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    Fontana, ora si può parlare di 'immunità di gregge'

    (ANSA) – MILANO, 14 SET – “Oggi abbiamo raggiunto l’80% della
    popolazione lombarda vaccinata con ciclo completo. Un traguardo
    importante che ci fa sentire più tranquilli, considerato che per
    la maggior parte delle infezioni sopra tale soglia si comincia a
    parlare di ‘immunità di gregge’. Credo che, se chi ancora non ha
    aderito si convincerà, le problematiche legate al Covid si
    ridurranno in maniera sostanziale e, mi auguro, definitiva”. Lo
    ha detto il presidente di Regione Lombardia a margine della
    conferenza stampa di presentazione dell’evento ‘High Summit 26’,
    questo pomeriggio, a Palazzo Lombardia. (ANSA).   

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    Governo: alle 16:30 Conte e ministri M5s vedono Cingolani

    Alle ore 16:30, a quanto si apprende, il presidente del M5S Giuseppe Conte assieme ai ministri del Movimento incontrerà, al Mite, il ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani. L’incontro è stato chiesto nei giorni scorsi da Conte per un chiarimento sulle priorità del governo in merito ai dossier legati alla sostenibilità e alla transizione ecologica.    

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    Il Papa: “Mai ridurre la croce ad un simbolo politico”

    “Non riduciamo la croce a un oggetto di devozione, tanto meno a un simbolo politico, a un segno di rilevanza religiosa e sociale”. Così il Papa nel rito bizantino a Presov. “Non si contano i crocifissi: al collo, in casa, in macchina, in tasca – ha detto -. Ma non serve se non ci fermiamo a guardare il Crocifisso e non gli apriamo il cuore, se non ci lasciamo stupire dalle sue piaghe aperte per noi, se il cuore non si gonfia di commozione e non piangiamo davanti al Dio ferito d’amore per noi. Se non facciamo così, la croce rimane un libro non letto, di cui si conoscono bene il titolo e l’autore, ma che non incide nella vita”.
    Secondo il Papa, nei nostri tempi “qui, grazie a Dio, non c’è chi perseguita i cristiani come in troppe altre parti del mondo”, ha detto nell’omelia a Presov. “Ma la testimonianza può essere inficiata dalla mondanità e dalla mediocrità – ha avvertito -. La croce esige invece una testimonianza limpida. Perché la croce non vuol essere una bandiera da innalzare, ma la sorgente pura di un modo nuovo di vivere”. “Quale modo? – ha chiesto il Pontefice – Quello del Vangelo, quello delle Beatitudini. Il testimone che ha la croce nel cuore e non soltanto al collo non vede nessuno come nemico, ma tutti come fratelli e sorelle per cui Gesù ha dato la vita”.    “Il testimone della croce – ha proseguito – non ricorda i torti del passato e non si lamenta del presente. Il testimone della croce non usa le vie dell’inganno e della potenza mondana: non vuole imporre sé stesso e i suoi, ma dare la propria vita per gli altri”. “Non ricerca i propri vantaggi per poi mostrarsi devoto – ha aggiunto -: questa sarebbe una religione della doppiezza, non la testimonianza del Dio crocifisso”.    Secondo Francesco, “il testimone della croce persegue una sola strategia, quella del Maestro: l’amore umile. Non attende trionfi quaggiù, perché sa che l’amore di Cristo è fecondo nella quotidianità e fa nuove tutte le cose ma dal di dentro, come seme caduto in terra, che muore e produce frutto”.

