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    Meloni, India può facilitare strada per pace giusta in Ucraina

    (ANSA) – NUOVA DELHI, 02 MAR – “Modi conosce la posizione
    italiana di pieno sostegno all’Ucraina. Condividiamo l’auspicio
    che l’India, in qualità di presidente del G20, possa avere un
    ruolo per facilitare un percorso verso la cessazione delle
    ostilità e una pace giusta”. Lo ha detto a Nuova Delhi la
    presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo il bilaterale con
    il primo ministro indiano, Narendra Modi. (ANSA).   

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    Meloni, relazioni Italia-India diventano partenariato strategico

    (ANSA) – NUOVA DELHI, 02 MAR – “Abbiamo deciso di elevare
    rapporti a partenariato strategico perché le nostre relazioni
    sono estremamente solide, penso alla collaborazione commerciale:
    nell’interscambio abbiamo raggiunto la cifra record di quasi 15
    miliardi di euro, raddoppiando in due anni, ma siamo entrambi
    convinti che ci può fare di più”. Lo ha detto a Nuova Delhi la
    presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo il bilaterale con
    il primo ministro indiano, Narendra Modi. (ANSA).   

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    L'amara ironia del Gip: “Viaggi esotici verso Crotone”

    Gli “aurighi dei natanti” per intendere gli scafisti dei migranti. E il naufragio di domenica a 100 metri delle coste di Cutro diventa “l’ultima mareggiata pitagorica”. L’ordinanza d’arresto dei presunti scafisti alla guida del caicco poi naufragato, firmata dal Gip Michele Ciociola, è un documento condito da un linguaggio forbito e da toni sarcastici tali da sfiorare il black humour, quasi provocatorio, su una tragedia che conta almeno 67 morti. Un bilancio che è destinato a salire.
    Linguaggio e toni che il giudice inserisce in un ‘prologo’ dell’ordinanza, subito dopo i nomi degli indagati e i capi di imputazione. “In attesa dell’atteso ed osannato turismo croceristico – scrive – l’Italia per alcuni giorni scopre altri esotici viaggi alla volta di Crotone e dintorni”. E’ sempre nel prologo che Ciociola parla poi delle bande dei trafficanti di esseri umani come di “immarcescibili e sempre più opulente organizzazioni criminali” che “brindano all’ultima tragedia umanitaria”, riferendosi al terremoto che spingerà, secondo lui, migliaia di persone a fuggire dalla Turchia. I profughi che scappano dalla guerra sono invece i “disperati disposti a tutto pur di mettersi alle spalle un crudele presente e – sottolinea il giudice – un ancor più fosco futuro”.
    Lo stile insolito dell’ordinanza sui fatti di Cutro e sul “mortifero viaggio” prosegue: “ha trovato tragica epifania quanto già in tante occasioni sfiorato e preconizzato. Lungi dall’ergersi alla Cassandra di turno, chi scrive, gravato dagli orrori dell’ultima mareggiata pitagorica, si accinge a vagliare l’ultimo fermo disposto in materia di immigrazione clandestina”, scrive ancora il giudice prima di annunciare di entrare “nel merito delle apprezzande esigenze cautelari”.
    In altri passaggi riferiti agli scafisti finora individuati – definiti “principali nocchieri del mezzo nautico” – ci sono anche considerazioni in cui si fa presente “sul crinale esperienziale come, venuta meno la manovalanza russofona, negli ultimi mesi gli aurighi dei natanti siano quasi esclusivamente di nazionalità turca”. E riguardo alle immagini dei trafficanti individuate nei telefonini sequestrati si parla di foto che celebrano “l’epifania” di uno dei soggetti ritratti.
    Infine, nel capitolo sulla ‘Qualifica giuridica dei fatti’, il Gip scrive che “lo sbarco in questione non può essere ritenuto frutto di un epifenomenico accordo tra quattro amici al bar che, imbattutisi per caso fortuito in almeno 180 disperati, decidono di affrontare i perigli del mare per speculare sul desiderio di libertà dei disperati medesimi”. Infine il documento rimanda “ai posteri il gravoso compito di raccogliere, valorizzare e riscontrare gli elementi sintomatici già agli atti”.   

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    Meloni: 'lLideologia gender andrà a discapito delle donne'

