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    Meloni, il prossimo anno il G7 in Italia saremo all’altezza

    “Il prossimo anno toccherà all’Italia ospitare il G7, e lo faremo in Puglia, Regione simbolo dell’incontro tra Occidente e Oriente. È una grande responsabilità per l’Italia, ma saremo all’altezza del compito”.Lo scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui social postando una serie di immagini del G7 appena concluso in Giappone, che la premier ha lasciato in anticipo per seguire da vicino l’emergenza maltempo che ha colpito in particolare l’Emilia Romagna. 

    G7, Meloni: ‘Qui fatto un ottimo lavoro’

       

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    Padre Fortunato, ‘Marcia della pace segno di un’Italia viva’

    (ANSA) – PERUGIA, 21 MAG – “La Marcia della pace e della
    fraternità è il segno di un’Italia viva e vivace, coinvolta e
    partecipe che non si arrende alle logiche della guerra, ma si
    ostina a cercare il dialogo”. Cosi padre Enzo Fortunato, tra i
    volti più noti del francescanesimo in Italia, presente alla
    Perugia Assisi.   
    “Oggi – prosegue, in una sua dichiarazione – i giovani ci
    dicono: ‘Ci siamo’. Tocca ai governi smettere di ignorarli,
    sfruttarli, uccidere il loro futuro”. (ANSA).   

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    Ingorgo in Parlamento, dal decreto lavoro alla Pa

    Inizia una settimana di intensi lavori parlamentari per le due Camere, alle prese con molti provvedimenti di natura economica ma anche con il disegno di legge sull’autonomia differenziata, ancora al centro delle polemiche dopo il caso scoppiato intorno al documento del Servizio bilancio del Senato.    Ad occuparsi del disegno di legge, contestato ancora oggi da Cgil, Cisl e Uil nel corso della manifestazione unitaria organizzata a Napoli, è la Commissione Affari costituzionali del Senato dove, senza particolari accelerazioni, proseguono le audizioni. Ma a Palazzo Madama si concentrano anche una serie di testi economici che vedranno i senatori impegnati gran parte della settimana. Il decreto sul Ponte sullo Stretto già esaminato dalla Camera andrà in Aula martedì 23. In seconda lettura anche il decreto bollette, da cui a Montecitorio è stato espunto in extremis l’emendamento sui precari della sanità che dovrebbe trovare ora altra collocazione.    In commissione Lavoro inizia invece l’esame del decreto lavoro approvato il primo maggio. I temi sono spinosi: si va dall’addio al reddito di cittadinanza alla nascita dell’assegno di inclusione, ma nel testo rientrano anche le novità – contestatissime da sindacati e opposizione – sui contratti a termine e i voucher. Gli emendamenti potrebbero essere in questo caso centinaia, tutti da presentare entro le 18 di mercoledì 24 maggio. La commissione Industria è invece impegnata nell’esame della delega sugli incentivi e – insieme alla commissione Ambiente – anche del decreto siccità.    Non meno ingolfato il lavoro della Camera. In questo caso la commissione Affari costituzionali sta passando al vaglio il decreto p.a per il rafforzamento delle fila degli organici di ministeri e forze dell’ordine. I gruppi hanno presentato gli emendamenti segnalati, in vista delle votazioni attese in settimana. La stessa Affari costituzionali insieme alla Bilancio è però in attesa, entro giovedì, anche degli emendamenti al decreto ‘omnibus’ in cui sono contenuti, tra le altre misure, anche il commissariamento di Inps e Inail e la proroga della rottamazione quater. Nel dl dovrebbe confluire lo sblocco dei 660 milioni contro il caro-affitti che in un primo momento si era ipotizzato di inserire nel decreto p.a.    Alla commissione Giustizia si partirà invece mercoledì con le votazioni sulle proposte di modifica sulla maternità surrogata, mentre la Finanze attende entro venerdì gli emendamenti sulla delega fiscale con l’obiettivo di accelerare e portare a casa il via libera anche del Senato entro la pausa estiva. (ANSA).   

