Bruxelles – Di fronte alla minaccia comune alla sicurezza del continente, ma anche alla guerra dei dazi e al cambiamento climatico, Londra e Bruxelles si stanno ormai avvicinando come non accadeva da tempo. Dopo i sempre più numerosi colloqui tra il primo ministro britannico Keir Starmer e i presidenti della Commissione e del Consiglio europeo Ursula Von Der Leyen e Antonio Costa, ad intensificare il dialogo e la collaborazione sono stavolta il Parlamento Europeo e Westminster. Nella giornata di oggi (18 marzo) si è concluso l’incontro dell’Assemblea Ue-Uk per la partnership parlamentare (Ppa). Il forum, composto dalle delegazioni dei due Parlamenti, si riunisce periodicamente, ed è volto a discutere lo sviluppo e l’implementazione dell’Accordo per il commercio e la cooperazione, che dal 2021 costituisce la bussola dei rapporti politici e commerciali tra le due sponde della Manica.
Le due delegazioni, che si sono incontrate per la prima volta dopo le elezioni parlamentari della scorsa estate in Ue e Regno Unito, si sono dette pronte ad “approfondire pienamente rapporti costruttivi basati su valori comuni, fiducia reciproca” e soprattutto “una gamma di questioni di interesse comune”. I parlamentari hanno riconosciuto e accolto gli sforzi dei due esecutivi per lo sviluppo di legami in un periodo di grande sfida geopolitica, e hanno adottato una serie di raccomandazioni “prendendo nota di dove stiamo lavorando bene insieme, attenzionando l’impegno delle parti al supporto dell’Ucraina nel suo sforzo contro la guerra di aggressione della Russia, e sottolineando le aree dove devono essere fatti maggiori sforzi”.
Sono state svariate le aree di cooperazione discusse dall’assemblea. Al centro i temi della sicurezza e della difesa, inclusa la lotta alla disinformazione in aree come i Balcani occidentali, la Moldavia e l’Ucraina, ma anche la questione del futuro della collaborazione anglo-europea in politica estera. La Ppa ha discusso la possibilità di offrire nuove opportunità ai giovani, collaborare ulteriormente per il raggiungimento dell’autonomia energetica (con programmi congiunti per l’energia rinnovabile nel Mare del Nord, ad esempio) ma anche aumentare il supporto allo sviluppo internazionale- essenziale dopo la sospensione degli aiuti americani. Immigrazione, sanzioni e mobilità saranno discusse nei prossimi incontri, mentre si sono tenute discussioni informali su intelligenza artificiale, regolamentazione dei servizi finanziari e lotta ai cambiamenti climatici. L’incontro ha prodotto una serie di raccomandazioni che le delegazioni presenteranno ai reciproci esecutivi in occasione del prossimo Summit Uk-Ue previsto per il 19 maggio.
I capidelegazione hanno espresso grande soddisfazione e gratitudine per gli sforzi intrapresi, sottolineando il clima di distensione ed intesa che ha caratterizzato il forum. “E’ stato molto costruttivo” ha detto Sandro Gozi, deputato francese e copresidente per conto dell’Ue: “l’atmosfera è certamente migliorata, dobbiamo sfruttare il potenziale dei trattati esistenti e creare basi per una fiducia comune, essenziale per approfondire e sviluppare il nostro partenariato in nuovi campi”. “E’ come girare pagina su un dialogo, più positivo e robusto, tra le nostre due nazioni. C’è forte consenso sul supporto al presidente Zelensky e abbiamo riconosciuto alcune delle sfide che riguardano la sicurezza energetica e il clima, oltre che altre questioni” ha dichiarato la capodelegazione britannica Marsha de Cordova. La parlamentare laburista ha poi concluso il suo intervento con una battuta rivolta a Gozi, del Mouvement démocrate: “Ho apprezzato l’ospitalità del mio copresidente o, come lo chiamo io, il mio nuovo amico centrista”.