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    Sindaco di Cutro, il Consiglio dei ministri sarà in Comune

    (ANSA) – CUTRO, 06 MAR – Il Consiglio dei ministri convocato
    dalla presidente Giorgia Meloni per giovedì 9 marzo, in
    relazione al naufragio del barcone carico di migranti del 26
    febbraio, si terrà nella sala consiliare del Comune di Cutro. Lo
    ha detto all’ANSA il sindaco del centro del Crotonese, Antonio
    Ceraso. “La nostra sala consiliare – ha detto Ceraso – è
    perfettamente adeguata. Avrei fatto volentieri a meno di una
    riunione del Governo proprio a Cutro, perché non avrei mai
    voluto che proprio da noi si verificasse una tragedia simile, ma
    l’iniziativa della presidente Meloni è un faro acceso su quanto
    é avvenuto affinché non si ripeta mai più”.   
    “La decisione di convocare il Consiglio dei ministri proprio a
    Cutro dopo quanto è accaduto davanti alla nostra costa – ha
    aggiunto il sindaco Ceraso – dimostra che c’é un’adeguata
    attenzione da parte dello Stato. Il problema adesso, però, è
    trovare una strategia da portare a livello europeo per evitare
    che in futuro avvengano tragedie simili”.   
    “Il metodo che viene seguito per gestire queste situazioni – ha
    detto ancora il primo cittadino di Cutro – non mi compete. C’è
    però da riflettere su come avvengono questi terribili viaggi e
    sul perché non si faccia nulla per impedirli. Queste persone
    arrivano per disperazione e, pur di partire dai loro Paesi,
    mettono in conto anche il rischio della vita. È su questo che
    serve una riflessione adeguata. Il mio pensiero, comunque, resta
    fisso sulle vittime e sull’immane tragedia che abbiamo vissuto.   
    E ciò che mi chiedo come facciano i parenti delle vittime a
    rassegnarsi di fronte a quanto è accaduto. Il dramma che stanno
    vivendo é immenso. Così come mi chiedo come facciano i
    superstiti a continuare a vivere avendo nella mente in modo
    incancellabile il ricordo della tragedia che hanno vissuto”.   
    (ANSA).   

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    Zuffada, rafforzare la presenza femminile a tutti i livelli

    (ANSA) – PADOVA, 06 MAR – “Azioni concrete per aumentare il
    numero di donne nei quadri manageriali: si comincia con
    l’assicurarsi che ci sia una presenza femminile in tutti i
    livelli precedenti, che si stabilisca quella struttura di
    candidate per le posizioni più alte. Le donne devono avere
    l’opportunità di partecipare anche con azioni proattive. Se non
    ci sono le donne nel pool, gli uomini devono preoccuparsi di
    dire che il pool non va bene”. Lo ha detto all’ANSA Cinzia
    Zuffada, associate chief scientist del Jet Propulsion Laboratory
    (Jpl) della Nasa e presidente dell’Italian Scientists and
    Scholars in North America Foundation (ISSNAF), a margine della
    conferenza di Padova.   
    “Ad esempio il mio ufficio del Jpl è responsabile di una
    serie di premi che riconoscono i contributi. Quando andiamo a
    verificare i candidati e vediamo che non ci sono donne, non
    diamo i premi. In questo modo ci assicuriamo che i manager
    all’interno delle organizzazioni si preoccupino di produrre
    candidate”, ha aggiunto Zuffada. “C’è una storia di scarsa
    visibilità della produzione femminile, ma se nessuno dice nulla,
    questo si perpetua. Invece se si fa attenzione ai numeri in
    corso d’opera si può aggiustare il tiro”. (ANSA).   

