More stories

  • in

    Schlein, Pd a Ventotene per nutrire il sogno di una Europa unita

    (ANSA) – ROMA, 04 LUG – “Per me era importante venire qui per
    continuare a nutrire l’impegno verso un sogno. Abbiamo ancora
    bisogno di un sogno federalista che nasce in quest’isola dove il
    fascismo ha costretto molti confinati. E alcuni di questi
    confinati non hanno scelto di rispondere all’odio con altro odio
    e altre divisioni ma con un’utopia. Quella di vedere un
    Continente che si è sempre fatto la guerra, capire invece che
    per le grandi sfide del futuro bisogna mettere in comune
    competenze e risorse. Questo è il manifesto per un’Europa libera
    e unita. Questo è il manifesto di Ventotene. Questo è quello che
    il Pd vuole portare avanti”. Lo ha detto la segretaria del Pd
    Elly Schlein in un punto stampa in occasione della segreteria
    Dem in corso a Ventotene. (ANSA).   

  • in

    Salvini: ‘Centrodestra al governo dell’Europa senza escludere nessuno’

    “Quindi il governo e il centrodestra italiano esteso all’Europa, senza escludere a priori nessuno, senza dire di no a nessuno, altrimenti ci sarà l’ennesima maggioranza con la sinistra, con i socialisti, con Macron”. Lo ha detto il ministro alle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini a margine dell’inaugurazione di due nuove fermate della M4 a Milano. “È semplicemente un’idea di Europa che coincide con quello che sta facendo il governo italiano – ha aggiunto -. Centrodestra in Italia, centrodestra in Europa. Mi domando come qualcuno di centrodestra possa preferire i socialisti”.   

  • in

    Sala, ‘le metropolitane trasformano le città’

    (ANSA) – MILANO, 04 LUG – “Le metropolitane sono un gran bene
    per la città ma hanno due difficoltà, i tempi lunghi e poi sono
    molto costose ma quando ci sono trasformano la città”. Lo ha
    detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel corso delle
    cerimonia di inaugurazione di due nuove fermate della M4 che ha
    da oggi collegano l’aeroporto di Linate con il centro di Milano.   
    “I milanesi investono sulle metropolitane, dalla prima linea
    nel 1964 che è stata fatta anche grazie a un prestito della
    cittadinanza – ha ricordato -, fino ad oggi con i cittadini che
    hanno investito in pazienza e serietà. Infatti sono stati anni e
    lavori lunghi, funestati dal Covid, dall’aumento dei costi e dal
    ritrovo di reperti archeologici”.   
    “Ringrazio i lavoratori, i tecnici e gli operai ma anche i
    tanti milanesi che per anni hanno convissuto con i cantieri,
    commercianti e residenti”. Ha detto invece il ministro alle
    Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini.   
    “Sicuramente questo non è un punto di arrivo ma di itinere –
    ha aggiunto il ministro -, perché sulla richiesta dei sindaci di
    trovare i finanziamenti mancanti per la tranvia a Limbiate il
    ministero ci sta lavorando. C’è poi l’obiettivo già raggiunto di
    finanziare l’estensione fino a Segrate della metropolitana, poi
    fino a Monza, l’area sud della provincia di Milano. Sono tutti
    temi che sono all’ordine del giorno del ministero che ho l’onore
    di guidare”. (ANSA).   

  • in

    Schlein, l’Europa di Meloni è quella dei veti nazionali

    (ANSA) – ROMA, 04 LUG – “L’Europa che ha in testa Giorgia
    Meloni non è l’Europa dei popoli ma quella dei veti nazionali,
    come quelli dei suoi amici alleati ungheresi e polacchi che
    negano la solidarietà europea sull’accoglienza dei migranti ai
    danni dell’Italia. E invece che battersi per superare Dublino la
    premier Meloni che cosa fa? Dà ragione a loro”. Lo ha detto la
    segretaria del Pd Elly Schlein nel punto stampa sull’isola di
    Ventotene che precede la segreteria Dem. (ANSA).   

  • in

    Dal Governo 93,5 milioni per il Bosco dello Sport a Venezia

    (ANSA) – VENEZIA, JUL 4 – Il Ministro dell’interno, di
    concerto con quelli dell’economia e delle finanze e per gli
    affari europei, ha assegnato al Comune di Venezia 93,5 milioni
    di euro, per il finanziamento del progetto del “Bosco dello
    Sport” di Venezia. Lo rende noto il Comune di venezia, dando
    conto della pubbliucazione del relativo decreto in gazzetta
    Ufficiale.   
    Si tratta del maxi progetto previsto a Tessera, nei pressi
    dell’aeroporto Marco Polo, che prevede la realizzazione di
    stadio, arena, completamento della nuova viabilità
    Tessera-aeroporto, opere di urbanizzazione interna, a verde e di
    paesaggio, area educational, che non era stato ammesso al
    finanziamento per i fondi Pnrr.   
    Dal piano degli interventi sono state tolte le componenti
    commerciali e direzionali, eliminando volumi edificatori per
    600.000 metri cubi, mentre sono state incrementate le funzioni
    culturali, educative, mediche e formative. Si prevede inoltre
    una superficie verde di quasi 79 ettari, con la piantumazione di
    100.000 tra alberi e arbusti. (ANSA).   

