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    Mosca lavora al reclutamento degli immigrati dell’Asia centrale

    (ANSA) – ROMA, 08 MAG – Le autorità russe si stanno
    concentrando sul reclutamento dei lavoratori immigrati
    dall’Asia centrale, dalle repubbliche del Tagikistan o
    dell’Uzbekistan, per inviarli a combattere in Ucraina, offrendo
    loro stipendi di oltre 3.700 euro al mese e una corsia
    preferenziale per ottenere la cittadinanza russa. Lo afferma
    l’ultimo rapporto di intelligence del ministero della Difesa
    britannico, secondo cui – riporta El Pais – questa mossa
    consentirebbe a Mosca di evitare un altro processo di
    mobilitazione.   
    Secondo il rapporto, reclutatori militari russi “hanno
    visitato moschee e uffici di immigrazione” per reclutare
    volontari. “I dipendenti degli uffici di immigrazione che
    parlano tagiko e uzbeko fanno frequenti tentativi di reclutare
    immigrati”.   
    Secondo Radio Free Europe, Mosca “offre bonus di assunzione di
    2.160 euro e stipendi fino a oltre 3.700 euro al mese. Inoltre,
    agli immigrati viene offerta una corsia preferenziale per la
    cittadinanza tra sei mesi e un anno, invece dei soliti cinque
    anni.   
    Le reclute sono destinate alla prima linea in Ucraina, “dove
    il tasso di vittime è estremamente alto”, afferma il rapporto.   
    “Il reclutamento di immigrati fa parte dei tentativi del
    Ministero della Difesa russo di completare l’obiettivo di
    400.000 volontari per combattere in Ucraina. Le autorità cercano
    di ritardare il più possibile una nuova mobilitazione
    obbligatoria per ridurre al minimo” il dissenso interno,
    conclude il rapporto britannico. (ANSA).   

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    Mattarella e Meloni alla cerimonia per i 75 anni del Senato

    (ANSA) – ROMA, 08 MAG – Il presidente della Repubblica,
    Sergio Mattarella è in Senato per partecipare alle iniziative
    previste per celebrare i 75 anni della prima seduta (8 maggio
    1948) di palazzo Madama. Il capo dello Stato è stato accolto dal
    presidente del Senato Ignazio La Russa. Alla cerimonia partecipa
    anche la premier Giorgia Meloni.
    Le celebrazioni, aperte da Gianni Morani che ha cantato
    l’inno di Mameli, prevedono un convegno dal tiolo ‘Il Senato
    nella storia dell’Italia repubblicana’ con Stefano Folli, Anna
    Finocchiaro, Ernesto Galli della Loggia e Giuseppe Parlato e, a
    seguire, un concerto dello stesso Morandi, in diretta tv su
    Rai2. All’evento in Aula, saranno presenti anche il presidente
    della Corte costituzionale, Silvana Sciarra, il vicepresidente
    della Camera, Giorgio Mulè, il presidente della Knesset, i
    senatori a vita Liliana Segre e Mario Monti. (ANSA).   

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    Zaki, domani la decima udienza del processo a Mansura