    La croce era strumento di morte, eppure da lì è venuta la vita. Era ciò che nessuno voleva guardare, eppure ci ha rivelato la bellezza dell’amore di Dio. Per questo il santo Popolo di Dio la venera e la Liturgia la celebra nella festa odierna. #EsaltazionedellaCroce
    — Papa Francesco (@Pontifex_it) September 14, 2021

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    Quirinale, Letta: 'Favorevole a coinvolgere l'opposizione'

    Botta e risposta tra Enrico Letta e Giorgia Meloni alla presentazione di un libro. Distanze inevitabili fra i due: anche quando gli obiettivi sono gli stessi, come cambiare la legge elettorale, le ricette sono diverse. Però c’è sintonia sul metodo per scelta del prossimo Presidente della Repubblica: dialogo fra maggioranza e opposizione.
    Letta arriva puntuale alla presentazione del libro di Fabrizio Roncone, Razza Poltrona, a Roma. Giorgia Meloni ritarda una quarantina di minuti. Foto di circostanza prima di salire sul palco. Garbo, eleganza, ma sorrisi forzati. Poi il dibattito: tutti e due non vogliono più una legge elettorale che fa scegliere ai capicorrente, ma quando Giorgia Meloni mette sul tavolo il semipresidenzialismo alla francese, Letta scuote la testa: “Non condivido”. Uno spiraglio di vicinanza si apre sul tema del presidente della Repubblica, introdotto dalle considerazioni sull’immagine poco commendevole che dà la politica dei nostri giorni. “Sono favorevole perché la discussione sul nome di un nuovo capo dello Stato veda l’opposizione coinvolta. Sono favorevole a un coinvolgimento di Fdi, a un voto che metta tutti insieme”.
    Mentre Giorgia Meloni azzarda una previsione sul prossimo presidente della Repubblica, ma solo per bocciarla: “Credo che le quotazioni di Mattarella siano molto alte, ma non condivido questa scelta. Forzare le regole per una seconda volta mi pare brutto. E non credo che Draghi sia particolarmente interessato”. Quindi, il punto di incontro con Letta: “Sarebbe una grande vittoria della politica aprire un dialogo”.   

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    Green pass, Giorgetti: c'è l'ipotesi di estenderlo a tutti i lavoratori

    “Quella di estendere il Green pass a tutti i lavoratori è un’ipotesi in discussione. L’esigenza delle aziende è di avere la sicurezza per chi opera nei reparti. Credo, quindi, che si andrà verso un’estensione senza discriminare nessuno”: lo ha detto all’ANSA il ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al termine dell’incontro con gli imprenditori umbri ad Assisi. “Soltanto un contagiato, al netto delle conseguenze sanitarie rischia di far chiudere tutta l’azienda. Dobbiamo dare un sistema di certezze – ha concluso – sia sotto il profilo sanitario che sotto il profilo dell’organizzazione del lavoro”.
    “Sul Green pass abbiamo votato alla fine il decreto legge: siamo convinti che si debba fare tutto ciò che la prudenza ispira per il contenimento della pandemia, e chiediamo condivisione”. Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, ministro per lo Sviluppo economico, a margine di una visita a Sansepolcro (Arezzo). “Naturalmente ci saranno altri passi da fare – ha aggiunto – però ci vuole soprattutto il consenso dei cittadini, che siano tutti convinti e tutti in qualche modo motivati, senza creare divisioni che non servono a nulla”. Giorgetti ha sottolineato che “quando siamo entrati nel governo sapevamo di assumerci un peso, una responsabilità, in una situazione complicata, difficile. Stare al governo significa assumersi responsabilità, prendere decisioni: magari c’è qualcuno che non è contento, ma fa parte delle regole del gioco”.    

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    Papa: a ebrei Slovacchia, è bene condividere ciò che ci unisce

