More stories

  • in

    Salvini: “Fazio a Discovery? Una scelta sua, non è un affare di Stato”

       “C’è una libera scelta di un libero conduttore che ha accettato liberamente un’offerta, che spero per lui sia consistente, di un’emittente televisiva privata”. Lo ha detto Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, riguardo al passaggio di Fabio Fazio a Discovery. “Penso che la Rai, così come l’intero Paese possa contare su tante donne e tanti uomini altrettanto in gamba, senza che nessuno ne faccia una questione di Stato”, ha aggiunto.    “Siamo in democrazia, auguri e buon lavoro”, ha commentato Salvini, parlando a margine dell’evento di avvio dei lavori del passante Av di Firenze. “Ho tanti cantieri su cui lavorare – ha detto -, che l’ultima cosa che mi interessa fare sono i palinsesti televisivi…”.  
    “La politica dovrebbe stare il più possibile fuori dalle scelte editoriali perché sono qualcosa di molto delicato, ma soprattutto devono riguardare l’intrattenimento e l’informazione dei cittadini. In ultima analisi sono i cittadini a scegliere”. Lo ha detto il governatore della Liguria Giovanni Toti a margine di un impegno istituzionale commentando l’addio di Fabio Fazio alla Rai dopo il mancato rinnovo del contratto.
    E anche la rassegna stampa mattutina di Fiorello a Viva Rai2! ha parlato di Fabio Fazio, all’indomani dell’annuncio dell’addio del conduttore alla Rai per passare a Discovery.   

    A Biggio e Casciari: ‘Siate meno bravi, non voglio essere epurato’ (ANSA)

  • in

    Governo pone la fiducia alla Camera sul decreto legge Ponte

    (ANSA) – ROMA, 15 MAG – Il ministro per i Rapporti con il
    Parlamento Luca Ciriani ha chiesto in Aula alla Camera la
    fiducia sul decreto sul Ponte sullo Stretto. Il voto di fiducia
    si terrà domani con la prima chiama a partire dalle 12 mentre
    dalle 10.30 si terranno le dichiarazioni di voto sulla fiducia.   
    Oggi pomeriggio alle 15 scade il termine per la presentazione
    degli ordini del giorno. Il via libera finale della Camera è
    atteso per mercoledì. (ANSA).   

  • in

    Mattarella, processi diventino più agili e moderni

    (ANSA) – ROMA, 15 MAG – “È indispensabile che il processo,
    sia civile che penale, divenga strumento più agile e moderno per
    perseguire adeguatamente gli obiettivi per i quali è
    predisposto. Occorre che Governo e Parlamento, Magistratura e
    avvocatura, si impegnino per conseguire questo risultato”. Lo ha
    detto il presidente Sergio Mattarella parlando alla Cerimonia di
    inaugurazione delle sede della Scuola Superiore della
    Magistratura a Castel Capuano. (ANSA).   

  • in

    Mattarella, indipendenza delle toghe è patrimonio irrinunciabile

    (ANSA) – ROMA, 15 MAG – “Nel quadro degli equilibri
    costituzionali i giudici sono “soggetti soltanto alla legge”. Il
    che realizza l’unico collegamento possibile, in uno Stato di
    diritto, tra il giudice, non elettivo né politicamente
    responsabile, e la sovranità popolare, di cui la legge, opera di
    parlamentari eletti dal popolo e politicamente responsabili, è
    l’espressione prima”. In queste considerazioni si ritrova
    l’essenza dell’indipendenza della Magistratura come patrimonio
    irrinunziabile dello Stato di diritto e della nostra democrazia
    costituzionale”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella
    parlando Scuola Superiore della Magistratura a Napoli. (ANSA).   