    Meloni critica apertamente l’ideologia gender e spacca il fronte femminista.
    “Tutto questo andrà a scapito delle donne e le danneggerà”, dice la premier in un’intervista a Grazia, parole che aprono un fronte di pro e contro anche negli ambienti che si battono da sempre per la causa della parità. Se c’è chi bolla il pensiero di Meloni come “una operazione strumentale” che nulla a che fare il principio di uguaglianza ed esiste solo nei racconti degli estremisti anti-Lgbt+, c’è anche chi – come Arcilesbica- concorda con la premier perchè “un uomo non può essere donna per autodichiarazione”. Nell’intervista Meloni lamenta che “oggi si rivendica il diritto unilaterale di proclamarsi donna oppure uomo al di là di qualsiasi percorso, chirurgico, farmacologico e anche amministrativo”. Ricorda che maschile e femminile sono radicati nei corpi ed è “un dato incontrovertibile” e sostiene che tutto ciò andrà “a discapito delle donne” perchè per essere appunto donna “si pretende che basti proclamarsi tale, nel frattempo si lavora a cancellarne il corpo, l’essenza, la differenza”.Meloni ribadisce che “le prime vittime dell’ideologia gender sono le donne” e conclude: “La pensano così anche molte femministe”.
    Ed in effetti unica voce fuori dal coro è quella di Arcilesbica. La presidente Cristina Gramolini si dice “d’accordo” con Meloni proprio sul fatto che dare la possibilità ad un uomo di dichiararsi donna, al di là di qualsiasi percorso chirurgico, farmacologico e amministrativo, danneggi le donne. “Concordo con il fatto che – spiega – non si può saltare il corpo sessuato, cioè non si è donna essendo di sesso maschile per la sola autodichiarazione, questo nuocerebbe alla realtà e alle donne, ad esempio negli sport femminili o nelle politiche di pari opportunità”. Ma è anche dell’avviso che “l’ideologia gender è giusta quando si dice che si è uomini e donne nel tempo in modi diversi, che non è naturale la maschilità e la femminilità, mentre è naturale il corpo femminile e maschile. I ruoli sessuali sono storici, i corpi sono naturali”. Ma, almeno per ora, è una posizione isolata. E secondo alcuni nasce da lontano, come ricorda una militante di Non Una di Meno: “Non mi stupisce che una parte di femminismo sia in sintonia con Meloni perchè storicamente esclude e non riconosce le donne trans come donne. Questo però non è il nostro femminismo”. Per la presidente nazionale dell’Arcigay Natascia Maesi quella che Meloni definisce “sommariamente ‘proclamazione’ non è un atto arbitrario, un’alzata d’ingegno, un vezzo o un capriccio, è l’affermazione della propria identità di genere”.
    E su questo punto tutte le associazioni rivendicano il diritto all’autodeterminazione di ogni persona, “perché chi ha una identità di genere non conforme alle aspettative sociali non è una minaccia per la società, nè tanto meno per le donne”. “Per Meloni sembra ci siano orde di uomini che si vorrebbero autodichiarare donne per ricevere chissà quali vantaggi: un’idea priva di senso in un mondo in cui essere donna – sostiene Non Una di Meno – non è un elemento che porta privilegi o vantaggi”. Anzi, ricorda Antonella Veltri, presidente D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza- “più che essere vittime della non meglio definita teoria gender, le donne continuano a subire la violenza maschile”.
       

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    Familiari delle vittime: 'Si riscrive la storia della strage'

       “Da oggi si riscrive la storia della strage bergamasca e lombarda, la storia delle nostre famiglie, delle responsabilità che hanno portato alle nostre perdite. La storia di un’Italia che ha dimenticato quanto accaduto nella primavera 2020, non a causa del Covid19, ma per delle precise decisioni o mancate decisioni”. Lo scrive l’associazione dei familiari delle vittime Covid19 #Sereniesempreuniti’, commentando la chiusura dell’inchiesta bergamasca che vede indagati, tra gli altri, anche l’ex premier Conte, l’allora ministro della Salute Speranza, il governatore lombardo Attilio Fontana e l’ex assessore alla Sanità Giulio Gallera.   

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    Speranza: 'Sono sicuro di aver agito per interesse Paese'

        “Apprendo da agenzie di stampa notizie riguardanti l’inchiesta di Bergamo. Ho sempre pensato che chiunque abbia avuto responsabilità nella gestione della pandemia debba essere pronto a renderne conto. Io sono molto sereno e sicuro di aver sempre agito con disciplina ed onore nell’esclusivo interesse del Paese. Ho piena fiducia come sempre nella magistratura”. Così l’ex ministro della Salute, Roberto Speranza. 

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    Conte: 'Massima disponibilità a collaborare all'inchiesta'

       “Apprendo dalle agenzie di stampa notizie riguardanti l’ inchiesta di Bergamo. Anticipo subito la mia massima disponibilità e collaborazione con la magistratura. Sono tranquillo di fronte al Paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica”. Così in una nota il Presidente del M5S Giuseppe Conte.   

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    Naufragio, Schlein contro Piantedosi: “Parole indegne, si dimetta”

    “Attendiamo fiduciosi delle indagini della magistratura (sul naufragio di migranti a Cutro ndr), ma dal punto di vista politico mi unisco alle voce dei colleghi che mi hanno preceduto e che suggeriscono le sue dimissioni e dalla presidente Giorgia Meloni una profonda riflessioni, anche sul ministro Salvini e sul ministro Giorgetti”. Lo ha detto la neosegretario del Pd Elly Schlein intervenendo nel dibattito in Commissione Affari costituzionali della Camera rivolgendosi al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dopo che prima di lei avevano chiesto al ministro di dimettersi Magi (+Europa), Zaratti (Avs) e Colucci (Avs).

