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    Schlein, con Bonaccini d'accordo su unitarietà del Pd

    (ANSA) – BOLOGNA, 03 MAR – “Ci siamo trovati sulla necessità
    di garantire la massima unitarietà in questa fase nuova del Pd e
    abbiamo avviato un confronto che proseguirà nei prossimi giorni
    per lavorare assieme per il rilancio del Pd e per le sfide che
    ci aspettano”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, al
    termine dell’incontro con Stefano Bonaccini. Per quanto riguarda
    i ruoli “ne parleremo nei prossimi giorni”. I due sfidanti alle
    primarie hanno avuto un colloquio di un’ora e mezzo nella sede
    bolognese del Pd. (ANSA).   

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    Radicali italiani, 41 bis è tortura, Onu ha ragione

    (ANSA) – ROMA, 03 MAR – “Non possiamo che condividere quanto
    scritto dal Comitato Onu sulla questione riguardante il
    cosiddetto Caso Cospito. Le violazioni dell’articolo 7 e
    dell’articolo 10 sono lampanti. Tuttavia bisogna nuovamente
    sottolineare come il 41 bis sia una forma di tortura non solo
    per Cospito ma per tutti i detenuti oggetto del cosiddetto
    carcere duro”. Così in una nota Massimiliano Iervolino,
    segretario di Radicali Italiani.   
    “L’obiettivo principale dell’inasprimento del regime di
    detenzione – voluto ed attuato dopo l’uccisione di Falcone e
    Borsellino nel 1992 – era di eliminare le comunicazioni dei boss
    con l’esterno: possibile che questo giusto obiettivo, ancora
    oggi, si possa raggiungere solo attraverso la tortura dei
    detenuti? E poi si possono definire le oltre 700 persone in
    carcere duro come pericolosi criminali che hanno ancora la
    capacità di incidere all’esterno? E infine quali risultati ha
    portato il 41 bis in termini di lotta alla criminalità
    organizzata? A trent’anni dalla strage di Capaci e di Via
    D’Amelio una cosa certa la possiamo affermare: è stata sconfitta
    la mafia stragista corleonese ma non la criminalità organizzata
    nel suo complesso. La camorra, la mafia e la ‘ndrangheta si
    combattano con l’antiproibizionismo non con la tortura”,
    conclude. (ANSA).   

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    Meloni, record di occupati, è una nazione che riparte

    (ANSA) – ROMA, 03 MAR – “Record storico di occupati: il
    valore più alto da gennaio 2004. L’Italia che produce, che crea
    ricchezza e posti di lavoro non si è mai arresa, nemmeno di
    fronte alla difficoltà. Una Nazione che riparte, nonostante ci
    fosse chi puntava sulla sua disfatta”. Lo scrive su Twitter la
    premier Giorgia Meloni, commentando i dati Istat.   
    “Ora – aggiunge – al lavoro per migliorare i dati
    sull’occupazione giovanile, incentivando misure come la
    decontribuzione per gli under 36 fatta in legge di bilancio.   
    Avanti così”. (ANSA).   

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    Meloni ad Abu Dhabi, incontro con il ministro dell'Industria

    La missione della premier Giorgia Meloni negli Emirati Arabi Uniti si apre con un incontro in una sala dell’aeroporto internazionale di Abu Dhabi con il ministro dell’Industria e della tecnologia avanzata e presidente designato della Cop28, Sultan Al Jaber.
    “È stato un onore per me inaugurare il Raisina Dialogue di quest’anno – ha scritto sui social la premier Giorgia Meloni, prima di lasciare l’India per volare ad Abu Dhabi -, e farlo davanti a un pubblico così straordinario. Un pubblico che include rappresentanti di tutto il G20, con cui l’Italia condivide una responsabilità speciale per trovare soluzioni alle nostre comuni sfide globali. Stiamo resistendo a una terribile tempesta che sta rendendo difficile la navigazione delle nostre navi. Ma ora possiamo fare la differenza”.

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    Migranti: Paita, anche Conte deve rendere conto del suo operato

    (ANSA) – ROMA, 03 MAR – “I 5 stelle chiedono Salvini in aula.   
    L’ho chiesto anche io e lo ribadisco. Solo che a rendere conto
    del suo operato dovrebbe essere anche e soprattutto Giuseppe
    Conte che ha condiviso ed emanato le regole che hanno
    indebolito l’azione di salvataggio delle persone in mare. Invece
    tace, da giorni. Così su twitter, Raffaella Paita, presidente
    di Azione-Italia Viva in Senato. (ANSA).   