  • in

    Via libera del cda a Sergio Ad Rai, Rossi dg

    (ANSA) – ROMA, 15 MAG – Via libera del consiglio di
    amministrazione Rai alla nomina di Roberto Sergio ad
    amministratore delegato, come proposto dall’assemblea degli
    azionisti.   
    La votazione si è conclusa con tre voti a favore, uno
    contrario e due astensioni, che valgono come un no. A pesare
    dunque il voto favorevole della presidente Marinella Soldi, che
    in caso di parità vale doppio. A favore anche Simona Agnes, in
    quota Forza Italia, e Igor De Biasio, in quota Lega. Contraria
    Francesca Bria, nominata in quota Pd, mentre Alessandro Di Majo,
    in quota M5S, e il consigliere Riccardo Laganà, eletto dai
    dipendenti, si sono astenuti. Sergio non era presente al momento
    della votazione.   
    Il nuovo amministratore delegato ha, inoltre, comunicato di
    voler nominare Paola Marchesini quale direttore dello staff
    amministratore delegato e di voler affidare a Giampaolo Rossi il
    ruolo di direttore generale corporate, ruolo precedentemente
    ricoperto ad interim dall’amministratore delegato. (ANSA).   

  • in

    Il Papa, si promuovano ovunque politiche amiche della famiglia

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 15 MAG – “La famiglia è il
    principale antidoto alla povertà, materiale e spirituale, e
    anche al problema dell’inverno demografico. È necessario che in
    tutti i Paesi siano promosse politiche sociali, economiche e
    culturali ‘amiche della famiglia’ e dell’accoglienza della
    vita”. Lo dice il Papa in un tweet nella Giornata internazionale
    della famiglia. (ANSA).   

  • in

    Affluenza a picco alle comunali, oggi si vota fino alle 15

    Hanno aperto stamane alle ore 7 i seggi per l’elezione dei sindaci in 595 comuni nelle regioni a statuto ordinario. Chiuderanno alle ore 15 e subito dopo inizierà lo spoglio delle schede. Affluenza a picco in questa tornata di elezioni amministrative: anche la scelta del sindaco, un tempo molto sentita e partecipata, oggi fa i conti con una forte disaffezione da parte dell’elettorato. L’affluenza definitiva alle 23, per i comuni seguiti dal Viminale, è del 46,39% in calo di quasi 14 punti rispetto alle precedenti omologhe in cui aveva votato il 59,89% degli aventi diritto. 
    In quasi 30 anni il calo dei votanti è stato del 25%, 1 elettore su 4 non è più andato a votare: basti pensare che alle elezioni comunali del giugno 1993 aveva votato il 79% degli aventi diritto mentre alle amministrative del giugno dello scorso anno ha votato il 54,72%, in pratica solo un elettore su due ha scelto il sindaco.
    Le urne sono aperte per le elezioni amministrative in 790 comuni nel complesso, anche se fra ieri e oggi si vota in 595 comuni delle regioni a statuto ordinario e c’è solo un capoluogo di regione, Ancona, mentre sono 13 i capoluoghi di provincia. Non ci sono grandi centri coinvolti ma è comunque un test politico importante per la maggioranza di governo, a 8 mesi dalle elezioni politiche, e per l’opposizione. Sono chiamati a votare in tutto 6,3 milioni di elettori per eleggere il sindaco e rinnovare il Consiglio comunale. In Sicilia e Sardegna si vota il 28 e 29 maggio, in Trentino e Valle d’Aosta il 21 maggio. Nelle regioni ‘speciali’ si vota nel complesso in 195 comuni. L’attenzione è soprattutto al risultato nei tredici capoluoghi: oltre ad Ancona, unica città capoluogo di regione, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza. Il turno primaverile delle elezioni comunali si completerà poi il 21 maggio con il voto previsto in Valle d’Aosta (1 Comune) e Trentino- Alto Adige (3 Comuni), e il 28 e 29 maggio con le elezioni in Sicilia (128 Comuni) e Sardegna (39 Comuni). Subito dopo la chiusura dei seggi inizierà lo spoglio delle schede.
    Quanto all’affluenza, andando indietro nel tempo, nel 2017 (1.004 i Comuni al voto) l’affluenza era stata del 60,07%. Nel 2020 (764 comuni) l’affluenza era stata del 65,62%; nel 2019 (3.685 comuni) del 67,68%. Nella tornata del 2016 aveva votato il 61,52% degli aventi diritto. Tra le curiosità della giornata elettorale, una ha riguardato una donna di 100 anni e 4 mesi, Teresa Righini, ristoratrice in pensione e fondatrice dell’Osteria del Pozzo ad Ancona, che nonostante l’età avanzata, non ha rinunciato ad esercitare il suo diritto-dovere di voto ed andata al seggio numero 27 di Falconara Marittima, appoggiandosi ad un bastone e accompagnata dal genero. Due persone sono state invece denunciate nel Napoletano per aver scattato foto alle schede elettorali che avevano votato