    (ANSA) – BRATISLAVA, 13 SET – “È bene condividere e
    comunicare ciò che unisce. Ed è bene proseguire, nella verità e
    con sincerità, nel percorso fraterno di purificazione della
    memoria per risanare le ferite passate, così come nel ricordo
    del bene ricevuto e offerto”. Lo ha detto papa Francesco
    nell’incontro con la Comunità ebraica slovacca in Piazza Rybné
    nàmestie, a Bratislava.   
    “Secondo il Talmud – ha ricordato -, chi distrugge un solo
    uomo distrugge il mondo intero, e chi salva un solo uomo salva
    il mondo intero. Ognuno conta, e conta molto quello che fate
    attraverso la vostra preziosa condivisione. Vi ringrazio per le
    porte che avete aperto da entrambe le parti”. In proposito, il
    Papa ha detto di conservare vivo “il ricordo dell’incontro a
    Roma nel 2017 con i Rappresentanti delle vostre comunità
    ebraiche e cristiane”. “Sono lieto – ha affermato – che in
    seguito sia stata istituita una Commissione per il dialogo con
    la Chiesa cattolica e che abbiate pubblicato insieme importanti
    documenti”.   
    “Il mondo ha bisogno di porte aperte. Sono segni di
    benedizione per l’umanità”, ha aggiunto il Pontefice. “Qui, in
    questa terra slovacca, terra d’incontro tra est e ovest, tra
    nord e sud – ha concluso -, la famiglia dei figli di Israele
    continui a coltivare questa vocazione, la chiamata a essere
    segno di benedizione per tutte le famiglie della terra”: “in
    mezzo a tanta discordia che inquina il nostro mondo possiate
    essere sempre, insieme, testimoni di pace. Shalom!”. (ANSA).   

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    Accoltellamento Rimini, questore: 'Era libero di muoversi'

    “Fino al 9 settembre era in quarantena presso la Croce rossa italiana di Riccione” e il 10 settembre ha fatto il tampone risultato “negativo”. Quindi era libero di muoversi, “primo perché negativo al tampone dopo il periodo di quarantena, secondo perché ha richiesto asilo internazionale”. È quanto ha spiegato il questore di Rimini Francesco De Cicco a margine della conferenza stampa sul 26enne che sabato scorso ha accoltellato cinque persone
    Lamorgese: ‘Poteva capitare ovunque’ – “E’ stato un episodio che certamente non doveva capitare, ma che poteva capitare in qualunque parte d’Italia o d’Europa. Era una persona evidentemente disturbata, su questo si stanno facendo tutti gli accertamenti del caso dal punto di vista psichiatrico”. Così il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, da Rimini, ha parlato di quanto avvenuto sabato sera quando un giovane somalo ha accoltellato cinque persone, un bambino e quattro donne, ferendole. “Il lato positivo è che le vittime non sono più in pericolo di vita e questa è la cosa più importante”, ha aggiunto. “Abbiamo escluso la pista terroristica. Su questo abbiamo certezza”, ha detto ancora: “Mentre avveniva questo episodio e noi lo seguivamo da Roma, le polizie europee erano in collegamento tra di loro per avere certezza di questo dato, di quest’elemento importante”, ha spiegato, definendo quanto successo sabato “un gravissimo episodio criminale” 
    Meloni: ‘Ora sostituire Lamorgese’ – “Il richiedente asilo somalo che ha accoltellato cinque persone, tra cui un bambino, era stato segnalato dalla Croce Rossa alla Prefettura come soggetto pericoloso. Ma il governo non ha fatto nulla, come ormai è prassi nell’era Lamorgese. L’unica attività alla quale si dedica ormai il Ministero dell’Interno è quello di reprimere chi osa fare domande sulla gestione del Covid e multare chi contesta pacificamente il Governo. Cosa altro deve accadere per sostituire il Ministro Lamorgese con qualcuno di capace?”. Lo dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
    Salvini: ‘Balordi clandestini via’ – “Gli immigrati perbene sono i benvenuti, ma migliaia di balordi clandestini devono tornarsene a casa loro”. Lo ha detto Matteo Salvini, segretario della Lega, a proposito dell’accoltellamento di Rimini. Salvini ha parlato in un’iniziativa elettorale a Chianciano Terme (Siena) a sostegno del candidato del centrodestra, Tommaso Marrocchesi Marzi, alle suppletive della Camera. “A sinistra dicono che Salvini ha il pallino della sicurezza: no, ho il pallino che stiano bene i miei figli”, ha aggiunto il leader leghista, che ha visitato un gazebo della Lega a Chianciano Terme, e si è intrattenuto con militanti e simpatizzanti. “Un richiedente asilo sale sull’autobus a Rimini – ha detto raccontando l’episodio – e gli chiedono il biglietto due ragazze che fanno il controllore: se a voi chiedono il biglietto cosa fate? Tirate fuori il biglietto. No, questo tizio arrivato dall’Africa, richiedente asilo a spese nostre, tira fuori il coltello e accoltella le due lavoratrici, poi scende dal bus e accoltella altre 3 persone tra cui un bimbo di 6 anni che è ancora ricoverato”. Dunque, ha elencato Salvini, “questo, che era a Rimini a spese nostre, ne accoltella cinque; un altro a Napoli, altro clandestino pregiudicato, accoltella una signora per rubarle la borsetta; un altro, marocchino pregiudicato, a La Spezia aggredisce una turista di 24 anni, cercando di stuprarla. Gli immigrati perbene sono i benvenuti, ma migliaia di balordi clandestini devono tornarsene a casa loro”.

