in

“Il vertice in Alaska è una vittoria per Putin, che punta alla neutralizzazione degli Usa in Ucraina”

Bruxelles – “Il vertice in Alaska segna di fatto la fine dell’isolamento internazionale di Putin: nessun leader occidentale di rilievo lo ha incontrato dopo l’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina”. Lo afferma in un suo commento sul prossimo vertice tra il presidente Usa e quello russo Jana Kobzova, Co-direttrice del Programma di sicurezza europea dell’European Council on Foreign Relations (Ecfr). La studiosa sottolinea come “Putin ottiene un vertice con il presidente degli Stati Uniti senza alcuna concessione da parte sua, come ad esempio una tregua nella guerra contro l’Ucraina. Di per sé, questo è già un buon risultato per Putin”.

Kobzova sostiene poi che “inoltre, Putin discuterà dell’Ucraina e della sicurezza europea senza la presenza degli ucraini né degli europei, il più lontano possibile dal continente europeo. Questo è un altro risultato positivo per il Cremlino. Si inserisce nella visione del mondo di Putin, in cui le grandi potenze decidono il destino di quelle più piccole, che è l’esatto contrario della visione europea”. Però “sull’Ucraina, il leader russo dovrà trovare un equilibrio. Da un lato, dovrà in qualche modo rispondere all’ambizione di Trump di diventare un pacificatore tra Ucraina e Russia: se Putin non mostrerà alcuna flessibilità, ciò potrebbe spingere il presidente americano a mettere finalmente in atto le minacce di ulteriori sanzioni contro Mosca e i suoi alleati. Dall’altro lato – sostiene Kobzova -, il Cremlino ritiene di avere il sopravvento sul campo di battaglia in questo momento, quindi se non riuscirà a ottenere concessioni diplomatiche, potrà semplicemente continuare ad avanzare sul campo di battaglia”.

A giudizio della ricercatrice “l’esito più favorevole per la Russia sarebbe la ‘neutralizzazione’ degli Stati Uniti sulla questione ucraina, ovvero una minore partecipazione degli Usa agli sforzi per porre fine alla guerra e, soprattutto, la cessazione degli aiuti militari all’Ucraina. Ci si può aspettare che Putin proponga ogni tipo di possibilità di collaborazione tra Stati Uniti e Russia nel settore energetico e in altri settori, compreso lo sfruttamento delle risorse artiche. L’altra offerta potrebbe essere quella di nuovi colloqui sul controllo degli armamenti”.

La maggior parte dei leader europei riconosce l’alta posta in gioco e i rischi del vertice, “da qui – spiega Kobzova – la frenesia diplomatica di questa settimana, compreso l’incontro virtuale pre-vertice di oggi tra i leader dell’Ue, Trump e Zelensky. Come sostenuto in un recente policy brief dell’Ecfr, l’Ue subirà le conseguenze più pesanti dell’esito del conflitto. Il futuro dell’Europa dipende dal fatto che l’Ucraina diventi stabile e prospera (anche senza il pieno controllo del territorio) o rimanga uno Stato debole, instabile e vulnerabile agli attacchi russi”.

Kobzova conclude ricordando che “lo spettro di Trump e Putin che decidono da soli il futuro dell’Ucraina e, di fatto, dell’intera sicurezza europea ha già spinto i leader dell’Ue ad aumentare la spesa per la difesa, raddoppiare gli aiuti militari all’Ucraina e impegnarsi diplomaticamente con Trump e il suo team per trasmettere i loro messaggi e le loro linee rosse”.


Source: https://www.eunews.it/category/politica-estera/feed


Tagcloud:

Nuovo appello da Ue e altri Paesi: Israele lasci accedere gli aiuti umanitari a Gaza

I leader europei a Trump: I confini dell’Ucraina li può discutere solo l’Ucraina