    (ANSA) – IL CAIRO, 08 MAG – Si tiene domani a Mansura la
    decima udienza del processo a carico di Patrick Zaki, lo
    studente egiziano dell’Università di Bologna che – pur a piede
    libero – rischia sempre altri cinque anni di carcere per il
    contenuto di un suo articolo. La sua avvocata principale, Hoda
    Nasrallah, come del resto lo stesso Patrick dopo la precedente
    udienza del 28 febbraio, non ha escluso che domani ci potrebbe
    essere una sentenza.   
    “Speriamo”, si è limitata a rispondere la legale a una
    domanda dell’ANSA sulla possibilità di un verdetto. Formalmente,
    l’aggiornamento al 9 maggio era stato disposto solo “per far
    consegnare le carte della difesa”, aveva rivelato il ricercatore
    in studi di genere presso l’Alma Mater bolognese. Trattandosi di
    un giudice monocratico, c’é comunque sempre la possibilità di
    una sentenza: “Forse pronunceranno il verdetto finale,
    potrebbero farlo”, aveva ricordato Patrick dopo l’udienza in cui
    i suoi legali, per la prima volta dall’inizio del processo nel
    settembre 2021, avevano potuto esporre in maniera organica la
    loro difesa.   
    Quello che Amnesty International definisce “l’incubo”
    giudiziario di Patrick era iniziato con l’arresto del 7-8
    febbraio 2020 e dura da tre anni e tre mesi, di cui 22 passati
    in carcere. L’accusa si basa su un articolo scritto dal
    ricercatore nel 2019 su un attentato dell’Isis e due casi di
    presunte discriminazioni di copti, i cristiani d’Egitto.   
    Durante il periodo pre-processuale, tra il febbraio 2020 e il
    settembre 2021, stando a quanto ricostruibile da informazioni
    mediatiche, Patrick aveva subito lo stillicidio di 18 udienze in
    cui furono decisi prolungamenti della sua custodia cautelare
    passata quasi tutta nel carcere di Tora al Cairo: i rinnovi,
    come previsto dalla normativa, nei primi cinque mesi furono di
    15 giorni ciascuno e poi di 45. Soprattutto durante il primo
    periodo della pandemia, nella primavera 2020 (ma in due
    occasioni anche a giugno e a novembre), la sua vicenda
    giudiziaria fu connotata da nove slittamenti delle udienze per
    il rinnovo della custodia cautelare. (ANSA).   

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    Tajani, ascoltiamo le opposizioni, le riforme si fanno insieme

    (ANSA) – ROMA, 08 MAG – “Per quanto riguarda le riforme
    vogliamo ascoltare le proposte delle opposizioni, le riforme si
    devono scrivere insieme”: lo ha detto il vicepremier e ministro
    degli Esteri Antonio Tajani a margine della presentazione dello
    studio del parlamento europeo sui costi della non Europa che si
    tiene a Roma .   
    “Siamo pronti a lavorare in Parlamento per garantire più
    stabilità in Italia perché questo significa essere più
    credibili. Vogliamo governi stabili, i governi instabili non
    fanno il bene dei cittadini”, ha aggiunto Tajani. (ANSA).   

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    Pd, il dibattito sulle riforme non distragga dalle priorità

    (ANSA) – ROMA, 08 MAG – L’incontro della segretaria Pd è per
    un confronto sui temi e per portare una posizione all’incontro
    di domani con Giorgia Meloni sulle riforme. “La convocazione –
    sono le prime riflessioni che emergono dai primi interventi –
    non sia un modo per distrarre l’attenzione sui temi che
    interessano le persone e le necessità del Paese: lavoro, sanità,
    pnrr” . (ANSA).   

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    Cottarelli: ‘A disagio nel Pd della Schlein’

