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    Soumahoro: “Una norma con il mio nome? La diffamazione è continua”

       Il deputato Aboubakar Soumahoro stigmatizza l’espressione utilizzata nel descrivere la stretta sulle inadempienze nella gestione dei centri per migranti che è stata definita “norma anti-Soumahoro”. La norma è contenuta nella bozza di decreto legge migranti oggetto del cdm a Cutro.    “Per l’ennesima volta – scrive il deputato – il mio nome viene associato alla mala gestione dei centri d’accoglienza per i richiedenti asilo in modo palesemente denigratorio. Sono attacchi diffamatori. Io sono estraneo alla gestione di ‘centri’, tant’è vero che non risulto in alcun modo coinvolto nella nota indagine della procura di Latina”.    “Tale definizione, che dalla lettura dei giornali sembra provenire da esponenti della Lega, conferma che vi è una forte volontà di ostacolare le battaglie che porto avanti alimentando così una campagna diffamatoria nei miei confronti. Mi chiedo inoltre se a qualcuno sia mai venuto in mente di chiamare una norma antifrode ‘legge anti-Lega per Salvini Premier’ in ragione della ben nota vicenda dei 49 milioni di euro”.    Peraltro, conclude, “il partito del Carroccio, a differenza della mia persona, è stato al centro di una lunga indagine, culminata poi in una condanna con l’obbligo di restituire la somma”.    

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    La bozza del decreto, fino a 30 anni per i trafficanti con più morti

    Il decreto flussi diventa triennale (2023-2025) e quote preferenziali saranno assegnate ai lavoratori di Paesi che, “anche in collaborazione con lo Stato italiano, promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche sui rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari “. È quanto si legge in una bozza del decreto legge all’esame del Consiglio dei ministri di oggi a Cutro.Carcere fino a 30 anni per i trafficanti se causano la morte di più di una persona. Lo prevede la bozza del decreto sui migranti che sarà oggi sul tavolo del cdm a Cutro. Chiunque “promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato” quando “il trasporto o l’ingresso sono attuati con modalità tali da esporre le persone a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità o sottoponendole a trattamento inumano o degradante, è punito con la reclusione da venti a trenta anni se dal fatto deriva, quale conseguenza non voluta, la morte di più persone. La stessa pena si applica se dal fatto derivano la morte di una o più persone e lesioni gravi o gravissime a una o più persone. Se dal fatto deriva la morte di una sola persona, si applica la pena della reclusione da quindici a ventiquattro anni. Se derivano lesioni gravi o gravissime a una o più persone, si applica la pena della reclusione da dieci a venti anni”.E’ saltata, secondo quanto si apprende da diverse fonti, la norma comparsa nelle prime bozze del decreto migranti che puntava a rafforzare la sorveglianza marittima, con un ruolo di primo piano della marina militare. La misura era stata proposta e discussa durante il preconsiglio ma, secondo quanto viene riferito, il Cdm ha deciso di cassare la norma.Il potenziamento dei Centri di permanenza per i rimpatri è previsto dall’articolo 9 della bozza del dl immigrazione all’esame del cdm di Cutro. La realizzazione di queste strutture “è effettuata, fino al 31 dicembre 2025, anche in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea”.
    Una stretta sulle inadempienze nella gestione dei centri per migranti – qualcuno l’ha chiamata norma ‘anti-Soumahoro’ – è contenuta nella bozza di decreto legge oggi all’esame del cdm di Cutro. In caso in cui il grave inadempimento degli obblighi previsti dallo schema di capitolato di gara per un centro e l’immediata cessazione dell’esecuzione del contratto possa compromettere la continuità dei servizi indifferibili per la tutela dei diritti fondamentali, nonché la salvaguardia dei livelli occupazionali, si legge, “il prefetto, con proprio decreto, nomina uno o più commissari per la straordinaria e temporanea gestione dell’impresa, limitatamente all’esecuzione del contratto di appalto, scelti tra funzionari della prefettura o di altre amministrazioni pubbliche, in possesso di qualificate e comprovate professionalità”. Contestualmente il prefetto “avvia le procedure per l’affidamento diretto di un nuovo appalto per la fornitura di beni e servizi”.
    Al di fuori dalle quote stabilite dal decreto flussi, è consentito “l’ingresso e il soggiorno per lavoro subordinato allo straniero residente all’estero che completa un corso di formazione professionale e civico-linguistica, organizzato sulla base dei fabbisogni manifestati al Ministero del lavoro e delle politiche sociali dalle associazioni di categoria del settore produttivo interessato”. E’ una delle misure contenuta nella bozza di decreto legge oggi all’esame del cdm di Cutro.