    Il 14 e 15 maggio si terranno le elezioni comunali. In Sicilia e Sardegna si vota il 28 e 29, in Trentino e Valle d’Aosta il 21 © ANSA

    Complessivamente i capoluoghi di provincia in cui si vota sono 18, di cui uno capoluogo di regione, Ancona. Domani si vota in 13 capoluoghi di provincia (Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza). L’eventuale turno di ballottaggio è previsto nei giorni di domenica 28 e lunedì 29 maggio (Trentino e Valle d’Aosta il 4 giugno, Sicilia e Sardegna l’11 e 12 giugno). Sette dei capoluoghi sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra, mentre Latina è retta da un commissario prefettizio dopo la caduta, lo scorso anno, dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Damiano Colletta.
    Alleanze alla prova, dunque, con l’incognita astensionismo, in continua crescita nelle ultime consultazioni. Alle amministrative del giugno 2022 ha votato infatti il 54% degli aventi diritto, il 5,4% degli elettori in meno è andato ai seggi rispetto alla precedente tornata. Pd e M5S sono alleati in 4 capoluoghi (Latina, Pisa, Brindisi e Teramo); Azione e Italia Viva in 6 (Brescia, Vicenza, Ancona, Pisa, Treviso, Brindisi); la maggioranza di governo si spacca solo a Massa dove Fdi esprime un suo candidato diverso da quello di Lega, Forza Italia e liste civiche. Ad Ancona – il sindaco uscente è Laura Mancinelli (Pd) – si sfidano Ida Simonella (centrosinistra) e Daniele Silvetti (centrodestra), mentre il Movimento 5 stelle sostiene Enrico Sparapani (RPT: Enrico Sparapani). Oltre che a Latina (dove l’uscente Coletta si ripresenta), situazione anomala anche a Massa, dove il sindaco di centrodestra Francesco Persiani – il primo nella storia della città – è stato sfiduciato lo scorso 1 marzo. Si ricandida a questa tornata con Lega, Forza Italia e liste civiche; Fratelli d’Italia sostiene però un altro nome, Marco Guidi.
    Il centrosinistra prova a riconquistare Massa con Enzo Romolo Ricci. Le due principali forze di opposizione in Parlamento sono unite in 3 città: a Pisa si registra una convergenza tra Pd, M5S e Sinistra Unita a sostegno di Paolo Martinelli, che sfida il primo cittadino uscente, targato centrodestra, Michele Conti; anche a Teramo Pd e Cinquestelle insieme dietro al sindaco uscente, Gianguido D’Alberto; lo sfida Carlo Antonetti per il centrodestra. A Brindisi nè il centrodestra nè il centrosinistra sono riusciti ad esprimere candidature unitarie. Pd e M5s sosterranno Roberto Fusco, mentre il sindaco uscente Riccardo Rossi, è appoggiato da una sola lista: Brindisi Bene Comune – Alleanza Verdi Sinistra.
    Per il centrodestra, Giuseppe Marchionna è il candidato di Forza Italia, Fratelli D’Italia e Lega, mentre Pasquale Luperti è sostenuto da Movimento Regione Salento e Uguaglianza cittadina. Curiosità ad Imperia, dove l’uscente di centrodestra Claudio Scajola, ex ministro dell’Interno, è sfidato – per il centrosinistra – dal vicecommissario di polizia Ivan Bracco, che dal 2010 ha indagato su Scajola per sei diverse inchieste, tutte archiviate tranne una, quella in cui il politico avrebbe favorito la latitanza dell’ex deputato di Fi Amedeo Matacena (in primo grado è stato condannato a 2 anni). L’unico partito presente ovunque con una lista è il Pd, gli altri non sono presenti in almeno un comune.
    Urne aperte domenica dalle 7.00 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Subito dopo la verifica dell’affluenza, inizierà lo spoglio.

