in

Siria, ora l’Ue teme il ritorno di combattenti islamici radicalizzati

Bruxelles – Il nuovo corso in Siria porta con sé rischi per la sicurezza dell’Ue, a cominciare quelli legati al possibile ritorno di combattenti islamici radicalizzati. Un problema avvertito certamente in Parlamento europeo, dove non si parla apertamente di minaccia terroristica ma si fa comunque notare che la presa del potere da parte di Hayʼat Tahrir al-Sham (HTS), la milizia islamica che ha rovesciato il regime di Assad, abbia svuotato le carceri lasciano a piede libero miliziani dell’Isis e di Al-Qaeda. Si tratta non solo di cittadini siriani, ma, viene fatto notare, anche di persone che 

La minaccia c’è, e lo riconosce anche l’Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Kaja Kallas, quando rispondendo all’interrogazione parlamentare in materia ammette che “l

in materia di sicurezza la responsabilità primaria è degli Stati membri. Spetta dunque ai governi tenere alta l’attenzione e verificare quanti attraversano la frontiera.

Gli Stati membri possono comunque avvalersi della collaborazione di F

La Commissione europea, comunque, in nome della stabilità del Paese e della regione, ha deciso di intrattenere relazioni con il nuovo governo nonostante sia retto da HTS, la milizia islamica riconosciuta dall’Onu come terroristica, con l’Ue allineata alle decisioni delle Nazioni Unite.


Source: https://www.eunews.it/category/politica-estera/feed


Tagcloud:

Armenia e Azerbaigian hanno concordato i termini di un trattato di pace

Israele rompe la tregua, è di nuovo strage di civili a Gaza. L’Onu: “Inconcepibile”