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Ucraina: Meloni, centrodestra ha avuto sempre posizione chiara

Il Senato approva con 107 sì, 29 no e 43 astenuti la risoluzione di maggioranza presentata in seguito alle comunicazioni rese dalla premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Europeo del 15-16 dicembre.

La mozione presentata dal Pd sulle comunicazioni della premier Meloni in vista del Consiglio Ue passa al Senato con 49 si, 29 no e 102 astenuti. La votazione precedente era stata annullata perché il gruppo di Azione-Italia Viva si era sbagliato a votare, come sottolineato in Aula dalla capogruppo Raffaella Paita.

“Se davvero si fosse dovuto temere che con un nuovo governo” ci sarebbe stata “una posizione diversa sul conflitto in Ucraina, quel timore avrebbe potuto esistere se avessero vinto altri. I partiti di centrodestra” nei fatti “hanno sempre votato in maniera chiara, a differenza del centrosinistra. Le uniche distonie erano nel campo anche da lei rappresentato”: così la premier relica al Senato rivolgendosi a Pier Ferdinando Casini. Un campo, ha sottolineato che aveva tra gli “alleati, un partito che scriveva che non bisognava mandare armi all’Ucraina, la sinistra alleata con il Pd”.

“Sono d’accordo sul tema della triangolazione con Francia Germania, che è mancata in questi anni”, il tavolo ha “barcollato perché le gambe erano due. Ora la situazione è cambiata e consente a noi di giocare un ruolo diverso”.

Meloni nelle repliche al Senato si è detta contraria ad una “Ue di serie A e B”, “non sono d’accordo – ha detto – con questa idea di club”. “Che messaggio diamo alla Russia quando diciamo che la Polonia non è nostra amica”.

“In tema di energia, non ho preso la parola prima dell’inizio del dibattito perché non ci sono novità sostanziali dal Consiglio Affari energia di ieri a Bruxelles. La trattativa è ancora in corso, sembra rinviato al Consiglio energia del 19 dicembre. Noi porteremo la questione sul tavolo del Consiglio europeo di domani”, ha detto Meloni.

“L’unica possibilità a oggi per un tavolo di negoziazione è che ci sia equilibrio fra le forze in campo nel conflitto. Questo passa per il sostegno all’Ucraina. Se non avessimo sostenuto l’Ucraina, come diceva qualcuno, perché era troppo debole, non avremmo avuto una pace ma un’invasione. Difendo il diritto di una nazione sovrana a difendere la sua sovranità”.

“Si può proporre un Reddito di cittadinanza ai russi per convincerli a ritirare le truppe?”. La premier Giorgia Meloni ha scelto l’ironia per rispondere al senatore del M5s Pietro Lorefice, nella sua replica a Palazzo Madama sulle comunicazioni del Consiglio europeo. “L’invio delle armi è stato deciso da precedente governo, con il M5s alla guida – ha detto Meloni -. A nome dell’Italia voglio ringraziare il Movimento 5 stelle per il sostegno che ha dato al popolo ucraino. Contano i fatti più delle parole”.

‘La vicenda Ucraina non riguarda solo Ucraina, ci coinvolge tutti, ci piaccia o no. Coinvolge il ruolo dell’Italia. Voi pensate che se l’Italia decidesse d estraniarsi dalla comunita’ internazionale, di non inviare nulla, cambierebbe qualcosa’ sul fronte internazionale per Kiev? ‘No, cambierebbe l’approccio verso di noi. Saremmo considerati una nazione inaffidabile che di fronte alle difficolta’ scappa. Io’, invece, ‘voglio un’ Italia credibile e seria, che puo” per questo ‘chiedere solidarieta’, attenzione e difendere i propri confini’.


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