    Carlo Cottarelli si dimetterà da senatore. Lo ha annunciato lo stesso economista, eletto con il Pd, a Che tempo che fa, su Rai3, spiegando che l’Università cattolica gli ha “chiesto di dirigere un programma per l’educazioni delle scienze sociali ed economiche rivolto agli studenti delle scuole superiori”. “Questa cosa – ha aggiunto – purtroppo non è compatibile con il Senato, e ho deciso di rinunciare alla posizione di senatore: mi dimetterò nella prossima settimana”. “Io andrei a farlo gratuitamente, si fa per spirito di servizio. Consiste in avere 15-20 personaggi senior che hanno avuto una carriera brillante, li chiamo senatori della cultura, che andrebbero a visitare scuole in tutta Italia, a parlare di economia, diritto, costituzione, e di come si comunicano queste cose”, ha spiegato Cottarelli. 
    “Credo sia importante che ognuno faccia al meglio quello che può fare, credo di poter essere più utile al Paese nel mio ruolo di grillo parlante, di divulgatore”. Così Carlo Cottarelli ha spiegato la sua scelta di dimettersi da senatore, per dirigere un progetto dell’Università cattolica nelle scuole superiori. “Forse non è stato così in passato, ma c’è in questo momento storico un’estrema conflittualità fra minoranza e opposizione – ha spiegato l’economista, intervistato a Che tempo che fa, parlando di ciò che l’ha deluso nella sua breve esperienza in Parlamento -: faccio qualche esempio, è prassi che le minoranze presentino degli emendamenti, io ho visto che sistematicamente sono rigettati. Tanto quanto, spesso le minoranze propongono emendamenti quasi solo per fare ostruzionismo. Mi aspettavo un atteggiamento meno conflittuale”. Inoltre Cottarelli ha raccontato che “essere un uomo di parte dà meno credibilità alle cose che si dice”.
    “A me non sembra giusto cambiare partito, io sono stato eletto nel proporzionale, la gente non ha votato il mio nome ma il partito”. Lo ha spiegato Carlo Cottarelli, raccontando a Che tempo che fa la decisione di dimettersi da senatore. Eletto a settembre con il Pd, l’economista ha rivelato che gli “sono state fatte offerte di spostarmi in altri gruppi, non dico quali ma è abbastanza intuitivo: non sono di maggioranza né è il Movimento 5 stelle”. Cottarelli ha sorriso quando Fabio Fazio ha detto che poteva essere solo il Terzo polo di Azione e Italia viva
    “È giusto che quel seggio torni al Pd. Fra l’altro la prima non eletta è una persona molto brava, Cristina Tajani, che insegna al Politecnico di Milano, ed è anche abbastanza vicina all’area di Elly Schlien. Poi è una donna, si migliora anche la parità di genere”. Così Carlo Cottarelli, ospite di Che tempo che fa, su Rai 3, ha spiegato chi è destinato a succedergli in Senato, dopo che avrà rassegnato le dimissioni.
    Cottarelli: ‘A disagio nel Pd della Schlein'”E’ innegabile (basta vedere la composizione della nuova Segreteria) che l’elezione di Elly Schlein abbia spostato il Pd più lontano dalle idee liberaldemocratiche in cui credo. Ho grande stima di Elly Schlein e non credo sbagli a spostare il Pd verso sinistra”, “Ciò detto, mi trovo ora a disagio su diversi temi”. Lo scrive l’economista Carlo Cottarelli – che ha annunciato le sue dimissioni dal Senato e dal Pd – in una lettera a Repubblica, dove elenca tutti i temi in cui sente di avere “posizioni diverse da Elly Schlein”, dal Jobs Act al freno al Superbonus, dai termovalorizzatori, all’utero in affitto al nucleare. Il passaggio clou della lettera è quello dove l’economista eletto al Senato con il Pd spiega: -“è innegabile (basta vedere la composizione della nuova Segreteria) che l’elezione di Elly Schlein abbia spostato il Pd più lontano dalle idee liberaldemocratiche in cui credo. Ho grande stima di Elly Schlein e non credo sbagli a spostare il Pd