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    Santanchè, tragedie con i migranti accadute con tutti i governi

    (ANSA) – FIRENZE, 03 MAR – “Dire che non c’è stato il governo
    è sbagliato, perché si è recato immediatamente il ministro
    competente, e quindi respingo l’accusa che il governo non ci
    sia”. Lo afferma Daniela Santanché, ministro del Turismo,
    parlando del naufragio di Cutro a margine della convention di
    Federcongressi&eventi . “Certo che queste tragedie – ha spiegato
    -, vedere quelle tante bare bianche, ci fanno stare male.   
    Ricordo che queste tragedie ci sono state con tutti i governi,
    purtroppo: dal governo Prodi al governo Letta, al governo Renzi,
    quindi bisogna anche stare attenti, perché ho letto titoli di
    giornali che non fanno onore alla nostra Italia”. (ANSA).   

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    Mattarella emana il dl Ucraina

    Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha emanato il dl recante “Disposizioni urgenti in materia di protezione temporanea per le persone provenienti dall’Ucraina” e contestualmente l’autorizzazione per la presentazione del relativo disegno di legge di conversione alle Camere.

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    'Ricordare il golpe in Cile pensando al domani'

    SANTIAGO DEL CILE – Non solo memoria, ma anche democrazia e futuro. Questi i tre concetti principali al centro del programma di commemorazioni al via in Cile per ricordare i 50 anni dal tragico golpe di Pinochet, l’11 settembre del 1973. Un anniversario che – spiega in un’intervista all’ANSA il coordinatore della presidenza Boric, Patricio Fernandez – cade in “un contesto di grandi trasformazioni”, con il Paese immerso nello sforzo di lasciarsi dietro l’ultima eredità di quella dittatura (la Costituzione di Pinochet) cercando allo stesso tempo di capire che tipo di democrazia vuole darsi.    “La democrazia sta vivendo un momento di difficoltà in tutto il mondo e il Cile è un Paese che sa cosa significa perderla.    Questo anniversario rappresenta una buona opportunità per discutere tra di noi, ma anche per invitare la comunità internazionale a pensare e impegnarsi per la democrazia”, afferma Fernandez. Al coordinatore della presidenza per le commemorazioni dell’anniversario non sfugge inoltre un dato essenziale: “Il golpe è stato un momento che ha marcato un’epoca ma oggi più del 70% dei cileni sono nati dopo il ’71”, ha affermato. “Si tratta di persone che non hanno partecipato a quello scontro di ideologie ma che lo hanno ereditato”.    Fernandez – che è giornalista e scrittore, ed ha fatto parte dell’Assemblea Costituente eletta dopo le proteste sociali – ricorda che “in Cile esiste un debito ancora pendente di verità, giustizia, e riparazioni per le vittime dei diritti umani, su cui il governo intende proseguire e accelerare”. “Tutti sanno che in Cile si torturò e si uccise, ma la domanda ora è che cosa facciamo con quello che ci è successo? Come possiamo utilizzarlo per costruire un futuro migliore, come aiutare affinché questo sia un momento di incontro, un’opportunità per discutere del valore della democrazia e l’importanza di prendersene cura”, ha aggiunto.    Fernandez ha definito quella del giovane presidente Boric come “una generazione che è passata dall’università al governo”, una caratteristica che la rende adeguata a guidare il Paese nell’attuale contesto di trasformazioni. “C’è un mondo nuovo che stiamo vedendo nascere, e il fatto che ci sia un governo giovane conferisce all’attuale processo maggiore agilità e freschezza”, ha sottolineato. Nelle commemorazioni dei cinquant’anni del golpe, spiega inoltre Fernandez, ci sarà spazio anche per ricordare i gesti concreti della comunità internazionale in solidarietà con i perseguitati della dittatura di Pinochet e con gli oltre 200 mila cileni esiliati all’estero negli anni tra il 1973 e il 1990. Se i morti e i desaparecidos non sono stati più dei 3.227 riconosciuti ufficialmente si deve anche a questi gesti, ha affermato. “Sarà anche un momento per ringraziare la solidarietà internazionale che permise di salvare moltissime vite. L’Italia, insieme al Messico, alla Francia, alla Svezia, e all’Argentina, è uno dei Paesi che ha maggiormente dimostrato la sua solidarietà con il Cile durante l’epoca della dittatura e a cui dobbiamo un ringraziamento speciale”, ha affermato Fernandez, ricordando che dopo il golpe “a Roma c’è stata una manifestazione di circa un milione di persone”.    “In un momento in cui nel mondo sono in auge i nazionalismi e le persecuzioni contro i migranti, potrebbe essere un buon momento per ricordare i valori che predominavano in quell’epoca e che hanno salvato la vita di molti cileni”, ha auspicato Fernandez.