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    Commissione Ue: a breve una risposta alla lettera di Meloni sui migranti

        Una portavoce della Commissione Europea ha ricordato di aver ricevuto la lettera inviata dalla presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni e che una risposta arriverà “a breve”. “Siamo completamente d’accordo sul fatto che bisogna prendere delle misure ed ecco perché la presidente della Commissione ha parlato di raddoppiare gli sforzi per adottare il Patto sulla migrazione e l’attuazione del piano d’azione sulla rotta del Mediterraneo centrale”, ha aggiunto il portavoce. 
       “Se non affrontiamo le cause che sono alla base della migrazione, ci troveremo davanti ad altre tragedie”. Lo ha detto una portavoce della Commissione europea tornando sulla tragedia al largo delle coste di Crotone. La portavoce ha ribadito che le vite in mare “vanno sempresalvate”, al di là delle ragioni che hanno portato all’originarsi degli eventi di ricerca e soccorso, che sono organizzati dagli Stati membri.
          

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    Ucraina: Londra, la Russia schiera carri armati vecchi di 60 anni

    L’esercito russo sta inviando al fronte carri armati obsoleti per compensare le perdite di veicoli corazzati pesanti subite dall’inizio dell’invasione: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence.
    Il rapporto, pubblicato su Twitter, indica che Mosca sta mandando in Ucraina carri armati principali T-62 vecchi di 60 anni. “Esiste la possibilità concreta che anche le unità della Prima Armata carri armati delle Guardie (1 GTA), che si suppone sia la principale forza armata russa, vengano riequipaggiate con T-62 per compensare le perdite precedenti”, scrivono gli esperti di Londra ricordando che, a partire dal 2021, la 1 GTA avrebbe dovuto ricevere i carri armati di nuova generazione T-14 Armata MBT. Inoltre, negli ultimi giorni sono stati visti per la prima volta in Ucraina anche i mezzi blindati per il trasporto delle truppe BTR-50, usati per la prima volta nel 1954.
    Il ministero sottolinea che dall’estate scorsa, circa 800 T-62 sono stati ritirati dai depositi e su alcuni di essi sono stati installati sistemi di avvistamento aggiornati, che molto probabilmente ne miglioreranno l’efficacia di notte. Tuttavia, conclude il rapporto, entrambi questi tipi di veicoli d’epoca presentano molte vulnerabilità sul campo di battaglia, tra cui l’assenza di una moderna corazza reattiva agli esplosivi.