    Naufragio Cutro, Guardia costiera: ‘Operato secondo nostre regole d’ingaggio’

    Le parole del ministro Piantedosi sui migranti “sono apparse a tutta Italia indegne, disumane e inadeguate al ruolo ricoperto”, ha detto Schlein commentando le affermazioni dello stesso Piantedosi sull’assenza di senso di responsabilità dei migranti che si imbarcano con i figli. “C’è un’altra assenza grave, quella della voce di Giorgia Meloni non solo su Crotone (il naufragio dei migranti ndr) ma anche su quanto accaduto a Firenze. Bisogna chiamare le cose per quello che sono: è stata una aggressione squadrista, e stigmatizzo anche le parole del ministro Valditara” sulla lettera della preside, ha detto la segretaria del Pd.Schlein è intervenuta dopo che Magi, Zaratti e Colucci avevano chiesto chiarimenti sulla catena di comando che ha portato a considerare l’arrivo del barcone di migranti come una operazione di polizia (low enforcement) e non di salvataggio (Sar), con invio quindi di imbarazioni della Guardia di Finanza al posto della Guardia costiera. Schlein si è inserite quindi in queste considerazioni con il suo intervento: “Chiediamo che siano chiarite – ha affermato – le precise dinamiche. Le dichiarazioni di queste ore del comandante Aloi, che si poteva intervenire, che il mare era forza 4 e non forza 7, indicano che le motovedette potevano intervenire con quel mare, ma che non c’è stato l’intervento che poteva evitare strage”. “Sono passate 7 ore – ha insistito Schlein – dalla comunicazione di Frontex alle 22 di sabato; vogliamo sapere la precisa comunicazione, perché sappiamo che Frontex aveva segnalato una significativa presenza termica sul barcone, che significa che c’erano molte persone, tanto è vero che ci sono stati due tentativi di salvataggio da parte della Guardia di Finanza”. Schlein ha poi commentato le parole del ministro che aveva affermato che finalmente l’Ue sta affrontando il tema dell’immigrazione: “all’Unione europea – ha detto la segretaria del Pd – ponete le domande sbagliate, dovete chiedere una Mare Nostrum europea e la fine della criminalizzazioni delle Ong, e dovete chiedere la riforma di Dublino, a cui al Parlamento europeo eravamo arrivati nel 2017, ma le forze dell’attuale maggioranza hanno votato contro; e dovete chiedere l’accesso attraverso vie legali” dei migranti “in Italia ed in Europa”.Salvini: volgare fare politica attaccando lo Stato. “Solo pensare che il ministro dei Trasporti che è papà abbia non solo detto ma anche solo pensato di non intervenire è un oltraggio: chi vuole fare polemiche, far politica su questo, lasci in pace lo Stato, la Guardia costiera. Se uno non è avvisato non interviene, se è avvisato a cose avvenute fa il possibile. Prima della strage nessuno è stato avvisato”. Lo afferma il leader della Lega, vicepremier e ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini, intervenendo a una iniziativa della Fondazione Luigi Einaudi.
    Migranti, Gasparri: ‘Dimissioni di Piantedosi? Dovrebbe farlo chi specula’

    “L’assetto aereo Frontex che per primo ha individuato l’imbarcazione dopo le 22 del 25 febbraio a 40 miglia nautiche dall’Italia non aveva segnalato una situazione di pericolo o distress a bordo, evidenziando la persenza di una persona sopra coperta e altre sotto coperta e una buona galleggiabilità dell’imbarcazione. Poi c’è stato un peggioramento delle condizioni meteo”, ha detto il ministro dell’Interno Piantedosi, in audizione alla Commissione Affari costituzionali della Camera sulle linee programmatiche del dicastero.Riguardo al naufragio di Cutro la Procura “ha iscritto nel registro degli indagati quattro scafisti”, ha detto il ministro dell’Interno.”Il collega Lollobrigida, che non ho sentito e che ha chiarito il senso delle sue parole, ha fatto programmazione per i prossimi cinque anni. Calcolando che ci sono stati 83mila ingressi regolari nel 2022 e se le richieste al nostro mercato del lavoro sono di 500mila ingressi regolari, basta moltiplicarlo per cinque ed ecco il proposito di rappresentare a tutti come mandato di governo di mezzo milione di ingressi regolari”.”Se c’è stata un debolezza del ministero mi assumerò e mi assumo tutte le mie responsabilità”, lo ha detto il ministro dell’Interno nella sua replica alle domande dei deputati dopo il naufragio di Cutro. “Se andiamo a vedere morti e tragedie degli anni scorsi, in passato sono successi altri episodi simili. Se uno guarda il bilancio di quello che avviene da molti anni, i fatti smentiscono” l’assunto di un ministero debole, ha aggiunto Piantedosi il quale ha anche detto: “Questo governo prima ancora di questa tragedia ha dimostrato di avere riguardo rispetto a quello che c’è dietro ai processi migratori. Noi ci siamo posti il problema prima”.

    Agenzia ANSA

    “Occorre lavorare tutti insieme per ribadire il principio che in Europa si entra solo legalmente e quindi in condizione di totale sicurezza” e “sviluppare e potenziare i canali legali di migrazione, distinti tra chi ha diritto alla protezione” e “chi inten… (ANSA)