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    Oggi Biden chiamerà lo Speaker McCarthy per parlare del default

       Il presidente americano Joe Biden chiamerà oggi, al termine del G7 di Hiroshima, lo Speaker repubblicano Kevin McCarthy per parlare della crisi del debito degli Stati Uniti. Lo ha reso noto la Casa Bianca. “Il presidente – ha spiegato una fonte ufficiale – ha incaricato il suo team di coordinarsi con lo Speaker McCarthy per programmare una telefonata dopo i suoi incontri al G7” .   
       La Casa Bianca accusa i repubblicani per lo stallo nei negoziati sul tetto al debito. “Il team dello speaker della Camera ha messo sul tavoloun’offerta che rappresenta un grande passo indietro e contiene una serie di richieste di parte estreme che non potrebbero mai passare in entrambe le Camere”, afferma una nota. “È solo una leadership repubblicana in debito con la sua ala Maga – non il presidente o la leadership dem – che minaccia di mandare in default la nazione per la prima volta nella storia a meno che non siano soddisfatte richieste di parte estreme”, si legge.
       Martedì scorso, ricorda la nota firmata dalla portavoce Karine Jean-Pierre, “il presidente ha nominato un team per negoziare con la squadra dello speaker. Il presidente e lo speaker hanno convenuto che qualsiasi accordo di bilancio deve essere bipartisan”. Biden, prosegue la nota, “haripetutamente messo sul tavolo proposte di riduzione del deficit, dai limiti alla spesa ai tagli ai profitti di Big Pharma, alla chiusura delle scappatoie fiscali per petrolio e gas. Parliamoci chiaro: la squadra del presidente è pronta a incontrarsi in qualsiasi momento. E siamo seri su cosa puòpassare in modo bipartisan, arrivare sulla scrivania del presidente e ridurre il deficit”. 

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    Da Azovstal torna al fronte per Mariupol libera

    Sopravvissuto, è la parola che più si addice a Sviatoslav. Trentatré anni, l’ex poliziotto ucraino ha sulle spalle un’epopea di lotte iniziate già nove anni fa, quando fu costretto a lasciare la sua città natale, Donetsk, finita in mano ai separatisti filorussi. Poi c’è stata l’invasione, la difesa di Mariupol e quella di Azovstal, la prigionia russa, il ritorno a casa. Poi, la decisione di tornare al fronte, da militare, per combattere per quei territori oggi occupati. E per dare speranza e libertà a quella città, Mariupol, che dopo un anno rimane stretta nella morsa degli invasori.    “A Donetsk, nel 2014, avevamo le possibilità di tenere le nostre posizioni. Ma nessuno ha voluto farlo. L’abbiamo semplicemente abbandonata”, dice all’ANSA Sviatoslav, senza nascondere una certa amarezza. Mimetica e cappello col tridente ucraino, parla in collegamento da Pokrovsk, nel Donetsk, a poche decine di chilometri dal fronte, dove è dispiegato. “Lì fu un nostro errore. Per questo ho deciso lo scorso anno di restare a Mariupol, è stato come avere una seconda possibilità per me di resistere”. Nella città portuale, Sviatoslav si era trasferito nel 2015, lì faceva il poliziotto. Il 25 febbraio 2022, il giorno dopo l’invasione, ha ricevuto ordine di evacuare insieme ai suoi compagni. “Molti dei miei colleghi hanno obbedito. Ma io e altri 25 poliziotti abbiamo deciso di restare in città”.