    Ucraina, russi usano superbomba da 1.500 kg per prima volta

    WAGNER SOLLECITA MUNIZIONAMENTIIl capo del gruppo paramilitare russo Wagner, Yevgeny Prigozhin, si lamenta di nuovo della mancanza di munizioni al fronte – dove i suoi mercenari sono impegnati soprattutto a Bakhmut – e torna a parlare di “tradimento” da parte di Mosca per i ritardi nelle consegne. I combattenti del Gruppo Wagner sono in prima linea nella battaglia per Bakhmut, città orientale che la Russia cerca di conquistare da diversi mesi e dove le forze di Mosca e Kiev hanno subito pesanti perdite. Prigozhin avverte che “se Wagner si ritira ora da Bakhmut, l’intero fronte crollerà”.SU BAKHMUT SCONTRO FRA ZELENSKY E IL GENERALEE’ scontro aperto tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il comandante in capo delle forze armate, il generale Valery Zaluzhny sulle decisioni da prendere su Bakmut, la città del Donetsk dove da mesi infuriano sanguinose battaglie. Lo riporta la Bild. Secondo informazioni da diverse fonti della leadership politica ucraina, Zaluzhny qualche settimana fa ha raccomandato di considerare la possibilità di lasciare Bakhmut per ragioni tattiche. Il capo dello Stato su Bakhmut ha un’opinione completamente diversa, hanno riferito le fonti alla Bild.  Secondo il consigliere del capo della autoproclamata Repubblica filorussa di Donetsk, sono 10mila i soldati ucraini rimasti a difendere la città dall’assalto delle truppe russe.Il governo ucraino ha dichiarato alla Bild che la decisione di restare a Bakhmut è stata quella giusta, perché attaccando la città l’esercito russo ha subito danni considerevoli, sia in termini di soldati che di materiale. Gli ambienti militari ucraini affermano – riferisce la pubblicazione – che il comandante in capo sta lavorando solo per la vittoria contro le truppe russe e si preoccupa di proteggere al meglio i suoi soldati. Tra i combattenti che si trovano nella città del Donetsk, la maggior parte probabilmente condivide la posizione di Salushny.In seguito alle voci su un possibile ritiro delle forze di Kiev dalla città, la presidenza ucraina oggi ha dichiarato che l’esercito ucraino intende “rafforzare” le sue posizioni a Bakhmut. I comandanti in capo delle forze armate ucraine “si sono espressi a favore del proseguimento dell’operazione difensiva e del rafforzamento delle nostre posizioni a Bakhmut” durante un incontro di oggi con il capo di Stato Volodymyr Zelensky, ha dichiarato la presidenza in un comunicato.NUOVI BOMBARDAMENTILe forze di Kiev hanno intanto abbattuto la notte scorsa 13 droni kamikaze Shahed su un totale di 15 lanciati dalle forze russe, ha reso noto il portavoce dell’Aeronautica. La città di Kramatorsk è stata oggetto di un attacco missilistico nel quale una scuola è stata distrutta e sono stati danneggiati 15 edifici residenziali, mentre secondo la tv statale ucraina Suspilne, nelle ultime 24 ore 29 raid sono stati sferrati sulla regione del Donetsk.Due caccia MiG-29 e Su-27 delle forze ucraine sono state abbattute dai sistemi di difesa aerea russi. Secondo quanto riportato da Ria Novosti, Mosca avrebbe abbattuto anche un un elicottero Mi-8 e nove droni. Sull’altro fronte, il governatore della regione russa di Kursk, Roman Starovoitt, ha affermato che le forze ucraine hanno sparato contro il villaggio di confine di Iskra, rimasto senza elettricità perchè le “strutture di approvvigionamento energetico” nel distretto di Khomutiv sono state danneggiate. Inoltre, almeno una persona è rimasta ferita la notte scorsa in Russia, quando le difese aeree hanno abbattuto tre missili sulla regione meridionale di Belgorod, vicino al confine con l’Ucraina: lo ha reso noto su Telegram il governatore della regione.

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    Renzi perde la causa 'Il tribunale non è un bancomat'

        Il tribunale civile di Firenze ha respinto una richiesta di risarcimento danni da 200.000 euro fatta dal senatore di Italia Viva Matteo Renzi contro il Corriere della Sera ma nella sentenza, oltre a spiegare i motivi della decisione, il giudice Susanna Zanda scrive che la somma pretesa “al di là della infondatezza della domanda, ha una palese e ingiustificata carica deterrente, specie ove collocata nell’alveo di iniziative volte ad usare il tribunale civile come una sorta di bancomat dal quale attingere somme per il proprio sostentamento, anche quando lo si coinvolge senza alcun fondamento”. Lo riporta il quotidiano Il Tirreno stamani.
        Matteo Renzi dovrà pagare 16.000 euro di spese processuali a Rcs, al direttore Luciano Fontana e alla giornalista Fiorenza Sarzanini, autrice di un articolo del 4 dicembre 2019 dedicato al caso Open, l’ex fondazione al centro di un’inchiesta per finanziamento illecito ai partiti che promuoveva iniziative politiche di Renzi al vertice del Pd. Secondo Renzi l’articolo era pieno di affermazioni false. Invece il giudice Zanda ha sottolineato la correttezza dei contenuti riportati rispetto all’inchiesta e alle fonti documentali. Il giudice scrive, in alcuni passaggi, che “l’articolo rispetta il canone della verità in quanto esprime esattamente il contenuto di una nota informativa dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia” e che la “dicitura ‘regalo fatto a Renzi’ non è diffamatoria perché nel titolo del paragrafo è scritto chiaramente ‘prestiti'” rispetto a versamenti di denaro nell’ambito delle attività di Open. Quindi, riporta sempre il quotidiano, per il giudice Zanda l’articolo è corretto e “Renzi non deve usare i tribunali come bancomat”.    