verso sinistra. La scelta alle primarie è stata netta e i sondaggi la premiano. Un Pd più a sinistra può trasmettere un messaggio più chiaro agli elettori, cosa essenziale per un partito politico. Ciò detto, mi trovo ora a disagio su diversi temi. Una questione chiave è il ruolo che il “merito” debba avere nella società. Il principio del merito era molto presente nel documento dei valori del Pd del 2008, l’ultimo disponibile quando decisi di candidarmi. Manca invece in quello approvato a gennaio 2023 e nella mozione Schlein per le primarie”. “A livello più specifico, – aggiunge Cottarelli nella lettera a Repubblica – di recente ci sono stati diversi casi in cui non ho condiviso le posizioni prese dal Pd, per esempio su aspetti del Jobs Act, sull’aumento delle accise sui carburanti, sul freno al Superbonus e sul compenso aggiuntivo per insegnanti che vivono in aree dove il costo della vita è alto, come suggerito da Valditara. Ho posizioni diverse da Elly Schlein anche sui termovalorizzatori, sull’utero in affitto e in parte anche sul nucleare. Qualcuno dice che, date queste differenze, dovrei cambiare gruppo parlamentare. Non sarebbe giusto, anche perché sono stato eletto col proporzionale e quindi senza una scelta diretta sul mio nome da parte degli elettori. Il primo dei non eletti mi sostituirà senza perdite di seggi per il Pd. Mi sembra la scelta più corretta”. Quindi al Direttore di repubblica Maurizio Molinari Cottarelli anciticpa: “nei prossimi giorni presenterò le mie dimissioni dal Senato che dovranno poi essere approvate dall’Aula. Non è stata una scelta facile e La ringrazio per l’opportunità di spiegarne le motivazioni. Lascio il Senato per andare a dirigere, a titolo gratuito, un nuovo Programma per l’Educazione nelle Scienze Economiche e Sociali di rivolto agli studenti delle scuole superiori offerto dall’Università Cattolica di Milano. L’idea è di costituire un gruppo di esperti senior di alto livello che, pro bono, visiteranno le scuole per condividere con gli studenti le loro esperienze accumulate in una vita lavorativa. L’obiettivo è di svolgere circa 150 visite all’anno, forse di più. I temi trattati comprenderanno le tendenze di breve e lungo termine dell’economia italiana, le politiche monetarie e di bilancio, le tematiche strutturali soprattutto rispetto all’inserimento nel mondo del lavoro, la sostenibilità economica e ambientale, la finanza, l’interazione tra economia e diritto, la costituzione italiana e l’importanza della comunicazione per le politiche economiche e sociali. Le presentazioni non comporterebbero costi per le scuole coinvolte. Ci sarebbero poi presentazioni serali per centri culturali, circoli per gli anziani e così via”.. “Credo molto in questo progetto – si legge ancora – anche perché penso sia importante che chi ha avuto tanto dalla vita e ha accumulato esperienze sia disposto a condividerle con giovani e altri. Rispetto alla mia attuale posizione al Senato, due cose hanno reso più facile accettare la proposta fattami dall’Università Cattolica. Primo, in questo momento storico mi sembra che nella vita parlamentare ci sia molta, troppa animosità. Spesso le posizioni sono espresse “per partito preso” e i dibattiti sono solo un’occasione per attaccare l’avversario. Non intendo criticare i miei colleghi. Una forte contrapposizione tra maggioranza e opposizione è probabilmente inevitabile in questo momento storico, ma i dibattiti estremizzati non sono nelle mie corde. Forse allora, nel mio piccolo, posso essere più utile al Paese tornando a commentare le politiche economiche dall’esterno, dicendo quello che penso senza il rischio di autocensurarmi”. Come secondo punto Cottarelli elenca dunque tutte le differenze che sente rispetto alla linea della nuova segreteria.   

