Appello è stata molto
    attenta a tutte le nostre argomentazioni e prenderà la sua
    decisione nei prossimi giorni, dopo averle valutate e
    confrontate con gli elementi del fascicolo”.   
    “Lo abbiamo difeso questa mattina e lo continueremo a
    difenderemo ovunque dovremo farlo e tutte le volte che sarà
    necessario”, ha aggiunto l’avvocato. (ANSA).   

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    Migranti, la Giunta nega l'autorizzazione contro Salvini

    La Giunta delle elezioni e immunità del Senato ha negato la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per le opinioni espresse su Carola Rackete, all’epoca dei fatti comandante della Sea Watch 3, la nave della ong tedesca impegnata nel soccorso di migranti. La richiesta del relatore (contro l’autorizzazione) ha avuto 10 voti favorevoli, 3 contrari (2 del Pd e uno del M5s) e due astenuti (Ivan Scalfarotto di Italia viva e Ilaria Cucchi di Avs). La richiesta approderà in Aula per la decisione definitiva.

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    Salvini a Gewessler: 'Sul Brennero basta divieti inaccettabili'

       Basta con “gli inaccettabili divieti austriaci al Brennero”, altrimenti l’Italia continuerà a chiedere una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini all’omologa austriaca Leonore Gewessler nel corso del bilaterale che ha aperto la giornata del Consiglio informale dei ministri Ue a Stoccolma, durante un incontro, si legge in una nota, che: “durato mezzora, è stato estremamente franco”.
       Secondo quanto riporta una nota del Mit, Matteo Salvini ha elencato i dati, “ricordando che la qualità dell’aria è in costante miglioramento nonostante l’incremento del traffico. A fare la differenza è il ricambio del parco mezzi, anche grazie agli sforzi delle imprese di autotrasporto”. Per Salvini, l’Italia “è pronta a discutere di tutto ma il prerequisito è la cancellazione dei divieti unilaterali” imposti da Vienna dal 2003 e che “violano i Trattati”. “Attendiamo una parola definitiva e chiara da parte della Commissione Ue, inspiegabilmente molto attenta sui balneari mentre da anni non interviene sulle violazioni al Brennero”, conclude Salvini.

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    Patrick Zaki: “Per la prima volta in tre anni mezz'ora per difendermi”

    Patrick Zaki, sotto processo in Egitto per diffusione di notizie false attraverso un articolo, ha riferito all’ANSA che nell’udienza odierna a Mansura “per la prima volta in tre anni abbiamo avuto il tempo per rappresentare la nostra difesa”, circa “30 minuti per rappresentare tutto quanto fosse relativo al mio caso, dal primo giorno”. I suoi legali hanno sostenuto “cosa c’è di sbagliato circa le accuse a mio carico, circa l’articolo che ho scritto. Abbiamo evidenziato che questo articolo rientra nella libertà di espressione”, ha aggiunto Zaki.
    Ancora nessuna sentenza per Zaki. L’udienza è stata di nuovo aggiornata al 9 maggio, hanno detto all’ANSA fonti informate.
    Il ricercatore e attivista per i diritti umani, a piede libero dall’8 dicembre 2021 dopo 22 mesi di custodia cautelare passati in carcere con accuse più gravi legate a dieci post su Facebook ma informalmente accantonate, è sotto processo presso una Corte della Sicurezza dello Stato per i reati minori (o d’emergenza) della sua città natale sul delta del Nilo. Rischia cinque anni di carcere.Patrick, nel processo in corso dal settembre 2021, è imputato per un articolo del 2019 in cui prendeva le difese dei copti, la minoranza cristiana d’Egitto, sottolineando le sanguinarie persecuzioni dell’Isis degli anni precedenti e due casi di discriminazione sociale e giuridica.
    Pur libero, il 31enne ricercatore in studi di genere ha un divieto di espatrio e non può lasciare l’Egitto. Il caso, assieme alla ricerca dei responsabili della tortura a morte di Giulio Regeni, ha una dichiarata rilevanza politica nei rapporti fra Italia ed Egitto. A Mansura, come in tutte le precedenti udienze per il prolungamento della custodia cautelare e del processo, dovrebbero portarsi diplomatici italiani e di altri Paesi nell’ambito di un monitoraggio europeo di processi rilevanti per il rispetto dei diritti umani in Egitto. Le presenze avvengono regolarmente su invito dell’ambasciata italiana al Cairo.  
    “Ieri, ancora una volta, i cittadini di Bologna si sono presi Piazza Maggiore per mostrare la loro solidarietà verso di me. Non hanno mai perso l’occasione, sin dal primo momento, per sostenermi”, ha scritto Zaki aggiungendo “non posso esprimere a parole quanto io sia grato a tutti voi. Difenderò sempre i diritti umani, in qualsiasi circostanza. Vi sarò per sempre grato”.
    “Ennesimo aggiornamento del processo infinito contro Patrick Zaki e altri due mesi di attesa. Patrick non mollerà e non mollerà Amnesty International. Ma è fondamentale che anche le nostre istituzioni facciano qualcosa perché questo processo si chiuda presto e bene e Patrick torni a Bologna”. Lo dice all’ANSA Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, commentando il rinvio al 9 maggio dell’udienza in Egitto per il ricercatore dell’Università di Bologna. “A maggio saranno trascorsi tre anni e tre mesi dall’inizio di questo incubo. Deve finire”, aggiunge Noury.
    “Continua l’odissea di Patrick Zaki. Non possiamo lasciarlo solo. Il governo italiano si attivi con le autorità egiziane affinché lo studente possa tornare a studiare a Bologna il prima possibile”, rende noto l’ufficio stampa gruppo Misto-Alleanza Verdi e Sinistra.

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    Prodi, ora ricostruire il Pd, le alleanze vengono dopo

    (ANSA) – ROMA, 28 FEB – “Il problema, chiunque avesse vinto,
    è ricostruire un partito che è in una fase di demoralizzazione
    totale”. Lo dichiara Romano Prodi a Forrest su Rai Radio 1
    commentando l’esito delle primarie del Pd. Su Schlein aggiunge:
    “lo scenario che ha davanti non è facile. Il partito non deve
    essere messo a posto dal punto di vista organizzativo, ma deve
    ripensare a sé stesso e a che obiettivi vuole”.   
    “Il mio sogno – prosegue – sarebbe che ogni settimana si
    trattasse in rete con decine di migliaia di persone su temi di
    cui parliamo a tavola e poi la segretaria il fine settimana va
    in una città e fa il riassunto di quello che si è detto: da
    questo si impara. Le alleanze vengono dopo”. (ANSA).