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    Iran, Khamenei ha graziato 80mila arrestati durante proteste

    (ANSA) – ISTANBUL, 06 MAR – I prigionieri nelle carceri
    iraniane che sono stati recentemente graziati dalla Guida
    suprema del Paese Ali Khamenei sono oltre 80mila. Lo ha fatto
    sapere il capo della Magistratura Gholam-Hossein Mohseni-Eje’i,
    come riporta Irna, aggiungendo che il numero totale potrebbe
    arrivare a 90mila.   
    Il mese scorso il presidente iraniano Ebrahim Raisi aveva
    fatto sapere che, dopo l’ordine di Khamenei, il governo è stato
    autorizzato a concedere la grazia per studenti universitari,
    sportivi e giornalisti che erano stati arrestati nei mesi scorsi
    per la loro partecipazione alle proteste anti governative
    esplose in settembre dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne di
    origine curda morta dopo essere fermata perché non portava il
    velo in modo corretto. (ANSA).   

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    Silli, sinergia tra scienza e diplomazia chiave per la crescita

    (ANSA) – ROMA, 06 MAR – La Conferenza di Padova è “un
    appuntamento fondamentale per la ricerca e l’innovazione,
    un’opportunità per una riflessione sulle prospettive e sulle
    strategie di diplomazia scientifica che coinvolge i principali
    attori della ricerca italiana”. Lo ha detto il sottosegretario
    agli Esteri Giorgio Silli aprendo la conferenza delle Addette e
    degli Addetti Scientifici e Spaziali.   
    Silli ha sottolineato la “scelta innovativa della Farnesina
    di ospitare per la prima volta in una sede accademica addetti
    scientifici e spaziali, scelta ispirata al profilo di eccellenza
    di questo ateneo”, che ha festeggiato gli 800 anni dalla
    fondazione.   
    Il sottosegretario ha posto l’accento sulla “sinergia tra la
    dimensione accademica e quella della diplomazia scientifica”,
    che è fondamentale per “potenziare la proiezione dell’Italia in
    ambiti che offrono maggiori prospettive di crescita”. In questo
    ambito il ministero degli Esteri “ha recentemente incrementato
    la rete degli addetti scientifici e spaziali di oltre il 70%,
    con un investimento senza precedenti per la promozione
    dell’eccellenza scientifica italiana e per il confronto con il
    mondo della ricerca”.   
    A Padova “nella sessione di apertura vogliamo porre l’accento
    sul contributo determinante di ricercatrici e scienziate, a
    testimonianza di come la scienza si ponga al di sopra delle
    questioni di genere”, ha spiegato Silli. Ricordando i “molti
    esempi del merito basato esclusivamente sul valore della
    conoscenza e dell’apprendimento”. E da questo punto di vista
    “l’Italia è orgogliosa di testimoniare e promuovere sul piano
    internazionale il ruolo delle donne nella scienza. Per questo
    motivo è stato istituito il premio ‘Science, She Says!’ a 5
    ricercatrici al di sotto dei 40 anni provenienti da altrettante
    aree del mondo”, e che ritireranno il riconoscimento oggi.   
    (ANSA).   

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    Valentina Tereshkova compie 86 anni, gli auguri di Putin

    (ANSA) – MOSCA, 06 MAR – Il presidente russo Vladimir Putin
    ha inviato un messaggio di auguri a Valentina Tereshkova, la ex
    cosmonauta e prima donna nello spazio, che oggi compie 86 anni.   
    Lo rende noto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.   
    Tereshkova, ingegnere aeronautico e membro del partito Russia
    Unita di Putin, è attualmente deputato della Duma, la camera
    bassa del Parlamento, ed è soggetta a sanzioni da parte degli
    Usa e della Ue. A tutt’oggi rimane l’unica donna ad avere
    compiuto un viaggio nello spazio da sola. Successivamente ha
    continuato a lavorare nel programma spaziale come istruttrice
    dei cosmonauti ed è arrivata al grado di generale
    nell’Aeronautica militare. (ANSA).