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Trump si riallinea sull’Ucraina: armi a Kiev e sanzioni a Mosca. L’Ue cerca l’accordo sul 18esimo pacchetto

Bruxelles – Nuova giravolta di Donald Trump, che riporta gli Stati Uniti con entrambi i piedi nel fronte occidentale che si oppone alla logorante guerra di Russia in Ucraina. Il presidente americano ha annunciato ieri sera (14 luglio) che invierà “le armi migliori” a Kiev – pagate dagli alleati europei – e ha minacciato Mosca di severe sanzioni se non verrà raggiunta la pace entro 50 giorni.

Un decisi cambio di strategia, dopo il controverso taglio alle forniture militari all’Ucraina a cui l’amministrazione americana aveva dato il via libera solo due settimane fa. L’accordo messo a terra durante la visita a Washington del segretario generale della Nato, Mark Rutte, prevede l’invio – “entro pochi giorni”, ha promesso il tycoon – di ulteriori batterie antiaeree Patriot, finanziati da alcuni dei partner dell’Alleanza atlantica. Rutte ha confermato che un numero significativo di alleati, tra cui Germania, Finlandia, Danimarca, Svezia, Norvegia, Paesi Bassi e Canada, è pronto a coprire le spese nell’ambito dell’accordo.

Non solo, Trump si è detto “molto scontento” del comportamento di Vladimir Putin e ha lanciato un ultimatum a Mosca: se non si arriverà a una pace entro 50 giorni, gli Stati Uniti imporranno “dazi molto rigidi”. Dazi del 100 per cento sulle esportazioni russe e sanzioni secondarie contro i partner commerciali del Cremlino, in primis Cina e India.

L’Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, a Bruxelles, 15/07/25

Questa mattina, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari Esteri, l’Alta rappresentante Kaja Kallas ha salutato con favore il rinnovato impegno statunitense e ha rilanciato sul diciottesimo pacchetto di sanzioni europee al Mosca e sul tetto al prezzo del greggio russo: i 27 sono “molto, molto vicini” all’accordo sul nuovo round di misure restrittive – presentato a inizio giugno, ma c’è da superare il veto dell’Ungheria – e non hanno abbandonato l’idea di ridurre da 60 a 45 dollari al barile il tesso massimo per il prezzo del petrolio russo. “Spero che troveremo un accordo ora, anche se gli americani non sono a bordo, ma gli altri Paesi del G7 lo sono, allora andremo avanti con questa cosa”, ha affermato il capo della diplomazia europea.

Le ha fatto eco la presidenza danese del Consiglio dell’Ue: il ministro degli Esteri di Copenaghen, Lars Løkke Rasmussen, ha sottolineato l’importanza di “sfruttare lo slancio creato anche dai nuovi messaggi di Trump di ieri” per aumentare la pressione sulla Russia e strappare un accordo a 27 sulle nuove sanzioni.


Source: https://www.eunews.it/category/politica-estera/feed


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