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La Cop28 dell’Ue si apre con lo sforzo per il prezzo globale del carbonio: “Ridurre le emissioni, promuovendo la crescita”

Bruxelles – Si aprono con un chiaro messaggio della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, le due settimane di Cop28 dell’Unione Europea: “C’è un modo per ridurre le emissioni, promuovendo al contempo l’innovazione e la crescita, ed è mettere un prezzo al carbonio“. Il primo intervento a margine della sessione plenaria della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (dal 30 novembre al 12 dicembre) da parte della numero uno dell’esecutivo comunitario si è concentrato su una delle principali priorità della missione Ue a Dubai, a partire dall’obiettivo-cardine della Conferenza stessa: “Se vogliamo mantenere il riscaldamento globale al di sotto del punto critico di 1,5 gradi, dobbiamo ridurre le emissioni globali”.

All’evento di alto livello di questa mattina (primo dicembre) sui mercati del carbonio insieme al Fondo monetario internazionale (Fmi), Banca Mondiale e Organizzazione mondiale del commercio (Omc) alla Cop28 di Dubai, la presidente von der Leyen non ha usato giri di parole per descrivere i motivi per cui bisogna spingere su un sistema di tariffazione del carbonio: “È uno strumento guidato dal mercato, il messaggio è chiaro: inquini? Devi pagare un prezzo. Vuoi evitare il pagamento? Innova e decarbonizza”. In altre parole o innovazione o “un prezzo equo a chi inquina pesantemente”, con i ricavi ottenuti che possono essere reinvestiti nella lotta al cambiamento climatico. Secondo le parole di von der Leyen si tratta di uno degli strumenti “più potenti, collaudati e affidabili”, che sono già stati messi in piedi da diversi governi in tutto il mondo: Canada, Cina, Nuova Zelanda, Kazakistan, Zambia.

L’Unione Europea ha introdotto nel 2005 il suo sistema di scambio quote di emissioni – il mercato del carbonio Ets – e questi 18 anni forniscono un esempio concreto sulle possibilità e i risultati nell’obiettivo di “eliminare il carbonio”. Da quando è stato introdotto il sistema di tariffazione a livello comunitario le emissioni coperte sono diminuite di quasi il 40 per cento e contemporaneamente sono stati raccolti oltre 175 miliardi di euro di entrate (destinate “esclusivamente” ad azioni per il clima e innovazione anche nei Paesi in via di sviluppo), secondo i dati forniti dalla presidente della Commissione Ue. L’obiettivo ora è quello di “aiutare un numero sempre maggiore di Paesi a creare e completare i loro mercati nazionali del carbonio”. Aumentare la quota di Paesi allineati a un sistema di tariffazione globale permetterà “una più rapida riduzione delle emissioni, creerà condizioni di parità per il commercio internazionale e raccoglierà maggiori entrate per l’azione per il clima, anche nei Paesi in via di sviluppo”.

Da sinistra: la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente dello Zambia, Hakainde Hichilema, alla Cop28 di Dubai (primo dicembre 2023)

A oggi si contano 73 strumenti di tariffazione del carbonio, che però coprono “solo il 23 per cento delle emissioni globali“, ha avvertito von der Leyen, appellandosi al motivo che ha portato i leader del mondo alla Cop28: “Dobbiamo dare impulso a questo movimento globale”. Per questa ragione è necessario il supporto delle tre organizzazioni internazionali, in particolare per spingere i crediti di carbonio volontari, in modo da far affluire capitale privato: “Gli investitori hanno anche bisogno di certezze e per questo motivo servono standard comuni per i progetti che riducono le emissioni e migliorino la biodiversità”, è l’esortazione di von der Leyen.

Gli altri impegni Ue alla Cop28

“Questa Cop può fare la storia, la scorsa primavera l’Unione Europea ha lanciato un appello per triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030“, è il messaggio congiunto lanciato dai leader dell’Unione (insieme alla presidente von der Leyen anche il numero uno del Consiglio Ue, Charles Michel) a Dubai. “Più di 110 Paesi hanno già aderito” e ora si punta a “includere questi obiettivi nella decisione finale della Cop, in questo modo si invia un messaggio forte sia agli investitori che ai consumatori”. Per Bruxelles “non c’è dubbio, il futuro dell’energia sarà pulito, conveniente e di origine nazionale” e da qui parte l’impegno concreto sul Fondo per perdite e danni su cui è stata trovata l’intesa per l’operatività proprio alla Cop28: “A oggi Team Europe ha contribuito per oltre 270 milioni di dollari – 245 dai Paesi membri e 25 dal budget Ue – dobbiamo portare i fondi a disposizione velocemente“, ha annunciato von der Leyen, ricordando anche i “quasi 30 miliardi di dollari” di contributo dell’anno scorso per i finanziamenti sul clima.

Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, alla Cop28 di Dubai (primo dicembre 2023)

“Questo vertice non è solo una conferenza, è un esame di coscienza, per fare il punto sulla situazione globale dopo gli accordi di Parigi”, ha aggiunto nella sua parte di intervento il presidente Michel. “Nessun continente può sfuggire alla tragedia del cambiamento climatico” e se “la scienza, la conoscenza e la ragione ci stanno portando a conoscere la diagnosi”, le soluzioni per mantenere l’obiettivo di 1,5 gradi sono compito della politica: “Dobbiamo liberarci al più presto della nostra dipendenza dai combustibili fossili, che stanno mettendo a rischio il nostro futuro comune”. Michel ha fatto riferimento al Green Deal per parlare dell’impegno dell’Unione a questo proposito, con “pacchetti di misure per trasformare radicalmente il nostro paradigma di sviluppo economico“.

E infine c’è l’impegno dell’Unione sul nuovo Club del Clima. “Sta crescendo, ora siamo 36 membri provenienti da ogni angolo del pianeta, con esigenze diverse ma aspirazioni comuni”, è stato il messaggio di von der Leyen: “Costruire un futuro più pulito e prospero per i nostri cittadini e far progredire la decarbonizzazione delle nostre industrie”. L’idea del Club del Clima era nata in seno al G7, ma ora “sta diventando un centro di conoscenza unico nel suo genere”, con tutti i membri che insieme rappresentano oltre il 30 per cento delle emissioni globali: “Qualsiasi cosa decideremo insieme sarà un potente vettore di cambiamento globale“. Ecco perché ora la strada verso la decarbonizzazione passerà dal “rafforzare i nostri legami con i partner che condividono le nostre idee in tutto il mondo”, ha spiegato lo spirito del Club del Clima von der Leyen, parlando dei partenariati messi in piedi dall’Ue. Da quelli sull’idrogeno con Paesi dell’Africa, dell’America Latina e dell’Asia, “che hanno un potenziale immenso per produrre energia pulita, trasformarla in idrogeno pulito e distribuirla al mondo”, a quelli per le materie prime critiche “da fornitori affidabili, in modo sostenibile”.

A Dubai la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha definito le linee di collaborazione con Fondo monetario internazionale, Banca Mondiale e Organizzazione mondiale del commercio per “dare impulso” a più sistemi di tariffazione: “Strumento guidato dal mercato”


Source: https://www.eunews.it/category/politica-estera/feed


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