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    Nomine e riforme, settimana cruciale per governo e opposizione

    Settimana chiave per il confronto nella maggioranza sulle nomine e tra governo e opposizione sulle riforme. Entro martedì, quando l’attuale comandante Zafarana diventerà presidente dell’Eni, l’esecutivo dovrà decidere il nuovo vertice della Guardia di Finanza. . Il leader del M5s Conte parla di ‘governo bulimico’ sulle nomine ‘ben al di là dello spoil system’. La segretaria del Pd Schlein attacca sui rapporti con l’Egitto dopo le parole dell’Ad di’Eni Descalzi: ‘L’Italia non può considerare la mancata collaborazione del Cairo sull’omicidio Regeni come un prezzo da pagare sull’altare degli interessi economici’. 
    Martedì è anche il giorno degli incontri chiesti dalla premier Meloni ai leader delle opposizioni sulle riforme con l’obiettivo dell’elezione diretta del capo dell’esecutivo, che sia il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio.

    Agenzia ANSA

    Martedì giro di incontri alla Camera, il primo con Schlein (ANSA)

    ‘Se l’opposizione dice no, avanti lo stesso’, afferma Tajani di Fi. “Possiamo portare un contributo se ci si vuole confrontare su come migliorare l’efficiena dell’azione di governo, ci sono alcune disfunzioni che abbiamo ormai rilevato da tempo. Se invece si svuole stravolgere l’assetto costituzionale, chiaramente non siamo disponibili”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte ad Ancona, a margine di un comizio a sostegno del candidato sindaco pentastellato Enrico Sparapani.”Non è la prima volta che si tenta una stagione di riforme costituzionali – ha osservato parlando con i giornalisti degli incontri di martedì con la premier Giorgia Meloni -. Ovviamente noi andremo ad ascoltare, ma abbiamo delle idee molto chiare”. “Prima sediamo al tavolo per capire che cosa ci verrà proposto – ha detto ancora -, mi sembra di capire che ci sono tante opzioni e non c’è ancora convergenza su una prospettiva in particolare. Elezione diretta del premier o del presidente della Repubblica? “Sicuramente – ha sottolineato Conte – guardando i vari sistemi in giro per il mondo l’elezione diretta non è risolutiva per la stabilità, per esempio, degli assetti di governo. Questo è indubitabile”.

    Agenzia ANSA

    “‘ Il governo dica se nel ‘dare per ricevere’ c’è l’impunità per gli egiziani’ precisa la segretaria del Pd (ANSA)

    Intanto anche le Regioni chiedono un confronto con la presidente del Consiglio Meloni sul tema delle riforme istituzionali. “Esprimendo soddisfazione per l’avvio delle riflessioni sulla tematica delle riforme istituzionali, desidero rappresentarle sin da subito la volontà delle Regioni e delle Province autonome di contribuire in modo propositivo a questo percorso e, pertanto, sono a chiederle un incontro con la Conferenza”. è quanto scrive il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.  “Negli ultimi anni, la sovrapposizione di interventi normativi non sempre coordinati, unitamente alle mancate approvazioni dei disegni di legge di riforma costituzionale, hanno generato notevoli criticità soprattutto nell’ambito della governance territoriale”, aggiunto Fedriga secondo il quale “per il sistema delle Regioni è da tempo avvertita l’esigenza di condividere percorsi volti a superare le criticità”.
    Domenica e lunedì 14 e 15 maggio  la tornata amministrativa di primavera con 13 capoluoghi di provincia al voto

       

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    Schlein, verità su Regeni sacrificata per dono del gas dall’Egitto?

    “Penso che l’Italia non possa considerare la mancata collaborazione dell’Egitto sull’omicidio di Giulio Regeni come un prezzo da pagare sull’altare degli interessi economici”. Lo ha detto a Treviso la segretaria del Pd Elly Schlein, in riferimento alla collaborazione del nostro Paese con l’Egitto per le forniture del gas metano. “Ho sentito dire – ha spiegato Schlein, riferendosi a dichiarazioni dell’ad di Eni, Descalzi – che da paesi come l’Egitto ‘se dai ricevi’.Voglio chiedere al Governo se tra le cose da ‘dare per ricevere’ è considerata anche l’impunità dei torturatori e degli assassini di Giulio Regeni”. 
    “Chiedo al Governo se questa è la strada che intende intraprende come strategia energetica per il futuro dell’Italia” ha aggiunto Schlein, che ha citato tra i punti di crisi con la diplomazia del Cairo, oltre a Regeni, “la liberazione di Patrick Zaki, o i diritti calpestati delle donne e degli uomini egiziani incarcerati per il legittimo dissenso”. La segretaria del Pd si detta convinta che “passare dalla dipendenza dalle fonti fossili di Putin e della Russia, alla dipendenza dalle fonti fossili di altri regimi, non sia la soluzione per questo paese, che invece ha un grandissimo potenziale non sfruttato sull’energia pulita e rinnovabile, democratica”.