Il centrodestra voterà alla quinta chiama uno dei nomi della rosa già noti, Letizia Moratti, Carlo Nordio, Marcello Pera. Ma tra le opzioni c’è anche il nome del Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, considerata anzi la soluzione più probabile. Lo ha stabilito il vertice del centrodestra che ha affidato a Matteo Salvini il mandato di verificare durante la notte quale soluzione avrà più chance di successo. Uno strappo che potrebbe provocare la decisione del centrosinistra di protestare, uscendo dall’aula al momento del voto. La decisione finale su chi votare sarà presa nell’ennesimo vertice dei leader, stamattina alle 9, poche ore prima del voto dei grandi elettori.
“Il centrodestra voterà, mi hanno dato mandato tutti a esplorare quale profilo può ottenere più consensi – spiega Matteo Salvini al termine del vertice -. Mi aspetto sviluppi risolutori e definitivi. Spero che Pd e 5s non votino più scheda bianca e si assumano le loro responsabilità”.
Prima del vertice il nome più indicato sembrava fosse quello di Giampiero Massolo, rimasto in piedi durante la riunione, ma che poi sarebbe stato bocciato dagli azzurri e dai centristi. Quindi l’idea di proporre a Casellati la candidatura con l’obiettivo ufficiale di contarsi e cercare di verificare la sua capacità di attrarre voti. Non a caso, Vittorio Sgarbi, presente al vertice, avverte che i Cinque Stelle, favorevoli a Casellati, potrebbero essere decisivi: “Nella riunione abbiamo valutato una specie di ballottaggio tra Casellati e Nordio, credo non ci siano altri nomi. Nordio era nella terna ma si sapeva che la terna poteva coprire la Casellati perché figura istituzionale. La mia idea – sottolinea Sgarbi – è che se sono furbi, quelli dei 5 Stelle, che hanno votato prima Maddalena e oggi Di Matteo, non volendo Draghi, potrebbero votare Casellati e potrebbero determinare, loro, l’elezione”.
Una rottura che provoca subito la dura reazione del Pd. Il vice segretario dem, Peppe Provenzano ha ripostato a caldo a un messaggio del segretario Pd di qualche giorno fa proprio contro l’ipotesi Casellati, definita “un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile”. E anche il rischio che il Presidente del Senato possa raccogliere i voti dei pentastellati viene negato dallo stesso Pd. Il Nazareno pensa infatti che alla fine nessuno si smarcherà. Farlo – ragionano i dem – vorrebbe dire far saltare l’alleanza.
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