Via libera definitivo dell’Aula della Camera al decreto legge Ilva. Il testo, su cui il governo ieri aveva incassato a Montecitorio, è stato approvato definitivamente con 144 voti a favore, 103 contrari e 16 astenuti (il Terzo Polo e le Minoranze linguistiche).
“Così lo Stato torna in campo! Con l’approvazione, ad ampia maggioranza, del decreto Ilva sono state poste le condizioni per il rilancio industriale, ora tocca all’azienda: investimenti, produzione, occupazione”. E’ il commento del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso che in un tweet aggiunge: “Non molliamo. Insieme si può”.
LE REAZIONI POLITICHE
“Non possiamo votare a favore di questo decreto perché riteniamo non possegga né la visione strategica necessaria né soluzioni durature, che non vadano oltre il semplice reperimento di nuovi fondi. Con la responsabilità che però ci contraddistingue, siamo consci di come dietro questa grande realtà nazionale, ci siano i diritti fondamentali della comunità tarantina, che non può vedersi negare: quello alla salute in primis, quello all’occupazione dei ventimila lavoratori e del relativo indotto, così come quello legato alla difesa di un settore fondamentale quale quello dell’acciaio. Con il governo Gentiloni e con Carlo Calenda ministro, furono individuati un socio privato e ben 4 miliardi di euro di investimenti, messi a terra per coniugare bonifiche e sviluppo dell’azienda. Tutto stracciato dall’ambientalismo farlocco del governo Conte I e da quella rincorsa ad un presunto “acciaio green” che non esiste e che, ove esistesse, non risulterebbe competitivo nei costi e nella disponibilità. Eccessi e partigianerie che rifiutiamo anche sulla fondamentale questione dello scudo penale, che non possiamo non condividere, e che non significa diritto ad inquinare ma consapevolezza, per gli imprenditori coinvolti, di poter operare senza temere avvisi di garanzia”. Così Fabrizio Benzoni, deputato di Azione-Italia Viva in dichiarazione di voto al Dl Ilva stamattina in aula.
“Costruire il futuro, salvaguardando l’occupazione. La strategia del governo sull’ex Ilva è chiara e pragmatica. E’ necessario tutelare la produzione contestualmente all’attivazione delle procedure necessarie per ecologizzare quello che rappresenta un polo strategico dell’economia nazionale e un pilastro dell’occupazione sul territorio. Ricorrendo, come è giusto che sia, anche a norme eccezionali, ma necessarie e urgenti”. Lo dichiara Davide Bellomo, deputato della Lega e componente della commissione Giustizia della Camera.
“Con l’assurdo decreto Ex Ilva, su cui annuncio fortemente il voto contrario del Movimento 5 Stelle, il governo sta legittimando la libertà di inquinare impunemente e di mettere a rischio la vita dei cittadini di Taranto”. Così Leonardo Donno, deputato e coordinatore regionale M5S Puglia, durante la dichiarazione di voto in Aula alla Camera.
“Pd e M5s per onestà intellettuale dovrebbero spiegare che stanno votando contro il Decreto che stanzia sino ad 1 miliardo di euro per immettere liquidità’ in un’impresa che, diversamente, sarebbe destinata al fallimento. Dovrebbero spiegare ai lavoratori ed alle imprese che senza questo provvedimento il loro futuro certo e’ la disoccupazione e quello delle loro famiglie e dei loro figli e’ la disperazione.Con il decreto che ci apprestiamo ad approvare la società’ Acciaierie d’Italia può ricevere i primi 680 milioni di euro essenziali per consentire all’impresa di avere la liquidità necessaria per far fronte al caro energia ed al pagamento delle aziende dell’indotto. Il decreto introduce poi un altro aspetto importante, rappresentato dal porre un limite ai compensi degli amministratori straordinari condizionati anche ai risultati raggiunti. In ordine all’art. 7 (responsabilità penale) abbiamo sentito di tutto, sino alla idiozia giuridica di essere accusati di avere ripristinato il “diritto di uccidere”. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a vili strumentalizzazioni che nulla hanno a che vedere con lo spirito ed il dettato della norma. Si tratta di una norma che tutela chi esegue il piano ambientale e di buonsenso perchè fondamentale al fine di garantire coloro i quali intendano investire nell’acciaieria ex Ilva che ricordiamo è’ un’impresa di interesse strategico nazionale”. Lo ha detto il deputato di Fratelli d’Italia Dario Iaia