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    Migranti: Meloni, ripristiniamo decreti flussi

    (ANSA) – ROMA, 09 MAR – L’Italia ripristina i decreti flussi.   
    Lo annuncia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella
    conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri a Cutro.   
    Ci saranno criteri e quote triennali, con alcune corsie
    preferenziali.   
    “L’Italia riserverà delle quote di accesso ai lavoratori che
    provengono dai paesi che collaborano con l’Italia”. Lo afferma
    Giorga Meloni parlando a Cutro facendo anche riferimento alla
    necessità di fare un lavoro di “comunicazione direttamente nei
    paesi da dove partono i migranti per dare un quadro preciso
    della situazione”, sostiene Meloni. (ANSA).   

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    Migranti: Meloni, aspettiamo risposte concrete dall'Europa

    (ANSA) – CUTRO, 09 MAR – “Non c’è stato incontro bilaterale
    dove io non abbia trattato questa materia. Il tema europeo
    diventa ancora più centrale. All’indomani della tragedia ho
    scritto una lettera ai vertici dell’Ue per chiedere azioni
    concrete immediate. Su questo serve il coinvolgimento
    dell’Europa a partire dalla coesione e dalle risorse. Abbiamo
    bisogno di risposte a 360 gradi. L’Italia non può affrontare da
    sola il problema”. Lo dice A dirlo la premier Giorgia Meloni
    dopo il Consiglio dei ministri a Cutro.
    “Da parte della von der Leyen c’è stata una risposta a
    questo, che segna di fatto un cambio di passo. Fondamentalmente
    noi chiediamo che dal prossimo Consiglio europeo arrivino passi
    concreti. Vogliamo stabilire il principio che non accettiamo la
    tratta delle persone del terzo millennio”, conclude. (ANSA).   

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    Meloni, fino 30 anni di carcere per trafficanti esseri umani

    (ANSA) – ROMA, 09 MAR – “La norma principale del decreto
    appena approvato riguarda i reati legati alla tratta delle
    persone e prevede un aumento delle pene per il traffico dei
    migranti. Si introduce una nuova fattispecie di reato per chi
    provoca la morte o lesioni gravi per il traffico di persone che
    prevede una pena fino a 30 anni di reclusione”. A dirlo è la
    premier Giorgia Meloni durante la conferenza stampa dopo il Cdm
    a Cutro.   
    “Se qualcuno pensa che i fatti del 26 febbraio ci abbiano
    indotto a modificare la linea del governo sbaglia di grosso. Noi
    confermiamo la nostra linea e la dimostrazione del fatto che non
    c’è una politica più responsabile è la volontà di interrompere
    la tratta degli scafisti: vogliamo combattere la schiavitù del
    terzo millennio rappresentata da queste organizzazioni
    criminali”, sostiene, aggiungendo: “Non vogliamo replicare
    l’approccio di chi negli anni ha lasciato gli scafisti
    indisturbati, faremo di tutto”. (ANSA).   

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    Meloni, Cdm celebrato a Cutro per dare segnale concreto

    (ANSA) – ROMA, 09 MAR – “Questo Cdm che abbiamo voluto
    celebrare a Cutro, e ringrazio tutti a partire dal sindaco per
    l’accoglienza e i cittadini, lo abbiamo voluto fare qui perchè
    all’indomani della tragedia del 26 febbraio volevamo dare un
    segnale concreto della nostra attenzione. E’ la prima volta che
    viene celebrato un Cdm nel luogo in cui si è svolta una tragedia
    come questa”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nella
    conferenza stampa al termine del Cdm a Cutro.   
    “Abbiamo licenziato un decerto legge che affronta questa
    materia e lo abbiamo fatto per ribadire che siamo determinati a
    sconfiggere la tratta di esseri umani responsabile di questa
    tragedia, la nostra risposta a ciò che è accaduto è una politica
    di maggiore fermezza”, ha aggiunto. (ANSA).   

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    Dl migranti: fonti, salta norma su sorveglianza marittima

    (ANSA) – CUTRO, 09 MAR – E’ saltata, secondo quanto si
    apprende da diverse fonti, la norma comparsa nelle prime bozze
    del decreto migranti che puntava a rafforzare la sorveglianza
    marittima, con un ruolo di primo piano della marina militare. La
    misura era stata proposta e discussa durante il preconsiglio ma,
    secondo quanto viene riferito, il Cdm ha deciso di cassare la
    norma. (ANSA).