Bruxelles – Dopo l’annuncio dell’intesa sui dazi, di quell’accordo si sono perse le tracce. La dichiarazione congiunta Ue-Stati Uniti che chiarisca, con una lettura unica, il contenuto del nuovo regime di tariffe, ancora non si vede e non è chiaro per quando sarà pronta. “Gli Stati Uniti hanno assunto impegni molto chiari, non sappiamo quando scatteranno ma sappiamo che scatteranno”, afferma Olof Gill, portavoce della Commissione europea responsabile per il Commercio. Per tutto il resto “le domande vanno rivolte negli Stati Uniti, noi siamo in modalità di attesa“.
Per Bruxelles il lavoro è dunque fatto, va solo finalizzato con la lista delle esenzioni ai dazi del 15 per cento. Si resta, pazientemente in attesa. Sui ritardi di Washington non ci si sbottona, ma la vice-capo del servizio dei portavoce, Arianna Podestà, vuole mettere una cosa in chiaro: “Non credo che la gestione del conflitto in Ucraina e le relazioni commerciali con l’Ue siano due dossier legati tra loro”. Tradotto: un ritardo nell’attuazione dell’accordo sui dazi non dipende dall’attivismo del presidente degli Stati Uniti in materia di politica internazionale.
La conferma delle due strade separate potrebbe arrivare durante il vertice telefonico, organizzato per mercoledì 13 agosto, tra l’inquilino della Casa Bianca, il presidente ucraino, alcuni leader Ue e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. La situazione al momento sembra chiara, ma le continue contestazioni di Donald Trump agli europei, considerati troppo “amici” di Volodymyr Zelensky, potrebbero influenzare il quadro generale.