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Qui Washington, Russia fuori da consiglio diritti umani

 Gli Stati Uniti chiederanno all’Assemblea generale delle Nazioni Unite di sospendere la Russia dal Consiglio per i diritti umani di Ginevra. Lo ha annunciato l’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield in risposta agli orrori di Bucha, mentre l’amministrazione Biden sta discutendo l’inasprimento della sanzioni a Mosca.
    “Le immagini di Bucha e la devastazione in tutta l’Ucraina impongono ora che alle parole seguano i fatti”, ha scritto Greenfiled in un tweet. La Russia è al suo secondo anno di un mandato di tre all’interno del Consiglio, ma con un voto dei due terzi dell’Assemblea dell’Onu può essere espulsa “per gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani”. “Non possiamo permettere a uno Stato membro che sta sovvertendo ogni principio che ci sta a cuore di continuare a partecipare” al consiglio, ha affermato l’inviata Usa. “La Russia non dovrebbe avere una posizione di autorità in quell’organismo, né dovremmo consentire alla Russia di utilizzare il suo seggio nel Consiglio come strumento di propaganda” ha sottolineato.
    Intanto Mosca ha chiesto per oggi una riunione del Consiglio di sicurezza “per discutere la provocazione dell’esercito ucraino a Bucha”, secondo quanto riferito dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova sul suo canale Telegram. “Ieri – ha scritto – l’attuale presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Gran Bretagna, agendo secondo le sue peggiori tradizioni, ha rifiutato ancora una volta di dare il consenso a tenere una riunione del Consiglio di Sicurezza su Bucha. Oggi, la Russia chiederà ancora una volta che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunisca in sessione per discutere le provocazioni criminali dei militari ucraini e dei radicali in quella città”.
    Mentre sale l’indignazione internazionale per la strage di Bucha Biden, in coordinamento con l’Ue, sta studiando nuove misure contro Mosca. Non e’ ancora chiaro pero’ quali saranno le prossime eventuali sanzioni. Il portavoce del dipartimento di stato Usa Ned Price ha annunciato che “continueremo a rafforzare la pressione finche’ il Cremlino non si calmera’ ma non anticiperemo misure specifiche”. 
   


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