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    Politiche di genere, la prossima manovra indicherà le spese

    (ANSA) – ROMA, 31 MAR – Più attenzione alle politiche di
    genere e a quelle ambientali. A decorrere dalla prossima legge
    di bilancio entro un mese dalla presentazione del provvedimento,
    il Mef trasmette alle Camere “appositi allegati conoscitivi nei
    quali, per il triennio di riferimento della manovra, è data
    evidenza alle spese relative alla promozione dell’uguaglianza di
    genere attraverso le politiche pubbliche e aventi natura
    ambientale, riguardanti l’attività di protezione, conservazione,
    ripristino, gestione e utilizzo sostenibile delle risorse e del
    patrimonio naturale”. Lo prevede un emendamento del governo al
    dl Pnrr in discussione in commissione Bilancio al Senato.   
    (ANSA).   

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    Renzi,una barzelletta bloccare sviluppo intelligenza artificiale

    (ANSA) – ROMA, 31 MAR – “L’idea che le istituzioni italiane
    possano bloccare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è una
    barzelletta. Non si ferma l’innovazione per decreto.   
    Preoccupiamoci di costruire il futuro, non di fare battaglie
    ideologiche con la testa rivolta al passato”. Lo scrive su
    Twitter il leader di Iv, Matteo Renzi, commentando lo stop
    momentaneo del Garante per la protezione dei dati personali alla
    ChatGPT. (ANSA).   

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    Meloni,fondi a sanità, basta scende di degrado

    (ANSA) – ROMA, 31 MAR – “Il governo ha stanziato oltre un
    miliardo di euro per limitare l’impatto del payback e per
    rafforzare i pronto soccorso perché scene di degrado, abbandono,
    confusione che a volte vediamo non sono tollerabili, abbiamo
    deciso di aumentare gli stipendi e gli straordinari per i medici
    del pronto soccorso”. Così la premier Giorgia Meloni nella
    rubrica social ‘Gli appunti di Giorgia’ a proposito del
    pacchetto sanità contenuto nel decreto bollette. (ANSA).   

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    Meloni difende la riforma degli appalti e le norme sul fisco

    (ANSA) – ROMA, 31 MAR – La premier Giorgia Meloni difende la
    riforma degli appalti e le norme sul fisco. “Nell’ultimo
    consiglio dei ministri abbiamo approvato la modifica del codice
    degli appalti, altra grande e importante riforma attesa da
    tempo: la finalità è banale, fare le opere, bene, in modo
    accettabile combattendo le ruberie ma senza bloccare
    all’infinito quello che c’è da fare”, dice nella rubrica social
    ‘Gli appunti di Giorgia’. Non solo. La soglia per gli
    appalti” senza gara a 150mila euro è norma “del governo a guida
    5s di Conte e confermata dal governo Draghi. Abbiamo solo
    confermato e reso stabile una norma che altrimenti sarebbe
    cessata nel 2023”, osserva replicano alle critiche. Stessa
    difesa per quanto riguarda lo scudo penale per i reati fiscali:
    “L’opposizione dice che abbiamo introdotto un condono tributario
    penale ma è falso, noi condoni non ne facciamo”. (ANSA).   

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    'Via Rasella una pagina non nobile'. Un caso su La Russa

    (ANSA) – ROMA, 31 MAR – “Via Rasella è stata una pagina
    tutt’altro che nobile della resistenza, quelli uccisi furono una
    banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS,
    sapendo benissimo il rischio di rappresaglia su cittadini
    romani, antifascisti e non”: lo ha detto il presidente del
    Senato Ignazio La Russa a Terraverso, podcast di Libero,
    scatenando la reazione delle opposizioni.   
    “Parole indecenti, inaccettabili per il ruolo che ricopre”, ha
    replicayo la segretaria del Pd Elly Schlein; per la
    vicecapogruppo del M5s a Montecitorio, Vittoria Baldino, “la
    vera sfida è non farsi trascinare in questi biechi tentativi di
    distrazione dai problemi reali”. Anche se le dichiarazioni del
    presidente del Senato sono comunque considerate “revisioniste”,
    come dice il capogruppo cinquestelle alla Camera Francesco
    Silvestri. Caustico Carlo Calenda: “Sono ammirato dalla
    determinazione con cui La Russa sta riuscendo a dimostrare ogni
    giorno la sua inadeguatezza come presidente del Senato”, scrive
    su Twitter il leader di Azione. (ANSA).   