    A Kiev una marcia per ricordare la caduta di Azovstal un anno fa

        Dopo oltre un anno, Sviatoslav ricorda ancora quei giorni di battaglia, distretto per distretto. Ma con il tempo diventava sempre più difficile resistere alla furia dei russi, così è stato costretto a ripiegare tra le forze dell’acciaieria Azovstal, combattendo prima per tenere la zona esterna dell’impianto, poi per i bunker. Portando avanti una resistenza a una media di 40 attacchi russi al giorno. “Due volte ci hanno bombardato anche con le Fab-500, le bombe antibunker”.    “Avevamo un mese di cibo a disposizione, dovevamo tenere e aspettare le unità speciali per l’estrazione”. Ma quell’operazione non è mai arrivata: alla fine, ai difensori di Azovstal è stato detto di smettere di combattere. “Abbiamo accolto quella comunicazione con calma. Avevamo fiducia nei nostri comandanti ed eravamo certi che saremmo sopravvissuti.    Ufficialmente non è stata una resa ma un ‘trasferimento’ in un campo sotto la convenzione di Ginevra. Abbiamo capito subito che saremmo finiti in prigione, non siamo dei bambini”. I primi gruppi sono usciti dall’acciaieria il 16 maggio. “Erano i feriti più gravi. Io sono uscito con gli ultimi gruppi del 20 maggio. I russi ci hanno rubato soldi, medicine e poi ci hanno portato a Olenivka”, una prigione del Donetsk occupato divenuta tristemente famosa per un bombardamento, a luglio 2022, che ha fatto una strage uccidendo 53 detenuti e ferendone 73. Per quel massacro, i russi accusano gli ucraini che negano e parlano di un’operazione di Mosca per coprire le torture sui prigionieri.    Una teoria che sostiene anche Sviatoslav, che era lì al momento dell’esplosione, ma in un altro edificio: “Alcuni giorni prima abbiamo visto soldati del battaglione Azov che venivano trasferiti in quella baracca, e dopo 2-3 giorni c’è stata l’esplosione. Io credo che abbiano messo degli esplosivi per incolpare gli ucraini”.    Sviatoslav resterà in mano ai russi fino al 21 settembre, giorno della sua liberazione. Un lieto fine che in tanti aspettano ancora da quei giorni ad Azovstal: dei circa 2.500 difensori dell’acciaieria, solo 500 sono tornati a casa. “Le forze d’intelligence si occupano dello scambio di prigionieri, io mi fido di loro, stanno facendo tutto il possibile ma i russi cercano di ostacolare gli scambi di prigionieri di Azovstal, non è facile inserirli nelle liste”, dice Sviatoslav.    Da quel settembre, per il poliziotto è iniziato il periodo di riabilitazione che lo ha riportato in vita: durante la prigionia, aveva perso 30 chili. Nonostante il dramma vissuto, il suo desiderio era di ritornare a combattere il prima possibile. E’ stato esaudito quasi due mesi dopo, quando il 15 dicembre 2022 è stato reintegrato nelle forze ucraine. “Ora mi unirò a una delle brigate della controffensiva, sarò comandante di una delle unità, ci stiamo preparando a partire in qualunque momento”, racconta. “Vorrei essere parte delle forze che libererà Mariupol. Ma questo dipenderà dagli ordini. In ogni caso, io credo nella controffensiva, e non ho dubbi che riusciremo a liberare i nostri territori, Mariupol e anche Donetsk: il mio sogno è vedere sventolare lì la bandiera ucraina.   

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    Kiev, ‘Putin teme un colpo di Stato interno’

       Il presidente russo Vladimir Putin “non si fida dell’ambiente attorno a lui” e “teme un colpo di Stato interno”. Lo ha sostenuto il capo dell’intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov, in un’intervista al giornalista Dmytro Komarov diffusa sul canale YouTube ‘World Inside Out’ e citata dal canale Telegram dei media online del ministero della Difesa ucraino. 
       Secondo Budanov, inoltre, “la Russia si sta preparando attivamente all’aggressione contro l’Ucraina dal 2007” per poi “cogliere l’occasione nel 2014”.