  • in

    Comunali, seggi aperti fino a lunedì alle 15. Affluenza in calo

    Affluenza ancora in calo in questa tornata di elezioni amministrative: anche la scelta del sindaco, un tempo molto sentita e partecipata, oggi fa i conti con una forte disaffezione da parte dell’elettorato. Alle 19 ha votato il 37,22%, in calo di oltre 6 punti rispetto alle precedenti omologhe in cui alla stessa ora aveva votato il 43,82% degli elettori. I seggi sono aperti fino alle 23 e domani dalle 7 alle 15. In quasi 30 anni il calo dei votanti è stato del 25%, 1 elettore su 4 non è più andato a votare: basti pensare che alle elezioni comunali del giugno 1993 aveva votato il 79% degli aventi diritto mentre alle amministrative del giugno dello scorso anno ha votato il 54,72%, in pratica solo un elettore su due ha scelto il sindaco. Ad Ancona in questa tornata, alle 19 ha votato il 33.81% mentre alle precedenti elezioni era andato alle urne il 38,25 degli aventi diritto; a Brescia gli elettori sono stati il 36,60% contro il 41,09% delle precedenti comunali. A Pisa i votanti sono stati solo il 36,21% contro il 43,67% del passato.
    A Massa ha votato il 36,90% (erano stati 43,73%), calo di 9 punti percentuali a Brindisi: alle urne solo il 34,67 (erano il 43,95%). Le urne sono aperte per le elezioni amministrative in 790 comuni nel complesso, anche se oggi e domani si vota in 595 comuni delle regioni a statuto ordinario e c’è solo un capoluogo di regione, Ancona, mentre sono 13 i capoluoghi di provincia. Non ci sono grandi centri coinvolti ma è comunque un test politico importante per la maggioranza di governo, a 8 mesi dalle elezioni politiche, e per l’opposizione. Sono chiamati a votare in tutto 6,3 milioni di elettori (4,5 tra oggi e domani) per eleggere il sindaco e rinnovare il Consiglio comunale. In Sicilia e Sardegna si vota il 28 e 29 maggio, in Trentino e Valle d’Aosta il 21 maggio.
    Nelle regioni ‘speciali’ si vota nel complesso in 195 comuni. L’attenzione è soprattutto al risultato nei tredici capoluoghi: oltre ad Ancona, unica città capoluogo di regione, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza. Il turno primaverile delle elezioni comunali si completerà poi il 21 maggio con il voto previsto in Valle d’Aosta (1 Comune) e Trentino- Alto Adige (3 Comuni), e il 28 e 29 maggio con le elezioni in Sicilia (128 Comuni) e Sardegna (39 Comuni). Subito dopo la chiusura dei seggi, domani pomeriggio, inizierà lo spoglio delle schede. Quanto all’affluenza, andando indietro nel tempo, nel 2017 (1.004 i Comuni al voto) l’affluenza era stata del 60,07%. Nel 2020 (764 comuni) l’affluenza era stata del 65,62%; nel 2019 (3.685 comuni) del 67,68%. Nella tornata del 2016 aveva votato il 61,52% degli aventi diritto.
    Tra le curiosità della giornata elettorale, una ha riguardato una donna di 100 anni e 4 mesi, Teresa Righini, ristoratrice in pensione e fondatrice dell’Osteria del Pozzo ad Ancona, che nonostante l’età avanzata, non ha rinunciato ad esercitare il suo diritto-dovere di voto ed andata al seggio numero 27 di Falconara Marittima, appoggiandosi ad un bastone e accompagnata dal genero. Due persone sono state invece denunciate nel Napoletano per aver scattato foto alle schede elettorali che avevano votato.