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    Meloni: “Cose false sul fisco, noi condoni non ne facciamo”

    Nel decreto bollette “c’è anche una norma che adegua alla nostra tregua fiscale le norme penali, si è fatta molta confusione, l’opposizione dice che abbiamo introdotto un condono tributario penale, è falso, noi condoni non ne facciamo”. Così la premier Giorgia Meloni nella rubrica social ‘Gli appunti di Giorgia”. “Con la tregua fiscale è prevista la rateizzazione e adeguiamo questa norma stabilendo che il processo rimane sospeso fino a quando l’agenzia delle entrate non dice che le rate le stai pagando regolarmente”.
    Il “primo obiettivo” della legge delega sul fisco è quello di “abbassare le tasse per tutti con particolare attenzione ai redditi bassi e medi, con una progressiva riduzione delle aliquote Irpef”, afferma Meloni. “Abbiamo licenziato la legge delega, una cornice e abbiamo 24 mesi massimo per completarla: alla fine avremo un fisco completamente nuovo dopo 50 anni, praticamente l’ultima riforma è stata fatta prima che io nascessi”. 
    LA RUBRICA SOCIAL ‘GLI APPUNTI DI GIORGIA’

    “Nell’ultimo consiglio dei ministri abbiamo approvato la modifica del codice degli appalti altra grande e importante riforma attesa da tempo: la finalità è banale, fare le opere, bene, in modo accettabile combattendo le ruberie ma senza bloccare all’infinito quello che c’è da fare”, afferma Meloni.
    “La soglia per gli appalti” senza gara a 150mila euro è norma “del governo a guida 5s di Conte e confermata dal governo Draghi. Abbiamo solo confermato e reso stabile una norma che altrimenti sarebbe cessata nel 2023”, aggiunge Meloni.
    “Il governo ha stanziato oltre un miliardo di euro per limitare l’impatto del payback e per rafforzare i pronto soccorso perché scene di degrado, abbandono, confusione che a volte vediamo non sono tollerabili, abbiamo deciso di aumentare gli stipendi e gli straordinari per i medici del pronto soccorso”.

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    Papa: notte tranquilla al Gemelli, proseguono terapie

    (ANSA) – ROMA, 31 MAR – Notte tranquilla nell’appartamento al
    decimo piano del Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”,
    dove da mercoledì pomeriggio papa Francesco è ricoverato a causa
    di una “bronchite su base infettiva”, per la quale viene
    sottoposto a “una terapia antibiotica su base infusionale”, ha
    fatto sapere ieri lo staff medico che lo segue.   
    “Anche la notte scorsa è trascorsa serenamente”, trapela
    dagli ambienti della Santa Sede, mentre fonti informate parlano
    di una “situazione davvero tranquilla e tranquillizzante”. Nella
    tarda mattinata si dovrebbe avere un aggiornamento ufficiale
    sulle condizioni del Papa, che risponde già bene alle terapie
    con “un netto miglioramento”. (ANSA).   

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    Il Wsj: 'Il gran giurì esamina il pagamento di Trump a una coniglietta di Playboy'

    Le autorità di Manhattan che stanno indagando sul pagamento di Donald Trump alla pornostar Stormy Daniels stanno esaminando anche il pagamento da 150.000 dollari a una ex modella di Playboy che ha detto di aver avuto una relazione con l’ex presidente. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali la procura ha chiesto ai testimoni presentati al gran giurì anche del pagamento a Karen McDougal, coniglietta di Playboy nel 1998, che ha sostenuto di aver avuto una relazione di 10 mesi con Trump nel 2006.
    Il caso di McDougal era emerso con forza durante la campagna del 2016 anche grazie a una registrazione audio in cui Trump aveva discusso con il suo allora legale Michael Cohen del pagamento all’ex coniglietta di Playboy, che affermava di avere avuto una relazione con Trump dal 2006 al 2007, quando Melania era incinta e diede alla luce Barron Trump.
    Nell’audio si sentiva l’ex presidente dire di pagarla in contanti per acquistare i diritti della sua storia così da scongiurare un possibile scandalo sessuale che avrebbe minacciato la sua corsa alla Casa Bianca. Un ruolo chiave nella vicenda McDougal lo ha avuto David Pecker, l’editore (amico di Donald Trump) del National Enquirer. Proprio Pecker è comparso in almeno due occasioni davanti al gran giurì.