  • in

    Mattarella a Santiago, visita ufficiale in Cile

    Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a Santiago, prima tappa della visita ufficiale in Cile e, da giovedì, in Paraguay. Accompagnato dalla figlia Laura, il presidente è stato accolto all’aeroporto di Santiago dal ministro degli Esteri Alberto van Klaveren, dal capo del cerimoniale diplomatico Manahi Pakarati e dall’ambasciatrice italiana, Valeria Biagiotti. Fra gli appuntamenti della giornata, gli incontri con una rappresentanza della comunità italiana in Cile e con il presidente cileno, Gabriel Boric.  

  • in

    Sala, linea Linate-Milano centro con M4 è un fatto epocale

    (ANSA) – MILANO, 04 LUG – A Milano apre oggi al pubblico il
    nuovo tratto della metropolitana M4 che collega l’aeroporto di
    Linate a San Babila. “Due stazioni che realizzano un sogno:
    collegare direttamente l’aeroporto di Linate al cuore della
    città – ha osservato il sindaco di Milano Giuseppe Sala nel suo
    podcast quotidiano -. È un fatto epocale per la nostra città,
    per la sua internalizzazione, per lo sviluppo di quel sistema di
    trasporti pubblici che ci assicura una serie di fondamentali
    benefici in termini di decongestione del traffico, di
    miglioramento ambientale, di ricucitura della città in tutte le
    sue componenti”. (ANSA).   

  • in

    Meloni alle imprese: ‘Grazie a voi il miracolo italiano’

    Il nuovo “piccolo miracolo italiano”, un Paese che cresce più delle aspettative e della media Ue, che, anzi, è addirittura “il più affidabile”. E una nave, “la più bella del mondo”, che pure un po’ acciaccata può sfidare qualsiasi onda, con le “indicazioni chiare” che il governo saprà dare e grazie al dinamismo e alla capacità di reazione delle imprese. E remando tutti dalla stessa parte, soprattutto sul Pnrr. E’ quasi un intervento motivazionale quello che Giorgia Meloni fa davanti agli industriali di Assolombarda. Quella ‘locomotiva’ dell’economia italiana che apprezza di essere riconosciuta come tale e che applaude, con moderazione, alla premier che certo, trova sintonia con la platea ma non la scalda davvero, se non quando rivendica l’abolizione del Reddito di cittadinanza per chi può lavorare. Nei 27 minuti del suo intervento Meloni riceve comunque diversi applausi, quando sottolinea che la sostenibilità ambientale deve andare di pari passo con quella sociale ed economica (la transizione, dice “non può smantellare le nostre imprese”), quando ricorda i risultati delle battaglie a Bruxelles sull’auto (e pure sugli imballaggi), quando insiste sulla necessità di perseguire la “neutralità tecnologica”. Piace anche il cambio di “narrazione” del mondo imprenditoriale, come dice apertamente Carlo Bonomi dopo che la premier ha definito dal palco “inspiegabile” la “tendenza a sminuire il portato dell’industria italiana” che avrebbe da insegnare più che da imparare, dalle “realtà esterne ai confini nazionali” che invece spesso vengono prese a punto di riferimento. Bisogna smetterla, in una parola, con quel “tafazzismo” citato anche in una intervista al Corriere della sera. Concetto che la premier ripete pure quando richiama all’unità sul Pnrr. La premessa è che a scriverlo sono stati altri, ma l’esecutivo è impegnato a “modificare le parti che non vanno bene”, a “contrattare con la Ue”, a semplificare ancora per aiutare soprattutto gli enti locali. Le risorse, assicura, “le metteremo a terra, costi quel che costi”, “metteremo tutti ai remi” e “se qualcuno vuole rimanere a guardare vorrà dire che quando avremo terminato avrà imparato una lezione”, dice con tono di sfida rivolta a chi, anche su questo terreno che dovrebbe essere interesse di tutti difendere, “tifa perché si fallisca”. Invece, l’appello bisognerebbe agire “come un sol uomo”. Meloni elenca priorità e sfide, a partire dallo scorporo degli investimenti strategici nel nuovo Patto di stabilità Ue, e usa quasi le stesse parole che poco dopo pronuncerà il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada. Ma indica linee di azione generali più che risposte concrete. Annuncia a breve – in Cdm ad agosto fa sapere il ministro Adolfo Urso – un chips act italiano, per rendere l’Italia competitiva nell’high tech. E per la primavera del prossimo anno un “documento globale di politica industriale” per il made in Italy di cui l’omonimo ddl – varato il 31 maggio in Cdm e ancora non trasmesso alle Camere – non è che il primo passo. Ma resta vaga sul cavallo di battaglia degli industriali, quel taglio del cuneo indispensabile a rendere le imprese competitive con la concorrenza straniera, che lo stesso Bonomi, alla sua ultima assemblea di Assolombarda da presidente di Confindustria, mette in cima alle priorità per la prossima manovra, insieme agli incentivi per “industria 5.0”. Ci saranno meno tasse per chi investe nella transizione e “nelle risorse umane” grazie alla riforma fiscale, assicura la premier. Che garantisce anche che il governo è alla ricerca delle risorse per rendere strutturale il taglio del cuneo applicato quest’anno (6 punti fino a 35 mila euro, 7 punti entro i 25mila euro). Uno sforzo “non di poco conto” in appena 7 mesi di lavoro, rivendica. Ma sempre troppo poco per gli industriali, che chiedevano e continuano a chiedere almeno 15 miliardi. Un impegno ben più corposo.