Bruxelles – A 48 ore dal golpe militare orchestrato dalla Guardia Presidenziale del Niger ai danni del governo democratico di Mohamed Bazoum, iniziano a delinearsi nuovi scenari: è il generale Abdourahamane Tchiani, comandante dell’unità speciale dell’esercito di Niamey, ad aver preso il comando del Paese. L’ha annunciato ieri sera (27 luglio) sulla televisione nazionale, aggiungendo che qualsiasi interferenza militare straniera “avrà delle conseguenze”.
Immediata la risposta dell’Unione europea, affidata all’Alto rappresentante per gli Affari Esteri, Josep Borrell. “L’Ue condanna con la massima fermezza il colpo di stato in Niger” e rilancia l’appello per l’immediata liberazione del presidente Bazoum. Ma questa volta il capo della diplomazia europea va oltre, minacciando “la sospensione immediata di tutti i fondi di sostegno al bilancio” del Paese africano.
“Qualsiasi violazione dell’ordine costituzionale avrà conseguenze per la cooperazione tra l’Ue e il Niger”, continua Borrell. Una cooperazione su cui Bruxelles riponeva grande fiducia per mantenere una qualche influenza nella regione del Sahel, scivolata nel caos negli ultimi due anni a causa di una sfilza di colpi di stato militari in Mali, Guinea e Burkina Faso. Borrell, che ha confermato in un tweet di essere in contatto con il presidente in stato di fermo dalla mattinata del 26 luglio, si era recato in Niger a inizio luglio, per rafforzare la partnership su “sicurezza, sviluppo, educazione, transizione energetica”.
Salta agli occhi soprattutto la missione di partenariato militare (Eupmm) lanciata lo scorso febbraio, e i 40 milioni mobilitati attraverso l’European Peace Facility per “rafforzare le capacità militari delle forze armate nigerine al fine di difendere l’integrità territoriale e la sovranità del Niger”. Addestramento e attrezzature che paradossalmente potrebbero aver giocato un ruolo nel colpo di stato. Ma con Niamey, snodo cruciale dei flussi di persone migranti dall’Africa sub-sahariana verso le coste del Maghreb c’è in ballo anche un partenariato operativo contro il traffico di migranti.
In totale l’Ue ha investito 503 milioni di euro per rafforzare la governance, l’istruzione, la formazione e lo sviluppo economico in Niger tra il 2021 e il 2024. E proprio durante la visita a Niamey, Borrell aveva annunciato un ulteriore stanziamento di 66 milioni di euro, sotto l’ombrello del Global Gateway, destinati a sostenere il bilancio nazionale del Paese amico.