Bruxelles – In appena 4 mesi, 42.200 attraversamenti irregolari delle frontiere europee attraverso il Mediterraneo centrale. È record, per lo meno da quando l’Agenzia Europea della Guardia di frontiera e Costiera (Frontex) ha iniziato a raccogliere i dati, nel 2009.
Da gennaio ad aprile 2023, più della metà delle persone migranti che hanno messo piede irregolarmente in Ue hanno compiuto quel tragitto, che dalle coste tunisine e libiche porta alle spiagge siciliane. Secondo Frontex “i gruppi di contrabbandieri utilizzano sempre più imbarcazioni di metallo improvvisate, assemblate frettolosamente entro poche ore dalla partenza”. Imbarcazioni che spesso non riescono a portare a termine il viaggio, causando tragici naufragi e centinaia di vittime: il Missing Migrants Project dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) ha registrato 441 decessi in quel pezzo di mare nei primi tre mesi del 2023.
Il dato relativo agli attraversamenti dal Mediterraneo centrale è quadruplicato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un dato che fa ancora più impressione se si tiene conto che tutte le altre rotte hanno registrato, nello stesso intervallo di tempo, cali compresi tra il 7 e il 47 per cento. Anche la rotta dei Balcani occidentali, la seconda più attiva, con oltre 22.500 rilevamenti, ha fatto segnare un calo del 21 per cento rispetto all’anno precedente.
Tuttavia, trainati dai numeri del Mediterraneo centrale, nei primi quattro mesi dell’anno i rilevamenti a tutte le frontiere esterne dell’Unione hanno raggiunto quota 80.700, quasi il 30 per cento in più rispetto a un anno fa e il totale più alto dal 2016. “I gruppi della criminalità organizzata stanno approfittando della volatilità politica in alcuni Paesi di partenza per aumentare il numero di migranti che contrabbandano attraverso i confini dell’Ue”, è la spiegazione fornita dagli oltre 2.400 ufficiali del corpo permanente di Frontex dispiegati alle frontiere esterne.