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Mar Rosso, l’operazione navale Ue Aspides è ai blocchi di partenza. Il “comando strategico” in Grecia, la guida delle operazioni all’Italia

Bruxelles – Lunedì 19 febbraio i ministri degli Esteri dell’Ue lanceranno ufficialmente la missione navale del blocco per far fronte agli attacchi perpetrati dagli Houthi alle navi commerciali nel Mar Rosso. La conferma arriva da un alto funzionario dell’Ue: sciolte le riserve sui Paesi al comando dell’operazione, il quartier generale sarà in Grecia e la guida delle operazioni sarà affidata all’Italia. Ma diversi punti sembrano ancora in via di definizione.

In sole cinque settimane di lavoro, l’Ue è ora pronta a fare la sua parte per difendere la libertà di navigazione e di commercio in una delle rotte più strategiche del mondo: dal canale di Suez transita – prima della crisi – il 12 per cento del commercio globale. Un’operazione “piuttosto rischiosa”, ammettono fonti Ue, perché – rispetto a precedenti missioni contro i pirati somali – i ribelli yemeniti “sono molto più abili militarmente”. La durata prevista è di un anno, il tempo stimato perché “sia raggiunto l’obiettivo”. Ma sarà possibile estenderla previa decisione del Consiglio dell’Ue.

Per ora le navi pronte sarebbero tre, anche se l’Ue “spera di avere quattro navi operative” da lunedì. Nell’area, hanno spiegato le fonti, sono già presenti asset di 7 Paesi membri: Francia, Italia, Belgio, Germania, Spagna, Danimarca e Grecia. Ma questo non significa che tutti parteciperanno attivamente all’operazione. Quel che è stato stabilito è che il quartiere generale di Aspides – da scudo, questo il nome dell’operazione – sarà in Grecia, mentre la guida delle operazioni sarà assunta da una fregata italiana. A cui farà da “vice” il contingente francese.

Grecia, Francia e Italia sono i tre Paesi che fin dall’inizio hanno dato la propria disponibilità a partecipare. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato in mattinata che la missione “vedrà anche la partecipazione dell’aviazione tedesca e dell’aviazione francese”, e che sono in corso contatti per “raccogliere altre adesioni”. La Romania, e una richiesta di partecipazione sarebbe pervenuta anche da parte albanese.

Non è chiaro in che forma, se con uomini, navi o mezzi aerei. Ma la quantità dei mezzi navali dipenderà “anche dal tipo di navi che gli stati membri dispiegheranno”, ha spiegato la fonte, sottolineando inoltre che l’Ue sta chiedendo anche “mezzi aerei”. La fonte ha ammesso che il Servizio europeo di Azione Esterna (Seae) “non ha ancora una panoramica completa” e che – seppure il lancio sarà già lunedì – spera di essere “pienamente operativa in poche settimane”.

Il raggio d’azione di Aspides, che è stata creata in fretta e furia con asset già dispiegati per la precedente missione Agenor, andrà dal Mar Rosso, al Golfo di Aden fino alla parte più occidentale dell’Oceano indiano. L’Ue ha attivato i canali diplomatici con Gibuti per poter “avere accesso” al Paese per un supporto logistico sul campo. Se molti punti concreti sembrano ancora fumosi, il principio che guiderà la missione è saldo: sarò una missione esclusivamente difensiva e “non ci saranno attacchi diretti sul territorio yemenita“. Il che dovrebbe significare, per esempio, che il contingente Ue non avrà la facoltà di abbattere le basi terrestri Houthi da cui partiranno eventuali attacchi.


Source: https://www.eunews.it/category/politica-estera/feed


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