    Il 14 e 15 maggio si terranno le elezioni comunali. In Sicilia e Sardegna si vota il 28 e 29, in Trentino e Valle d’Aosta il 21 © ANSA

    Complessivamente i capoluoghi di provincia in cui si vota sono 18, di cui uno capoluogo di regione, Ancona. Domani si vota in 13 capoluoghi di provincia (Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza). L’eventuale turno di ballottaggio è previsto nei giorni di domenica 28 e lunedì 29 maggio (Trentino e Valle d’Aosta il 4 giugno, Sicilia e Sardegna l’11 e 12 giugno). Sette dei capoluoghi sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra, mentre Latina è retta da un commissario prefettizio dopo la caduta, lo scorso anno, dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Damiano Colletta.
    Alleanze alla prova, dunque, con l’incognita astensionismo, in continua crescita nelle ultime consultazioni. Alle amministrative del giugno 2022 ha votato infatti il 54% degli aventi diritto, il 5,4% degli elettori in meno è andato ai seggi rispetto alla precedente tornata. Pd e M5S sono alleati in 4 capoluoghi (Latina, Pisa, Brindisi e Teramo); Azione e Italia Viva in 6 (Brescia, Vicenza, Ancona, Pisa, Treviso, Brindisi); la maggioranza di governo si spacca solo a Massa dove Fdi esprime un suo candidato diverso da quello di Lega, Forza Italia e liste civiche. Ad Ancona – il sindaco uscente è Laura Mancinelli (Pd) – si sfidano Ida Simonella (centrosinistra) e Daniele Silvetti (centrodestra), mentre il Movimento 5 stelle sostiene Enrico Sparapani (RPT: Enrico Sparapani). Oltre che a Latina (dove l’uscente Coletta si ripresenta), situazione anomala anche a Massa, dove il sindaco di centrodestra Francesco Persiani – il primo nella storia della città – è stato sfiduciato lo scorso 1 marzo. Si ricandida a questa tornata con Lega, Forza Italia e liste civiche; Fratelli d’Italia sostiene però un altro nome, Marco Guidi.
    Il centrosinistra prova a riconquistare Massa con Enzo Romolo Ricci. Le due principali forze di opposizione in Parlamento sono unite in 3 città: a Pisa si registra una convergenza tra Pd, M5S e Sinistra Unita a sostegno di Paolo Martinelli, che sfida il primo cittadino uscente, targato centrodestra, Michele Conti; anche a Teramo Pd e Cinquestelle insieme dietro al sindaco uscente, Gianguido D’Alberto; lo sfida Carlo Antonetti per il centrodestra. A Brindisi nè il centrodestra nè il centrosinistra sono riusciti ad esprimere candidature unitarie. Pd e M5s sosterranno Roberto Fusco, mentre il sindaco uscente Riccardo Rossi, è appoggiato da una sola lista: Brindisi Bene Comune – Alleanza Verdi Sinistra.
    Per il centrodestra, Giuseppe Marchionna è il candidato di Forza Italia, Fratelli D’Italia e Lega, mentre Pasquale Luperti è sostenuto da Movimento Regione Salento e Uguaglianza cittadina. Curiosità ad Imperia, dove l’uscente di centrodestra Claudio Scajola, ex ministro dell’Interno, è sfidato – per il centrosinistra – dal vicecommissario di polizia Ivan Bracco, che dal 2010 ha indagato su Scajola per sei diverse inchieste, tutte archiviate tranne una, quella in cui il politico avrebbe favorito la latitanza dell’ex deputato di Fi Amedeo Matacena (in primo grado è stato condannato a 2 anni). L’unico partito presente ovunque con una lista è il Pd, gli altri non sono presenti in almeno un comune.
    Urne apertre domenica dalle 7.00 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Subito dopo la verifica dell’affluenza, inizierà lo spoglio.