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    Fiera della fertilità a Milano, protestano c.destra e femministe

    (ANSA) – MILANO, 20 MAG – Ha preso il via tra le proteste
    questa mattina a Milano la fiera dedicata alla fertilità Wish
    for a Baby, la prima in Italia di questo tipo che ha scatenato
    polemiche politiche bipartisan sul fatto che l’evento possa
    promuovere la maternità surrogata che è vietata dalla legge.   
    A pochi metri dall’ingresso della fiera, che si svolge in uno
    spazio privato in via Mecenate alla periferia della città, Lega,
    Fratelli d’Italia, associazioni femministe e in difesa della
    famiglia stanno protestando contro l’evento con cartelli come ‘I
    bambini non si comprano’ e ‘Le donne non sono uteri da
    affittare’. Protesta anche la Rete per l’inviolabilità del corpo
    femminile con un piccolo gruppo di attiviste arrivate anche da
    fuori Milano, alcune di loro sono vestite come le ancelle della
    serie tv The Handmaid’s Tale, per denunciare lo sfruttamento del
    corpo delle donne.   
    “Vogliamo ribadire questo no allo sfruttamento delle donne e
    dei bambini – ha spiegato Debora Giovanati consigliera comunale
    della Lega a Milano che ha presentato un ordine del giorno,
    insieme al Pd, e che è stato approvato in aula, per dire no alla
    fiera -. No alla compravendita degli esseri umani e dei bambini,
    questo non può essere oggetto di contratto e compravendita.   
    Nella fiera ci sono società che hanno come mission anche quella
    della maternità surrogata ed è già un violare le leggi in
    Italia”. Secondo il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia
    Stefano Maullu, quella della maternità surrogata “è una pratica
    abominevole”.   
    “Qui c’è stata una manipolazione del linguaggio – ha
    spiegato Roberta Trucco della Rete per l’inviolabilità del corpo
    femminile -, qui non curano l’infertilitá ma creano un prodotto.   
    È una vergogna che a Milano succedano cose de genere”. (ANSA).   

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    G7 incontro Meloni-Macron a margine del summit

    La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron hanno avuto un incontro di circa 45 minuti, a margine dei lavori del G7 in Giappone. Il faccia faccia arriva dopo la solidarietà espressa da Macron all’Italia colpita dall’alluvione con un tweet in italiano e in francese nel quale ha assicurato che la Francia è pronta a dare “ogni aiuto utile”. L’ultimo incontro a due risale a circa un mese fa a Bruxelles, a margine del Consiglio Ue.

    Agenzia ANSA

    Alcuni si informano poi con gli ambasciatori in Italia (ANSA)

    Ha preso il via la seconda giornata di lavori del G7 ad Hiroshima. I lavori si sono aperti con la sessione plenaria dedicata alla resilienza e alla sicurezza economica e nel pomeriggio si allargherà al confronto con i leader dei Paesi ospiti, invitati dalla presidenza giapponese a rappresentare le prospettive e gli interessi del cosiddetto Sud Globale.  La premier Meloni ha proposto di accogliere l’Unione Africana nel G20, mentre – parlando della Tunisia – ha chiesto “maggiore pragmatismo” e “meno rigidità”.

    Agenzia ANSA

    I messaggi dei leader del G7 al Peace Memorial Museum di Hiroshima (ANSA)

       Proprio ai rapporti con i Paesi emergenti e in via di sviluppo sarà dedicato un pranzo di lavoro cui parteciperanno il primo ministro indiano Narendra Modi e il presidente dell’Indonesia, Joko Widodo, entrambi giunti a Hiroshima nella serata di ieri: l’India quest’anno ha la presidenza di turno del G20 (che si terrà a settembre), e l’Indonesia quella dell’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (Asean).
       Il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, ha invitato come ospiti al vertice di Hiroshima anche i leader di Brasile (futuro presidente di turno del G20), Corea del Sud, Vietnam, Isole Cook (presidente di turno del Forum delle isole del Pacifico), Comore (presidente di turno dell’Unione africana), e Australia.
       Nel pomeriggio i leader del G7 e dei Paesi ospiti si confronteranno sulle grandi sfide gloabli (sicurezza alimentare, salute, sviluppo sostenibile e uguaglianze di genere). Seguirà un evento a latere dedicato alla Partnership for Global Infrastructure and Investment (Pgii), iniziativa che si propone come alternativa alla nuova Via della Seta cinese. In serata prevista poi un’ultima sessione di lavoro su clima, energia eambiente, estesa come le precedenti ai rappresentanti dei Paesi e delle organizzazioni internazionali ospiti.