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    Ordine di Malta: 'Religioni linfa dei principi umanitari'

    In un mondo dove le crisi si aggravano e si moltiplicano, il dialogo tra le religioni e il contributo dei leader religiosi alla soluzione dei conflitti è cruciale, mentre le fedi possono dare nuova linfa ai principi umanitari, in declino in tanti scenari internazionali. Lo sottolinea il Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta Albrecht Boeselager, intervistato dall’ANSA al margine del G20 sul dialogo interreligioso di Bologna.    “Nel mondo ci sono molte sfide per il lavoro umanitario, i conflitti stanno aumentando o peggiorando: si pensi ai conflitti in Medio Oriente, nell’Africa subsahariana ed altrove. Ci pongono una grande sfida, così come il Covid. In occidente pensiamo magari di essere già in un’era post-Covid, ma nel Terzo mondo la pandemia sta crescendo rapidamente, e nessuno sa prevedere quali saranno gli effetti a lungo termine e quando sarà riportata sotto controllo. Un primo effetto lo vediamo già, il brusco stop all’economia africana”.    In questo quadro internazionale di grande incertezza e difficoltà, le attività umanitarie dell’Ordine non si fermano e puntano al coinvolgimento di altre fedi e confessioni. “Uno dei migliori esempi di collaborazione è il Libano – spiega Boeselager -. Là lavoriamo con tutte le religioni e confessioni: sciiti, sunniti, drusi e molte confessioni cristiane. Alcune cliniche le gestiamo in cooperazione. Penso che in Libano, un Paese vicino al completo collasso, dove aumenta molto la povertà, la cooperazione con altre religioni provi che la nostra volontà a lavorare con altri faccia la differenza”.    Il Gran Cancelliere si sofferma anche sull’Afghanistan, uno dei temi più in alto nell’agenda internazionale. “Questa crisi ha due effetti importanti che noi dobbiamo tenere d’occhio: uno è il declino della reputazione dei valori occidentali, tra cui i valori umanitari, spesso considerati valori propri dell’Occidente. Il che rende ancora più importante cercare altre fonti che promuovano i valori umani. Per noi una delle fonti di questi valori sono le religioni; ecco perché questo evento a Bologna è così importante. Secondo effetto: i Paesi europei sono molto preoccupati dal possibile flusso di rifugiati. E così incoraggiano i Paesi vicini ad accoglierli: i Paesi europei sono quindi pronti a dar loro molti soldi. Noi siamo preoccupati che le migrazioni, o la minaccia di non fermare i migranti diventi un ‘modello di business’, o un ricatto: pagate o manderemo migranti verso l’Europa. Possiamo già osservarlo in diversi luoghi”.    “In quasi tutte le religioni – conclude – c’è la protezione della vita, la ricerca della pace, l’ospitalità per gli stranieri. Sono una potente fonte di valori etici, la politica dovrebbe attingere a questa fonte più che in passato. Siamo lieti che molti governi lo abbiano capito, e lo stesso accade a livello Onu. Questa occasione di Bologna è un’eccellente opportunità per promuovere questa politica. La politica estera che non consideri la cultura religiosa, il potenziale dei leader religiosi, non è completa. Più ne parliamo, più ci sono rapporti tra le religioni, meglio è. Le leggi umanitarie sono in declino, le religioni sono una delle poche fonti rimaste per dare linfa a questi principi”.