Bruxelles – Doppia tornata di aiuti verso la Palestina annunciati dalla Commissione europea. A New York la Banca europea per gli investimenti (BEI) insieme all’istituzione UE hanno annunciato un finanziamento da 400 milioni di euro per l’Autorità monetaria palestinese (PMA). Lo scopo è quello di sostenere il settore privato palestinese. La Commissione UE ha, poi, comunicato un aiuto da 50 milioni di aiuti diretti, cioè beni fisici per far fronte alla crisi a Gaza e in Cisgiordania. L’ultima tornata di contributi umanitari porta il totale del 2025 a 220 milioni di euro: record assoluto, dovuto all’aggravarsi della situazione nell’area.
Se da una parte si tratterà di aiuti materiali, lo strumento finanziario presentato dalla BEI sarà più complesso. L’obiettivo è fare sì che le piccole imprese palestinesi possano accedere al credito bancario. Per questo motivo, la Commissione Europea e la BEI si impegnano a garantire prestiti agevolati ai palestinesi tramite le banche locali. L’obiettivo è far ripartire l’investimento privato.
La situazione corrente non agevola di certo l’iniziativa economica. Per stessa ammissione dell’Unione, nella Striscia la carestia è generata dai “bombardamenti israeliani intensificati, anche su tende, ospedali e scuole, dai continui scontri sul territorio e dai ricorrenti ordini di sfollamento forzato”. I fondi che arriveranno nell’area saranno destinati in parte anche ai palestinesi della Cisgiordania, visto che “la rapida espansione degli insediamenti e della loro legalizzazione, che aumenta il rischio di annessione di fatto, le operazioni militari israeliane e i persistenti attacchi dei coloni israeliani contro le comunità palestinesi” rendono impossibile lo sviluppo economico dell’area.